E' un Bridimondo

Perche lo fai?

La saga della crociera è passata attraverso diversi step, uno più comico dell'altro. Ho cominciato come al solito, sparando al ribasso perché sono sempre oculata. Poi, però, comincio a pensare che si, la cabina interna costa meno, però io di notte amo la luce naturale che entra dalla finestra, al buio mi viene la claustrofobia, oddio, ho sbagliato, oddio... Insomma, cambio cabina, e almeno l'oblò mi ci vuole. Quanto casino, magari ci avessi pensato prima...un'altra volta devo pensarci subito. Così risparmio tempo, ansia, e magari due soldini... Comunque ormai mi manca solamente il biglietto nelle mie manine boffe ed un mese di attesa, poi partenza!

 Sul lavoro arriverò ad avere la bellezza di tre aiutanti, dalla settimana prossima, caspita, così a me resta il lavoro di scrivania. Rischio di inchiattirmi con tutta questa fortuna... Comunque io da fare ne ho sempre, se ho anche chi mi aiuta il lavoro va avanti più in fretta. Gli acquisti sono un gioco ad incastro particolarmente difficile, pochissimi soldi per bolle assai ricche, per cui equilibrare bambini, fantasy, gialli, rosa , letteratura e saggi diventa davvero giocoleria allo stato quasi puro. 

Volare...

mia madre e' un mito. Ok, detta così sembro al massimo una quindicenne di vent'anni fa, cosa che per inciso sono quasi. (Quasi perché sono più vecchia, non più giovane :-D). Invece lo dico a gran voce perché per spingermi ad organizzarmi le ferie mi ha fatto da diavoletto tentatore e ci sono caduta con tutte le scarpe e tutto. Così vado in ferie, e faccio una gran cosa: vado in crociera. Certo, la più semplice delle proposte. Certo si parte dal porto più vicino a casa mia e si arriva lì, così non ho sbattimenti per andare o tornare. Ho guardato le proposte su internet, ho compilato un form per avere più informazioni, e alla fine ho ricevuto una telefonata da un'agente viaggi che mi ha preparato l'offerta nel migliore dei modi. quindi parto per le isole greche, su una nave di quelle mega ultra enormi, sola (?!). Ovvio che non avrei mai scelto una crociera per single, però il fatto di dipendere solo da me fa sì che comunque io sia libera. Il fatto che mi abbiano proposto una compagnia internazionale mi costringe a mettermi in direzione "english on". Se non si capisce sono su di giri da morire, mi si è scatenata la colite, presumo nervosa, sono fuori come un balcone ma eccitatissima. Dovrò risolvere un piccolo busillis lavorativo, ma, per l'appunto, e' piccolo, e lo faccio andare a posto. 

E va, il mio pensiero se ne va...

Seguendo un volo che già Sa in quale cuore andare. Ecco. Prima cena fatta e gustata (ottima cena di pesce...), nonostante il diluvio universale. Uno splendido mazzo di fiori ricevuto, e anche se viene da un giardino non è meno bello e professional (letto con la cadenza inimitabile di Balasso, anche io che sono veneta proprio non riesco a replicarla). Domani altra cena, casalinga e caciarona, con gli amici, quelli che non frequento da troppo tempo, ma ognuno ha la sua famiglia, e l'unica single per scelta (degli altri, ma è sempre una scelta) sono io. Il lavoro procede, la mamma del ragazzino che non si è lasciato seguire quest'anno mi da il tormento come se potessi infilare in quella testa ciò che non ha avuto voglia di fare in una anno con la sola imposizione delle mani, sto per mandarla a stendere, e finirà che lo faccio. Siamo arrivati al punto che il giovane ha come unico obbligo quello di frequentare la scuola. Se non vuole studiare nessuno gli dice nulla. Non aggiungo altro, ovviamente, sorrido pensando alla neo mamma che mi tempesta di richieste di libri di puericultura, come se sui libri potesse trovare risposte al fatto che ai bambini non allegano il libretto delle istruzioni, quando arrivano. Il papà della mia collega non c'è più, e' stato un fulmine a ciel sereno, ora forse ci sarà da combattere con il senso di colpa per non averlo portato a forza dal medico quando si lamentava di disturbi vari. Eppure credo che il nostro momento sia scritto, giusto o sbagliato che sia, per chi ci sta intorno, e visto che siamo qui solo per il tempo di batter le ciglia e guardarci intorno... Sta a noi far sì che ne sia valsa la pena! 

