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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 03/03/2022

LA RUSSIA CRIMINALE DEVE ESSERE VERAMENTE E TOTALMENTE ISOLATA ANCHE A LIVELLO DIPLOMATICO

Post n°727 pubblicato il 03 Marzo 2022 da Caino2007dgl

 

LA RUSSIA CRIMINALE DEVE ESSERE VERAMENTE E TOTALMENTE ISOLATA ANCHE A LIVELLO DIPLOMATICO, PER FARE CAPIRE A CHI LA DIRIGE  E  GESTISCE CHE NEL CONSESSO MONDIALE, NON C'E' POSTO PER I BRIGANTI CHE MINACCIANO LA GUERRA NUCLEARE COME SE SI CONOSCESSE IL MODO PER USCIRNE VIVI ED INDENNI, COSA IMPOSSIBILE.

 

Mi compiaccio come cittadino del mondo , che in data 01.03.2022, moltissimi diplomatici , a GINEVRA, durante la conferenza sul disarmo, abbiano deciso di abbandonare l'aula, nel momento in cui è comparso il criminale LAVROV RUSSO che intendeva fare pervenire un suo intervento pre-registrato in video conferenza.

Ecco la notizia che mi appare significativa ed importante:

È accaduto questa mattina a Ginevra

Il ministro degli Esteri russo parla alla Conferenza sul disarmo, i diplomatici abbandonano la salaSergey Lavrov non era presente, il suo un discorso registrato. Così, quando è partito il videomessaggio molte delegazioni, tra cui l’Ucraina e diversi Paesi occidentali, hanno boicottato l’intervento.

 

Nel momento in cui è partito il suo videomessaggio, ambasciatori e diplomatici hanno abbandonato la stanza. È accaduto questa mattina alla Conferenza sul disarmo a Ginevra. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, non era presente, il suo un discoro registrato.

Così, quando è partito il video, molte delegazioni, tra cui l’Ucraina e diversi Paesi occidentali, hanno boicottato l’intervento: si sono alzati e hanno lasciato la sala in segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

 

Nel momento in cui è partito il suo videomessaggio, ambasciatori e diplomatici hanno abbandonato la stanza. È accaduto questa mattina alla Conferenza sul disarmo a Ginevra. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, non era presente, il suo un discoro registrato.

Così, quando è partito il video, molte delegazioni, tra cui l’Ucraina e diversi Paesi occidentali, hanno boicottato l’intervento: si sono alzati e hanno lasciato la sala in segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

 

Lavrov ha giustificato la sua assenza dicendo che non poteva essere personalmente in Svizzera a causa delle “sanzioni anti-russe” che gli vietano di sorvolare l’Unione europea.

Il regime di Kiev cospira per sviluppare il suo arsenale atomico, è una minaccia alla sicurezza internazionale, ha detto il ministro degli Esteri russo nel videomessaggio, come riferisce la Tass.

“Stiamo lavorando per evitare l’emergere di armi nucleari in Ucraina”, ha aggiunto Larov, scrive la Tass.

“È giunto il momento di portare a casa le armi nucleari statunitensi e smantellare completamente le infrastrutture ad esse collegate in Europa”, ha ribadito Lavrov.    


“Per noi è inaccettabile che, contrariamente alle disposizioni fondamentali del Trattato di non proliferazione, le armi nucleari statunitensi siano ancora dislocate sul territorio di alcuni Paesi europei”, ha detto.

“Il governo neonazista che controlla Kiev – ha aggiunto - non è quello che rappresenta il popolo ucraino”.

L’Ucraina deve capire che è necessario evitare di ripetere la storia con gli Accordi di Minsk, ha ancora detto Lavrov, commentando i colloqui di ieri in Bielorussia tra le delegazioni di Russia e Ucraina.

Secondo Lavrov, l’Occidente non ha ancora dimostrato la propria volontà di fornire alla Russia garanzie di sicurezza a lungo termine giuridicamente vincolanti, in particolare per abbandonare l’ulteriore espansione della Nato, compreso il ritiro della Dichiarazione del Vertice di Bucarest che stabilisce che l’Ucraina e la Georgia diventeranno membri dell’Alleanza atlantica.

I diplomatici di numerosi Paesi e l’ambasciatore ucraino che hanno boicottato l’intervento virtuale del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, alla Conferenza sul disarmo a Ginevra, sono “ipocriti”, ha denunciato la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova, sottolineando che gli stessi diplomatici avrebbero dovuto lasciare la sala anche durante l’intervento della delegazione ucraina, “il cui regime ha ucciso civili nel Donbass”.   

