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Tragedia Costa Concordia: l'opinione del com.te prof. Luciano Ciomei

Post n°184 pubblicato il 23 Gennaio 2012 da Blogini
Foto di Blogini

Sul caso si può scrivere all'infinito e riuscire a dare altrettante giustificazioni in un senso o nell'altro, ma penso che se uno ricopre un ruolo, se è pagato per un servizio, deve essere capace di farlo al meglio. E' innegabile che si siano consumata una lunga serie di leggerezze le cui conseguenze sono ben note a tutti. Nell'azzardo a volte si vince e il più si perde e nell'eventualità non si può mettere in palio cose che non appartengono. Gli scogli di solito mantengono immutata la propria posizione, quindi difficile attribuire a loro una qualsiasi responsabilità. Esiste una distanza di sicurezza che può non essere quantificata numericamente, ma che ogni persona abilitata a condurre un natante, imbarcazione o nave che essa sia, sa di quali parametri tener conto per la sua determinazione. Per chi non è pratico di cose di mare, al fine di avere una idea se pur generica delle responsabilità, consiglio una lettura anche superficiale, al regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare. (per facilitare la ricerca riporto alcune regole interessate).

Regola 2
Responsabilità.
a) Nessuna delle presenti Regole può esonerare una nave, il proprietario, il comandante o l'equipaggio stesso, dalle conseguenze di qualsiasi negligenza nell'applicazione delle Regole stesse ovvero nell'attenersi a tutte le precauzioni richieste dall'ordinaria esperienza dei naviganti o dalle speciali circostanze del caso.
b) Nell'interpretazione e nell'applicazione delle presenti Regole si debbono tenere nel debito conto tutti i pericoli della navigazione e i rischi di abbordaggio, incluse le difficoltà in cui una nave può trovarsi, per le quali è necessario discostarsi dalle Regole stesse allo scopo di evitare un immediato pericolo. Condotta delle navi in qualsiasi condizione di visibilità

Regola 4
Applicazione.
Le Regole riportate in questa sezione si applicano in qualsiasi condizione di visibilità.

Regola 5
Servizio di vedetta.
Ogni nave deve mantenere sempre un appropriato servizio di vedetta visivo ed auditivo, utilizzando tutti i mezzi a disposizione adatti alle circostanze ed alle condizioni del momento in modo da consentire una completa valutazione della situazione e del rischio di abbordaggio.

Regola 6
Velocità di sicurezza.
Ogni nave deve sempre procedere a velocità di sicurezza in modo da poter agire in maniera appropriata ed efficiente per evitare abbordaggi e poter essere arrestata entro una distanza adeguata alle circostanze ed alle condizioni del momento. Nel determinare la velocità di sicurezza i seguenti fattori dovranno essere tra quelli tenuti in considerazione:
a) Per tutte le navi:
i) la visibilità;
ii) la densità del traffico, inclusa la concentrazione di navi da pesca e di altri tipi di navi;
iii) la manovrabilità della nave con speciale riferimento alla distanza di arresto ed alle sue qualità evolutive nelle condizioni del momento;
iv) di notte la presenza di luci di sfondo come quelle dovute a luci costiere ed al bagliore delle proprie luci;
v) lo stato del vento, del mare e della corrente e la vicinanza di pericoli per la navigazione;
vi) il pescaggio in relazione ai fondali esistenti nella zona.
b) Inoltre, per le navi dotate di radar:
i) le caratteristiche, l'efficienza e i limiti dell'apparato radar;
ii) le limitazioni imposte, dalla scala del radar in uso;
iii) l'effetto sulla rilevazione radar delle condizioni meteorologiche e di altre sorgenti di interferenza;
iv) il fatto che piccole unità, icebergs di limitate dimensioni ed altri oggetti galleggianti possono non essere rivelati dal radar;
v) il numero, la posizione e il movimento delle navi rivelate dal radar;
vi) la maggiore probabilità di avvistamento che si ottiene quando il radar è usato per determinare la distanza di navi od altri oggetti vicini.

Penso che sia esaustivo.

Ma possiamo porci anche altre domande,
o Quanti comandanti ha una nave e quale è il suo dovere al riguardo
della condotta della navigazione?
o Chi ha approvato o ordinato la rotta?
o Chi era l'ufficiale responsabile della guardia e chi gli ha passato
le consegne della rotta?
o Con quali e quanti mezzi e con che intervallo veniva determinata la
posizione della nave? (mi scuso per la domanda retorica ma vista la vicinanza alla costa la determinazione della posizione doveva essere continua).

Chi ha avuto la faccia tosta di dire che gli scogli non erano riportati sulla cartografia?

E poi esiste l'etica oltre che il codice della navigazione, che tutti noi dovremmo ben ricordare, visto che era ed è nel programma d'esame per il titolo.

Art. 1097 - Abbandono di nave o di aeromobile in pericolo da parte del comandante

Il comandante, che, in caso di abbandono della nave, del galleggiante o dell'aeromobile in pericolo, non scende per ultimo da bordo, è punito con la reclusione fino a due anni.

Se dal fatto deriva l'incendio, il naufragio o la sommersione della nave o del galleggiante, ovvero l'incendio, la caduta o la perdita dell'aeromobile, la pena è da due ad otto anni. Se la nave o l'aeromobile è adibito a trasporto di persone, la pena è da tre a dodici anni.

Non sono un giudice ma come semplice cittadino credo che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità. Di certo non condivido il comportamento dei media che pur di guadagnare (fare audience) non rispettano niente e nessuno, ma ripeto la nave se non era in avaria lì non vi doveva essere.

Ciomei Luciano

 
 
 
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