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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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« CASO UCRAINA, RUSSIA CO...LE BANCHE E LA CRIMINALI... »

CONFLITTO: RUSSIA - UCRAINA : LA TERZA GUERRA MONDIALE E' INIZIATA MA GLI OCCIDENTALI NON SE NE SONO ANCORA RESI CONTO ?

Post n°711 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da Caino2007dgl

CONFLITTO: RUSSIA - UCRAINA : LA TERZA GUERRA MONDIALE E' INIZIATA MA GLI OCCIDENTALI NON SE NE SONO ANCORA RESI CONTO ?

 

Ucraina, attacco dei separatisti filo russi: militare ferito da granata

Cresce la tensione ma per il momento si ragiona solo su sanzioni nei confronti di Putin

 

Kiev (Ucraina), 30 gennaio 2022 - In Ucraina la tensione è sempre più alta. Un militare ucraino è rimasto ferito da una granata anticarro sparata dai territori sotto il controllo dei separatisti filorussi nella provincia di Lugansk, nell'est dell'Ucraina. Lo hanno reso noto le Forze armate di Kiev.

La paura di un'imminente invasione russa cresce con il passare delle ore nonostante i tentativi di distensione della diplomazia internazionale.

Crisi Ucraina: perché ci interessa da vicino

«La Russia deve continuare con l'impegno diplomatico e ritirare le forze militari che ha accumulato lungo i confini dell'Ucraina e nei territori temporaneamente occupati». Il nuovo appello a Mosca è stato formulato dal ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba, attraverso un messaggio su Twitter. 



Nella Nato la Gran Bretagna ha mostrato i muscoli annunciando un ingente dispiegamento militare in Europa orientale e, soprattutto, sanzioni contro gli oligarchi vicini al Cremlino con forti interessi nella City. Contromisure economiche, vicine al via libera anche al Congresso Usa, che rimangono di fatto l'unica arma di ritorsione contro Mosca, perché l'Alleanza Atlantica ha ribadito che non invierà soldati nel Donbass in caso di invasione.

In questa crisi Mosca continua a giocare il ruolo della vittima, accusata senza fondamento di intenzioni bellicose e minacciata dai cannoni dell'Ovest schierati alle sue porte. I russi vogliono «relazioni rispettose tra eguali» con gli Stati Uniti e perché questo accada, ha spiegato il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, è stata presentata «una richiesta ufficiale ai colleghi della Nato e dell'Osce» perché spieghino in che modo vogliano impegnarsi a «non rafforzare la loro sicurezza a scapito di quella altrui»: non solo promesse ma garanzie giuridicamente vincolanti, ha sottolineato Lavrov. Confermando che la Russia giudica insufficiente la proposta americana di trattare su una riduzione degli armamenti in Europa ma non sull'allargamento a est della Nato.

 

Con Washington un nuovo confronto è atteso nelle prossime ore al Consiglio di sicurezza dell'Onu. «Un'occasione in più per i russi di trovare una via di uscita diplomatica», ha detto l'ambasciatrice americana a Palazzo di Vetro Linda Thomas-Greenfield, anche se in queste condizioni è difficile attendersi una svolta. Secondo il Pentagono, tra l'altro, la Russia ha continuato a spostare truppe al confine anche nel week-end. Tra i crescenti timori del governo ucraino, che attraverso il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ne ha invocato il ritiro.

Una risposta militare della Nato ad un attacco russo, in ogni caso, non è sul tavolo. «Non abbiamo piani per schierare truppe da combattimento» perché l'Ucraina non fa parte (per il momento) dell'Alleanza, ha spiegato il segretario generale Jens Stoltenberg, ricordando comunque che a Kiev viene fornito sostegno con attrezzature e armi difensive e addestramento. Aumenterà invece il numero dei militari occidentali schierati in Europa orientale, in funzione difensiva. La Gran Bretagna, ha annunciato Boris Johnson, è pronta ad un imponente spiegamento di truppe, navi da guerra e jet. In assenza di boots on the ground in Ucraina, l'opzione principale contro i russi è quella delle sanzioni.



Sempre da Londra la ministra degli Esteri Liz Truss ha annunciato che il parlamento sta per autorizzare misure contro «interessi russi che hanno rilevanza per il Cremlino». «Non ci sarà un posto dove nascondersi per gli oligarchi di Putin o le aziende impegnate a sostenere lo Stato», l'avvertimento. La ministra ha evocato anche misure energetiche, ma su questo dossier è più complicato trovare un'intesa con i partner europei.

