Creato da Caino2007dgl il 26/10/2010
LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE
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IL TESORO DEI BENI CONFISCATI ALLE VARIE MAFIE EPPURE SOTTO UTILIZZATO E SOTTO IMPIEGATO NEGATIVAMENTE
ABBIAMO UN TESORSO IMMENSO COSTITUITO DA BENI MOBILI ED IMMOBILI E GRANDISSIME SOMME DI DENARO LIQUIDO E NON, IL TUTTO CONFISCATE ALLE VARIE MAFIE DALLE FORZE DI POLIZIA SOTTO LA DIREZIONE DELLE VARIE PROCURE DELLA REPUBBLICA, EPPURE SEMBRA CHE SIAMO DEL TUTTO INCAPACI DI GESTIRLI E FARLE FRUTTARE NEL MODO MIGLIORE PRO POVERTA' E DISOCCUPAZIONE SPECIALMENTE,VISTO CHE ESSE CONFLUISCONO IN CANALI CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON I BISOGNI DELLE PERSONE SOCIALMENTE DEBOLI E DEGNE DI SOCCORSO DELLO STATO.
COME MAI S'E' DECISO QUESTO MODO NEGATIVO DI OPERARE ?
L'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) gestisce, in collaborazione con l'autorità giudiziaria, l'intero processo finalizzato alla destinazione dei beni sequestrati e poi confiscati in via definitiva, affinchè vengano restituiti alle comunità e ai territori attraverso il loro impiego per scopi sociali o istituzionali.
Istituita nel 2010, l'Anbsc è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal ministro dell'Interno. Ha sede a Roma, con sedi secondarie a Reggio Calabria, Palermo, Napoli e Milano.
Con la sua attività l'Agenzia favorisce la raccolta e lo scambio di informazioni sui beni e il superamento di eventuali criticità relative alla loro destinazione, dalla fase di sequestro durante la quale coadiuva gli amministratori giudiziari alla fase di gestione diretta dei beni, dopo la confisca, fino alla loro destinazione.
Tra le attività funzionali alla destinazione dei beni confiscati - che è una delle priorità della mission dell'Anbsc - c'è l'organizzazione, in collaborazione con le prefetture e gli enti locali, delle conferenze di servizi nell'ambito delle quali le amministrazioni del territorio possono manifestare l'interesse all'acquisizione dei beni, sulla cui destinazione decide poi il consiglio direttivo dell'Agenzia.
L'operazione giunge al termine di un lungo percorso investigativo che aveva già consentito di assicurare allo Stato i patrimoni illeciti acquisiti nel tempo da Salvatore Riina e da Calogero Giuseppe Lo Bue, già colpiti da decreti di confisca. Quest'ultimo già condannato in via definitiva per aver favorito la latitanza di Bernardo Provenzano. "Ai
Lo Bue risultavano riconducibili una serie di beni, intestati fittiziamente a terzi, acquistati in assenza di redditi leciti compatibili nonché in condizioni di sperequazione", spiegano gli investigatori dell'Arma. La confisca, riguardante abitazioni, conti correnti, libretti di risparmio, terreni e beni aziendali, per gli investigatori, colpisce persone con numerosi precedenti penali e "acclarati legami con la mafia".
Equitalia Giustizia, tra gli altri adempimenti, deve assicurare la gestione finanziaria delle risorse sequestrate, rendendole produttive (con modalità prive di rischio), utilizzando operatori finanziari. Per le attività svolte è riconosciuto a Equitalia Giustizia un "aggio", attualmente fissato nella misura massima prevista del 5% dell'utile annuo della gestione finanziaria dello stesso Fondo (Decreto Min. Ec. Fin del 20 aprile 2012), a fronte di un'attività svolta in larghissima parte da intermediari finanziari (banche), cancellerie e custodi giudiziari.