“Ipocriti e ipocriti il cui silenzio criminale ha provocato il conflitto”, ha aggiunto, citata da Ria Novosti.


NOTIZIA APPRESA DAL SITO WEB: https://www.rainews.it/articoli/2022/03/il-ministro-degli-esteri-russo-parla-alla-conferenza-sul-disarmo-i-diplomatici-abbandonano-la-sala-9993a617-4ea4-4467-9b16-7d7fb672ee9b.html

E' così che occorre fare, "annullare" e "ridicolizzare" la diplomazia falsa , capziosa e fuorviante che  , fino ad oggi, ha caratterizzato la Russia criminale specialmente rispetto a quanto sta accadendo di drammatico in UCRAINA  proprio per colpa dell'Armata russa in danno del popolo ucraino, dopo che per giorni , lo stesso LAVROV e compagnia bella , avevano rassicurato l'occidente e la stessa UCRAINA  che mai avrebbero invaso quella NAZIONE DEMOCRATICA  e libera, mentendo sfacciatamente anche a tutti i capi di Stato europei fra cui anche il dr. MACRON che è stato turlupinato personalmente dal criminale VLADIMIR PUTIN da cui aveva ricevuto rassicurazioni  menzognere su tale dirimente questione.

Quanto avvenuto a GINEVRA il 01.03.2022, forse non indurrà la maldetta congrega criminale russa a desistere dal suo intento di OCCUPARE MANU MILITARI l'UCRAINA e forse anche altri STATI DEMOCRATICI viciniori, ma sicuramente ha dato uno schiaffo morale a tutta la diplomazia russa forte , deciso e determinante.

 

BENE, AVANTI COSI' , PERCHE' I CRIMINALI RUSSI SAPPIANO CHE NON C' E' POSTO PER LORO NEGLI AMBIENTI DIPLOMATICI INTERNAZIONALI, COME DIMOSTRATO CHIARAMENTE DALLA CONDANNA ESPRESSA DALL'ASSEMBLEA ONU DI IERI CONTRO I RUSSI PER LA LORO AZIONE DEVASTANTE ED ILLEGALE POSTA IN ATTO CONTRO L'UCRAINA, COME DIMOSTRATO DALLA SEGUENTE NOTIZIA WEB:

 

Sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni unite

L'Onu condanna l'aggressione della Russia: chiesto cessate il fuoco immediato e ritiro dei militariOltre alla Federazione russa, hanno votato contro Corea del Nord, Siria, Bielorussia ed Eritrea. Tra i 35 astenuti ci sono tra gli altri Cina, Algeria, Bolivia, Cuba, India, Iran e Iraq, Nicaragua, Sudafrica, Tagikistan, Kirgizistan e Kazakistan

02.03.2022

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna l'invasione russa dell'Ucraina, con 141 Paesi che hanno votato a favore, cinque contrari e 35 astenuti. Per essere adottata, la mozione doveva essere approvata dai due terzi dei Paesi membri. L'esito è stato superiore a quella di una analoga mozione di condanna della Russia per l'annessione (incruenta) della Crimea nel 2014, che aveva ricevuto 100 sì, 11 no e 58 astensioni.

Il documento non ha valore legalmente vincolante ma è politicamente molto significativa. "Le bombe non silenziano la comunità internazionale. Questo storico voto dell'Onu dà un forte messaggio contro l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il mondo ha massicciamente rigettato questa ingiustificata aggressione. Gli attacchi sono una lampante violazione del diritto internazionale". Lo scrive in un tweet, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel commentando il voto alle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina.

Russia condannata

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato oggi una risoluzione nella quale si condanna "l'aggressione dell'Ucraina da parte della Federazione russa". Nel testo si chiede che Mosca "cessi immediatamente il suo uso della forza" e ritiri "subito, completamente e in modo incondizionato" le proprie unità militari.

I contrari

Sono stati solo cinque i voti contrari all'Assemblea generale delle Nazioni Unite alla risoluzione di condanna dell'operazione militare russa in Ucraina. Oltre alla Federazione russa, hanno votato contro Corea del Nord, Siria, Bielorussia ed Eritrea.

Gli astenuti

Tra i 35 Paesi che si sono astenuti ci sono tra gli altri l'Algeria, la Bolivia, la Cina, Cuba, l'India, Iran e Iraq, Nicaragua, Sudafrica e poi Tagikistan, Kirgizistan e e Kazakistan.