Perché l'Ue dipende dalla Russia per circa un terzo delle sue forniture di gas. Non a caso il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha invitato ad evitare «una discussione pubblica su singoli strumenti». La questione Nord Stream 2, il gasdotto che arriva proprio in Germania, è molto delicata per Berlino. Negli Stati Uniti il Senato è sempre più vicino un accordo su un maxi provvedimento contro banche e debito russo, che il democratico Bob Menendez ha ribattezzato la «madre di tutte le sanzioni». Ma anche in questo caso non mancano gli appelli alla cautela. Secondo alcuni analisti citati dal New York Times, gli effetti potrebbero ricadere sull'economia europea e minacciare la stabilità del sistema finanziario globale. Senza contare i rischi che Mosca possa tagliare le forniture di gas o condurre cyberattacchi contro le infrastrutture americane e europee.

 

NOTIZIE TRATTE DAL SITO WEB: https://www.ilgiorno.it/mondo/ucraina-bomba-russa-militare-ferito-1.7308443

 

Crisi Ucraina, Putin riconosce le repubbliche del Donbass

E sull"Ucraina: "Non è uno stato vicino, ma parte delle nostra storia",

 

volta nella crisi Ucraina e i venti si fanno sempre più di guerra. Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l'indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Luhansk, in Donbass raccogliendo la richiesta di Donetsk e Luhansk."L'Ucraina non è uno stato vicino, ma parte delle nostra storia", lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, parlando alla nazione. Poi ha aggiunto: "Siamo uniti da sempre". 

Nel suo discorso alla nazione Putin definisce i leaderr ucraini "oligarchi" che hanno approfittato dei soldi degli Stati Uniti per dividere l'Ucraina dalla Russia e disattendere ai voleri della popolazione. Di fatto il presidente russo accusa gli oligarchi ucraini di aver crearto uno Stato fantoccio sotto l'egida dell'Occidente per creare un avamposto Nato ai confini della Russia. Non solo: è il chiaro disconoscimento della sovranità Ucraina posto disgregazione della veccchia Urss.

Putin ha riferito a Macron e Scholz "dei risultati della riunione del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, che ha considerato l'attuale situazione sul Donbass nel contesto della decisione della Duma di Stato sul riconoscimento delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk". "In considerazione di tutto cio'", ha aggiunto il servizio stampa del Cremlino, "il presidente della Russia ha affermato che intende firmare un decreto in tal senso nel prossimo futuro". E' l'annuncio che la comunità internazionale temeva, ovvero la scelta che apre a una possibile annessione proprio come avvenuto già con la Crimea

Le reazioni

L'Unione europea e la Nato hanno condannato con la massima fermezza la decisione del presidente russo di procedere al riconoscimento delle aree non controllate dal governo degli oblast di Donetsk e Luhansk Questo passaggio costituisce una palese violazione del diritto internazionale e degli accordi di Minsk. L'Unione europea annuncia che reagirà con sanzioni contro coloro che sono coinvolti in questo atto illegale. L'Unione ribadisce il suo fermo sostegno all'indipendenza, alla sovranita' e all'integrita' territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti". E la cancellerie europee si preparano a rispondere a questo passo russo. Macron ha convocato per sasera un consiglio difesa mentre le Nazioni Unite chiedono a Putin di astenersi da "decisioni unilaterali".

Nel frattempo gli Stati Uniti annunceranno "presto misure aggiuntive legate alla sfacciata violazione degli impegni internazionali della Russia": lo rende noto la Casa Bianca dopo il riconoscimento da parte di Vladimir Putin delle due repubbliche secessioniste del Donbass.

