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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 15/09/2022

I SOLDI RUSSI PRO PARTITI ITALIANI E L'IPOCRISIA PERMANENTE DELLA SINISTRA

Post n°936 pubblicato il 15 Settembre 2022 da Caino2007dgl

 

GLI SCANDALOSI POLITICI DI SINISTRA STANNO ATTACCANDO IL CENTRODESTRA SENZA UNO STRACCIO DI PROVA OD INDIZIO VEROSIMILE, INSINUANDO CHE ESSO SIA STATO FINORA FINANZIATO DALLA RUSSIA NAZISTA DAL 2014 AD OGGI, MA SCORDANO DOLOSAMENTE CHE DAL ALLORA SI SONO AVUTI GOVERNI GESTITI DAI LORO ALTI ESPONENTI COME IL DR. ENRICO LETTA, IL DR. MATTEO RENZI ED ANCHE IL DR PAOLO GENTILONI OGGI FACENTE PARTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SENZA SCORDARE CHE GLI SCREDITATI E DELEGITTIMATI DEL M5S, DAL 2018 IN AVANTI SONO STATI AL GOVERNO CON IL CONTE 1 ED IL CONTE 2 ED ANCHE CON IL GOVERNICCHIO DRAGHI.

 

POSSIBILE CHE DAL 2014, IN AVANTI , I NOSTRI SERVIZI SEGRETI NON SIANO MAI VENUTI A CONOSCENZA DI NULLA SU QUESTI SORPRENDENTI E PERICOLOSI TEMI ?

 

EPPURE , LA SINISTRA ATTUALE STA USANDO QUESTA BOMBA AD OROLOGERIA NEL DISPERATO TENTATIVO DI RIBALTARE IL RISULTATO DEL 25.09.2022 CHE SEMBRA FAVOREVOLE AL CENTRODESTRA.

 

E SENZA SCORDARE CHE IL DR. ENRICO LETTA PARE SIA STATO UN ALTO MANAGER DI UN’INDUSTRIA CINESE DI ALTISSIMA IMPORTANZA

 

 

 

 

ECCO LA NOTIZIE INQUIETANTE ED ANTIDEMOCRATICA IN QUANTO NON SUFFRAGATA DA LACUNA PROVA DI NESSUN TIPO:

Bomba Usa sulle elezioni: “La Russia paga questi partiti”Dal 2014 il denaro sarebbe stato inviato a politici e funzionari in oltre 20 nazioni. Washington ha informato i governi dei paesi interessati.

14 Settembre 2022 09:21

 

 

Se n’era già parlato ai tempi del ‘caso Savoini’, quando la Lega di Matteo Salvini e diversi altri partiti e movimenti ‘euroscettici’ come il Front National di Marine Le Pen o i tedeschi di Alternative fur Deutschland furono accusati di prendere soldi dal Cremlino per destabilizzare l’Unione Europea dall’interno. E si è tornati ad accennarne nei giorni scorsi, quando dagli Stati Uniti d’America sono giunte le prime anticipazioni sulla bomba esplosa nelle utlime ore. Bomba che, questa volta, porta in calce la firma dell’intelligence di Washington.

Rubli ai partiti

La Russia ha speso oltre 300 milioni di dollari dal 2014 nel tentativo di condizionare politici e funzionari in una ventina di paesi. E’ il quadro delineato in un documento del Dipartimento di Stato americano, come riferisce il Washington Post.

Il ‘cable’, firmato dal segretario di Stato Antony Blinken, si basa su informazioni di intelligence relative alle strategie attuate dalla Russia per creare una rete di consenso e di sostegno attorno a Mosca. Il documento non cita espressamente gli obiettivi di Mosca ma chiarisce che gli Stati Uniti stanno fornendo informazioni classificate a singoli paesi specifici.