Michel: "Il mondo contro l'aggressione"

"Le bombe non metteranno a tacere la comunità internazionale. Il voto storico di oggi all'Onu lancia un forte messaggio contro l'invasione russa in Ucraina. Il mondo respinge massicciamente questa aggressione ingiustificata. Gli attacchi sono una palese violazione del diritto internazionale". Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, su Twitter, ha commentato il voto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha approvato ad ampia maggioranza la risoluzione contro l'aggressione russa.

Ambasciatore ucraino: "Putin come Hitler"

L'ambasciatore ucraino all'Onu, Sergiy Kyslytsya, ha paragonato Vladimir Putin ad Adolf Hitler. "L'invasione russa ha lo scopo di privare l'Ucraina del diritto stesso di esistere. Sono venuti per la soluzione finale contro gli ucraini", ha detto nel suo intervento all'assemblea generale. "Più di 80 anni fa, un altro dittatore ha cercato di ricorrere alla soluzione contro un altro popolo. ha fallito quando il mondo ha risposto in modo risoluto e unito", ha sottolineato.

"L'obiettivo della Russia non è solo un'occupazione, è il genocidio". Il diplomatico ha paragonato il presidente russo Vladimir Putin a Hitler, dicendo che è "venuto per privare l'Ucraina del diritto stesso di esistere" e ha sottolineato che "spetta a noi salvare le generazioni future". Kyslytsya ha quindi invitato il mondo ad agire prima che sia troppo tardi.

"Siamo pronti a pagare il prezzo di un ritardo" nella risposta "o è tempo di dimostrare determinazione?". "Grazie ai Paesi che hanno accettato i rifugiati" fuggiti dall'Ucraina, "in gran parte bambini e donne, mentre più di mezzo milione è fuggito da missili e bombe" russi. Così Sergiy Kyslytsya, rappresentante dell'Ucraina, alla sessione speciale dell'Assemblea generale Onu

La difesa della Russia

L'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, ha preso la parola all'assemblea generale dell'Onu per chiedere di non votare la risoluzione proposta, e ha ribadito che il suo paese non voleva che "fermare" il conflitto nel Donbass. "I nostri obiettivi saranno raggiunti", ha promesso, parlando di una operazione militare di "autodifesa"e assicurando che l'esercito russo non colpisce i civili.

La soddisfazione di Borrell

"L'Assemblea generale dell'Onu ha respinto in modo schiacciante l'invasione dell'Ucraina da parte del presidente Putin e ha chiesto la pace. Il mondo è unito nella difesa delle leggi e dei principi su cui si basa la pace e la sicurezza internazionali. Siamo con l'Ucraina". Lo scrive in un tweet l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

Zelensky: "L'Onu ha scelto il lato giusto della storia"

"Sono grato a tutti gli Stati che hanno votato a favore" della risoluzione Onu che chiede la cessazione delle ostilità e un ritiro immediato delle truppe russe dall'Ucraina, "avete scelto il lato giusto della storia", scrive il presidente ucraino Volodymir Zelensky su Twitter commentando l'approvazione.

"Accolgo con favore l'approvazione dell'Assemblea Generale dell'Onu, da parte di una maggioranza senza precedenti, di una risoluzione con un forte appello alla Federazione Russa a fermare immediatamente l'attacco infido all'Ucraina. Ringrazio tutti e tutti gli Stati che hanno votato a favore. Hanno scelto la parte giusta della Storia". "Il risultato del voto dell'Onu, distruttivo per l'aggressore, mostra in modo convincente che una coalizione globale anti-Putin si è formata e sta funzionando. Il mondo è con noi. La verità è dalla nostra parte. La vittoria sarà nostra".

Di Maio: "Fiero che l'Italia abbia promosso il voto"

"Il messaggio che esce dalla risoluzione delle Nazioni Unite contro l'aggressione all'Ucraina è inequivocabile nell'esprimere pieno sostegno al popolo ucraino e condanna senza appello della guerra scatenata dal governo russo". Così oggi su Twitter il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Nel messaggio si legge ancora: "Fiero che l'Italia abbia promosso il voto in Assemblea generale".



dal sito web: https://www.rainews.it/articoli/2022/03/ucraina-onu-condanna-laggressione-della-russia-chiesto-cessate-il-fuoco-immediato-e-ritiro-dei-militari-1686b937-06b9-4781-bc5c-631835d87f89.html



Cuneo,li 03.03.2022

Rinaldo
 
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ANCORA SULLA SCELLERATA E DISTRUTTIVA GUERRA SCATENATA DAI MAFIOSI RUSSI CONTRO L'INNOCENTE UCRAINA

Post n°726 pubblicato il 03 Marzo 2022 da Caino2007dgl

 

ANCORA SULLA SCELLERATA E DISTRUTTIVA GUERRA SCATENATA DAI MAFIOSI RUSSI CONTRO L'INNOCENTE UCRAINA.

