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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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ESEMPI DI SPRECHI INSULSI E SCANDALOSI DI DENARO PUBBLICO: LA SCORTA PRO SILVIO BERLUSCONI NE E' UN ESEMPIO LAMPANTE.

Post n°829 pubblicato il 21 Maggio 2022 da Caino2007dgl

ESEMPI DI SPRECHI INSULSI E SCANDALOSI DI DENARO PUBBLICO:

 

40 uomini e due auto blindate. Quanto ci costa la scorta del deputato Berlusconi

 

 

 

Grazie ad una serie di provvedimenti varati dai suoi stessi governi, l'ex presidente del Consiglio conserva la protezione piena che gli era garantita quando era in carica. Due milioni e mezzo circa il costo annuo, pagato dai cittadini solo per la scorta. Senza contare il dispiegamento di Carabinieri a presidio delle sue abitazioni

 

Una quarantina di uomini divisi in due squadre di 20 ciascuna e due auto blindate per una spesa superiore ai 200mila euro al mese. Vale a dire due milioni e mezzo l’anno. Tanto costano gli uomini dei servizi di sicurezza che ancora oggi stanno appresso all’ex premier Silvio Berlusconi. Senza contare i carabinieri dispiegati dal Ministero degli Interni per servizi ordinari presso le ville di famiglia. Un’eredità che lo stesso Berlusconi si è costruito da solo, a più riprese, con provvedimenti ad hoc e che è riuscito a mantenere anche oggi che è un deputato come altri, solo molto molto costoso. Tanto che gli 80mila euro per la scorta balneare di Fini, da settimane oggetto di furiose polemiche, diventano briciole.

 

 

Gli uomini al seguito del Cavaliere, spiegano fonti molto qualificate, hanno trattamenti economici doppi rispetto ai colleghi che svolgono servizi di sicurezza ordinari. Hanno stipendi e prerogative equiparati a quelli dei colleghi dello spionaggio e controspionaggio senza esserlo. Siamo, per essere chiari, intorno ai cinquemila euro al mese. E sono appunto quaranta. I conti sono presto fatti.

Nei suoi mandati, a più riprese, il Cavaliere è riuscito a cambiare le regole sulla sicurezza e imporre uomini di fiducia provenienti dalla sua azienda. Lo si scoprirà anni più tardi, quando i magistrati baresi cercheranno risposte all’andirivieni incontrollato di persone dalle ville del Cavaliere: possibile che nessuno della sicurezza controllasse chi entra e chi esce? Si, perché il premier, proprio per tutelare la sua “privacy”, già dal primo mandato era riuscito a sostituire gli uomini dello Stato con quelli della security di Fininvest e Standa (da quel giorno in poi a libro paga degli italiani). Un’impresa non semplice. Prima di allora, infatti, nessuno poteva entrare in polizia, carabinieri o finanza senza un regolare concorso pubblico. Per garantirsi la “sua” scorta – che obbedisca a personalissimi criteri di fedeltà privata e discrezione pubblica – Berlusconi ricorre allora a un escamotage senza precedenti: grazie alle sue prerogative di Presidente del Consiglio, s’inventa una nuova competenza ad hoc presso i Servizi, gli unici cui la legge consente di assumere personale a chiamata diretta. Nasce così un nucleo per la scorta del presidente che fa capo al Cesis (oggi Aisi, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna) anziché al Viminale, anche se con l’attività di intelligence vera e propria nulla ha a che fare

 

 

Gli uomini d’azienda vestiranno la divisa sotto la guida dell’uomo che, alla fine degli anni Ottanta, faceva la security alla Standa. E che di punto in bianco si trova capo-scorta del presidente del Consiglio con la qualifica di capo-divisione dei servizi. E si porta dietro almeno altre cinque ex body-guard Fininvest. Col tempo la struttura è cresciuta a ventiquattro unità, poi 31 e infine 40 che stavolta vengono in parte attinte dalle Forze dell’Ordine, ma sempre su indicazione di quel primo nucleo. Che tornerà regolarmente ad ogni successivo mandato. Anzi, non smetterà più di prestare servizio.