La diplomazia al lavoro

Eppure uno spiraglio per la soluzione diplomatica nella crisi ucraina. Joe Biden "ha accettato in via di principio un incontro con il presidente Putin" a patto che nel frattempo "non sia avvenuta un'invasione" dell'Ucraina. Lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki dopo l'annuncio dell'Eliseo di un vertice tra i leader americano e russo.L'intesa sul possibile vertice sarebbe frutto dell'attivismo del presidente francese Emmanuel Macron, che ha passato la giornata di domenica a tenere il filo sottile di una trattativa tra i due principali protagonisti, Ucraina a parte, della partita che si sta giocando a est. Ed è stato proprio il leader di En Marche il primo a dare la notizia dell'accordo fra Biden e Putin. Il presidente francese ha affermato che stava cercando di stabilire un cessate il fuoco nell'est del Paese e che i due leader avevano concordato di tenere discussioni nella speranza di organizzare un vertice dei leader per rivedere il futuro degli accordi di sicurezza europei. Intanto, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, avrà oggi un colloquio telefonico sulla crisi con Putin. 


Gli Stati Uniti

Dopo Macron è toccato alla Casa Bianca puntualizzare alcuni dettagli riguardanti il possibile confronto fra i presidenti statunitense e russo. Da Washington è giunta la precisazione sull'ok al summit "in via di principio" e stante lo stop alle manovre militari russe. Successivamente Jen Psaki, portavoce della presidenza Usa, ha affermato che gli Stati Uniti sono comunque "sempre pronti a imporre conseguenze rapide e severe nel caso in cui la Russia scelga la guerra. E al momento, la Russia sembra continuare i preparativi per un assalto in larga scala contro l'Ucraina molto presto".

Detto che l'organizzazione dell'incontro è ancora legata allo stop ai piani di invasione dell'Ucraina, si comincia già a ragionare di una possibile data, che potrebbe venire fissata in settimana. Probabilmente dopo il vertice fra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in programma il 24 febbraio.

La posizione russa

Nel corso della mattinata si è tornata a sentire la voce del Cremlino, proprio sul tema dell'ipotesi di un incontro fra i due leader. Da Mosca sembra arrivare una decisa frenata, che in qualche modo "gela" le speranze di una schiarita. Attraverso una nota il Cremlino ha fatto sapere come sia ''prematuro'' parlare di un incontro tra Putin e Biden. Al momento, si legge ancora nel comunicato, ''non ci sono piani concreti'' per un vertice tra i due leader sulla crisi  ucraina.  Del resto, specificano da Mosca, "Putin e il presidente degli Stati Uniti Biden possono decidere di discutere dell'Ucraina in qualsiasi momento. Una telefonata o un faccia a faccia possono essere fatte in qualsiasi momento''. Mosca tra l'altro stigmatizza la lettera degli Usa all'Onu, secondo la quale i russi starebbero preparando una lista di personalità ucraine da uccidere o deportare dopo un'invasione: "E' una menzogna", ha dichiarato  il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "E' una falsità assoluta, so che è stata del tutto inventata". 

Tracciata la linea diplomatica che "snobba" tutti gli attori internazionali tranne gli Usa "perché tutti fanno quello che dicono gli Stati Uniti".  La Russia deve negoziare direttamente con gli Stati Uniti, la Nato e l'Unione europea faranno quello che dice Washington". Lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev. "Stiamo negoziando con la Nato, stiamo negoziando con l'Osce, stiamo negoziando con l'Unione europea, con i leader dei Paesi europei. I negoziati devono essere condotti con gli Stati Uniti. Tutti gli altri faranno ciò che dicono gli Stati Uniti: la Nato, l'Osce, l'Unione europea e cosi' via. Pertanto, il principale negoziatore con cui dovrebbe essere affrontata questa questione sono gli Stati Uniti.

Putin e il rischio Crimea

"C'è una minaccia che Kiev inizi a riconquistare la Crimea in quanto non riconosce l'adesione alla Federazione russa e la Nato sarà coinvolta in questi eventi". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza.  Secondo il capo del Cremlino, la Russia inizialmente ha fatto di tutto per risolvere pacificamente tutte le contraddizioni sorte con mezzi pacifici. "Tuttavia, le autorità di Kiev hanno effettuato due volte operazioni punitive militari in questi territori. E a quanto pare, per la terza volta stiamo assistendo a un aggravamento della situazione - ha detto Putin - se l'Ucraina si unisce alla Nato, le minacce per la federazione russa crescono molto". "«Kiev ha già condotto tra operazioni punitive contro il Donbass e sembra proprio che si stia avventurando in un'altra. Gli ultimi sviluppi dimostrano che le autorità ucraine non hanno nessuna intenzione di implementare gli accordi di Minsk".  Lapidario poi sulla questione Nato/Ucraina: Joe Biden "mi ha detto che una moratoria di qualche tipo è possibile" sull'adesione dell'Ucraina alla Nato, che non sarà accettata domani", ma questa "non è una moratoria per noi, non è una concessione a noi, è una moratoria per loro" .

