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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 08/03/2022

LA SINISTRA DELLA GIUNTA ROMANA CONTRO L'ASS. PRO VITAE E FAMIGLIA IN MODO INGIUSTIFICABILE E SBAGLIATO ED ANTIDEMOCRATICO

Post n°734 pubblicato il 08 Marzo 2022 da Caino2007dgl

 

LA SINISTRA DELLA GIUNTA ROMANA S'E' MOSSA CON IL SUO STRABORDANTE ESERCITO AMMINISTRATIVO CONTRO L'ASSOCIAZIONE CIVILE PRO VITAE E FAMIGLIA, REA SOLTANTO DI AVERE ESERCITATO IL SUO DIRITTO COSTITUZIONE D'ESPRIMERE LA PROPRIA POSIZIONE CULTURALE SULLA FESTA DELLA DONNA, FACENDO AFFIGGERE PER LE STRADE DI ROMA MANIFESTI AVENTI IL SEGUENTI MESSAGGIO, SEMPLICE MA FORTE: "POTERE ALLE DONNE ? FACCIAMOLE NASCERE !".

OGGI ANCH'IO HO VOLUTO PROTESTARE FERMAMENTE CON L'EMAIL SOTTOSTANTE, PER L'ASSURDA ED INQUALIFICABILE DECISIONE ASSUNTA DALLA SIGNORA MONICA LUCARELLI ASS. ALLE PARI OPPORTUNITA' DI ROMA, DI FARE RIMUOVERE I MANIFESTI DI CUI SOPRA, DANNEGGIANDO COSI' CHIARAMENTE E DOLOSAMENTE L'ATTIVITA' MERITORIA E DEMOCRATICA DELL'ASS. PRO VITAE E FAMIGLIA CON SEDE IN ROMA, REA SOLO DI VOLERE DIFENDERE I VALORI ED I FONDAMENTI DELLA FAMIGLIA NATURALE COME PREVISTO DA DIO E DA MADRE NATURA, FIN DALLA NASCITA DELL'UMANITA'.

ECCO IL TESTO:

OGGETTO:

RINALDO DI NINO, residente a Cuneo, Via Giuseppe Scagliosi 16 - PROTESTA MOTIVATA E FONDATA PER L'ASSURDA ED INQUALIFICBILE DECISIONE ASSUNTA DALL'ASSESSORE ALLE COSIDDETTE PARI OPPORTUNITA' DI ROMA SIG.RA MONICA LUCARELLI DI RIMUOVERE I MANIFESTI FATTI AFFIGGERE IN ROMA DALL'ASS. PRO VITAE E FAMIGLIA AVENTE IL SEGUENTE TENORE DEMOCRATICO E NON OFFENSIVO E SICURAMENTE NON RAZZISTA: "POTERE ALLE DONNE ? FACCIAMOLE NASCERE !" , CAUSANDO PROBABILMENTE LA RABBIOSA E CRIMINALE REAZIONE DI GENTAGLIA CHE AMANO E SPERANO IN UNA SOCIETA' "FLUIDA" ED ANCHE L''UTERO IN AFFITTO ED ANCHE LA DOPPIA GENITORIALITA' CHE DISCRIMINA QUESTO SI OGNI BAMBINO E BAMBINA, IN DANNO DELLA SEDE DELL'ASS. PRO VITAE E FAMIGLIA IN ROMA, CON ATTI MINACCIOSI E VIOLENTI, COME RIPORTATO DAL QUOTIDIANO LA VERITA' DELL'08.03.2022. L'AZIONE PROMOSSA DALLA SIGNORA MONICA LUCARELLI VA CONDANNATA SENZA SE E SENZA MA IN QUANTO CHIARAMENTE FATTA IN VIOLAZIONE DELL'ART. 21 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA ED ENCHE DEL COMBINATO DISPOSTO DEGLI ARTT. 54 E 97 DELLA STESSA COSTITUZIONE. SONO QUESTI ATTI CONTRO LA LIBERTA' DI PENSIERO CHE HA INDOTTO ,DI RECENTE IL SUPREMO CAPO DELLA CHIESA ORTODOSSA RUSSA A CONDANNARE LE PRATICHE OCCIDENTALI TROPPO SPINTE E TROPPO TOLLERANTI E DISPONIBILI A FAVORE DEL MONDO DEI GAY CHE STA CAUSANDO L'EVIDENTE DECADENZA MORALE ED ETICA DELLA NOSTRA SOCIETA' OCCIDENTALE.