Try

e adesso ci provo, ad essere completa. So che la volta scorsa ho finito per lasciare il post in sospeso, del resto ormai la vita ha superato quei fatti... Certo, ciò non toglie che io sia stata costretta ad andare alla presentazione di un libro di nessunissimo valore, tuttavia l'autore ha agganci ovunque e quindi non c'era scelta. Spero che almeno questo cambi, ma credo che sarà l'unica costante certa. Potere a chi non dovrebbe averne. Comunque. Sono raffreddatissima, ma proprio tanto, domenica pur con la pioggia sono andata a a fare un giro con il coro in una città vicina, ed è stata una bella giornata, ci siamo riempiti gli occhi di bellezza. Il lavoro va, e anzi debbo continuare alla faccia del mio naso colante, perché le cose da fare tendono a infinito. E poi mi piace, deve essere seria, la situazione, perché io non vada al lavoro. La collega che mi hanno affiancato oggi non ci sarà. Purtroppo ha una situazione familiare che sta evolvendo nel peggiore dei modi, l'unica cosa che posso fare è lasciarla libera di andare e venire a suo piacimento. E i miei superiori non fanno problemi. Oggi ho gli acquisti da costruire, pochi soldi, ovviamente, con cui produrre un acquisto coerente, e speriamo bene che sia corretto. Poi il resto, che stiamo rietichettando il mondo conosciuto, e così via. La gente, che comunque è presente, e chiede. Insomma, da fare ce n'è, mi piace pure, anche se tiro su col naso, per il resto va tutto bene, per me, e per il resto speriamo e preghiamo che le cose si risolvano, anche se si sa che purtroppo non sarà così. Buona giornata a tutti

Presa

Non saprei come altro definirmi in questo momento, le cose da fare vanno da n a infinito, tra il lavoro, il coro, il teatro, e i nipoti, che soprattutto questa settimana sono molto presenti, per impegni dei genitori. e io dimentico le cose più banali, ma c'est la vie. Poca voglia di scrivere, nessuna novità, a parte due cene la settimana prossima, giusto perché ho bisogno di ingrassare ... Comunque mi fa piacere essere ricordata e partecipare, poi sono decisamente una buona forchetta, per cui possiamo star tranquilli che magnare magno, ahimè. Dovrei studiare una parte che devo insegnare alle colleghe del coro, e non ho tempo né voglia, dovrei, dovrei, dovrei... Quello che voglio, invece? Alla fine lo faccio, come sempre, per cui vietato lamentarsi. Sono un poco in ansia perché si parla di cambiare la cura, e non vorrei che decidessero di farmi stazionare all'ospedale per flebo e simili, però inutile fasciarsi la testa, vi pare? Meglio non pensarci finché non mi vorranno parlare, valutare e al limite rifiutare, se non me la sento. Semplice. Per ora vi lascio, magari se troverò altri due minuti di tempo cerco di finire il post... Dovrei raccontare della presentazione di libro cui ho dovuto assistere, dei punti Bauco, insomma, cosette da dire ci sono. A presto!

I miei 25 fatti libreschi

Mi sono imbattuta in questo titolo sul blog di Sandra (i libri di Sandra), ed ho pensato che non potevo ignorare una sfida del genere, quindi...

Eccovi i miei venticinque fatti libreschi.

1) non dormivo, da piccola, già denotando quanto rompiscatole sarei diventata. La mia mamma, per cercare di stendermi, mi mostrava e leggeva l'enciclopedia degli animali, che stavano raccogliendo in fascicoli in edicola (avevo un anno, un anno e mezzo). E'arrivata a leggermene 25 pagine, prima di riuscire a steccarmi.

2) i libri di Richard Scarry, che ho adorato, e su cui penso di aver imparato a leggere, con l'aiuto della lavagna magnetica.

3) la libreria in cui i miei genitori facevano tappa ogni volta che si andava in centro, non aveva certo best seller o libri recenti, sembrava che il proprietario girasse magazzini e acquistasse tutti i libri strani che gli capitavano. I miei ci lasciavano liberi di girare tra i tavoli a nostro piacimento, sfogliando (siamo sempre stati molto attenti e molto rispettosi, con i libri) e scegliendo. Così mi sono capitate vere chicche, il super manuale dei detective, due libri, uno sulla storia della magia, con una bellissima biografia di Houdini, uno sui trucchi di Silvan, un manuale di orienteering, uno sull'archeologia...insomma qualsiasi interesse avessi lo potevo pensare.

4) il libro cuore, con cui ho cominciato la mia carriera di lettrice tra prima e seconda elementare

5) la biblioteca di quartiere e quella di classe, che mi hanno offerto anche qualche classico in più rispetto a quelli che i miei mi fornivano

6) il mio papà che per mettermi in punizione mi toglieva la lettura, ed era un enorme dramma 

7) Zia L, che ogni Natale ci regalava libri stupendi

8) l'altra zia L, anche lei cooptata nel regalarci libri. 

9) Momo e La storia infinita, che ancora oggi suggerisco ai bambini in età scuola media

10) Il nome della rosa. Favoloso, folgorante. Mi ha aperto gli occhi sul concetto di erudizione, il regalo successivo che ho ricevuto è stato il Pendolo di Foucault (parlo di prima o seconda superiore, che le vicende di Adso da Melk mi avevano stregata subito dopo l'esame di terza media)

11) la delusione estrema di fronte all'isola del giorno prima, che non sono mai riuscita a leggere. Ahimè.