La ‘rete’ del Cremlino

La rete creata da Mosca per sostenere soggetti e cause avrebbe coinvolto think tank in Europa e aziende pubbliche in America Centrale, Asia, Medio Oriente e Nord Africa. In particolare, secondo il Washington Post, un membro dell’amministrazione Usa ha evidenziato che il presidente russo Vladimir Putin ha speso somme ingenti “nel tentativo di manipolare le democrazie dall’interno”. Il quotidiano ha chiesto, senza ottenerlo, un commento all’ambasciata russa a Washington. Sotto i riflettori, in particolare, le attività russe in Ucraina: la fonte consultata dal WP non ha chiarito quanto denaro Mosca abbia speso nel paese guidato dal presidente Volodymyr Zelenskyy e invaso a febbraio dalle forze russe.

Non sono stati per ora resi noti i Paesi e i politici stranieri coinvolti da questa gigantesca operazione d’influenza. Stando a fonti occidentali consultate da La Stampa, i 300 milioni sono solo quelli di cui si ha la certezza documentale, ossia qualche tipo di riscontro tangibile già individuato. “Ma pensiamo sia solo la punta dell’iceberg”, dicono gli americani. L’operazione coperta russa avrebbe riguardato, secondo quanto risulta a La Stampa, di sicuro le recenti elezioni in Bosnia, Montenegro e Albania”.

“Gli Stati Uniti forniranno ai Paesi coinvolti le informazioni classificate riguardo quei politici che risultano essere stati finanziati”, spiegano fonti americane. Se ci fossero informazioni riguardanti l’Italia, i primi avvisati sarebbero il Dipartimento per le informazioni e la sicurezza, e ovviamente il premier in persona.

A quanto apprende l’Adnkronos da fonti di intelligence americane, non risulterebbe “niente di specifico sull’Italia” in relazione alle indiscrezioni rilanciate dai media statunitensi su rapporti dei Servizi segreti di Washington che parlano di 300 milioni di fondi russi destinati a partiti stranieri in oltre 20 paesi. Le informazioni sui finanziamenti, precisano le stesse fonti, sono state raccolte a partire dal 2014.

L’ex ambasciatore

“Le simpatie per la Russia della Lega e di Berlusconi erano note, ma ora il ritornello costante è che anche Fratelli d’Italia abbia ricevuto qualche aiuto”. È il sorprendente commento di Kurt Volker, ex ambasciatore Usa alla Nato col presidente Bush e inviato speciale per l’Ucraina con Trump, alla denuncia del segretario di Stato Blinken: “Sapevamo da anni che i russi spendono per influenzare le elezioni in tutto l’Occidente. Cercano di promuovere la divisione nelle nostre società e fra i nostri paesi. Questi 300 milioni non hanno fruttato molto, però hanno migliorato le prospettive di alcuni partiti.

Giorgia Meloni annuncia una querela a Repubblica per l’intervista dell’ex ambasciatore Kurt Volker: «Le nostre fonti di finanziamento sono tutte verificabili. Sono certa che Fratelli d’Italia non prende soldi da stranieri», ha detto la leader a Radio 24.

Reazioni

Letta – “Secondo fonti americane ben informate, la Russia in questi anni ha pagato partiti politici occidentali. Chiedo che ci sia in Italia la dovuta informazione e la dovuta chiarezza prima del voto”. Sono le parole di Enrico Letta, segretario del Pd, a Cartabianca. “Chiedo che gli italiani, quando andranno al voto il 25 settembre, sappiano se partiti politici del nostro paese sono stati finanziati da una potenza, la Russia, che ha invaso l’Europa”. “Vogliamo chiedere al governo italiano di dare le informazioni e che il Copasir intervenga: credo sia fondamentale che l’opinione pubblica sappia se ci sono partiti politici che hanno preso posizione di sostegno alla Russia perché sono stati pagati dalla Russia stessa”.

Salvini – “Gli unici che hanno preso soldi dalla Russia in passato sono stati i comunisti e qualche quotidiano italiano. Liberi di farlo… Io non ho mai chiesto soldi e non ho mai preso soldi. La Lega querela? Ci credo… L’emergenza di chi è davanti al televisore sono le bollette… Dicano nomi e cognomi: chi hanno pagato? Se la Russia ha pagato il Pd, è giusto che si sappia”. Sono le parole di Matteo Salvini, leader della Lega, a Cartabianca. “L’unico paese straniero che nella mia attività politica mi ha offerto un viaggio tutto pagato e spesato, che poi non feci, furono gli Stati Uniti. Io non ci andai, altri ci andarono pagati dal governo americano, liberi di farlo”.

