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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 11/08/2021

POLITICA SPORCA E SCANDALOSA CHE NON MERITA IL MIO VOTO DEMOCRATICO E LIBERO

Post n°435 pubblicato il 11 Agosto 2021 da Caino2007dgl

 

Opinioni OpinioniA cura di Blog Collettivo

 

"Toglieteci tutto, ma non la buonuscita": approvata dal consiglio regionale con effetto retroattivo

Nei giorni scorsi i consiglieri regionali hanno approvato all'unanimità dei presenti, nel silenzio generale dell'aula, senza intervento alcuno, il ripristino di una buonuscita a loro favore di 7.100 euro

Enzo Albano 07 agosto 2021

Toglieteci tutto, ma non la buonuscita. Questo il pensiero fisso di una consistente parte della rappresentanza politica presente in consiglio regionale, che mentre si dichiara nelle intenzioni, totalmente assorbita dall’impegno di risolvere i problemi della Puglia e dei pugliesi, in cui  arrancano con sempre maggiori difficoltà un numero crescente di  persone e di famiglie, pensava principalmente a trovare il modo per riassegnarsi il privilegio della buonuscita.

Infatti, nei giorni scorsi i consiglieri regionali hanno approvato all'unanimità dei presenti, nel silenzio generale dell'aula, senza intervento alcuno, il ripristino di una buonuscita a loro favore di 7.100 euro per ogni anno passato sugli scranni del consiglio regionale, che era stata abrogata a partire dal 2013.

Ma non si sono fermati lì. Non potevano tradire le aspettative dei consiglieri che c'erano prima, ma anche di chi fra di loro si trova al secondo e/o terzo mandato, ripristinando la buonuscita con effetto retroattivo a partire dal 2013. A partire dall'anno in cui era stata abrogata, per non perdere nemmeno un centesimo. Una piccola mancetta di 35mila euro a consigliatura.

Una autentica furbata, che hanno cercato di mascherare nelle ore successive tentando di darla a bere ai cittadini pugliesi, ritenuti  evidentemente in gran parte oltre che ingenui, anche  creduloni, che la buonuscita andava reintrodotta per tutelare il loro diritto di lavoratori  e non per soddisfare le esigenze particolari di quella stretta cerchia, che aveva la presunzione di potersi collocare al di sopra della sofferenza della popolazione pugliese, reitroducendo un costoso privilegio.

Hanno rivendicato il  diritto di lavoratori, senza avere mai avvertito sulla propria pelle, dall'alto dei loro privilegi, le sofferenze, i disagi, che pesano sul percorso di vita di un lavoratore, costretto sovente a districarsi fra cassa integrazione, licenziamenti a distanza, disoccupazione infinita, salari e buonuscita spesso striminziti, non certamente commisurati alle indennità, alle sicurezze  e ai privilegi dei consiglieri regionali.

 

In questo contesto non deve meravigliare nessuno se ha trovato terreno fertile il rancore e la sfiducia di molta parte della popolazione nei confronti della politica e dei politici, che si esprime in un sempre più forte e diffuso  sentimento antipolitico, come spesso testimoniano i dati della partecipazione dei cittadini alle elezioni.  

Siamo giunti al punto in cui  molti non comprendono più in che cosa consista la funzione e l'attività  di molti politici attuali, che considerano il vero ostacolo al processo di normalizzazione del  paese e che finisce per coinvolgere tutti, buoni e cattivi.

 

Credo che senza l’avvio di un processo di ricostruzione della dimensione politica, recuperando quella dignità, quel valore e quel significato che troppi meccanismi superati, troppi privilegi, pigrizie e  furbizie hanno indebolito, ma che è per fortuna ancora presente nel lavoro di molti politici attuali, temo che ben presto arriveremo alla sua completa dissolvenza. Alla resa incondizionata all’ideologia dell'interesse particolare, del contingente,  in cui non c’è più spazio per gli interessi collettivi.

Quanto si sta verificando rappresenta purtroppo  la dimostrazione  della incapacità di molta politica di motivare e dare significato e dignità al proprio ruolo, di trasformare in realtà le tante dichiarazioni di principio, evidentemente senza senso,  propinate giornalmente ai cittadini. L'unica a indigniarsi è stata la consigliera Laricchia, nel silenzio generale in cui ha brillato l'indifferenza, il disinteresse del presidente della Regione troppo impegnato a tenerli tutti buoni, (destra, sinistra, centro) per poterli imbarcare a bordo del suo personale progetto politico (sic)  in cui non  c'è tempo e spazio  per i cittadini,  per i loro diritti, per le loro esigenze. Siamo proprio messi male.