Fuoco nel Donbass 

Nel Donbass la "situazione è critica" e il capo dei ribelli filorussi chiama alle armi "tutta la popolazione maschile" che dovrà presentarsi in caserma. E' quanto ha detto Denis Pushilin, leader della repubblica ribelle di Donetsk. "L'Ucraina sta conducendo massicci bombardamenti del nostro territorio. Solo negli ultimi giorni, l'artiglieria delle Forze armate ucraine ha sparato più di 1.700 mine e proiettili nelle aree residenziali. Artiglieria pesante, mortai, lanciagranate ci stanno colpendo e carri armati. La gente sta morendo. Le scuole n. 105 e n. 56 della capitale sono state gravemente danneggiate", ha detto Pushilin in una nota pubblicata sul suo canale Telegram. Le forze russe hanno comunicato che un proiettile ucraino ha distrutto un avamposto delle guardie di frontiera a Rostov. L'esercito curaino, invece, segnala "almeno 80" violazioni del cessate il fuoco da parte dei separatisti.

I separatisti: Mosca  riconosca la nostra indipendenza

Oggi i leader delle autoproclamate repubbliche separatiste dell'Ucraina orientale avevano chiesto al presidente russo Vladimir Putin di riconoscere la loro indipendenza e avviare una "cooperazione di difesa". Appelli, trasmessi dalla televisione russa, dai leader della Repubblica popolare di Donetsk e di quella di Lugansk, Denis Pushilin e Leonid Passetchnik. Una richiesta che Vladimir Putin ha accettato.

La repubblica di Donetsk è stata proclamata il 7 aprile 2014 e quella di Luhansk il 28. L'11 maggio le due repubbliche sono state confermate da referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale e il governo ucraino. La rivolta separatista ha innescato una guerra sanguinosa con le truppe ucraine. Il protocollo di Minsk del 5 settembre 2014 e il successivo Minsk II del 12 febbraio 2015 hanno instaurato un cessate il fuoco, frequentemente violato, che tuttavia aveva ridotto l'intensità del conflitto fino alla crisi in corso.  L'Ucraina accusa Mosca di aver alimentato la rivolta e di armare i ribelli, nonché di aver dispiegato militari russi nelle due repubbliche. Dal 2019 agli abitanti di questi due territori è stato concesso una via rapida per ottenere il passaporto russo, finora rilasciato a circa 720mila persone.

La questione profughi

Intanto la situazione ha anche convinto migliaia di persone che vivono nel Donbass a scegliere di espatriare all'ombra del Cremlino. Secondo il dipartimento di frontiera dell'FSB (i servizi di sicurezza interna russa) per la regione di Rostov "nelle ultime 24 ore", ci sono stati "più di 21.000 cittadini evacuati dal territorio",  che hanno "attraversato i posti di blocco al confine"-

Notizie tratte dal sito web: https://www.ilgiorno.it/mondo/crisi-ucraina-oggi-1.7386828


Si legga  per capire di che cosa parlo, chi lo desidera il contenuto del seguente link:

Autodeterminazione, diritti umani e diritti dei popoli, diritti delle ...
https://unipd-centrodirittiumani.it › attivita › Autodeter...
“l. Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono ...


E si legga anche:

"Solo Berlusconi può fermare l'amico Putin": nessuno crede ...
https://www.secoloditalia.it › 2022/02 › solo-berlusconi...
8 giorni fa“In questo momento chi ha convenienza a una guerra? Io sono sempre stato ottimista, la situazione è tesa ma sono sereno, Oggi di più, le parole ...

Dunque, la RUSSIA  del dittatore VLADIMIR PUTIN, avendo ormai compreso da tempo che in occidente nessuno sacrificherà una sola vita di un militare a favore dell'UCRAINA completamente indifesa, ha deciso , così come fece con la CRIMEA, di annettersela riconoscendo giuridicamente, secondo le leggi sovietiche, le province separatiste ucraine che da tempo combattono lo STATO CENTRALE UCRAINO per ottenere l'indipendenza, in nome di un insensato ed errato principio previsto dalla CARTA ONU  sull'AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI.

