Creato da Caino2007dgl il 26/10/2010
LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2023 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

Southdeiralaura.felixWillyeVengoDaLontanovlrnplpollock10Baloor84Caino2007dglg1b9ippigalippialdettorejac.pictuso.angeloArianna1921david.1960mbmanagement
 

Ultimi commenti

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 18/08/2023

DAL SISTEMA EURO L'ITALIA NON PUO' USCIRE ASSOLUTAMENTE PER IL SUO ALTISSIMO DEBITO PUBBLICO

Post n°1155 pubblicato il 18 Agosto 2023 da Caino2007dgl

 

 

 

analisiinchiesta

Debito pubblico: come, quando e perché è esploso in Italia

di Enrico Marro

21 ottobre 2018

 

 

Se l’Italia si ritrova sempre nel mirino di mercati e agenzie di rating nonostante le dimensioni della sua economia e l’avanzo primario è per due motivi: una crescita stentata e un debito pubblico colossale, con la conseguente spesa per interessi. Ma come, quando e perché si è formato questo macigno che pesa da trent’anni sulle nostre vite?

 

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO DALL'UNITÀ A OGGI

In percentuale del Pil (Fonte: Banca d’Italia)

 

Quattro fasi di boom del debito
Un interessante studio di Roberto Artoni, ex commissario Consob e docente emerito di Scienza delle finanze all’Università Bocconi di Milano, analizza l’andamento del rapporto debito-Pil individuando quattro fasi di impennata: le prime tre riassorbite nel giro di qualche anno, l’ultima (quella che stiamo vivendo da trent’anni) ormai cronica, nonostante gli sforzi compiuti.

 

Il primo boom del debito italiano si verifica nel 1897, con la crisi economica di fine Ottocento, quando raggiunge il 117% del Pil nonostante un saldo primario positivo. Solo con la tumultuosa crescita economica del periodo giolittiano torna a scendere a quota 70% (nonostante le spese legate alla guerra di Libia). Le altre due impennate del debito si verificano durante i conflitti mondiali. Nel primo dopoguerra, in particolare, l'enorme debito contratto per lo sforzo bellico tocca il 160% del Pil, a livelli non lontani da quelli attuali della Grecia.

 

La Grande Guerra e il dopoguerra
Come nota Artoni, il rapporto debito-Pil sale infatti dal 71% del 1913 al 99% del 1918, per poi impennarsi nel “biennio rosso” 1919-1920, raggiungendo il massimo storico di 160% nel 1920. Riuscire a ridurlo è un’impresa: quattro anni dopo è ancora al 142%. Solo con la sistemazione, o la cancellazione di fatto, dei debiti di guerra, oltre che con una rilevante caduta del debito interno, la seconda crisi di finanza pubblica viene superata.

 

La seconda guerra mondiale
Gli effetti della crisi del 1929 e della Grande Depressione tornano a far gonfiare il debito portandolo all'88% del Pil nel 1934, con una spesa costante in termini nominali ma una rilevante diminuzione delle entrate. Nella seconda metà degli anni Trenta, tuttavia, il buon andamento economico consente al Regno d’Italia di ridurre il passivo al 79% del prodotto interno lordo, nonostante l’aumento delle spese militari. L’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale torna però ovviamente a gonfiare il debito, che raggiunge il 108% nel 1943. Negli ultimi due anni del conflitto e nell’immediato secondo dopoguerra un’inflazione spaventosa sbriciola il debito, riportando il rapporto con il Pil al 40% (nel 1946).

 

Vent’anni di debito ai minimi
Nelle prime tre occasioni, quindi, inflazione e parziali ristrutturazioni del debito hanno contribuito a riportare la situazione sotto controllo: nel secondo dopoguerra il debito italiano si ritrova poco al di sopra del 20% del Pil. Ancora nel 1964, in pieno boom economico, quando l’economia italiana cresce in media del 5% annuo sostanzialmente senza inflazione, il rapporto debito-Pil si trova al 33%. Per quale motivo? Semplice: perché il costo del debito è inferiore al tasso di crescita e la politica fiscale si mantiene molto equilibrata, un po’ per scelta ma soprattutto per effetto del boom economico. «Se il debito aumenta ma aumenta anche la crescita non è un problema – spiega l’economista Alessandro Tentori, di AXA Asset Management - perché il Paese può ripagarlo. Il problema si pone se la crescita nominale è più bassa del tasso dinteresse nominale sul debito perché, in questo caso, tende ad aumentare». Queste condizioni favorevoli continuano bene o male fino alla fine degli anni Sessanta. Attenzione però, perché nel 1968 il rapporto debito-Pil già è aumentato dal 33% di cinque anni prima al 41%, mentre emergono le prime tensioni finanziarie ed economiche, sia sul piano interno che su quello internazionale.