 

notizia appresa dal sito web: https://www.brindisireport.it/blog/opinioni/buonuscita-approvata-consiglio-regionale-puglia-brindisi.html

 

E questo è nulla, perchè anche nella Regione LAZIO anch'essa a guida di sx, è accaduto quanto segue:

5 giorni fa — Nel pieno dell'attacco che ha colpito la Regione il consiglio regionale ha votato l'aumento delle pensioni per chi in passato è stato ...

e questo nonostante la Regione LAZIO è ancora sotto attacco hacker:


5 giorni fa — Nel pieno dell'attacco che ha colpito la Regione il consiglio regionale ha votato l'aumento delle pensioni per chi in passato è stato ...
etti vota un controverso emendamento sulle pensioni che favorisce gli ex europarlamentari.


Sono anche questo tipo di decisioni scandalose e vergognose che mi hanno confortato ancora una volta nella mia decisione di SMETTERE DI VOTARE visto che comunque questa CLASSE POLITICA non cambierà mai avendo in testa solo il proprio esclusivo interesse di parte o personale teso quasi sempre a svuotare le CASSE in questo della REGIONE  e non a favorire sempre e comunque le posizioni sociali  ed economiche delle loro rispettive cittadinanze.
A che serve votare di fronte a questi veri e sproporzionati scandali politici ?

SOLO ULISSE MERITA IL MIO VOTO

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

Cuneo,li 11.08.2021

Rinaldo
 
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LA CALABRIA E LA CHIESA "SOTTOMESSA" ALLA 'NDRANGHETA E LA P.S. ACCONDISCENDENTE VERSO LA FAMIGLIA DI UN DEFUNTO BOSS

Post n°434 pubblicato il 11 Agosto 2021 da Caino2007dgl

Rispetto alla scandalosa  e vergognosa notizia sottostante ,lo scrivente è sdegnato non tanto per l'inqualificabile ulteriore comportamento di una parte della CHIESA MERIDIONALE  che da molto tempo ha deciso di prediligere le celebrazioni pro criminali del posto,come i tanti avvenimenti denunciati dai mass media in questi anni starebbero a dimostrare, ma il comportamento davvero assurdo ed incomprensibile tenuto dalla polizia del luogo che richiamta dalla figlia del defunto boss locale , per motivi misteriosi e sicuramente poco leggibili ed illegittimi ai sensi delle norme della pubblica sicurezza, decideva di allontanare il giornalista dr. KLAUS DAVI dalla CHIESA ove si stava celebrando una SANTA MESSA PUBBLICA  con libero accesso erga omnes.

Se fossero vere le notizie provenienti da quella città, io mi vergognerei di essere cittadino italiano.

Infatti, una cosa è se l'intervento fosse stato sollecitato dal PARROCO del luogo per motivi comunque incomprensibili , ed altra cosa è che l'intervento censorio e drastico sia stato richiesto dalla figlia del defunta boss calabrese per il quale era stata richiesta ed ottenuta la celebrazione de qua, sicuramente inopportruna e sbagliata.

La polizia avrebbe dovuto accertare se effettivamente la SANTA MESSA  in corso di celebrazione fosse stata sollecitata dai parenti del terribile defunto boss per acclarare eventuali reati a carico dei responsabili della CHIESA CATTOLICA  de qua e non "scacciare" dal SANTUARIO SACRO un giornalista che stava semplicemente facendo il suo mestiere di cronista per la LIBERA STAMPA.

Spero che il caso venga vagliato prima dal VATICANO e poi dal CAPO DELLA POLIZIA  per chiarire se vi siano stati comportamenti nei rispettivi ambiti inappropriati ed improvvidi che comunque hanno rimarcato nuovamente la POTENZA della 'ndrangheta calabrese, cosa che avrebbe dovuto sicuramente essere evitata senza se e senza ma.

VERGOGNA

 

Klaus Davi cacciato dalla messa pubblica in memoria di un boss: "Disturbi la famiglia"

E' successo a Reggio Calabria in occasione del trigesimo della morte di Giovanni Tegano. Il racconto del giornalista anti 'ndrangheta

 
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