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MILANO: LA DENUNCIA DI PRESUNTO STUPRO COMMESSA DA LEONARDO LA RUSSA MA SENZA ALCUNA PROVA REALE

Post n°1126 pubblicato il 15 Luglio 2023 da Caino2007dgl

 

L’APPARENTE CASO TRAGICO DEL PRESUNTO STUPRO ADDEBITATO AL GIOVANE LEONARDO LA RUSSA, COMMESSO NELLA SUA CASA DI MILANO

 

 

 

 

Ieri notte , anch’io ho seguito con estrema attenzione, il programma QUARTO GRADO andato in onda su RETE 4 MEDIASET , il resoconto riferito al presunto stupro commesso dal giovane LEONARDO LA RUSSA, figlio del dr. IGNAZIO , Presidente del Senato, in danno di una cocainomane di 22 anni in MILANO presso la sua abitazione.

 

Ebbene, dalla ricostruzione puntuale fattane da tale programma investigativo televisivo, non è emersa alcuna prova evidente ed incontestabile e neanche un solo indizio certo o magari supposto su tale drammatica denuncia di presunto stupro.

 

E questo per la semplice e motivata ragione che la “vittima” di tale delitto ,conversando quasi subito dopo l’accaduto via chat, con l’amica del cuore definita “AMO’”, dichiarava di non ricordare nulla di quanto accaduto a parte il particolare che ella aveva trascorso la nottata in casa della famiglia LA RUSSA.

 

Nè ella era stata in grado di rammentare se avesse o meno avuto un coito con il suo consenso o meno con il giovane in argomento.

 

Questo, mi lascia affermare senza esitazione che se io fossi nell’indagato e conoscendo questi particolari, chiederei immediatamente al PM competente di essere sentito per rendere dichiarazioni spontanee, nel corso delle quali io negherei con convinzione , con forza e decisione di avere avuto rapporti sessuali consenzienti o meno con la ragazza de qua, anche se ammetterei di avere trascorso la nottata fatidica, nel medesimo letto, insieme alla stessa e con il suo tacito consenso.

 

In tale circostanza, negherei senza se se senza ma, di avere fatto sesso con la giovane denunciante che sembra sia stata indotta a sporgere querela solo dopo avere contattato la sua amica del cuore via chat, come ricostruito esattamente dal QUARTO GRADO .

 

Il PM, una volta raccolto le dichiarazioni dell’indagato, non avendo alcuna prova a carico del giovane e non avendo potuto neanche sequestrare le prove di eventuale sperma dell’indagato raccolto dal medico che, nella mattina dopo il fatto ,aveva visitata la parte offesa presso l’ospedale MANGIAGALLI di MILANO, sarebbe costretto a richiedere l’immediata archiviazione del caso al competente GIP che l'accoglierebbe senz'altro con la formula più valida ed idonea: non punibile perché il fatto non costituisce reato ovvero non punibile perché egli non l’ha commesso.
E questo banalmente perchè il PM si troverebbe senza sufficienti elementi di prova diretti od indiretti per provare l'accusa di stupro.

E giustizia sarà fatta, come stabilisce la nostra Costituzione in perfetta linea e sintonia anche con quanto previsto , tassativamente, dalll'art. 129 cpp .

 

 

Infatti, la giovane denunciante, del fatto specifico legato al presunto stupro subito, dichiarava sia all’amica del cuore, sia al PM che l’ha sentita dopo 40 giorni circa da quella triste nottata, come persona informata-parte offesa, confermava che ella non ricordava assolutamente nulla di nulla, ammettendo solo che in quella precisa serata la medesima, come al solito , s’era pericolosamente drogata, assumendo probabilmente, forti quantità di cocaina, elemento emerso anche dal resoconto della conversazione via chat, summenzionata, avuta con la citata sua amica del cuore.

 

Anche se potrebbe apparire cinico , io mi comporterei così anche perché il medico del MANGIAGALLI di MILANO nel corso della visita alla quale aveva sottoposto la ragazza, non aveva rilevato alcun segno od indizio di violenza fisica o vaginale da lei subito poco prima, durante la fatidica nottata de qua.

 

Ecco, comunque il fatto come l’hanno rilevato e pubblicato sul web:

 

 

Leonardo La Russa accusato di stupro, parla la ragazza: “Umiliata da chi mi colpevolizza”

Cronaca

12 lug 2023 - 14:04

©IPA/Fotogramma

 

La 22enne ha parlato con Il Corriere della Sera dopo essere stata ascoltata dagli investigatori della Squadra mobile milanese e dai pm. " Colpevolizzare una donna che si espone per far valere i suoi diritti è una doppia umiliazione. Una donna non deve avere paura di vivere la sua vita ed essere giudicata prima dei fatti rispetto alle scelte che prende". Sono state sentite anche amiche e conoscenti della giovane, mentre la difesa del terzogenito del presidente del Senato continua a ribadire la sua totale estraneità

"Colpevolizzare una donna che si espone per far valere i suoi diritti è una doppia umiliazione, ancora prima di poter raccontare apertamente la mia versione". Sono queste le prime parole, riportate da Il Corriere della Sera, della 22enne che ha denunciato di essere stata violentata da Leonardo Apache La Russa, il figlio 21enne del presidente del Senato. La ragazza ha parlato ieri dopo aver confermato la sua versione in un’audizione, durata oltre tre ore, davanti agli investigatori della Squadra mobile milanese e ai pm. "Una donna non deve avere paura di vivere la sua vita ed essere giudicata prima dei fatti rispetto alle scelte che prende", ha aggiunto, ringraziando il suo avvocato "per il lavoro che sta facendo anche per le donne che non hanno avuto coraggio".