 

Il ventennio perduto del debito (1974-94)
La quarta fase di boom del debito è quella di cui stiamo ancora pagando le conseguenze. «È il problema veramente aperto», sottolinea Artoni, visto che per la prima volta nella storia d’Italia non stiamo riuscendo a riassorbirlo. Gli sforzi non sono mancati: il nostro Paese è stato l’unico in Europa a chiudere in attivo (al netto degli interessi sul debito) 22 bilanci pubblici su 23 tra il 1995 e il 2017. Nel 2007 siamo riusciti a riportare il “mostro” al di sotto del confine del 100%, ma la Grande Crisi l’ha fatto ripiombare al di sopra del 130% del Pil. Zavorrati verso il fondo dalla spesa per interessi e da una crescita economica anemica, non riusciamo a uscire da questa palude del debito creata in un’altra epoca. Ma vediamo in dettaglio come si sono create le sabbie mobili nelle quali siamo imprigionati.

 

 

Gli anni Settanta
Dal 1968 al 1983 la situazione delle nostre finanze pubbliche inizia a precipitare. La crescita per fortuna resta buona, intorno al 3% medio annuo (anche se siamo lontani dalle performance del “miracolo economico”) ma con la crisi petrolifera del 1973 esplode un’inflazione galoppante (da noi ulteriormente “pompata” dalle svalutazioni della lira). In Italia il carovita vola dal 5,2% del 1972 al 19% del 1974, mantenendosi attorno al 15% fino alla fine del decennio, quando si impenna di nuovo fino a toccare uno spaventoso 21,7%. In questo periodo va però sottolineato come i tassi reali siano fortemente negativi grazie a una politica monetaria statunitense molto permissiva. Intanto il miglioramento del welfare, processo in atto dal decennio precedente, provoca un aumento della spesa pubblica che si combina con la stagnazione delle entrate dando vita a un mix fatale che dal 1973 in poi ci porta a chiudere bilanci in pesante deficit (fino al 10%, più del triplo rispetto alle soglie del Trattato di Maastricht).

 

Il debito però non esplode, aumentando sì nei primi anni Settanta per via della recessione ma restando poi sostanzialmente stabile: nel 1981 si trova ancora al 60% del Pil. Per quale motivo? Perché dal 1975 la Banca d’Italia si impegna a garantire il successo delle aste dei titoli di Stato, stampando moneta per comprare le obbligazioni rimaste invendute (dal 1975 al 1981 gli interessi che pagavamo infatti erano in media inferiori del 10% rispetto all’inflazione, quindi collocare “carta” governativa era un’impresa ardua). In questo modo il costo dell’aumento del debito sparisce dai conti pubblici ma si scarica sulla lira, che non a caso nella seconda metà degli anni Settanta si svaluta di un impressionante 40% rispetto al dollaro.

 

Il debito però non esplode, aumentando sì nei primi anni Settanta per via della recessione ma restando poi sostanzialmente stabile: nel 1981 si trova ancora al 60% del Pil. Per quale motivo? Perché dal 1975 la Banca d’Italia si impegna a garantire il successo delle aste dei titoli di Stato, stampando moneta per comprare le obbligazioni rimaste invendute (dal 1975 al 1981 gli interessi che pagavamo infatti erano in media inferiori del 10% rispetto all’inflazione, quindi collocare “carta” governativa era un’impresa ardua). In questo modo il costo dell’aumento del debito sparisce dai conti pubblici ma si scarica sulla lira, che non a caso nella seconda metà degli anni Settanta si svaluta di un impressionante 40% rispetto al dollaro.