 

C

 



Sig. dr. ROBERTO GUALTIERI

Sindaco di ROMA CAPITALE

 

e, per conoscenza

 

ALL'ILLUSTRE SIG. DR. ANTONIO BRANDI

PRESIDENTE ASS. PRO VITAE E FAMIGLIA

ROMA

 

^^^^

     Premesso che LEI e la sua giunta siete oggi alla guida della nostra Capitale dopo avere vinto le amministrative con un numero nettamente minoritario di voti rispetto alla maggioranza degli elettori romani che in grandissima parte ha deciso di astenersi, con la presente anche noi intendiamo protestare legittimamente e fermamente per l'ostracismo culturale ed anche sociale e civile che la sua assessore alle pari opportunità MONICA LUCARELLI ha manifestato , ingiustamente , contro l'associazione  PRO VITAE E FAMIGLIA , disponendo quanto in oggetto esattamente precisato, decidendo di fare rimuovere i suoi manifesti contenenti le seguenti semplici ma forti indicazioni: "potere alle donne ? facciamole nascere ! ". In questo modo barbaro e brutale che cozza con la vostra pretesa di volere la pace nel mondo , appellandosi ad una norma del vostro Regolamento che non appare assolutamente in linea con quanto disposto dalla'rt. 21 della nostra Costituzione, s'è voluto  soltanto "tarpare" ad arte , le ali ad un'ente privato ONLUS, che ha come fine ultimo la difesa della Famiglia naturale, così come da sempre sia DIO sia MADRE NATURA l'ha creata e fatta evolvere fino a raggiungere i livelli di benessere attuali in ogni campo.

Cercare di distruggerla come sta facendo il mondo LGTB che s'è inventata la pubblicazione di un manifesto con DUE UOMINI CON DUE BAMBINI fra le braccia,uomini chiaramente omosessuali, e che presuppone la pesantissima e gravissima DISCRIMINAZIONE UMANA E FAMILIARE DEI DUE BAMBINI DI CUI SI PARLA , in totale violazione di quanto dispongono sia LA CONVENZIONE INTERNAZIONALE SULL'UOMO sia di quella pro FANCIULLO,  e che mai avranno l'AMORE  della loro MAMMA NATURALE , cosa che è assolutamente indispensabile per ogni creatura che nasce anche per i motivi di epigenetica precisi di cui ogni essere umana non ne può farne a meno per aspirare ,poi, a diventare un vero uomo ed una vera donna adulta,  come indicati dalla dr.ssa SILVANA MARI nel suo ottimo articolo intitolato : BUONA FESTA "DELL'ELIMINAZIONE" DELLA DONNA  e pubblicato oggi sempre su LA VERITA'.

Questo si che si chiama vero RAZZISMO UMANO, SOCIALE , CIVILE E CULTURALE e non quello che la sorprendente vostra sig.ra MONICA LUCARELLI ha inteso ravvisare inopinatamente ed inappropriatamente, travisandolo totalmente, nel contenuto dei manifesti fatti pubblicare dalla meritoria Associazione civile PRO VITAE E FAMIGLIA e che potrebbe essere stato  davvero l'elemento scatenante che ha indotto quei pochi criminali che hanno, in seguito, a tale sua strampalata ed anticostituzionale decisione di "attaccare" vigliaccamente, con scritte cubitali con insulti, volgarità e minacce le pareti esterne della sede ubicata in codesta CAPITALE, con evidenti scopi intimidatori che, chiaramente, non potranno mai fermare la corretta e  ferma volontà, giusta ed umana di detto movimento civile di cittadini, sicuramente maggioritario anche nel nostro PAESE e  che ha solo la colpa di volere difendere , ad ogni livello, anche la dignità della DONNA come creatura di DIO oltre che quella della FAMIGLIA NATURALE intesa come formata da un padre , una madre e la loro prole, come DIO stesso e MADRE NATURA  da sempre ha previsto per fare evolvere positivamente tutta l'UMANITA'.

