ACQUA NATURA

L'acqua in bottiglia potrebbe essere una delle truffe più efficaci in circolazione, il marketing, naturalmente, ha svolto un ruolo importante: ad esempio, nel 2006, Pepsi (proprietario di Aquafina) speso 20 milioni dollari suggerendo che gli americani devono "bere più acqua", ed ha funzionato. Gli americani l'anno successivo hanno bevuto quasi il 7 per cento in più dell'acqua in bottiglia che hanno fatto nel 2006, secondo Beverage Marketing Corporation .

Lo scorso anno, il consumo di acqua in bottiglia degli Stati Uniti ha raggiunto quasi 9 miliardi di galloni, rastrellando un fatturato di oltre $ 11 miliardi grazie alla pubblicità dei vari media. Non male per un prodotto che le persone possono ottenere quasi gratis dal proprio rubinetto in cucina.

La convinzione guida le vendite che l'acqua in bottiglia deve essere più pulita e quindi più salutare, ma è il marketing che ci ha ingannati tutti: è la cosidetta strabilinate truffa dell'acqua in bottiglia, perpretata indubbiamente dall'illusione ipnotica dei media pubblicitari.

Ci sono molti problemi con l'acqua in bottiglia, ma il più evidente è il fatto che si paga un prezzo per qualcosa che in molti casi è indistinguibile dall'acqua di rubinetto normale. 

In effetti, circa il 40 per cento di acqua in bottiglia è normale acqua di rubinetto, che non hanno ricevuto alcun trattamento supplementare.
La maggior parte dell'acqua del rubinetto comunale deve effettivamente rispettare severe norme di purezza come l'industria dell'acqua in bottiglia.
Caso in questione: in un test effettuato da un gruppo di lavoro ambientale, basso livello di contaminanti sono stati trovati in acque in bottiglia in ciascuna delle 10 marche testate contenenti una media di otto sostanze chimiche pericolose; sottoprodotti della disinfezione (DBPs), caffeina, Tylenol, nitrati, sostanze chimiche industriali, arsenico e batteri.
Fluoruro (un veleno altamente tossico che dovrebbe essere evitato a tutti i costi) è di solito presente in entrambi acqua di rubinetto filtrata e acqua in bottiglia.
Il metallo tossico Antimonio (un metallo bianco argenteo di durezza media) è stato trovato in molte marche commerciali di acqua imbottigliata.

Parte del problema è che occorrono grandi riserve di acque pubbliche per verificare contaminanti più spesso più volte al giorno, mentre gli imbottigliatori privati testano i contaminanti solo una volta alla settimana, una volta all'anno, o una volta ogni quattro anni, a seconda del contaminante: inoltre anche se esiste contaminazione o esiste violazione delle norme, queste non vengono segnalate agli organi competenti.
Probabilmente la peggiore delle tossine presenti in entrambe, sia dal rubinetto che dall'acqua in bottiglia sono i sottoprodotti di disinfezione (DBPs), come i trialometani (THM) e gli acidi aloacetici (Haas).
L'aggiunta di cloro nell'acqua uccide o inattiva i microrganismi nocivi che causano malattie come il tifo, colera, dissenteria, e la giardiasi, quindi col suo utilizzo sono praticamente debellate queste malattie.
Tuttavia, queste tecniche di trattamento delle acque hanno chiaramente seri inconvenienti. Gli scienziati stanno iniziando ora a scoprire quanto siano tossici questi sottoprodotti di disinfezione.
DBPs sono circa più tossici del cloro e trialometani (THM) e sono classificati come agenti cancerogeni ( Cancer Group B ), nel senso che hanno dimostrato di provocare il cancro negli animali da laboratorio.
Studi sull'uomo suggeriscono che il consumo di acqua trattata con cloro può più che raddoppiare il rischio di tumori della vescica e del retto in taluni individui.
Per dirla in altro modo: sottoprodotti disinfettanti sono così tossici che, secondo un recente studio, semplicemente nuotando in una piscina clorata presenta "un rischio di cancro inaccettabile".
In piscine clorurate sono anche legate ad aborti spontanei, nati morti e malformazioni congenite.
Quindi, perché sulla terra si paga fino a 1.900 volte di più per la stessa quantità di rischio per la salute, come per bere l'acqua del rubinetto?.
E quando si prende in considerazione i rischi per la salute dai prodotti chimici di bottiglie di plastica, allora davvero l'acqua in bottiglia non ha più senso.
Se si considera la massiccia quantità di plastica non biodegradabile richiesta per tutti questi miliardi di galloni di acqua in bottiglia consumata ogni anno, non c'è da meravigliarsi in seguito se si è costretti a fare raccolta differenziata, e pagandola: che significa lavorare e pagare per lavorare.
Un altro fatto è questo: una bottiglia che contiene 1 litro di acqua richiede 5 litri d'acqua nel suo processo di fabbricazione: quindi non è soltanto il consumo di acqua in bottiglia che inquina il nostro mondo, ma è anche uno spreco delle nostre risorse naturali.
Fortunati sono, quindi, coloro che possono usufruire di un pozzo artesiano, questa è la miglior acqua del mondo, comunque, ad esperienza, l'acqua del rubinetto resta ancora un'acqua altamente salutare, migliorabile solo da un impianto ad osmosi inversa, od ancora meglio da un sistema a carboni attivi, rimineralizzante e magnetizzante.