Tag: Economia internazionale Elezioni USA

Leggi anche


 

 

NOTIZIA TRATTA DAL SITO WEB:

https://quifinanza.it/attualita/bomba-usa-sulle-elezioni-la-russia-paga-questi-partiti/665863/

 

 

ECCO LA NOTIZIA DELL’IMPORTANTE INCARICO AVUTO DAL DR. ENRICO LETTA PER CONTO DI UNA SOCIETA’ CINESE, MA DI CUI EGLI OVVIAMENTE HA OMESSO FINORA DI PARLARNE PER NON INTACCARE LA FIDUCIA DI QUEI POCHI CONSENSI POPOLARI DI SINISTRA.

ECCO IL LINK CHE LO DIMOSTREREBBE:

 

 

Letta e le sue attività in Cina che destano una certa curiosità ...

https://formiche.net › letta-cina-commento-marco-mayer

14 lug 2021 — Il commento di Marco Mayer. Quando ha lasciato l'incarico per assumere la leadership del Partito democratico, a mio avviso, Enrico Letta ha .

 

 

Vergogna , vergogna vergogna

 

Cuneo,li 15.09.2022

 

Rinaldo

 

 
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MALEDETTA SINISTRA E M5S CHE CI VOGLIONO FARE MORIRE DI FREDDO E DI STENTI

Post n°935 pubblicato il 15 Settembre 2022 da Caino2007dgl

 

MALEDETTA SINISTRA E M5S CHE CI VOGLIONO FARE MORIRE DI FREDDO E DI STENTI IL PROSSIMO VICINO INVERNO PER COLPA DELLA CRISI DEL GAS E DELL’ELETTRICITA’ CHE CI HA PROCURATO IL NAZISTA VLADIMIR PUTIN RUSSO

 

Ecco la prova inconfutabile di cui tenere presente alle politiche del 25.09.2022:

Gas, in Puglia corsa alle ricerche in mare: quattro permessi accordati ma altri 5 sono in attesa. Regione contraria

di Lucia Portolano

 

Il governo insiste sulla necessità di proseguire con le esplorazioni anche nel mare Adriatico, la giunta pugliese si oppone. E torna il carbone

14 Settembre 2022

 

Aumentare la produzione nazionale e riprendere l'estrazione di gas naturale. Il governo Draghi presenta un provvedimento in cui sono previsti incentivi alle aziende per estrarre più gas. L'obiettivo è di favorire l'estrazione in mare aperto, tra Mar Adriatico e canale di Sicilia dove sono presenti almeno la metà delle riserve di idrocarburi italiane. Al decreto sta lavorando il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Si tratta di incentivi per facilitare gli operatori delle trivelle. Il provvedimento è destinato a giacimenti già attivi da potenziare, o quelli che verranno riattivati. Sembra invece escluso che possano essere dati permessi per nuove esplorazioni. Perché per riattivare un pozzo esistente ci vorrebbe dai 6 agli 8 otto mesi, mentre per nuove perforazioni circa 3 anni. L'intento è quello di ridurre le forniture di Mosca, e aumentare l'autonomia energetica. I giacimenti di gas naturale si troverebbero nel Mar Adriatico, da nord a sud. La maggior parte delle piattaforme autorizzate si concentrano però al nord e centro Italia. Ma attività di ricerca sono in corso anche a largo delle coste pugliesi.