Sono certo che lo scrivente non sarà il solo ad avanzare la ferma e dura protesta legittima contro la decisione assunta dalla signora MONICA LUCARELLI e che si spera venga cancellata dal competente GIUDICE CIVILE  od AMMINISTRATIVO, per rimarcare la potenza e la valenza di quanto disposto con l'art. 21 dalla nostra eccelsa COSTITUZIONE, su ricorso motivato e legittimo dell'Associazione de qua.

Si allega copia della C.I. rilasciata allo scrivente dal sindaco di CUNEO il 7.6.2016 e tuttora in corso di validità.

Cordiali e distint saluti.

Cuneo,li  08.03.2022

 

CAV. UFF. RINALDO DI NINO

CUNEO

 



_________________________________________________________________________

Chi volesse inoltrare analoga protesta civile al sindaco di ROMA per quanto sopra esposto,
può utilizzare l'e-mail suddetta.

Cuneo, li 08.03.2022
Rinaldo

 
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8 MARZO: LA FESTA DELLA DONNA !!!????

Post n°733 pubblicato il 08 Marzo 2022 da Caino2007dgl

8 MARZO: LA FESTA DELLA DONNA !!!????

 

Da anni ormai , in occidente, la donna viene celebrata nella giornata dell'8 marzo , di solito , con l'omaggio di un bel mazzo di mimose.

Eppure, tale ricorrenza, forse, pochi sanno , che è legata ad una tragedia avvenuta sul lavoro ove persero la vita molte persone fra cui 100 donne come ricorda la seguente notizia:

L'origine della Giornata internazionale della donna si perde tra molte leggende. La più ricorrente è senza dubbio quella che fa risalire la festa dell'8 marzo alla commemorazione di oltre cento operaie morte nel rogo di un edificio newyorchese l'8 marzo del 1908.

Ecco uno dei tanti link che raccontano come venne stabilita, in seguito, la festa della donna:

Alle origini dell'8 marzo: tutti i come e i perché della giornata internazionale della donna

L’origine della Giornata internazionale della donna si perde tra molte leggende.

La più ricorrente è senza dubbio quella che fa risalire la festa dell’8 marzo alla commemorazione di oltre cento operaie morte nel rogo di un edificio newyorchese l’8 marzo del 1908. Non esiste, però, nessuna traccia documentaristica di questo avvenimento (un incendio simile avviene realmente a New York, tre anni dopo la sua collocazione leggendaria).

In realtà la prima - e ufficiale - giornata della donna viene celebrata nel febbraio del 1909. È il partito socialista americano a proporre, tra il 1908 e il 1909, di istituire una giornata specifica per le lotte delle donne.

Nell’estate del 1910 la questione viene portata all’attenzione del VIII Congresso dell’Internazionale socialista, organizzato a Copenaghen. Fino allo scoppio della prima guerra mondiale, la giornata della donna si tiene in vari paesi europei, oltre agli Stati Uniti, per volontà del movimento operaio e socialista che la festeggerà in date diverse, dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile.

Dall’8 all’11 marzo 1917 ( 23-26 febbraio secondo il calendario giuliano), la Russia è attraversata da una serie di tumulti e manifestazioni che avrebbero finito per abbattere il secolare dominio dei Romanov. Le prime a scendere in piazza per le strade di Pietrogrado (San Pietroburgo) l’8 marzo 1917 sono le donne. La data sarà quindi unificata all’8 marzo, in ricordo delle donne russe, nel giugno del 1921 durante i lavori della Seconda conferenza delle donne comuniste a Mosca.

Per iniziativa del neonato Pci, la prima giornata della donna in Italia sarà celebrata nel marzo del 1922. La ricorrenza si eclisserà nella clandestinità durante gli anni bui del fascismo, per affermarsi definitivamente dopo la Liberazione.