Quegli stessi uomini, infatti, sono lì ancora oggi che il Cavaliere è tornato ad essere un deputato. Perché? Perché ha deciso così. E’ il 27 aprile del 2006. Berlusconi ha perso le elezioni e si appresta a fare le valigie e cedere la poltrona e la “campanella” del Consiglio dei Ministri a Romano Prodi. Ma non ha alcuna intenzione di cedere anche quella struttura che i magistrati baresi tre anni dopo definiranno quantomeno “anomala” e che in fin dei conti è una sua creatura. Così, giusto 17 giorni dopo il voto, poco prima di lasciare il Palazzo, Berlusconi vara un altro provvedimento ad hoc che oggi giorno potrebbe chiamarsi a buon diritto “salva-scorta”, nella migliore tradizione delle leggi ad personam. Se ne accorgono, in ottobre, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere, che raccontano come, non fidandosi del professore, la scorta per il futuro Berlusconi abbia provveduto a farsela da solo stabilendo che i capi di governo “cessati dalle funzioni” abbiano diritto a conservare la scorta su tutto il territorio nazionale nel massimo dispiegamento. Così facendo riesce a portarsela via come fosse un’eredità personale, anche se era (e continua a essere) un servizio di sicurezza privato pagato con soldi pubblici. Al costo, ancora oggi, di due milioni e mezzo l’anno

 

 

ELEMENTI DI RIFLESSIONE TRATTI DAL SITO WEB: https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/23/40-uomini-e-due-auto-blindate-quanto-ci-costa-scorta-del-deputato-berlusconi/331734/

 

RISPETTO ALLO SCANDALOSO TEMA SOPRA DESCRITTO , SI TENGA CONTO CHE IL PATRIMONIO PERSONALE DEL SILVIO BERLUSCONI AMMONTA A CIRCA 7 MILlIARDI DI EURO L'ANNO, COME DIMOSTRATO DAL SEGUENTE LINK:

 

 

Il patrimonio di Berlusconi è di 6,76 miliardi di euro

 

15 dic 2021Se fosse eletto Presidente della Repubblica, come aspira, sarebbe sicuramente l'inquilino del Quirinale più ricco della storia. Parliamo di ...

ALLORA MI CHIEDO PERCHE'  L'INTERESSATO SE RITIENE CHE SIA NECESSARIO TUTELARLO, NON PROVVEDA PERSONALMENTE A PAGARSI LE RELATIVE SPESE DI VIGILANZA DELLA CASA E DELLA SUA SCORTA PERSONALE CON PROPRIO DENARO UTILIZZANDO LE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE PREVISTE DAL VIGENTE T.U.L.P.S. (ART. 134 ) ?
PERCHE' LE SUE NECESSITA' DI SICUREZZA PARTICOLARI , DEBBONO ESSERE ANCORA CARICATE ADDOSSO AL BILANCIO DELLO STATO ITALIANO , NONOSTANTE TUTTI I SUOI PESANTI PREGIUDIZI PENALI ED ANCHE TENENDO PRESENTE CHE EGLI NON TANTO TEMPO FA VENNE SCACCIATO MALAMENTE DAL SENATO DELLA REPUBBLICA SEMPRE PER I SUOI COMPORTAMENTI IMMORALI E SBAGLIATI CHE PONEVANO A RISCHIO LA CREDIBILITA' E L'AFFIDABILITA' DI TALE ALTA PARTE DEL PARLAMENTO ITALIANO ?

QUANTE ALTRE COSE BUONE SI POTREBBERO FARE CON LA SOMMA PARI A 2 MILIONI E MEZZO L'ANNO CHE LO STATO SPENDE PER LA SUA SICUREZZA SIA ABITATIVA SIA PERSONALE , IN MODO INOPPORTUNO, IMPROPRIO E SBAGLIATO ANCHE SE LEGITTIMO IN QUANTO DECISO DAL COMITATO PROVINCIALE DELL'ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA DI MILANO ?

DI QUESTO PASSO CHISSA' QUANTI ALTRI PREGIUDICATI PRESTATI ALLA POLITICA POTREBBERO RICHIEDERE ED OTTENERE LO STESSO TRATTAMENTO ACCORDATO AL BERLUSCONI ?

VERGOGNA

VERGOGNA

Cuneo,li 21.05.2022

Rinaldo
 
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