 

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Aumentare la produzione nazionale e riprendere l'estrazione di gas naturale. Il governo Draghi presenta un provvedimento in cui sono previsti incentivi alle aziende per estrarre più gas. L'obiettivo è di favorire l'estrazione in mare aperto, tra Mar Adriatico e canale di Sicilia dove sono presenti almeno la metà delle riserve di idrocarburi italiane. Al decreto sta lavorando il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Si tratta di incentivi per facilitare gli operatori delle trivelle. Il provvedimento è destinato a giacimenti già attivi da potenziare, o quelli che verranno riattivati. Sembra invece escluso che possano essere dati permessi per nuove esplorazioni. Perché per riattivare un pozzo esistente ci vorrebbe dai 6 agli 8 otto mesi, mentre per nuove perforazioni circa 3 anni. L'intento è quello di ridurre le forniture di Mosca, e aumentare l'autonomia energetica. I giacimenti di gas naturale si troverebbero nel Mar Adriatico, da nord a sud. La maggior parte delle piattaforme autorizzate si concentrano però al nord e centro Italia. Ma attività di ricerca sono in corso anche a largo delle coste pugliesi.

Energia, più gas a Tap e treni a idrogeno in Puglia. E ora Brindisi spinge per il rigassificatore

di Antonello Cassano 04 Maggio 2022

I tecnici della Regione spiegano che la Puglia non dovrebbe essere particolarmente interessata dal nuovo decreto del governo, in quanto al momento solo Eni ha la concessione all'attività di estrazione di olio greggio per tre pozzi, ma questi sono sospesi e non funzionanti da anni. Il provvedimento sarebbe rivolto invece agli impianti già esistenti, anche se non più attivi. Per il resto nel territorio regionale sono stati rilasciati quattro permessi per la ricerca di idrocarburi in mare, e 5 sono le istanze presentate per nuove trivellazioni. Nessuna di queste cinque è stata ancora autorizzata. Ma nel dettaglio come si presenta l'attuale situazione nel mare della Puglia? E quale l'apporto regionale in questa nuova strategia energetica?

iattaforma autorizzata Eni

Come si diceva, c'è al momento una sola piattaforma autorizzata in Puglia, e si trova a 50km dalla costa di Brindisi. Si tratta di campo Aquila, della tipologia " testa pozzo sottomarina" costruita nel 1995 destinata alla coltivazione di olio greggio. È un pozzo produttivo ma non erogante. La concessione è di Eni. Nella stessa zona la società gestisce 2 pozzi per l'estrazione di olio greggio entrambi non allacciati per sospensione della produzione, ma produttivi e non eroganti. Ed ancora, sempre nella stessa area, Eni è titolare di una concessione di coltivazione ( estrazione) di olio. Una concessione non produttiva, vigente dal 1990. Attualmente è l'unica concessione di coltivazione presente nelle aree a mare al largo delle coste pugliesi.

 

Permessi di ricerca

Al momento sono stati rilasciati 4 permessi di ricerca due nel mare Adriatico e due nel mar Ionio. Gli operatori sono la Northern Petroleum per i permessi in Adriatico, e Global Med per i permessi nello Ionio.

Istanza di ricerca

Le istanze di ricerca sono invece cinque: quattro nel mare Adriatico, e uno nel Golfo di Taranto nell'area estesa verso la Calabria. Per le aree in Adriatico l'operatore è Global Petroleum, per l'istanzanel Golfo di Taranto è Aleanna Italia. Negli ultimi sei mesi non sono state presentate nuove istanze, risultano solo delle richieste a giugno scorso di riperimetrazioni delle aree come adeguamento alle nuove zone ritenute idonee per l'attività di ricerca. Da gennaio di quest'anno fino al 30 giugno (6 mesi) a livello nazionale sono stati prodotti 1.703.812.019 smc di gas naturale, di cui 827.459.305 smc provenienti da pozzi ubicati sulla terraferma e 876.352.714 provenienti da pozzi a mare. Tra le date storiche della massima produzione nazionale di gas naturale si annovera il 2008, quando il dato complessivo di gas prodotto in Italia risultavapari a 9.070.431.068 smc.

