E' un Bridimondo

E sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare

Nessun sottile dispiacere, per oggi, ancora, meglio così. Martedì sera, come già sapete, ho avuto la serata del libro, e anche se eravamo un po'meno del solito ci siamo divertiti parecchio. Ed ho incassato pure il dispiacere di qualcuno che si è giustificato,e son soddisfazioni. Per l'occasione siamo scesi un po'tutti nel mondo dei nostri ricordi, sia quelli di bambino che quelli dei racconti dei nostri vecchi. Alla fine siamo tornati a casa intorno alle 23, che fatica convincere tutti i partecipanti ad alzarsi dalla sedia e lasciarmi chiudere la biblioteca! 

Ci saranno altri appuntamenti, i miei utenti li aspettano con voglia, e io sono ben felice di organizzarli, penso che questo sarà uno dei compiti anche dopo il prossimo avvento. 

Domani scenderò di nuovo a Venezia, dopo anni nei quali avevo chiuso il capitolo, ora devo riaprire le porte, anche se mi ricordano i cancelli di mordor, da quanto pesano, è visto che non ho esattamente scelta, ho già cominciato a spingerle. Il tempo è grigio piombo quasi fa pensare alla neve, al lavoro per me non cambia poi molto, visto quant'e' buia la stanza. Studiando biblioteconomia mi vien da ridere, pensando che le sale dovrebbero essere luminosissime, i mobili chiari (i miei amministratori hanno speso un macello per delle librerie di legno scurissimo con i fondelli ben fissati, per cui non si possa vedere attraverso, l'esatto contrario dei suggerimenti). Tutto troppo piccolo per avere un angolo bambini con cuscini e tavolino a loro misura, uno spazio per leggere le fiabe in comodità. Niente da fare,ovviamente,ma in un posto così piccolo la sola esistenza della biblioteca , ed il fatto che sia stata arredata con cura,  è già tantissimo, quindi va più che bene così.  Ora vi lascio, dovrei mettermi a studiare, a presto!

So che tu ami le stelle, gettarti nell'occhio del primo ciclone

Non perdi occasione, di darti da fare....

In buona sostanza ricominciamo.

ricominciano i patemi d'animo "devo studiare" "sono stanca, non ho voglia" ma "devo studiare", "arriva l'esame, me la faccio sotto" "non ci riesco" "e se mi domanda quello che non ho fatto in tempo a studiare? E se vuole segarmi così non posso chiedergli la tesi?" 

Poi c'è la seconda parte della questione. "Se non mi sbrigo assumono un altro" "Oddio, devo muovermi, ma sono completamente finita" "spetta che anche se ho da studiare devo preparare l'attività x o quella y, che me le chiedono da mo'" , "occhio alla collega perché ..."

se avessi tenuta nervosa sarebbe tutto quasi accettabile, stressante ma nella norma. Invece I miei nervi, grazie alla mia gemella cattiva (aka la malattia),sono assolutamente indipendenti ed incapaci di resistere alle attività qui sopra elencate e spero di sbarellare solo il minimo indispensabile. Per il resto ho ormai deciso di scegliere una linea di azione, che sia la più "liscia" possibile, grandi sorrisi e grande collaborazione con la nuova arrivata, lei fa il lavoro e io supporto, dandole quelle indicazioni necessarie a costruirsi il quadro della situazione. Tanto i supporters che fanno la ola in fondo alla stanza io li vedo, e mi basta. 

Stasera ho una serata che temo un poco, perché la trovo piuttosto rischiosa. Ho scelto, come vi dicevo da tempo, "Libera nos a malo", un vecchio libri scritto da un autore vicentino, Luigi Meneghello, dal cui romanzo "piccoli maestri" hanno tratto qualche anno fa un bel film con Accorsi, Pasotti e Marco Paolini. Per non trasformare la serata in uno scalcinato amarcord delle cagne che si tiravano da bambini e dei catasu conseguenti, (cagna: puzzetta; catasu:sberlone) ho pensato di cercare un parallelo tra le descrizioni di Meneghello e quelle del "signore degli anelli". Dove sta il parallelismo? Nell' epica sottesa ad entrambi, l'una è epica del ricordo, della memoria dell'infanzia da parte di un emigrato in Inghilterra, professore universitario di fama che ricorda le sue umili origini, l'altra è lo studio del processo di genesi dell'epica, da dove nasce? A quali bisogni risponde? Quale percorso segue la costruzione di un pantheon organico e di vicende mitiche che precedano la creazione del mondo? Il paragone è di molto ardito, tuttavia voglio rischiarlo, proprio per alleggerire alcuni aspetti che potrebbero diventare fondanti (conosco i polli ai quali organizzo le serate). 

It's not time, to take a chance...

