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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 23/06/2023

LA SCUOLA QUANDO DIVENTA DISEDUCATIVA ASSUME CARATTERE PERICOLOSO A TUTTI I LIVELLI

Post n°1116 pubblicato il 23 Giugno 2023 da Caino2007dgl

QUESTA NON E’ CERTAMENTE LA SCUOLA CAPACE DI EDUCARE ED INSEGNARE AI PROPRI ALUNNI ANCHE CON ESEMPI E SANZIONI DURISSIME,COME LA BOCCIATURA, QUANDO SI E’ ACCUSATI DI FATTI GRAVISSIMI,NON E' LA SCUOLA CHE A ME PIACE PER NULLA ESSENDO DISEDUCATIVA AL MASSIMO.
CASO LEGATO ALLA SFORTUNATA ED INNOCENTE INSEGNANTE SOTTO INDICATA:
UNA SCUOLA CHE E’ INCAPACE DI EDUCARE ED INSEGNARE AI PROPRI ALUNNI COME CI SI COMPORTA CON IL PROSSIMO , CHIARAMENTE ED INEVITABILMENTE NON PUO’ ESSERE CONSIDERATA UNA VERO ED EFFICACE LUOGO DI INSEGNAMENTO POSITIVO E PRODUTTIVO DI CRESCITA SOCIALE E CIVILE
Prof colpita con pistola ad aria compressa, studenti promossi col 9 in condotta: il ministro Crosetto chiede scusa alla docente “da semplice cittadino”
Di
Alessandro Giuliani
-
22/06/2023
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, GiuIl ministro della Difesa Guido Crosettoseppe Valditara, non è il solo rappresentante del Governo a prendere posizione contro la decisione di ammettere all’anno successivo, con tanto di 9 in condotta, i due studenti autori degli spari di pallini al volto della professoressa di Scienze Maria Cristina Finatti, filmata durante la lezione lo scorso ottobre a Rovigo e poi anche derisa sui social.
Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto mette in discussione la decisione degli organi collegiali dell’istituto tecnico di Rovigo di non far ripetere l’anno ai due giovani autori del grave gesto: “I ragazzi che hanno sparato con proiettili finti alla professoressa – fa notare il ministro su Twitter – sono stati promossi. Con 9 in condotta. Se la scuola ha lo scopo di educare, penso si sia persa un’occasione. Chiedo scusa, da semplice cittadino, a titolo personale, all’insegnante”, conclude Crosetto.
Il fatto era accaduto l’11 ottobre del 2022, con i due ragazzi promossi autori materiali del gesto ed un terzo che li avrebbe sostenuti, tutti protagonisti dello spiacevole episodio. Un ruolo marginale lo avrebbero avuti altri due studenti coinvolti.
La professoressa colpita si era rivolta alla direzione scolastica chiedendo provvedimenti che, non essendo giunti, hanno successivamente portato la stessa docente, nel mese di gennaio, a presentare denuncia contro tutta la classe.
Il ministro Valditara si era detto “sorpreso” soprattutto per la valutazione alta della condotta assegnata ai due giovani “anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare. La scuola è presidio imprescindibile di educazione al rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione”, ha concluso il numero uno del dicastero dell’Istruzione e del Merito.
Nel frattempo, i legali dell’insegnante hanno riferito di essere in attesa di prendere visione degli atti relativi al percorso scolastico dei ragazzi. E poi scrivere al Ministero dell’Istruzione. “Quando avremo la conferma formale della promozione – dicono gli avvocati dell’insegnante, Tosca Sambinello e Nicola Rubiero -, come del fatto che, a quanto ci risulta, le sospensioni non sono mai state applicate saremmo pronti ad aggiornare subito della situazione il ministro Valditara”.
Della questione ha parlato anche il provveditore scolastico di Padova-Rovigo, Roberto Natale: “Non so in maniera effettiva se i ragazzi siano stati bocciati o meno, ma sono sicuro che, nel caso, la scelta sia dovuta al loro rendimento. Infatti i provvedimenti presi nei loro confronti per il fatto che li ha coinvolti non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciature o sospensioni basate sul voto in comportamento”.
Pure il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Istruzione, ha stigmatizzato la decisione della scuola veneta.
“Da educatore prima e da padre poi trovo totalmente inopportuno, diseducativo e ingiusto quel 9 in condotta dato a chi si è reso protagonista pochi mesi fa in una scuola di Rovigo di fatti gravissimi. Come possono più docenti dare un voto in condotta così alto a studenti che hanno sparato pallini con pistola ad aria compressa, ripreso con un telefono il tutto, deriso la docente e diffuso il video?”.
“Pur nel rispetto dell’autonomia scolastica mi piacerebbe conoscere, da uomo di scuola, le ragioni di una simile valutazione e da padre le motivazioni di un tale riconoscimento positivo. Qual è il messaggio che lanciamo ai nostri ragazzi, che chi spara alla propria professoressa e la umilia merita voti in condotta elevati? Non è così che si restituisce dignità ed autorevolezza alla figura del docente. Bene ha fatto il Ministro Valditara a chiedere una relazione sull’accaduto”, ha concluso l’on. Sasso.
NOTIZIE TRATTE DAL SITO WEB:
Pubblico la notizia drammatica suddetta, senza alcun commento in quanto ritengo che la notizia scandalosa e vergognosa si commenti da sola.
VERGOGNA
Cuneo,li 23.06.2023
Rinaldo

