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OGGI VI RACCONTO UNA STORIA

Post n°177 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da Il.Don.Camillo

La vigilia di Natale, un uomo, dalla finestra della sua stanza, vide uscire sua moglie e i suoi figli che andavano verso la chiesa del paese per assistere alla Messa di mezzanotte.

La neve e il vento gelido di fuori rendevano ben più che accogliente il salotto di casa di quell’uomo. E così, preso il suo libro di lettura si sedette sulla poltrona della sala, si rilassò e cominciò a leggere, assaporando la beatitudine di quel momento, con il caminetto scoppiettante, la casa calda, la pancia piena della cena di Natale.

Che andasse pure, la moglie, alle sue Messe. Lui aveva altro da fare. E non capiva che gusto ci trovasse la consorte a uscire, tutti gli anni, puntuale, a mezzanotte meno un quarto, con la neve così fitta.

Comunque, ben presto i suoi pensieri tornarono al suo libro, alla sua sala calda, al suo divano comodo.

Dopo qualche pagina sentì un rumore strano alla finestra. Cosa poteva essere? Qualcosa di simile ad un ticchettio. Andò a vedere, e, guardando attraverso la finestra, non vide niente. Solo un manto di neve sulla strada.

Tornò alla poltrona comoda e si immerse nuovamente nella lettura. Dopo poche pagine, ancora questo rumore. Di nuovo alla finestra, non vide niente. Solo bianco, tutto bianco.

Riaccomodatosi sulla poltrona, tenne le orecchie aperte e, come previsto, il rumore giunse di nuovo. Questa volta aprì la finestra. Ma non vide solo la neve. Vide anche due piccoli uccellini, semi-congelati, sporgenti sul davanzale. Era il loro battere col becco sulla finestra che faceva rumore. Stava per avvicinarsi, era sul punto di sfiorarli quando una folata di vento li spinse via dalla finestra. Ed essi caddero al piano di sotto.

L’uomo si mise una giacca addosso e corse giù per le scale. Li trovò davanti alla porta della sua stalla, che era situata accanto alla casa.

Erano sul punto di morire. E l’uomo pensò bene di aprire la stalla, bella calda e accogliente. Mise anche del cibo per terra per attirarli.

Ma loro non si avvicinavano. Guardavano ora lui, ora il cibo, ora la stalla. Ma niente. Rimanevano fuori al gelo.

L’uomo provò un po’ di volte a stuzzicarli, attirandoli con i bocconcini che aveva in mano. Ma niente.

E l’uomo non si dava pace. Pensò: “Se solo fossi uno di loro, potrei salvarli…”

Improvvisamente alzò gli occhi al cielo e cadde in ginocchio. Gli occhi inumiditi dalle prime lacrime.

Aveva capito. Aveva capito la follia d’amore di quel Dio che s’era fatto uomo per salvare gli uomini dalla morte.

 
 
 
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