Le cose cambiano per restare le stesse, ma oggi non voglio parlare delle novità, ho conosciuto la mia sostituta, e ci ragioneremo su in futuro, magari, quando saprò esattamente con chi ho a che fare, di primo acchito mi piace, ma sapete com'è, sono così intuitiva che mi piacerebbe un serial killer (questa invece è solo una professionista che vuole lavorare), di primo acchito. Oggi non ho voglia di parlare di cose serie, ci sono movimenti, non ultimo il fatto che posso dare l'esame in più, che posso scegliere un esame di primo livello invece di quello di secondo livello (in questo caso mi serve di più) mentre sulla tesi non posso ancora farci nulla. Prima devo dimostrare. Mi sono già ordinata un po' di libri richiesti per l'esame, spero che comincino ad arrivare la settimana prossima, così mi faccio un'idea di quello che mi serve sapere, e comincio a costruirmici il bagaglio, oltre a quello di esperienza che ho già. I miei nipotini sono deliziosi, il grande aveva deciso di impostare una lezione accademica sull'uomo ragno, e io gli ho chiesto se Venom, uno degli ARCI nemici del ragnetto, fosse parte dei Sinistri Sei, una lega di avversari. "No, zia, lui fa parte dei Destri Uno". Mi credete se vi dico che per restare seria mi sono quasi soffocata? La più piccina invece è un delizioso carro armato, delizioso perché sa essere davvero dolcissima, ama cantare al punto che quando sta giocando da sola si canta le sue canzoncine, se mi chiede di cantare e' per cantare insieme a me. Con il cucciolo che hanno adottato, che assomiglia ad un dobermann mignon o ad un pincher maxi, ha un rapporto di solida fratellanza, si fregano i biscotti e si prendono a cartoni, si amano e si odiano. L'ho chiamata carro armato perché è una bimba solida e determinata, adora la scuola materna e va senza problemi.

la più brava della classe, diligente e gentile. Questa invece è la nipotina di mezzo. Una sensibilità spiccatissima, un mare di riccioli. La passione per tutto ciò che è femminile ed uno spirito artistico incredibile. Gusto per il colore, gusto per la musica. Vedere i disegni che fa con le matite colorate, gli accostamenti arditi e bellissimi di colore... Come fa a quattro anni a mettere insieme solo colori che fanno un bell'effetto cromatico? Anche di contrasto, magari, ma sono tinte che stanno bene insieme, senza se è senza ma. La sua sensibilità la rende difficile da trattare, sua madre non la prende certo con le pinze, per cui spesso sono pianti disperatissimi della piccola incompresa. Ok, ci sentiamo presto, buon weekend

So far tutto o forse niente

Proseguo da qui, o, meglio, riparto da capo.  

Riparto perché anche se la mente non è ancora fredda, comunque è meglio se tiro un bel respiro e cerco di raccontare un po' tutto. A cominciare dal fatto che per esempio ieri io e lamia  famiglia abbiamo pranzato con la famiglia della direttrice, ed è stato un pranzo piacevole, a parte per la ripetizione delle notizie di cui sopra. Dei miei colleghi già sapete, ovvio, per loro vado più che bene e sono i primi che desidererebbero mantenermi li, in pianta stabile. Il fido ragioniere (credo che non sia solo ragioniere, ma intanto chiamiamolo così) mi ha già detto che vuole assumermi, e appena possibile lo farà, la sua collega mi e amica e parteggia oer me, le segretarie idem, insomma, ci sono due interessi contrapposti, ed io, con la grazia che mi caratterizza, ballo da sola (sulle punte e con un vassoio di bicchieri di cristallo sul naso) proprio tra i due fronti. 

Vedremo come andrà a finire, io ho ricominciato a dialogare con gli uffici dell'università, a cui non pensavo sarei tornata a rivolgermi, in più ho i miei lavori da portare avanti, insomma, come sempre tirem innanz! 

Ieri sera, sempre con la direttrice e con altri amici, sono stata al cinema, e poi ad ingurgitar e qualcosa (era tardi, altrimenti il pranzo sarebbe bastato ampiamente). Il film che hanno scelto è Interstellar, con Matthew  McConaughey ed Anne Hataway, filmo ne di fantascienza catastrofica che ci ha appassionato molto. Avendo la sottoscritta pianto anche durante World War Z potete ben capire che son riuscita a farcela anche qui, va da se. Il vostro catramato da biblioteca saluta, adesso.

a presto

Che sarà della mia vita chi lo sa?

Con me porto la chitarra... Anche.

oggi è stata una bella giornata, sarebbe stata meravigliosa se. Se non fosse venuto fuori che per gli amministratori io vado sostituita. Mentre per chi lavora li tutti i giorni no. Vedremo, ma intanto oggi ho mangiato anche veleno. 