 

 
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SCUOLA INTESO COME LUOGO OVE SI EDUCANO LE PERSONE

Post n°1115 pubblicato il 23 Giugno 2023 da Caino2007dgl

PUBBLICITA’ PROGRESSO

INFORMAZIONI UTILISSIME PER LA SCUOLA PUBBLICA  CHE
HA AVUTO LA SPUDORATEZZA E LA VERGOGNA DI PROMUOVERE SFACCIATAMENTE
I DUE STUDENTI CHE AVEVANO ATTACCATO CON ARMA IMPROPRIA LA LORO
INSEGNANTE , VIGLIACCAMENTE, ALL’INTERNO DELL’ISTITUTO , RISCHIANDO DI
ACCECARLA PER SEMPRE FACENDOLE PERDERE L’OCCHIO SX,ED ASSEGNANDO
LORO ANCHE UN VOTO IMPOSSIBILE DA ACCETTARE E SPIEGARE DI UN
VERGOGNOSO ED ASSURDO 9 – NOVE – SECCO IN BUONA CONDOTTA,
DEQUALICANDO , SMINUENDO E RIDICOLIZZANDO E RIDIMENSIONANDO LE LORO
AZIONI CRIMINALI COMMESSE IN FLAGRANZA DI REATO.



Che cosa significa educare?
L'adulto, ci dice Maria Montessori, deve essere una guida e uno stimolo in grado di favorire e orientare la crescita del bambino, permettendo che si realizzino tutte le sue innate potenzialità
Francesca Perica , educatrice montessoriana
Indice
1 Un cambio di prospettiva
2 Sapere, saper fare, saper essere
3 La fiducia nel bambino
Non si nasce genitori, ma lo si diventa. La nascita di un bambino coincide con quella di due nuove figure, un padre e una madre. Non più solo coppia ma genitori, essi sono chiamati a svolgere uno dei compiti più difficili: educare l’adulto di domani. Saranno loro a dover aiutare quel bambino a sbocciare, a offrirgli il terreno fertile necessario affinché possa realizzare pienamente tutte le proprie potenzialità.
Un cambio di prospettiva
L’educazione, ci dice Maria Montessori, è tale quando si configura come «aiuto alla vita che si svolge»: non imposizione dall’esterno, ma faro che illumina il cammino. La figura di adulto descritta dalla pedagogista è quindi ben diversa da quella tipica della tradizione educativa precedente. L’adulto autoritario e direttivo sparisce, sostituito da una figura senza dubbio autorevole, ma capace di stare “sullo sfondo”. L’educatore pensato da Maria Montessori somiglia a un regista, col compito di organizzare il “set” (l’ambiente) e osservare l’attore all’opera, offrendo solo i feedback necessari alla migliore riuscita della “performance”.
L’adulto agisce quindi come farebbe una guida consapevole: osserva con attenta precisione il bambino che ha di fronte, ne esamina le peculiarità e i bisogni specifici di crescita, facilita i processi e media le interazioni tra questi e l’ambiente, che è il “vero” maestro. Fare tutto ciò, naturalmente, non è banale né automatico. L’adulto che intende educare, ci dice Montessori, necessita innanzitutto di un lungo e profondo lavoro su di sé. Un vero e proprio processo catartico, di purificazione e liberazione da tutta una serie di preconcetti e vecchi schemi di pensiero che impedisce di vedere la reale natura del bambino e che fa sì che spesso la nostra azione sia più un ostacolo che un effettivo aiuto alla crescita.
Maria Montessori, nel suo libro Il bambino in famiglia, riconosce che «non è facile indurre l’adulto ad un costante atteggiamento di passività nei riguardi del bambino. Ed è pure necessario che l’individuo adulto cerchi di acquistare un’intelligenza delle necessità infantili e sappia frenare il proprio orgoglio di plasmatore. È necessaria l’autoeducazione della propria vita interiore. [L’adulto deve essere in grado] di non divenire un ostacolo allo sviluppo del bambino. Fondamentale e difficile non è il sapere che cosa dobbiamo fare, ma il comprendere di quale presunzione, di quali stolti pregiudizi dobbiamo spogliarci per renderci atti all’educazione del bambino». Se dunque l’amore è la base imprescindibile di partenza, a esso l’adulto dovrà impegnarsi ad affiancare una preparazione che sia al contempo teorica, tecnica e persino “spirituale”.
Sapere, saper fare, saper essere
Secondo l’approccio montessoriano, per poter educare (secondo l’accezione originaria del termine, dal latino ex-ducĕre, “trarre fuori”, “far emergere ciò che è dentro”) l’adulto deve:
