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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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MALEDETTA SINISTRA E M5S CHE CI VOGLIONO FARE MORIRE DI FREDDO E DI STENTI

Post n°935 pubblicato il 15 Settembre 2022 da Caino2007dgl

 

MALEDETTA SINISTRA E M5S CHE CI VOGLIONO FARE MORIRE DI FREDDO E DI STENTI IL PROSSIMO VICINO INVERNO PER COLPA DELLA CRISI DEL GAS E DELL’ELETTRICITA’ CHE CI HA PROCURATO IL NAZISTA VLADIMIR PUTIN RUSSO

 

Ecco la prova inconfutabile di cui tenere presente alle politiche del 25.09.2022:

Gas, in Puglia corsa alle ricerche in mare: quattro permessi accordati ma altri 5 sono in attesa. Regione contraria

di Lucia Portolano

 

Il governo insiste sulla necessità di proseguire con le esplorazioni anche nel mare Adriatico, la giunta pugliese si oppone. E torna il carbone

14 Settembre 2022

 

Aumentare la produzione nazionale e riprendere l'estrazione di gas naturale. Il governo Draghi presenta un provvedimento in cui sono previsti incentivi alle aziende per estrarre più gas. L'obiettivo è di favorire l'estrazione in mare aperto, tra Mar Adriatico e canale di Sicilia dove sono presenti almeno la metà delle riserve di idrocarburi italiane. Al decreto sta lavorando il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Si tratta di incentivi per facilitare gli operatori delle trivelle. Il provvedimento è destinato a giacimenti già attivi da potenziare, o quelli che verranno riattivati. Sembra invece escluso che possano essere dati permessi per nuove esplorazioni. Perché per riattivare un pozzo esistente ci vorrebbe dai 6 agli 8 otto mesi, mentre per nuove perforazioni circa 3 anni. L'intento è quello di ridurre le forniture di Mosca, e aumentare l'autonomia energetica. I giacimenti di gas naturale si troverebbero nel Mar Adriatico, da nord a sud. La maggior parte delle piattaforme autorizzate si concentrano però al nord e centro Italia. Ma attività di ricerca sono in corso anche a largo delle coste pugliesi.

 

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Aumentare la produzione nazionale e riprendere l'estrazione di gas naturale. Il governo Draghi presenta un provvedimento in cui sono previsti incentivi alle aziende per estrarre più gas. L'obiettivo è di favorire l'estrazione in mare aperto, tra Mar Adriatico e canale di Sicilia dove sono presenti almeno la metà delle riserve di idrocarburi italiane. Al decreto sta lavorando il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Si tratta di incentivi per facilitare gli operatori delle trivelle. Il provvedimento è destinato a giacimenti già attivi da potenziare, o quelli che verranno riattivati. Sembra invece escluso che possano essere dati permessi per nuove esplorazioni. Perché per riattivare un pozzo esistente ci vorrebbe dai 6 agli 8 otto mesi, mentre per nuove perforazioni circa 3 anni. L'intento è quello di ridurre le forniture di Mosca, e aumentare l'autonomia energetica. I giacimenti di gas naturale si troverebbero nel Mar Adriatico, da nord a sud. La maggior parte delle piattaforme autorizzate si concentrano però al nord e centro Italia. Ma attività di ricerca sono in corso anche a largo delle coste pugliesi.

Energia, più gas a Tap e treni a idrogeno in Puglia. E ora Brindisi spinge per il rigassificatore

di Antonello Cassano 04 Maggio 2022

I tecnici della Regione spiegano che la Puglia non dovrebbe essere particolarmente interessata dal nuovo decreto del governo, in quanto al momento solo Eni ha la concessione all'attività di estrazione di olio greggio per tre pozzi, ma questi sono sospesi e non funzionanti da anni. Il provvedimento sarebbe rivolto invece agli impianti già esistenti, anche se non più attivi. Per il resto nel territorio regionale sono stati rilasciati quattro permessi per la ricerca di idrocarburi in mare, e 5 sono le istanze presentate per nuove trivellazioni. Nessuna di queste cinque è stata ancora autorizzata. Ma nel dettaglio come si presenta l'attuale situazione nel mare della Puglia? E quale l'apporto regionale in questa nuova strategia energetica?

iattaforma autorizzata Eni

Come si diceva, c'è al momento una sola piattaforma autorizzata in Puglia, e si trova a 50km dalla costa di Brindisi. Si tratta di campo Aquila, della tipologia " testa pozzo sottomarina" costruita nel 1995 destinata alla coltivazione di olio greggio. È un pozzo produttivo ma non erogante. La concessione è di Eni. Nella stessa zona la società gestisce 2 pozzi per l'estrazione di olio greggio entrambi non allacciati per sospensione della produzione, ma produttivi e non eroganti. Ed ancora, sempre nella stessa area, Eni è titolare di una concessione di coltivazione ( estrazione) di olio. Una concessione non produttiva, vigente dal 1990. Attualmente è l'unica concessione di coltivazione presente nelle aree a mare al largo delle coste pugliesi.

 

Permessi di ricerca

Al momento sono stati rilasciati 4 permessi di ricerca due nel mare Adriatico e due nel mar Ionio. Gli operatori sono la Northern Petroleum per i permessi in Adriatico, e Global Med per i permessi nello Ionio.