 

Ricordo che nel 2017, in occasione di una sua visita pastorale in SICILIA, PAPA Woityla , dal suo pulpito pubblico, scagliò contro i tutti i mafiosi del mondo un pesante e fortissimo anatema,un vero atto di scomunica totale di queste forme di criminalità pericolosissime, come riportato, poi, dal seguente sito:

 

Da Wojtyla a Papa Francesco: l’anatema che maledice la mafia

 

“Mafia senza speranza”: sul nuovo atto d’accusa di Bergoglio contro le mafie pubblichiamo l’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia dal vaticanista di Famiglia Cristiana Alberto

Dalla Valle dei Tempi alla Città eterna. L’anatema contro cosa nostra di Karol Wojtyla viene rilanciato da Papa Francesco e trasformato nella profezia della fine delle mafie, di tutte le forme di criminalità organizzata: mafia, ‘ndrangheta, camorra, corona unita. La sottigliezza gesuitica di Bergoglio sfuma i termini, ma nei fatti le parole del Papa rappresentano una dichiarazione di guerra contro le mafie, con tanto di scomunica automatica di tutti i mafiosi. Il Papa schiera le diocesi in prima linea contro la criminalità organizzata e lancia una moderna crociata contro le cosche di assassini, trafficanti di stupefacenti, mercanti di morte. “La Chiesa di Bergoglio è quella di Padre Puglisi. Il Papa ribadisce che é il Vangelo che impone di gridare contro la mafia e naturalmente di agire di conseguenza” sottolinea Alberto Bobbio, vaticanista di Famiglia Cristiana.

  • Dalle visite pastorali in Sicilia, Calabria e Campania agli interventi  in Piazza San Pietro: Papa Francesco insiste continuamente sulla condanna inappellabile delle mafie e dei mafiosi. E’ un anatema continuo dopo quello, storico, di Wojtyla nella valle dei Templi?
Quello di Wojtyla fu un intervento epocale. L’Italia in quel 1993 era scossa dalle stragi Falcone e Borsellino e dall’attacco della mafia alle istituzioni. Giovanni Paolo II inoltre era rimasto impressionato dal colloquio con i genitori del giudice Livatino. Istintivamente Wojtyla si inserì nello stato d’animo del Paese e fece una valutazione chiarissima del fenomeno mafioso alla luce del Vangelo. Cioè invocò il giudizio di Dio. Anzi fu il primo a parlare con una categoria ecclesiale facendo capire che la resistenza alla mafia non si gioca solo sul terreno giudiziario e civile e dunque politico, ma si gioca anche sul terreno ecclesiale, cioè la resistenza e il cambiamento deve partire dalla fede dei credenti. 
  • Che specificità hanno le parole di Francesco rispetto all’azione di tanti vescovi e di tanti parroci nei confronti della criminalità mafiosa?
Servono a dare forza alle decisioni ad esempio dei parroci che sempre più spesso prendono le distanze da feste religiose praticamente gestite dai mafiosi. La sottovalutazione oggi non è del fenomeno mafioso, perché le analisi ci sono e di solito sono ben fatte. Il problema è diventare protagonisti del riscatto. Non basta essere consapevoli. Bisogna reagire e non ingoiare il male, come qualcosa di ineluttabile. Il male non basta detestarlo.