 

Oggi, da quanto riferiscono fonti qualificate, negli uffici della Squadra Mobile sarebbero stati convocati altri possibili testimoni e i pm stanno valutando se sequestrare il cellulare del giovane indagato (ci sarebbero anche questioni giuridiche da valutare) per eventuali e ulteriori accertamenti. Non sarebbe invece in programma a breve un interrogatorio di Leonardo La Russa. Nel frattempo, è stato identificato e potrebbe essere indagato - con l'accusa che cambierebbe in violenza sessuale di gruppo - l'amico di Leonardo La Russa che era in casa, uno dei dj della serata. Mentre la difesa del 21enne continua a ribadire la sua totale estraneità alle contestazioni, parlando di rapporti consenzienti, tra le persone che potrebbero essere chiamate a testimoniare c'è anche Ignazio La Russa, che in una nota nei giorni scorsi aveva riferito di avere "incrociato", assieme alla moglie, la giovane "al mattino, sia pur fuggevolmente", spiegando che "appariva assolutamente tranquilla".

La ragazza sarà riascoltata

Nel corso dell’audizione la ragazza ha confermato quanto aveva già raccontato nella querela depositata il 29 giugno dal suo legale arrivata sul tavolo dei magistrati il 3 luglio. La 22enne ha detto che la sera del 18 maggio si trovava nella discoteca Apophis dove ha incontrato Leonardo La Russa che le ha offerto un paio di drink. Poi il vuoto e il ricordo di essersi "risvegliata" la mattina dopo, verso mezzogiorno, senza ricordare nulla di quanto accaduto quella notte, ma che era "confusa" e "nuda" sul letto del 21enne. Da lì il sospetto di essere stata drogata. "Siamo venuti qui dopo la discoteca con la mia macchina", le avrebbe detto lui, stando alla versione della giovane. E le avrebbe spiegato che "aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti" e che anche un suo amico, che stava dormendo in un'altra stanza, aveva "avuto un rapporto con me a mia insaputa". Quando è stata visitata, il pomeriggio del 19 maggio, alla clinica Mangiagalli è risultata positiva a cocaina e cannabis, che ha riferito di aver assunto, e anche alle benzodiazepine e lei stessa ha chiarito di fare uso di tranquillanti. Uno dei punti dell'indagine sarà accertare, se possibile anche se molto complicato, se alla 22enne siano stati somministrati sedativi. Secondo fonti qualificate, la 22enne sarà risentita dopo che la Procura avrà raccolto altri elementi d'indagine.

Ascoltate altre tre testimoni

Ieri investigatori e inquirenti hanno anche ascoltato tre testimoni, fra cui l'amica con cui la 22enne andò a ballare e alla quale scrisse dei messaggi la mattina del 19 maggio dalla casa della famiglia La Russa. "Mi ha drogata, per forza", le disse. "Lui ti ha offerto il drink (...) è dopo il drink che sei diventata strana strana", le ha risposto l'amica. È stata sentita anche l'amica del cuore della ragazza: anche con lei chattò quel mattino, tanto che quest'ultima si offrì di accompagnarla alla clinica per gli accertamenti medici. E poi ancora un'altra giovane, una conoscente della 22enne, che quella notte la vide nel locale.

NOTIZIA TRATTA DAL SITO WEB. https://tg24.sky.it/cronaca/2023/07/12/figlio-la-russa-leonardo-ultime-notizie

 

 

Se tutto si risolverà con un NULLA DI FATTO, la vittima o presunta tale di questo inquietante fatto , dovrà solo fare mea culpa e smetterla di colpevolizzare il giovane che s’è semplicemente limitato ad accompagnarla a casa sua e farla dormire nel suo letto, nonostante tutte le ambiguità evidenti sul cosa egli abbia o meno fatto di scorretto o di male, con o meno il consenso della ragazza da lui conosciuta nella sua stessa scuola.

 

Mi chiedo, rispetto al comportamento tenuto dalla giovane donna quale tipo di educazione ella abbia avuto da parte dei suoi genitori tanto da indurla a ritenere che si potesse drogare con cocaina senza subirne alcun effetto devastante e pericoloso anche.

 

CIO'  DETTO, VORREI, PERO',  SOLO CHE FOSSE CHIARO E NETTO CHE IO PERSONALMENTE CONDANNO SENZA SE E SENZA MA , OGNI FORMA DI VIOLENZA FISICA O SPIRITUALE OVVERO DI ALTRO TIPO CHE L’UOMO TROPPO SPESSO , FINORA, S’E’ ACCERTATO , IN MOLTISSIMI CASI, IN ITALIA, HA MESSO IN ATTO CONTRO LA SUA COMPAGNA O LA PROPRIA MOGLIE O FIGLIA.

 

Cuneo,li 15.07.2023

 

Rinaldo

 

 

 

 

 

 
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