 

Il divorzio Tesoro-Bankitalia
È in questo contesto che nel luglio 1981 il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta e il Governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi avviano il “divorzio”: via Nazionale, come altre banche centrali, si libera dall’obbligo di acquistare i titoli di Stato invenduti, tornando a essere indipendente nelle sue scelte di politica monetaria. La decisione, avversata da tutti i principali partiti politici, permette alla lira di restare all’interno del Sistema monetario europeo, la banda di fluttuazioni tra le valute del Vecchio Continente introdotta nel 1979 e destinata a diventare il nucleo della futura Unione monetaria.

 

Il 1982
Il nostro Paese arriva al 1982 in condizioni sudamericane: l’inflazione viaggia intorno al 17% divorando il potere d’acquisto di stipendi, risparmi e pensioni, i tassi d’interesse all’inizio dell’anno superano il 25%, lo spread tra i decennali italiani e quelli della Repubblica federale tedesca tocca l’inimmaginabile record di 1175 punti base. Una vetta mai più raggiunta nemmeno durante Tangentopoli e la crisi della lira (769 punti base), o nella crisi del debito sovrano del 2011 che costò il posto a Berlusconi e spianò la strada a Monti (574 punti base).

 

Gli avvertimenti di Ciampi
Proprio nell’anno in cui gli azzurri alzano al cielo la Coppa del Mondo a Madrid, Banca d'Italia mette in guarda i Governi dall’usare l'arma della spesa pubblica con eccessiva disinvoltura, rischiando di creare quel colossale debito che poi si è materializzato e che da trent’anni ci pende, affilatissimo, sul collo, rubandoci il futuro. «Nel biennio 1981-82 il prodotto interno lordo è rimasto stazionario - scrive il Governatore Ciampi - ma il settore pubblico ha aumentato del 14% il suo debito in termini reali, mentre il debito del Paese verso l’estero è aumentato di 9 miliardi di dollari». Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche italiane nel quinquennio 1977-82 ha superato il 10% del Pil, notava preoccupata Bankitalia, contro l’1% degli Stati Uniti.

 

Cordoni della spesa allargati
Su spesa pubblica, deficit e debito bisogna correggere la rotta, sottolinea Ciampi: «La correzione deve affrontare il problema della spesa, modificandone l’angolo di rotta. I progressi nel campo della funzione sociale potranno essere salvaguardati e resi duraturi solo se saranno posti in una vera cornice di giustizia distributiva, di stabilità monetaria, di efficienza». Ma la realtà è un’altra: nell’Italia del 1982 vengono allegramente «introdotti sistemi di intervento pubblico che comportano nel presente, e ancor più nel futuro, spese incompatibili con le più ottimistiche previsioni di crescita - conclude amaramente il futuro presidente della Repubblica - promettendo la distribuzione di un reddito non prodotto e non producibile in tempi brevi».

 

ELEMENTI MENTI INFORMATIVI TRATTI DAL SITO WB:

https://www.ilsole24ore.com/art/debito-pubblico-come-quando-e-perche-e-esploso-italia-AEMRbSRG?refresh_ce

 

Ecco notizie probanti che possono essere a disposizione di tutti coloro che credono , illudendosi che l’ITALIA possa seriamente e correttamente staccarsi dal sistema EURO , al tempo della cattiva e forsennata globalizzazione che sta distruggendo quasi tutte le economie mondiali, senza dimenticare il nostro altissimo DEBITO PUBBLICO cresciuto in modo sproporzionato negli anni ‘70 per colpa delle scellerate e disgustose politiche dei governi di centrosinistra.

 

USCIRE OGGI DAL SISTEMA EURO SIGNIFICA SEMPLICEMENTE LASCIARSI INGOIARE IN POCHISSIMO TEMPO DALLA SPECULAZIONE FINANZIARIA SEMPRE ATTIVA E SEMPRE PRONTA A FARLO PER SPAZZARCI VIVA COME ENTE NAZIONE INDIPENDENTE ED AUTONOMA.

 

QUESTO ACCADREBBE , SE USCISSIMO DALL’EURO.

 

CUNEO,LI 18.08.2023

 

RINALDO

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ANNO 2023: ATENZIONE IL MONDO DEI GAY CI VORREBBE SOTTOMETTERE TOTLAMENTE !