Pozzi nella terra ferma

Anche la Puglia ha dei pozzi autorizzati sulla terraferma e si trovano in provincia di Foggia. Nei primi sei mesi dell'anno la Basilicata ha prodotto quasi 618 milioni di smc di gas naturale, mentre i pozzi nel territorio pugliese circa 62 milioni. La posizione della Regione Puglia. " I nostri fondali non sono ricchi di idrocarburi - spiega l'assessora regionale all'Ambiente Maria Grazia Maraschio - ed anche solo l'attività di ricerca risulta dannosa. Capiamo che questo è momento di transizione, ma va governato. E a livello ministeriale manca una pianificazione, un piano industriale sulle rinnovabili. Questo l'ho detto direttamente a Cingolani. Il ministro deve produrre decreti per individuare delle aree idonee. Ora stiamo assistendo alla semplificazione delle procedere ma senza un indirizzo del governo sulle aree dove si possono fare gli investimenti" . La linea della Regione è quella di puntare sull'eolico off shore ma serve individuare gli spazi nei quali possono essere concentramenti gli insediamenti. "Invece di fare tanti piccoli impianti off shore - aggiunge Maraschio - serve farne di grandi senza dispersione per evitare molteplici attacchi a terra. E le trivelle vanno contro questa nostra linea della rinnovabili" .

Potenziamento a carbone

Intanto per tamponare la crisi del gas con la chiusura di Mosca ed affrontare il difficile inverno, il governo non ha previsto solo incentivi per le " trivelle" ma anche il potenziamento delle centrali a carbone attive in Italia. E su questo tema un ruolo importante lo avrà la centrale termoelettrica di Brindisi a Cerano, di proprietà dell'Enel.

Caro-energia, sprint sulla centrale Enel di Cerano: il carbone torna a pieno regime da gennaio. Ecco il piano del governo

di Lucia Portolano 07 Settembre 2022

 

In Italia sono sei le centrali a carbone attive, quattro di queste sono dell'Enel. Da marzo scorso, subito dopo lo scoppio della guerra Russia- Ucraina, la produzione della centrale di Cerano Federico II è stata già potenziata. I tre gruppi ad oggi marciano già al massimo del loro potenziale. Al momento uno di questi è in manutenzione e sarà attivo tra qualche giorno, ad ottobre invece andrà in fermata un altro gruppo, e la sua manutenzione durerà per circa tre mesi. Sino alla fine dell'anno quindi, la centrale marcerà con due soli gruppi. Da gennaio 2023 la Federico II sarà pienamente al regime, e il carbone utilizzato triplicato rispetto agli ultimi anni. Nel piano industriale di Enel resta comunque il 2025 la data per lo spegnimento della centrale e la fine dell'utilizzo del carbone a Brindisi.

 

 

NOTIZIE APPRESE DAL SITO WEB:

https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/09/14/news/gas_puglia_corsa_mare-365579687/

 

 

SPERO CHE TUTTI PRENDANO VISIONE DELLA SCONCERTANTE E PERICOLOSA NOTIZIA SUDDETTA ED AGISCANO DI CONSEGUENZA NEL MOMENTO CHE ESPRIMERANNO IL VOTO DEL 25.09.2022.

 

 

QUI IL PROSSIMO INVERNO 2022-2023 , TEMO CHE AUMENTERANNO A DISMISURA I MORTI PER FREDDO IN DANNO DI CHISSA’ QUANTE DECINE E DECINE DI SVENTURATI ANZIANI, MENTRE I PERICOLOSI CLANDESTINI , SE NE STARANNO CERTAMENTE AL CALDUCCIO NEI COMODI LORO ALBERGHI O PENSIONI ETCC LORO ASSICURATI DAL MALEDETTO GOVERNICCHIO DRAGHI ATTUALE E QUELLI CHE VERRANNO POST 25.09. P.V. ANCHE SE POLITICAMENTE DI CENTRODESTRA .

 

E QUESTO SI CHIAMA SEMPLICEMENTE DISCRIMINAZIONE SOCIALE E CIVILE IN DANNO DELLE CLASSI MENO ABBIENTI ITALIANE A FAVORE DI GENTAGLIA STRANIERA DI CUI LA POLIZIA ITALIANA NON POTRA’ MAI SAPERNE NULLA DI NULLA IN TERMINI DI SICUREZZA E CERTEZZA RIFERITE ALLA VERA IDENTITA’ DI QUESTI SPREGIUDICATI CLANDESTINI.

 

VERGOGNA VERGOGNA

 

Cuneo ,li 15.09.2022

 

Rinaldo

 
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