Nel 1944, nella parte del Paese già liberata dal nazifascismo, su iniziativa del Pci viene costituita l’Udi, Unione delle donne italiane. Negli stessi giorni nell’Italia occupata i grandi scioperi operai danno una forte spallata al regime che crollerà definitivamente meno di un anno dopo.

Raccontava Lina Fibbi: “L’8 marzo 1945 i tedeschi erano inferociti perché erano già in ritirata. (…) era la Giornata internazionale della donna. Allora chiedemmo a Longo se avesse qualche idea e lui disse: “mandiamo le donne sulle tombe dei partigiani caduti e facciamo in modo che si possano riconoscere”. Inventammo così il simbolo dell’8 marzo: la mimosa. E fu Longo a inventare la mimosa! La scelse perché è un fiore che si trova facilmente (…). E quel giorno, quell’8 marzo 1945, al Cimitero monumentale di Milano c’erano moltissime donne, tutte con la mimosa, e i tedeschi erano impazziti perché non potevano dire niente (…) fu un episodio formidabile”.

Un’altra versione dei fatti sostiene in realtà che siano state Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana a convincere Longo dell’uso della mimosa, mentre il leader comunista avrebbe preferito le violette, già in uso nella Francia del Fronte popolare.

“Mi ricordava - dirà Teresa Mattei - la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente. Ancora oggi a tanti anni di distanza, mi commuovo quando vedo nel giorno della festa della donna tutte le ragazze con un mazzolino di mimosa e penso che tutto il nostro impegno non è stato vano”.

“Può darsi che la mimosa abbia una dop­pia maternità (o paternità…) - scriverà anni dopo Marisa Rodano - o addirittura una maternità molteplice. Ricordo che in una riunione del Comitato direttivo nazionale dell’Udi nelle sale di palazzo Giustiniani, prima provvisoria sede dell’Associazione, forse nella primavera del ’45 (oppure, più probabilmente, in occasione dell’8 marzo 1946, il primo che si celebrava nell’Italia ormai libera) venne discussa l’opportunità di scegliere un fiore per l’8 marzo: rammento che fu la onorevole Giuliana Nenni, che era stata a lungo in esilio in Francia, a proporre che in quella giornata venisse distribuito un fiore. 'Come - disse - a Parigi il primo maggio si distribuiscono i mughetti'”. Si comincia quindi a discutere su quale fiore scegliere.

“Scartammo ovviamente il garofano, già legato al 1° maggio, escludemmo gli anemoni perché troppo costosi. Poi qualcuna di noi, che abitava a Roma e aveva negli occhi in quei giorni i grandi alberi coperti di fiori gialli che crescevano nei giardini e nell’agro romano propose la mimosa. Sembrò una scelta convin­cente, perché, almeno nei dintorni di Roma, fioriva abbondante e poteva esser raccolta sulle piante che crescevano selvatiche. Come si vede sulla mimosa si è molto almanaccato e invece le ragioni della scelta furono essenzialmente pratiche!”.

“Compiuta la scelta - continua il racconto - l’Udi si adoperò per distribuire la mimosa in tutte le possibili sedi. Cominciammo a invitare gli alunni a offrire un mazzo di mimosa alle proprie insegnanti, i negozi a decorare con la mimosa le vetrine, le militanti dell’associazione a distribuire per strada mazzetti di mimosa. Nel 1952, addirittura, convincemmo Giuseppe Di Vittorio (eletto consigliere comunale di Roma) ad andare personalmente in giro per gli uffici comunali a offrire la mimosa alle dipendenti, persuase che neppure le più accanite democristiane avrebbero rifiutato un omaggio che veniva dal Segretario generale della Cgil, noto e stimato anche per le sue battaglie in favore dei lavoratori del pubblico impiego. La scelta infatti ebbe successo”.

Ma non sempre distribuire la mimosa fu pacifico. Negli anni di Scelba la mimosa - considerata un simbolo sovversivo - veniva addirittura sequestrata. Venivano sequestrati i mazzetti, le donne che li regalavano venivano fermate e portate in questura, multate per questua non autorizzata o occupazione non autorizzata di suolo pubblico.