Post n°1154 pubblicato il 18 Agosto 2023 da Caino2007dgl

 

ATTENZIONE , IL MONDO DEI GAY CI VORREBBE SOTTOMETTERE TOTALMENTE FACENDOCI CREDERE CHE IL LORO MONDO SIA QUELLO PREVISTO DA MADRE NATURA E QUINDI MIGLIORE DEL NOSTRO SISTEMA ESISTENZIALE , SAPENDO DI MENTIRE SPUDORATAMENTE !!!

QUANDO L’EVIDENZA UMANA VIENE DISTORTA PER MOTIVI DI ASSURDI MOTIVI DI OPPORTUNISMO SCIAGUATO DI NATURA POLITICA CHE, COMUNQUE , NON POTRA’ MAI MODIFICARE LA REALTA’ DEI FATTI NATURALI DELLA VITA.


IO SONO A FAVORE DELLE POSIZIONI ESPRESSE NEL SUO LIBRO , DAL GENERALE VANNACCI.


ECCO DI CHE COSA SI PARLA:

«I gay non sono normali», polemica sul libro del generale Vannacci. Il ministro Crosetto avvia esame disciplinareL’Esercito prende le distanze: «Considerazioni del tutto personali mai sottoposte ad autorizzazione da parte dei vertici militari». Intanto il libro è in cima alle classifiche di vendita su Amazon. Vannacci: «Amareggiato per frasi decontestualizzate»

17 agosto 2023

Sommario tratto dal sito web: https://www.ilsole24ore.com/art/i-gay-non-sono-normali-e-bufera-libro-generale-vanacci-crosetto-avvia-esame-disciplinare-AF6GLRa

Crosetto sulle frasi del generale Vannacci: «Farneticazioni

 

open.online

https://www.open.online › 2023/08/17 › generale-van...

14 ore fa — Crosetto sulle frasi del generale Vannacci: «Farneticazioni: via all'esame disciplinare». La replica: «Amareggiato, frasi strumentalizzate».

Mancanti: controversecontestate


«I gay non sono normali», polemica sul libro del generale ...

 

ilsole24ore.com

https://www.ilsole24ore.com › art › i-gay-non-sono-nor...

15 ore fa — L'Esercito prende le distanze: «Considerazioni del tutto personali mai sottoposte ad autorizzazione da parte dei vertici militari».

 

 

QUINDI , NEANCHE IL DR. CROSETTO , MINISTRO DELLA DIFESA, ANCHE SE SOTTOPORRA’ IL GENERALE DE QUO AD UN INGIUSTO ED ERRATO PROCEDIMENTO DISCIPLINARE INSULSO E PERICOLOSO IN QUANTO ANDRA’ CERTAMENTE AD INTACCARE LA LIBERTA’ DI PENSIERO E DI PAROLA PREVISA DALL’ART. 21 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE, POTRA’ MAI MODIFICARE QUANTO DI VERO E CONCRETO , HA PRODOTTO , FINORA, MADRE NATURA.

 

VERGOGNA

 

Cuneo,li 18.08.2023

 

Rinaldo

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

PAKISTAN: ANNO 2023: ATTENZIONE: PERICOLO E RISCHIO ISLAM IMMANENTE

Post n°1153 pubblicato il 18 Agosto 2023 da Caino2007dgl

ATTENZIONE: PERICOLO E RISCHIO ISLAM IMMANENTE:

L’ISLAM NON E'MAI STATO NE SARA’ MAI COMPATIBILE CON IL NOSTRO MODO DI VIVERE E DI COMPORTARCI. E L’ULTIMO DRAMMATICO CASO ACCADUTO IN PAKISTAN OVE DECINE DI CHIESE CRISTIANE E DI CASE DI PERSONE DI FEDE CRISTIANA SONO STATE INCENDIATE , CON CONTEMPORANEA AGGRESSIONE VIOLENTA DI TANTISSIMI CRISTIANI DEL POSTO, PER ASSURDI MOTIVI LEGATI A PRETESTUOSE ACCUSE DI BLASFEMIA, LO HA DIMOSTRATO ANCORA UNA VOLTA.
ANCH’IO , SENZA VOLERE APPARIRE PRESUNTUOSO , DA ANNI, NEL SOLCO PROFONDO , SAGGIO E LUNGIMIRANTE DELLA NOSTRA EROICA DR.SSA ORIANA FALLACI , VADO AFFERMANDO CHE IL MONDO ISLAMICO E’ STATO E SARA’ ASSOLUTAMENTE INCOMPATIBILE SOCIALMENTE , CIVILMENTE E CULTURALMENTE CON IL NOSTRO MODO DI VIVERE E DI PENSARE, AL DI LA’ DELLA NOSTRA SPECIFICA FEDE RELIGIOSA.
E NELL’AFFERMARE CIO’, INTENDO TUTTO IL MONDO ISLAMICO IN QUANTO A PARTE LA LORO SEPARAZIONE IN SUNNITI E SCIITI E SUFISMO DEL TUTTO MINORITARIO E POCO RILEVANTE ED INFLUENTE , IL MONDO ISLAMICO E’ COMPATTO NEL RISPETTARE PEDISSEQUAMENTE E SENZA MAI METTERLO IN DISCUSSIONE , TUTTO CIO’ CHE ‘ E’ STATO SCRITTO NEL LORO CORANO.
E QUANTO ACCADUTO DI DRAMMATICO , DI NUOVO , ANCHE IN PAKISTAN, DOPO I TRAGICI FATTI VERIFICATISI SIA IN AFRICA SIA IN IRAK ED ARABIA SAUDITA ED IRAN ED IN GRAN PARTE ANCHE IN EGITTO , LO STA CHIARAMENTE A DIMOSTRARE IN PIENO.
INFATTI , DI RECENTE , IN PAKISTAN , A SEGUITO DI UNA SCELLERATA E DISGUSTOSA ACCUSA DI BLASFEMIA, MASSE DI ISLAMICI INFEROCITI E RE SI FOLLI DALL’INTERPRETAZIONE SCORRETTA E SBAGLIATA RESA DA ALCUNI LORO IMAM DEL LUOGO , IN SENSO FORTEMENTE NEGATIVO E PERICOLOSISSIMO, IMAM DI CUI NE ABBIAMO A BIZZEFFE ANCHE QUI IN OCCIDENTE ED, IN PARTICOLARE, IN EUROPA, HANNO INIZIATO AD ATTACCARE DECINE DI CHIESE CRISTIANE INCENDIANDOLE PER DISTRUGGERNE LE TRACCE E POI SONO PASSATI AD AGGREDIRE VIOLENTEMENTE ANCHE CASE DI CRISTIANI CHE SONO STATI OGGETTO DI TORTURA E VIOLENZA FISICA INDICIBILE E VERGOGNOSA.

E MI RIFERISCO AI SEGUENTI FATTI:

Nuove violenze anticristiane in Pakistan. Si sono verificate mercoledì 16 agosto a Jaranwala, nella regione del Punjab, nell'Est del Paese. I fatti sono avvenuti dopo che un gruppo di persone ha accusato dei cristiani di avere profanato il Corano.19 ore fa
Pakistan, attacco alle chiese cristiane. Bhatti: basta con l'odio
vaticannews.va
https://www.vaticannews.va › mondo › news › pakistan-...
Centinaia di persone hanno attaccato diverse chiese cristiane ...
ilpost.it
https://www.ilpost.it › pakistan-attacco-chiese-cristiane
2 giorni fa — Centinaia di persone hanno attaccato diverse chiese cristiane a Jaranwala, in Pakistan, accusando la comunità cristiana locale di aver ...
Gli attacchi contro le chiese cristiane nello stato pakistano del ...
https://www.ilpost.it › pakistan-chiese-blasfemia
17 ore fa — Mercoledì a Jaranwala, nello stato pakistano del Punjab, almeno quattro chiese e alcune case della minoranza cristiana sono state attaccate ...
Chiese date alle fiamme e assalti. Attacco ai cristiani in Pakistan
ilgiornale.it
https://www.ilgiornale.it › news › cronaca-internazionale
13 ore fa — Sono ore drammatiche per i cristiani di Jaranwala, in Pakistan. Una folla inferocita ha preso d'assalto chiese e case di membri della comunità .