  • Si averte anche una sorta di volontà di riscatto per le “dimenticanze”, le “sottovalutazioni” o, peggio, per le vere e proprie complicità di taluni esponenti ecclesiali locali. La Chiesa potrebbe incidere ancor di più, e come, nell’azione di contrasto antimafia?
La Chiesa incide se educa. Lo strumento più importante di una strategica azione antimafia è la cultura. E poi la memoria. E’ vero ci sono stati preti, Presuli e molti fedeli tiepidi o peggio collusi. Ma c’è anche un’altra storia che merita di essere additata ad esempio: quella dei preti morti ammazzati perché hanno tentato di dissociare la Chiesa dalla mentalità mafiosa. Per esempio chi sa che il vescovo di Agrigento del 1945, Mons. Giovan Battista Peruzzo, venne preso a fuciliate e gravemente ferito perché aveva denunciato il latifondo come una struttura di peccato? Oppure che don Giorgio Gennaro venne ammazzato nel 1916 a Palermo per aver denunciato l’ingerenza mafiosa nelle rendite ecclesiastiche? O l’arciprete di Gibellina don Stefano Caronia assassinato nel 1920 perché si oppone alla mafia dei campi? 
  • Cosa determinerà il continuo battere del Papa sulla richiesta di pentimento e di conversione dei boss? Si può parlare di profezia della fine della mafia?
La profezia sulla fine della mafia è quella di Wojtyla: verrà un giorno il giudizio di Dio. Bergoglio non fa altro che ricordarlo. Credo che il Papa non sia preoccupato tanto della conversione dei boss e del loro pentimento. La sua preoccupazione maggiore riguarda l’adorazione del male, il disprezzo per il bene comune, la cultura dell’illegalità che giustifica e provoca omicidi e traffici di droga, sfruttamento e sottosviluppo. Illegale è l’economia che uccide come va ripetendo praticamente ogni giorno il Papa.
  • E’ corretta l’impressione che sulla contrapposizione nei confronti di mafie e violenti, Papa Francesco totalizzi quell’unanimità che invece non raggiunge per altri interventi forti del suo pontificato, come la comunione ai divorziati e il perdono per l’aborto?
Don Peppino Diana, ammazzato dalla camorra diceva: A me non importa sapere chi è Dio, mi importa sapere da che parte sta. Bergoglio ogni giorno cerca di spiegare da che parte sta Dio. Non mi sembra che abbia molti dubbi in proposito. Se poi cardinali, vescovi, preti o laici ne hanno forse è per il fatto che del Vangelo non si sono mai appassionati fino in fondo


DAL SITO WEB. https://www.zerozeronews.it/da-wojtyla-a-papa-francesco-lanatema-che-maledice-la-mafia/

 

 

Mi chiedo solo quali siano i motivi che hanno , finora, impedito anche a PAPA FRANCESCO , il cattolico di ROMA, di scomunicare con pari forza e veemenza e decisione i mafiosi russi con  a capo il crimnale VLADIMIR PUTIN per le sue azioni ormai ingiustificatibili ed immotivabili , commesse dal 2014 e fino ad oggi, mostruosamente, contro il popolo ucraino che sicuramente sono molto più gravi e pericolose di quelle poste in atto ogni giorno dai  comuni mafiosi italiani od internazionali.

Perchè non lo ha fatto ? quali sono i motivi veri di tale ignavia sociale e civile comunque legati alla natura religiosa  di ogni sostanziale scomunica ? Non lo ha fatto perchè , in questo, i russi in argomento, sono di fede ortodossa e , quindi, ritiene che non sia di sua competenza specifica anche se trattansi di fedeli cristiani ?

 

ALLORA SONO IO CHE MALEDICO SIA VLADIMIR PUTIN SIA TUTTA LA SUA CONGREGA CRIMINALE CHE HA FATTO SOFFRIRE INGIUSTAMENTE E CONTINUA A CAUSARE MORTI E FERITI E DISTRUZIONE IN DANNO DELL'INNOCENTE POPOLO UCRAINO.

PREGO DIO AFFINCHE' GLI CAUSI I MALI PIU' GRAVI CHE SI POSSANO IMMAGINARE PER I GRAVISSIMI PECCATI TERRENI DI CUI QUESTA GENTAGLIA BARBARA E VIOLENTA SI STA RENDENDO CORRESPONSABILE.

Inoltre, dopo la minaccia della guerra nucleare da parte del ministro degli esteri sig. LAVROV  , anche contro il popolo italiano , ritengo che l'Ambsciatore russo e tutta la sua congrega residente in ITALIA , debba essere scacciato via immediatamente per semplice indegnità morale ed etica.

Come si può consentire a tali persone direttamente collegate al crimnale di cui si parla che ci minaccia apertamente di strage di innocenti , di permanere con uno STATUS DIPLOMATICO che ormai hanno perso nel momento stesso in cui tali minacce sono state lanciate apertamente anche contro di noi  ?

E' giunta l'ora che la RUSSIA CRIMINALE  al pari della CINA e di tutti i dittatori ancora presenti sulla TERRA , vengano davvero tutti isolati e lasciati marcire nel loro brodo mortifero, fino a quando i loro rispettivi popoli non insorgeranno e decideranno di farli cadere pesantemente dai loro scranni avvelenati e putridi, incompatibili con i principi e valori seguiti dalle democrazie occidentali.

VERGOGNA

 

Cuneo,li 03.03.2022

 

Rinaldo

 
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