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CONTRORDINE COMPAGNI: I CONTI NON ANDAVANO TANTO BENE

Post n°121 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da Il.Don.Camillo

Qui l'Unione europea è sempre stata ritenuta inutile, ipocrita, fastidiosa, bacchettona, costosa e chi più ne ha più ne metta. Ma l'uscita della Commissione Ue sullo stato dell'economia italiana è riuscito lo stesso a fare effetto. Ma come: fino a ieri ci dicevano (a Prodi e compagnia, s'intende) che tutto andava bene, bisognava continuare su questa strada del rigore, che la caduta del governo era un peccato perchè l'azione intrapresa era positiva, che la crescita ci sarebbe stata e ora ci vengono a dire che facciamo schifo, siamo gli ultimi, con una crescita ridicola? Ma io dico, benedetti signori: o ci prendete per i fondelli, o siete pazzi. Schizofrenia, altrochè. Joaquin Almunia, commissario Ue agli Affari economici e monetari, fino all'altro giorno lodava Prodi e il suo operato. Avanti Italia, forza, proseguite così. Ora ci dice che in Europa per crescita siamo ultimi, che siamo il fanalino di coda. Robe da matti. Dottor Joaquin e mister Almunia...
Comunque sia, siamo propensi a credere che questa volta la dichiarazione sia più azzeccata. Il governo Prodi lo abbiamo sempre considerato incapace e pericoloso, e ora abbiamo anche un'altra conferma. Vedremo, magari poi si smentiranno. Diranno che cavalchiamo una fantastica ripresa. Non si direbbe, ma mai dire mai...
Insomma, il tesoretto in realtà era uno scherzo, una burla, mentre la crescita, da un padoaschioppiano e incoraggiante 1,4% di ripresa, si è rivelata dello 0,7%. E la fiducia dei consumatori italiani è scesa (in Bankitalia si fa notare il periodo, che coincide con lo splendido governo Prodi) di quasi tre punti di percentuale. Risultati mica da ridere...

Di seguito, riportiamo integralmente l'articolo di LiberoMercato sulla notizia.

***

SIAMO IN CRISI: CROLLA IL PIL E SALE L'INFLAZIONE
La Commissione Ue: siete ultimi in Europa. Montezemolo: col caro-petrolio cresceremo meno dello 0,3%

Altro che tesoretti vari e calo della spesa pubblica. I conti dell'Italia non sono per niente a posto, tanto che per Prodotto interno lordo siamo il fanalino di coda dell'Europa. A gelare gli inquilini di Palazzo Chigi - ma anche tutti i cittadini - è stato ieri il Commissario agli Affari economici e monetari della Ue, Joaquin Almunia, che ha dimezzato, portandole allo 0,7%, le stime di crescita per il nostro Paese nel 2008. Secondo le previsioni della Commissione, infatti, il Pil nel 2008 salirà poco più dello 0,6%, rispetto all'1,4% sbandierato dal ministro uscente dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa.
Per niente edificanti anche gli aggettivi usati dai tecnici di Bruxelles per fotografare i conti italiani: "piatti, con una ripresa modesta". Nel dettaglio, la nostra economia sarà "quasi piatta" nel primo trimestre dell'anno (+0,1%) e si riprenderà poi in maniera "graduale, ma modesta" nei trimestri successivi attestandosi al +0,2%, al +0,3%, e al +0,3%. Il dimezzamento delle previsioni, hanno spiegato gli esperti di Bruxelles, è dovuto alla forte contrazione della produzione industriale nell'ultimo trimestre del 2007 e al deterioramento più marcato dell'indicatore sulla fiducia nel settore dei servizi. Il risultato di questa congiuntura è stato brutalmente sintetizzato da Almunia: "In Europa, per crescita, siete gli ultimi". Ci segue la Germania, con un tasso dell'1,6% mentre all'estremo opposto si collocano la Polonia con il 5,3% e l'Olanda (2,9%).
E la situazione potrebbe essere ben peggiore rispetto a quella descritta dal commissario europeo. Se si presta ascolto alle preoccupazioni di Confindustria, il Pil potrebbe arenarsi allo 0,3%. Così il presidente Luca Cordero di Montezemolo: "Se il petrolio proseguirà sopra il livello dei 90 dollari al barile, la crescita media del Pil nel 2008 sarà addirittura dello 0,3%". Anche per il ministro dello Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, la crescita fiacca dipende dal caro-greggio ma l'oro nero non è comunque l'unico fattore responsabile. "Da un lato" ha detto Bersani "c'è il contraccolpo di vicende internazionali come le materie prima, il petrolio e le turbolenze finanziarie. Dall'altro, per quanto ci riguarda più direttamente, vi è una difficoltà a far partire i consumi interni, mentre dal lato della competitività internazionale le nostre merci continuano ad avere una buona performance". Il ministro uscente, tra l'altro, si è giustificato scaricando sulla crisi di governo il rallentamento del Pil. "Sostenere i processi industriali e aiutare i consumi, con un occhio alla inflazione che comunque è al di sotto dei principali Paesi europei", ha aggiunto Bersani, sostenendo che "purtroppo la crisi di governo ha dato lo stop ad una manovra sul potere d'acquisto che stava per partire e che avrebbe aiutato. Spero che sia solo rinviata di qualche mese e che la prossima legislatura ne faccia una priorità".
Il caro-petrolio, in ogni caso, non accenna a diminuire. Anche ieri si è attestato attorno ai 99 dollari al barile.
Tratto da LiberoMercato, 22 febbraio 2008

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/02/08 alle 22:13 via WEB
Fossi in te aspetterei la trimestrale di Marzo...sai, rischi una figuraccia...
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/02/08 alle 16:41 via WEB
aspetta, aspetta...sai che sorpresa!!! Te lo dice l'illustre anonimo "economista" salvamortadella dei miei corbelli!
 
marcobazzato
marcobazzato il 24/02/08 alle 17:28 via WEB
Vedremo cosa farà veramente, quando e se, il cavaliere mascarato vinceerà le elezioni. Sicuramente come ha già fatto in passato, darà la colpa - come da prassi al governo precedente. Comunque non va dimenato che gli stipendi sono fermi dal 2001, proprio col precedente governo Berlusconi, il quale imputava tra le tante colpe, all’introduzione del (n)euro. Ciò non toglie, che indipendentemente se va al governo il centro destra, o il centro sinistra con Walter Veltroni, che aveva promesso di smettere con la politica, le cose non cambieranno, perché alla fine sono sempre le solite facce. Due mandati parlamentari al massimo, non di più in modo da favorire un vero ricambio generazionale, possibilmente però senza candidare veline e/o personaggi acchiappa voti provenienti dal mondo dello spettacolo, buone solo per fare da comparse ma povere di idee, o come si potrebbe dire “Il terzo Pino”
 
italiacboy
italiacboy il 24/02/08 alle 18:28 via WEB
prodi qualche mese fa " l'economia vola, abbiamo risanato i conti..." MA PER FAVORE... A CASA! PRODIANI DEI MIEI C....I
 
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