12) lo studio della letteratura al liceo, che mi ha riempita di stupore e meraviglia.

13) i tentativi, fruttuosi, di trovare dei libri che piacessero a mio fratello, più difficile di me, nei gusti. Nel caso specifico ddei suoi insegnanti, purtroppo ha avuto grande sfortuna, tra Narciso e Boccadoro e Va dove ti porta il cuore, le Colonel Chabert ed altre tristezze simili non c'era verso che gli suggerissero qualcosa che potesse catturarlo.

14) l'estate della quarta superiore, estate di letture matte e disperatissime, con i libri ordinati dai professori di italiano, francese ed inglese. 

15) la scoperta di Jane Austen e di Samuel Taylor Coleridge, di Henry Beyle e Zola, di Bassani, Pavese e Pratolini.

16) Sherlock holmes, Poirot, Miss Marple, come fare senza? Fin da bambina sono stati degli ottimi amici, e negli anni dell'università i gialli classici a mille lire mi hanno fatto grande compagnia. Meravigliosi, altro che storie!

17) inutile dire che a parte le poesie dell'adolescenza non ho più scritto nulla, finché non mi è venuto lo sghiribizzo di tentare con il giallo. Un racconto è ahimè andato perduto, l'altro è ancora nel cassetto. Non è abbastanza buono per uscirne davvero.

18) non ho acquistato solo gialli, per i miei viaggi in treno, e quindi giù di brutto con tutti quei classici che avevo solo sentito nominare, o di cui avevo letto solo i brani delle antologie. 

19) lo studio della letteratura romanza, e della filologia, romanza, non conoscevo Chretien de Troyes, ma caspita, che divertimento!

20) nonostante il mio amore per i libri, ci è voluto uno stage in biblioteca con una collega eccezionale (w l'Ilaria!)per supporre che potesse essere la mia vita!

21) il tentativo di fare il concorso per entrare in graduatoria, purtroppo non ha funzionato, e così all'epoca ho rinunciato alla biblioteca, e pensavo fosse per sempre

22) Kathy Reichs, i gialli che parlano in termini di antropologia fisica, come fare senza? Un modo letterario di non perdere il mondo che ho dovuto lasciare per sopraggiunti limiti fisici. 

23) l'ultimo aggancio (credevo) con il mondo letterario, Antonio Fogazzaro ed i suoi mondi, dimenticati dalla più parte degli addetti ai lavori, meraviglioso, invece,moderno molto più di quanto si immagini.

24) biblioteca 2, la  vendetta. Ovvero: il giorno in cui ho accettato di fare la volontaria per tenere aperto, e mi soon trovata a gestire tutte le attività, ben oltre la mera sopravvivenza.

25) gli acquisti. Una delle cose delicate e difficili. Che però mi danno tanta soddisfazione. Accorgermi che i libri acquistati dalla mia collega str... Non vengono richiesti né desiderati, che invece i miei acquisti girano la provincia perché sono i libri "giusti"... Non ha prezzo.

ecco, non so se sono stata in tema, non so nemmeno se ho toccato tutti i punti, ma mi sono divertita!

a presto

...zero tituli!

Ma solo perché non ho fantasia. Che dire...la mia collega è rimasta a casa questa settimana perché ha avuto problemi con il papà anziano, forse tornerà la settimana prossima o forse non lo farà, se ha ancora bisogno di assisterlo, e prolungherà il periodo di presenza dopo, senza grossi problemi. Abbiamo sepolto la zia di città lontana, in un piccolo cimitero di montagna che guarda un lago. Un meraviglioso giardino, in cui ha il suo posticino al sole. 

Mia cognata ha fatto un mese di supplenza e dovrebbe fare anche il prossimo (ma glielo sanno dire domani), così i quattro giannizzeri devono essere gestiti nei punti ciechi (ora di pranzo, se il papà ha il turno di mattina), in particolari modo il piccolino, che non ha voglia di camminare ma gattona alla velocità della luce. Ogni tanto si alza in piedi, fa anche un paio di passi, prima di stupirsi da solo e perdere l'equilibrio. La mia nipotina di cinque anni ha avuto la bella idea di fare un tuffo carpiato su asfalto rovinandosi le ginocchia e soprattutto il naso, dalla fronte alla punta. È solo sbucciata, ma nel vedersi il naso in quella condizione, passando davanti ad uno specchio, si è impressionata da morire, ed è uscita di casa tutta tremante e pallida, venendo a rifugiarsi tra le mie braccia. Tenera lei!

Il nuovo organo è in funzione, ed è uno strumento favoloso, poter cantare accompagnati con perizia è davvero più semplice. Immagino che dovrei raccontare altro, ma non mi sembra una buona idea, questo momento. A presto!