E' ormai cosa fatta, l'UCRAINA è stata barbaramente, di nuovo , attaccata e sta per essere smembrata territorialmente, come se fosse una preda da assassinare e gustare sotto le fauci di lupi mannari pericolosissimi come lo sono sicuramente i russi del dittatore PUTIN.

L'OCCIDENTE, come accadde per la CRIMEA , starà a guardare dopo avere proclamato urbi et orbi la sua vigliacca e scellerata ed insensata indignazione internazionale, con a capo l'imbelle democratico BIDEN capo della CASA BIANCA  che ormai sta oscurando per vari motivi, rendendola ancora più debole ed inutile nello scacchiere mondiale.

E qui in ITALIA cosa sta facendo il pregiudicato SILVIO BERLUSCONI, a cui lo STATO continua ad assicurare una costosissima scorta personale di sicurezza , che per anni s'è dichiarato amico fraterno del dittatore PUTIN VLADIMIR ?

NULLA, non sta facendo nulla di seriamente valido e concreto, essendo anche LUI praticamente un soggetto politico ormai in balia delle fauci velenose di PUTIN stesso che tanti danni e male sta procurando all'EUROPA.

Ed il SISTEMA EUROPEO , ha naufragato miseramente di fronte alla potenza militare russa, dimostrando tutta la sua inefficacia ed incapacità di farsi rispettare a livello internazionale.

E sarà così anche se dovesse ammettere l'UCRAINA o meglio quello che fra breve ne resterà, in seno alla stessa EUROPA.

L'EUROPA, praticamente , sta dimsotrando di non ESISTERE COME SOGGETTO POLITICO INTERNAZIONALE , non essendosi dotata, finora, di nessu strumento valido, forte e rigoroso per fare rispettare la  DIGNITA' dei suoi POPOLI e  come ISTITUZIONE PUBBLICA.

 

E' un guscio vuoto, di nessuna rilevanza sociale, civile , culturale e politica anche per colpa di tutte le sinistre occidentali e dei cosiddetti moderati di centro , che l'hanno creata e gestita a loro immagine e somiglianza per poterla meglio sfruttare per realizzare in modo vergognoso e scandaloso le loro assurde ideologie sociali , culturali e politiche che tanto male, finora, hanno procurando a tutti noi specialmente accogliendo masse di islamici radicali che ci odiano e ci disprezzano ed anche di clandestini di cui nessuna polizia europea od occidentale, ha mai potuto accertare nulla sul loro conto , a partire dalla loro esatta identità personale, per un BUONISMO SCELLERATO E SBAGLIATO MA MOLTO, MOLTO PERICOLOSO PER LA NOSTRA STESSA COESIONE ED UNIONE soprattutto a livello nazionale.

 

E quanto sta avvenendo a livello di attività criminali  poste in essere , pericolosamente, in varie città italiane da bande di criminali minorenni , lo starebbe pienamente a dimostrare.

 

Ma quello che fa male è il fatto che molti dei nostri connazionali che, finora, hanno manifestato il loro consenso politico pro sinistre ed anche dello screditato M5S, hanno impedito che l’ITALIA si affrancasse, per quanto possibile, dalle forniture di gas russe necessarie per le nostre famiglie e le nostre industrie, visto che le cosiddetti fonti di energia rinnovabili tanto esaltate da tali assurdi soggetti politici, non potranno mai sostituire quelle del gas , del petrolio e del nucleare.

 

Questa dipendenza quasi assoluta del gas russo, impedirà all’ITALIA di protestare con forza e decisione contro la decisa e criminale volontà della RUSSIA di annettersi oltre che alle province separatiste del DONBASS -UCRAINO anche dello stesso STATO UCRAINO, cosa che avverrà facilmente per quanto, fino ad ora, sostenuto, per non rischiare di finire in BANCAROTTA ENERGETICA con tutte le conseguenze che già oggi, comunque, stiamo pagando in modo salato con i fortissimi aumenti delle fonti energetiche anche per la crisi RUSSA-UCRAINA che, probabilmente, ci porteranno ad una nuova forma di povertà davvero ingiusta e dannosissima per tutti noi.

 


VERGOGNA

Siamo in piena III^ guerra mondiale, ma nessuno oserà mai definirla in questo modo.

Cuneo,li 22.02.2022

Rinaldo



 
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