Supercalifragilistichespiralidoso

Direi che se descrivo il mio weekend addirittura il martedì vuol dire che sono ancora stanca morta, ma comunque soddisfatta. Alla faccia del tempo, che comunque pur restando immusonito è stato clemente. Sabato pomeriggio sono stata al circo con i nipotastri, mio fratello e mia cognata. Felici gli adulti, che con un rapporto 1:1 hanno potuto godersi lo spettacolo, ancor più felici i bimbi, che hanno amato moltissimo lo spettacolo, anche se abbiamo trovato più divertente il circo Americano, rispetto a questo, il circo di Moira, un po' troppo basato sugli animali. Di certo man mano che i vecchi animali del circo moriranno non saranno più sostituiti, succederà. Certo il circo e' kitsch, non c 'è niente da dire a riguardo, ma è anche magico, sopratutto per i bimbi. Il giorno dopo invece avevo una lunga giornata con ìl coro, siamo stati in quel di Mantova per il raduno dei cori ceciliani, quindi al mattino la visita guidata alla città, che personalmente conoscevo già ed amo moltissimo, poi il pranzo in una località vicina, e, gente, considerando la media dei pranzi rimediati in queste occasioni stavolta abbiamo mangiato da papi, che squisitezza! Infine il canto, al duomo, pieno di cantori (ovviamente siamo arrivati in ritardo, chi siamo noi per esser puntuali?) e comunque seppur sparsi abbiamo trovato posto a sedere tutti quanti. L'accoglienza riservata ci da Mantova, contrariamente a quella prevista da Padova, è stata decisamente e incontestabilmente meravigliosa, ce ne siamo andati stanchi ma pieni di gioia.

Ieri, ovviamente, biblioteca. Con il pilota automatico, certo, ma ormai riesco a lavorare senza fare guai anche quando non sono al 100%! A presto 

La follia della donna

Il bisogno di scarpe, che non vuole sentire ragioni...

a parte il sempre mitico Elio... Io quando ricevo una bella notizia, o, almeno, una non brutta notizia, col passare delle ore divento paranoica. Oggi è salito un mio collega per avvisarmi che dovranno assumere qualcuno per non perdere il mio ruolo, ma pensano al contratto minimo e solo per affiancare me, (parole testuali: falla riordinare ) e poi mi ha detto che vogliono che presenti un' attività di quelle che svolgo già sotto forma di progetto così mi stanziano altri soldini (niente lavoro in più, secondo lui faccio già abbastanza). Poi mi ha incoraggiato ad affrontare l'università, e suggerito che se scegliessero di rinegoziare le convenzioni imporrebbero me ad una eventuale cooperativa, e poi... I tagli finiranno, prima o poi, tu tienti pronta, usa questo periodo per essere preparata.

Pio mi preoccupo che le cose non vadano nel verso giusto, ma è da matti. Un quarto d'ora dopo sono scesa io per una informazione, e girandomi per andarmene sono crollata miseramente giù da un gradino sulle ginocchia ( che ringraziano). Il mio collega mi ha rialzata, che botta!

Felicità, e' mangiarsi un panino con dentro un bambino...

Orrido, ma di questa canzone non riesce a non venirmi in mente sempre la versione di Jerry Cala' in non so più che film, forse Bomber, visto che non sono mai stata una estimatrice del soggetto.

nonostante la tristissima citazione, oggi voglio proprio parlare di felicità, anche se il weekend appena trascorso è in genere deputato ai cimiteri, e in effetti la mia parte l'ho fatta anch'io, pure nel canto. Eppure... Tra i libri acquistati per la biblioteca ce n'è uno piccolino che ho trovato geniale e consiglierò a tutti i lettori: La felicità delle piccole cose, di Caroline Vermaille. La storia sembra banale, un avvocato solo e amareggiato con la passione degli impressionisti riceve una eredità, una mappa del tesoro e dei biglietti del treno, e di un museo, che lo porteranno sulle tracce della felicità. E questa cospirazione benevola renderà felici anche le persone che lo circondano.  La trovata però che mi ha reso particolarmente gradita questa storia è la mappa della felicità. Bisogna solo prendere un foglio, e pensare a quali sono le cose che ci rendono particolarmente felici. Renderle con una qualsiasi tecnica sul foglio, fosse anche ritagliarle da un giornale e incollarle.  Uno dei protagonisti ritagliava fiori, perché sognava un giardino tutto per se, ad esempio. E che la nostra mappa della felicità stia in un cassetto o in bella mostra incollata al frigo non cambia. Nel produrrà siamo cambiati noi.  

Nel romanzo si toccano tanti temi importanti, la perdita, la malattia, l'amore, la generosità, gli sbagli e i rimedi. I sogni, e il loro potere, il valore dei ricordi e il valore della verità. 

Insomma tanta roba, e ne sono rimasta molto presa. E voi? Come sarebbe la vostra mappa della felicità?