Nel 1959 le parlamentari Pina Palumbo, Luisa Balboni e Giuliana Nenni presenteranno una proposta di legge per rendere la giornata della donna una celebrazione nazionale, ma l’iniziativa cadrà nel vuoto.

Il 16 dicembre 1977 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con una propria Risoluzione - la 32/142 - inviterà gli Stati membri a dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”.

La scelta cadrà sull’8 marzo, dichiarata giornata internazionale, non festa!, della donna. Una giornata di riflessione - ci auguriamo - sulle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile, sulla tanta strada percorsa ma anche su quella che rimane da fare.

Perché le donne per i loro diritti lottano tutto l’anno, non solo l’otto marzo. Perché la Resistenza continua. Perché “Non dimenticate mai che basterà una crisi politica, economica o religiosa affinché i diritti delle donne siano messi in discussione. Questi diritti non sono mai acquisiti. Dovrete - dobbiamo! - stare attente alla vostra - alla nostra - vita”. Anche l’8 marzo.

TRATTA DAL SITO WEB: https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/2022/03/08/news/alle_origini_dell_8_marzo_tutti_i_come_e_i_perche_della_giornata_internazionale_delle_donne-1930294/

 

Colgo l'occasione di fare i miei più cari auguri, in particolare, a tutte le donne: adulte e bambine ucraine anche se, in questi giorni, sicuramente, non festeggeranno, obtorto collo, questa giornata di festa in quanto impossibilitate a farlo o perchè costrette a scappare letteralmente moltissime con la loro prole per sottrarsi agli assassini dell'Armata russa che sta bombardando da giorni la loro SACRA TERRA ovvero sono state uccise barbaramente dagli stessi militari russi, mentre tentavano di allontanarsi  rapidamente dalle loro case assalite come veri briganti maligni e cattivi dai medesimi militari russi , sotto l'imperio del delinquente VLADIMIR PUTIN.

Non auguro certamente buona festa della donna a tutte le donne mogli , madri o sorelle o nonne dei criminali dell'Armata rossa che hanno deciso di sterminare il popolo ucraino.

E non auguro sicuramente buona festa della donna a tutte le mogli e figlie e madri o sorelle dei criminali comuni o terroristi civili o religiosi  che , pur conoscendo le attività cattive e dannose dei loro congiunti maschi, hanno continuato a stare a loro fianco ed anche ad accoppiarsi con i medesimi per aumentare la schiera di delinquenti nel mondo.

Ed, infine, non auguro buona festa della donna neanche a quelle che appartengono alla cosiddetta sinistra ed allo screditato M5S che, finora, hanno omesso di protestare con forza e decisione contro quei mondi radicali religiosi , per es, come quello islamico od indiano, che hanno svilito ed umiliato per secoli ed anche in questo XXI SECOLO , la donna moglie o sorella o figlia, per motivi assolutamente arbitrari ed incivili.

Che tutte le altre donne del mondo affascinanti o meno che siano , ma serie, corrette ed oneste possano vivere una giornata serena e tranquilla, con la speranza che le brutture causate dall'invasione criminale dei russi dell'UCRAINA possa finire presto e si possa anche ottenere, finalmente, il REDDE RATIONEM contro i loro responsaibli mediante processo penale da instaurare presto davanti alla CORTE PENALE INTERNAZIONALE  dell'AJA per tutti i crimini da loro,finora, consumati e di quelli che sicuramente continueranno pervicacemente a commettere in danno dell'innocente popolo ucraino.

Un augurio speciale forte , profondo e sincero di felice e serena festa della donna lo rivolgo alla mia amatissima moglie MARY che mi ha regalato la gioia di due splendide figlie e che , finora, è stata capace di sopportarmi , continuando ad amarmi, nonostante tutti i miei gravi difetti di uomo imperfetto.

Ed analogo augurio lo rivolgo anche alle mie adorate figlie ILY e CONNY ed anche alla mia meravigliosa nipotina Ginevra.

Cuneo,li 08.03.2022

Rinaldo

 

 

 

 

 
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