Sapere: una conoscenza teorica dei processi di sviluppo costituisce le fondamenta per ogni opera educativa. Per poter sostenere adeguatamente il bambino è importante che l’adulto conosca le straordinarie potenzialità della sua mente assorbente e i periodi di sensibilità che guideranno le sue acquisizioni nei primi anni, in modo da poter orientare in maniera opportuna, sulla scorta di tali consapevolezze, il proprio agire.
Saper fare: oltre al sapere concettuale saranno imprescindibili alcune competenze pratiche. Su tutte, la capacità di osservare. Osservare è molto più che guardare; significa riuscire a scrutare il bambino in profondità, leggerne i comportamenti per comprendere i suoi bisogni intimi e le necessità di sviluppo. È quasi un’arte, che si apprende non attraverso la lettura di libri, bensì con un rigoroso esercizio quotidiano, ponendosi in disparte e lasciando che il “fare intelligente” del bambino si dispieghi liberamente. Osservare è imprescindibile, poiché orienta il fare, il pensare e la relazione stessa. Altrettanto importante sarà la conoscenza puntuale dei materiali da offrire al bambino, delle necessità a cui essi rispondono e della maniera in cui essi vanno presentati nel loro utilizzo corretto. Completeranno il quadro corrette tecniche di comunicazione: un linguaggio rispettoso, propositivo, autentico, possibilmente ispirato ai dettami della comunicazione non-violenta contribuisce all’instaurarsi di un clima di fiducia, empatico e fertile.
Saper essere: ciò significa lavorare quotidianamente con impegno per svuotare la propria mente e liberarsi da dannose e false credenze (in primis, ci dice Montessori, dall’idea secondo cui è l’adulto a “formare” il bambino, quasi fosse cera molle nelle sue mani). La “formazione spirituale” dell’adulto chiama in causa il suo modo di vivere, la maniera di relazionarsi con gli altri e, non ultime, importanti virtù come l’umiltà e la pazienza, doti fondamentali dell’educatore.
La fiducia nel bambino
Dall’osservazione del bambino alla preparazione e cura dell’ambiente, dalla predisposizione dei materiali alla presentazione delle attività: il ruolo dell’adulto è sfaccettato e complesso. Alla base vi è una componente imprescindibile: la fiducia. Essa è l’ingrediente principale della relazione educativa. Fiducia nel bambino, nel fatto che egli possiede una spinta naturale ad apprendere e a crescere, così da consentirgli di liberare pienamente il suo potenziale e da permettere che si realizzi ciò che è destinato a essere: «un’opera d’arte della natura». Vi è un tempo per ogni cosa, e se sapremo attendere (e, così facendo, insegnare il valore dell’attesa!) sarà il bambino stesso a mostrarci il “miracolo della creazione”. Se saremo in grado di accompagnarlo invece di sostituirci a lui, di ascoltarlo anziché imporgli scelte, di offrirgli risposte puntuali ai suoi bisogni piuttosto che continue stimolazioni arbitrarie, potremo davvero realizzare «l’educazione come aiuto alla vita» e dare il nostro contributo alla formazione degli adulti del domani, nella speranza che possano davvero essere costruttori di pace e fraternità.
Francesca Perica
Dopo la laurea in Scienze dell’educazione si specializza nel Metodo Montessori per la prima infanzia presso l’Opera Nazionale Montessori e successivamente con il Centro Nascita Montessori. Nel 2016 fonda “Aiutami a fare da me”, sito che ha lo scopo di divulgare il pensiero di Maria Montessori, e nel 2019 si trasferisce in Germania continuando il suo lavoro di educatrice presso un asilo nido di ispirazione Reggio Children. Collabora con numerose riviste specializzate e sostiene i genitori con percorsi individuali di parent coaching.
Articolo pubblicato il 05/05/2020 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura fizkes / iStock
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MI AUGURO CHE TUTTI GLI INTERESSATI PUBBLICI E PRIVATI COINVOLTI NELLO SCANDALO DELLA PROMOZIONE DEI DUE NOTI ALUNNI COLPEVOLI DI AVERE AGGREDITO CON ARMA IMPROPRIA LA PROPRIA INSEGNANTE CAUSANDOLE ANCHE LESIONI PERSONALI CHE SOLO PER PURO MIRACOLO NON SONO STATE CON CONSEGUENZE GRAVISSIME, NE PRENDANO NOTA E RIFLETTANO A FONDO SU COSA IL PRESENTE DOCUMENTO INTENDA AFFERMARE POSITIVAMENTE PER OGNI PERSONA , PER OGNI FAMIGLIA E PER LA NOSTRA SOCIETA’.
Cuneo,li 23.06.2023
Rinaldo

 

 
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