L'attuale normativa prevede che solo il 30% delle somme sequestrate possa essere utilizzata, mentre quelle confiscate affluiscono definitivamente all'apposito capitolo del bilancio dello Stato. Una volta individuato l'importo prelevabile, questo è ripartito, in misura non inferiore ad un terzo, al ministero dell'Interno; in pari misura al ministero della Giustizia e per la parte residua all'entrata del bilancio dello Stato. In base ai decreti del 30 novembre 2010, del 22 luglio 2011 e del 30 ottobre 2012 il riparto è previsto nella misura del 49% al ministero dell'Interno, del 49% al ministero della Giustizia, del 2% all'entrata del bilancio dello Stato. Con D.M. 30 ottobre 2012, il ministro dell'Economia e delle Finanze ha ridotto al 10% la percentuale (di norma del 30% elevabile al 50%) delle risorse da destinare alla riassegnazione. Queste le norme. Veniamo ora ai numeri.
In base ai dati pubblicati sul sito del ministero della Giustizia, risulta che, alla data del 5 agosto 2014, le risorse intestate al Fug ammontavano a circa 3,4 miliardi di euro. Di cui 1,4 miliardi di risorse liquide e 2 miliardi di risorse non liquide (titoli, azioni, etc.). Lo Stato ha incassato negli ultimi 5 anni fino a giugno 2014, 342 miliardi per confische definitive, 415 miliardi per anticipazioni (sui sequestri). Per totali 757 milioni.
Quanto alla gestione del Fug, occorre evidenziare che a fronte di circa 70 milioni di rendimento finanziario ci sono ben 28 milioni di costi di gestione, di cui 2,2 di aggi, con un risultato netto di poco meno di 42 milioni per 5 anni, cui corrisponde un risultato medio annuo di 8,4 milioni. Su un ammontare complessivo di oltre 1,4 miliardi di sole risorse liquide, parliamo di un rendimento netto in termini percentuali dello 0,6%. Decisamente basso. Al contrario, decisamente alto il costo di gestione di 5,6 milioni all'anno.
Ecco il paradosso. Somme ingentissime in contanti per 1 miliardo e mezzo di euro immobilizzate e titoli per 2 miliardi di euro inutilizzati. Oltre il 90 percento di queste risorse proviene dai sequestri penali e di prevenzione, quindi dalla lotta alla criminalità organizzata. Non sarebbe logico utilizzare parte delle somme liquide libere (definitivamente confiscate e parte di quelle sequestrate) per manutenere, ad esempio, i beni immobili al fine di una loro più proficua destinazione? Quanto sarebbero utili quei 2 miliardi di titoli al fine di costituire idonee garanzie in favore di intermediari finanziari (banche) per mantenere o aprire linee di credito necessarie alle aziende sequestrate e confiscate che spesso sono costrette a chiudere per mancanza di liquidità o di finanziamenti?
DAL SITO WEB: https://www.huffingtonpost.it/domenico-posca/fine-fatto-soldi-sequestrati-criminalita_b_6421692.html
N.B. - OVVIAMENTE, DAL MOMENTO DELLA PUBBLICAZIONE DI TALE NOTIZIA, EQUITALIA S.P.ACOME SI SA E' STATA SCIOLTA PER I NOTI MOTIVI E SOSTITUITA CON ALTRA AGENZIA LEGATA AL MINISTERO DELLE FINANZE.
DA QUELLO CHE SI LEGGE NEGLI ALTRI SEGUENTI LINK, SI SOSPETTA CHE LE IMMENSE SOMME DI DENARO CONFISCATE, FINORA,NON SIANO STATE UTILIZZATE NEL MIGLIORE DEI MODI PRO CITTADINANZA ITALIANA AL PARI DI TUTTI GLI ALTRI BENI CONFISCATI:
Che fine fanno i soldi sequestrati alla criminalità? - Money.it
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Inviato da: Southdeira
il 24/07/2024 alle 10:25
Inviato da: Caino2007dgl
il 18/12/2023 alle 10:45
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il 17/12/2023 alle 20:44
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