Istanza di ricerca

Le istanze di ricerca sono invece cinque: quattro nel mare Adriatico, e uno nel Golfo di Taranto nell'area estesa verso la Calabria. Per le aree in Adriatico l'operatore è Global Petroleum, per l'istanzanel Golfo di Taranto è Aleanna Italia. Negli ultimi sei mesi non sono state presentate nuove istanze, risultano solo delle richieste a giugno scorso di riperimetrazioni delle aree come adeguamento alle nuove zone ritenute idonee per l'attività di ricerca. Da gennaio di quest'anno fino al 30 giugno (6 mesi) a livello nazionale sono stati prodotti 1.703.812.019 smc di gas naturale, di cui 827.459.305 smc provenienti da pozzi ubicati sulla terraferma e 876.352.714 provenienti da pozzi a mare. Tra le date storiche della massima produzione nazionale di gas naturale si annovera il 2008, quando il dato complessivo di gas prodotto in Italia risultavapari a 9.070.431.068 smc.

Pozzi nella terra ferma

Anche la Puglia ha dei pozzi autorizzati sulla terraferma e si trovano in provincia di Foggia. Nei primi sei mesi dell'anno la Basilicata ha prodotto quasi 618 milioni di smc di gas naturale, mentre i pozzi nel territorio pugliese circa 62 milioni. La posizione della Regione Puglia. " I nostri fondali non sono ricchi di idrocarburi - spiega l'assessora regionale all'Ambiente Maria Grazia Maraschio - ed anche solo l'attività di ricerca risulta dannosa. Capiamo che questo è momento di transizione, ma va governato. E a livello ministeriale manca una pianificazione, un piano industriale sulle rinnovabili. Questo l'ho detto direttamente a Cingolani. Il ministro deve produrre decreti per individuare delle aree idonee. Ora stiamo assistendo alla semplificazione delle procedere ma senza un indirizzo del governo sulle aree dove si possono fare gli investimenti" . La linea della Regione è quella di puntare sull'eolico off shore ma serve individuare gli spazi nei quali possono essere concentramenti gli insediamenti. "Invece di fare tanti piccoli impianti off shore - aggiunge Maraschio - serve farne di grandi senza dispersione per evitare molteplici attacchi a terra. E le trivelle vanno contro questa nostra linea della rinnovabili" .

Potenziamento a carbone

Intanto per tamponare la crisi del gas con la chiusura di Mosca ed affrontare il difficile inverno, il governo non ha previsto solo incentivi per le " trivelle" ma anche il potenziamento delle centrali a carbone attive in Italia. E su questo tema un ruolo importante lo avrà la centrale termoelettrica di Brindisi a Cerano, di proprietà dell'Enel.

Caro-energia, sprint sulla centrale Enel di Cerano: il carbone torna a pieno regime da gennaio. Ecco il piano del governo

di Lucia Portolano 07 Settembre 2022

 

In Italia sono sei le centrali a carbone attive, quattro di queste sono dell'Enel. Da marzo scorso, subito dopo lo scoppio della guerra Russia- Ucraina, la produzione della centrale di Cerano Federico II è stata già potenziata. I tre gruppi ad oggi marciano già al massimo del loro potenziale. Al momento uno di questi è in manutenzione e sarà attivo tra qualche giorno, ad ottobre invece andrà in fermata un altro gruppo, e la sua manutenzione durerà per circa tre mesi. Sino alla fine dell'anno quindi, la centrale marcerà con due soli gruppi. Da gennaio 2023 la Federico II sarà pienamente al regime, e il carbone utilizzato triplicato rispetto agli ultimi anni. Nel piano industriale di Enel resta comunque il 2025 la data per lo spegnimento della centrale e la fine dell'utilizzo del carbone a Brindisi.

 

 

NOTIZIE APPRESE DAL SITO WEB:

https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/09/14/news/gas_puglia_corsa_mare-365579687/

 

 

SPERO CHE TUTTI PRENDANO VISIONE DELLA SCONCERTANTE E PERICOLOSA NOTIZIA SUDDETTA ED AGISCANO DI CONSEGUENZA NEL MOMENTO CHE ESPRIMERANNO IL VOTO DEL 25.09.2022.

 

 

QUI IL PROSSIMO INVERNO 2022-2023 , TEMO CHE AUMENTERANNO A DISMISURA I MORTI PER FREDDO IN DANNO DI CHISSA’ QUANTE DECINE E DECINE DI SVENTURATI ANZIANI, MENTRE I PERICOLOSI CLANDESTINI , SE NE STARANNO CERTAMENTE AL CALDUCCIO NEI COMODI LORO ALBERGHI O PENSIONI ETCC LORO ASSICURATI DAL MALEDETTO GOVERNICCHIO DRAGHI ATTUALE E QUELLI CHE VERRANNO POST 25.09. P.V. ANCHE SE POLITICAMENTE DI CENTRODESTRA .

 

E QUESTO SI CHIAMA SEMPLICEMENTE DISCRIMINAZIONE SOCIALE E CIVILE IN DANNO DELLE CLASSI MENO ABBIENTI ITALIANE A FAVORE DI GENTAGLIA STRANIERA DI CUI LA POLIZIA ITALIANA NON POTRA’ MAI SAPERNE NULLA DI NULLA IN TERMINI DI SICUREZZA E CERTEZZA RIFERITE ALLA VERA IDENTITA’ DI QUESTI SPREGIUDICATI CLANDESTINI.

 

VERGOGNA VERGOGNA

 

Cuneo ,li 15.09.2022

 

Rinaldo

 
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