IL FATTO CHE IL GOVERNO ABBIA DECISO CON LA POLIZIA DI PROCEDERE AD UN CENTINAIO DI ARRESTI DEI PRESUNTI RESPONSABILI O CORRESPONSABILI, NON CAMBIA ASSOLUTAMENTE NULLA RISPETTO AL RISCHIO E PERICOLO CHE L’ISLAM COSTITUISCE ANCHE PER NOI IN OCCIDENTE E, SPECIALMENTE, IN EUROPA DOVE PER COLPA DELLA BENEVOLENZA E TOLLERANZA DELLA MALEDETTA SINISTRA VI SI SONO INSEDIATI MILIONI DI QUESTI SOGGETTI ABBAGLIATI NEGATIVAMENTE DAL CONTENUTO DEL LORO CORANO.
PURTROPPO, NE’ GLIA AVVERTIMENTI DATI DALL’ONOREVOLE DR.SSA ORIANA FALLACI CHE, IN VITA, E’ STATA ADDIRITTURA ACCUSATA DI ISLAMOFOBIA E MESSA ANCHE SOTTO PROCESSO IN FRANCIA, NE’ I PRECEDENTI FATTI VIOLENTI COMMESSI IN DANNO DI CRISTIANI NEI MONDI ISLAMICI, NON HANNO ANCORA CONVINTO NESSUNO DEI MALEDETTI DI SINISTRA E NEANCHE NESSUNO DEGLI ESPONENTI DEGLI SCREDITATI E DELEGITTIMATI DEL M5S,NE’ HANNO SMOSSO NEANCHE I SIGNORI INGENUI PRETI DEL VATICANO, IVI COMPRESO IL PAPA FRANCESCO.
ED ECCO DI CHE COSA STIAMO PARLANDO:

Dal Niger al Medio Oriente, il martirio cristiano prosegue ...
La Voce del Tempo
https://www.lavocedeltempo.com › Attualita › Africa
22 gen 2015 — Quello che temevano i missionari, i vescovi e i cattolici nei Paesi musulmani si è puntualmente verificato per l'insipienza e l'arroganza ...
Cristiani e musulmani tra Asia e Africa
Confronti
https://confronti.net › Religioni
27 feb 2011 — Che il cristianesimo sia una religione di pace radicata nello spirito, laddove ebraismo e islam sono «religioni di legge» che aspirano certo ...
Mancanti: attacchi ‎| Deve includere: attacchi
LE COMUNITA' CRISTIANE IN MEDIO ORIENTE
Senato
https://www.senato.it › dossier › file_internets
2 lug 2006 — Ai cristiani, come agli ebrei, fu permesso di risiedere nella società musulmana e di seguire la propria religione a patto che accettassero il ...
Fondamentalismo e terrorismo islamico
Gariwo
https://it.gariwo.net › Educazione › Approfondimenti
Al-Qaeda e l'ISIS, le ultime organizzazioni terroristiche islamiche in ordine di tempo, con i loro sanguinosi attacchi, hanno reso manifesti al mondo gli ...
Perseguitati più che mai
Aiuto alla Chiesa che Soffre
La pubblicazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre. (ACS) Perseguitati più che mai. Rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede 2020-2022 è di vitale.
Al-Sisi e i copti: dopo l'attentato è la fine di un “idillio”?
ISPI
https://www.ispionline.it › pubblicazione › al-sisi-e-i-c...
16 dic 2016 — Quel giorno una bomba viene fatta esplodere al Cairo, nella chiesa di San Pietro e Paolo, a pochi passi dalla cattedrale copta edificata nel ...
Movimenti estremisti islamici nel Sudest Asiatico
Parlamento Italiano
https://www.parlamento.it › approfondimenti
Proprio questi contesti sono quelli più suscettibili alla propaganda jihadista e al messaggio takfir, essendo l'estremismo islamico in Malesia e. Indonesia ...
Situazione dei cristiani nel contesto della libertà religiosa ...
europa.eu
https://www.europarl.europa.eu › doceo › document
19 gen 2011 — Qualunque atto di discriminazione o di violenza perpetrato contro un individuo a causa della sua fede religiosa è contrario ai valori che ...
Persecuzione dei cristiani
Wikipedia
https://it.wikipedia.org › wiki › Persecuzione_dei_crist...
«Che questa persecuzione contro i cristiani, che il mondo cerca di nascondere, finisca e ci sia la pace.» (Papa Francesco, Angelus, 15 marzo 2015).
L'Africa islamica: Marocco in "Il Mondo dell'Archeologia"
Treccani
https://www.treccani.it › enciclopedia › l-africa-islamic...
Lo storico arabo Ibn Abi Zayd riferisce che i Berberi del Nord Africa si ribellarono dodici volte prima di accettare l'Islam. Ibn Khaldun riporta inoltre che ...

E’ TEMPO ALLORA CHE I CRISTIANI D’OCCIDENTE SI SVEGLINO E COSTRINGANO I LORO RISPETTIVI GOVERNI A DECIDERSI UNA VOLTA PER TUTTE A PORRE I MUSSULMANI IN UN ANGOLO PER FARLI DECIDERE SE INTENDANO RIMANERE SERENAMENTE, CORRETTAMENTE E PACIFICAMENTE CON NOI E FRA NOI , OVVERO SE INTENDANO PERSEGUIRE PUNTUALMENTE LE NORME DEL LORO CORANO E DELLA LORO SHARI’AH CHE SONO ANTIDEMOCRATICHE ED ANTISOCIALI E CHE LI PORTANO , INEVITABILMENTE, AD ODIARCI E DISPREZZARCI.
INFATTI , LA SCIAGURATA SINISTRA ED I LORO SODALI CHE SONO ORMAI QUELLI DEL M5S, DEBBONO COMPRENDERE CHE PER LORO NOI CRISTIANI ANCHE IN OCCIDENTE SIAMO COLPEVOLI DI APOSTASIA E DI BLASFEMIA.
E QUESTO SOLO PERCHE’ NOI ADORIAMO LA SANTISSIMA TRINITA’ E VENERIAMO STATUE ED IMMAGINI SACRE,
SI DEVE SAPERE CHE PER TALI REATI RELIGIOSI , NEL MONDO ISLAMICO E’ PREVISTA PER ENTRAMBI LE SPECIE , ANCHE LA PENA DI MORTE.
IL MUSSULMANO CHE VIVE DA NOI , PERTANTO , DEVE ESSERE MESSO CON LE SPALLE AL MURO PER DECIDERE SE INTENDA O MENO CONTINUARE A CONVIVERE PACIFICAMENTE E CORRETTAMENTE ED ONESTAMENTE CON NOI O TORNARSENE NEL SUO MONDO ISLAMICO OVE SI PERSEGUONO ANCHE USI , COSTUMI E TRADIZIONI FISSATE DAL LORO CORANO E DALLA LORO SHARI’AH E CHE, QUINDI , POTRANNO CONTINUARE A RISPETTARLE , ANCHE SE MOLTE SONO ANTIDEMOCRATICHE ED ANTISOCIALI, COME MEGLIO CREDANO E PENSANO.
BASTA ISLAM RISCHIOSO E PERICOLOSO IN OCCIDENTE !
ATTENZIONE , SE NON LO FACCIAMO RISCHIAMO DI DISTRUGGERE IL NOSTRO STESSO FUTURO DEMOCRATICO, VISTA LA DEFICIENZA DEMOGRAFICA DI CUI OGGI NOI SOFFRIAMO A VANTAGGIO DELLA FORZA DEMOGRAFICA CHE DA TEMPO STA ESPRIMENDO SOPRATTUTTO IL MONDO ISLAMICO CON IL RISCHIO EVIDENTE DI ESSERE, FRA POCO TEMPO , SOTTOMESSI AL LORO CORANO ED ALLA LORO SHARI’AH.
SVEGLIA MALEDETTA SINISTRA ED IMBELLE DEL M5S !
SVEGLIA INGENUI DEL VATICANO CHE ANCORA PENSATE DI POTERE MANTENERE RAPPORTI VERI E SERENI E PACIFICI CON I MONDI ISLAMICI CHE VI ODIANO E CI DISPREZZANO PER I MOTIVI SUDDETTI !
CHE DIO SIA LODATO !
Buona giornata.
Cuneo,li 18.08.2023
Rinaldo

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963