INVESTIGAZIONI

Di passare per visionaria non ne poteva più. E, forse complice la tv - un po' Csi un po' la cronaca con i Ris in tuta bianca a risolvere i casi - ha pensato che la tecnologia poteva venire in aiuto anche a lei. Così è stato: un paio di mutande portate all'investigatore privato (CIR investigazioni) e finito sotto gli strumenti di analisi di un ambulatorio le hanno dato la prova che cercava: il marito la tradiva, in quei boxer c'era la conferma che aveva avuto una relazione sessuale con una donna.

Un adulterio, con tanto di timbro del laboratorio. Un colpo al cuore, sicuramente, ma anche una sorta di rivincita per la moglie tradita, stufa di essere trattata oltretutto come una pazza. Lei era rosa dal tarlo della gelosia, e ogni giorno si ritrovava ad annusare gli indumenti intimi indossati dal marito al ritorno da questi impegni che lo tenevano fuori casa. E odori e profumi non facevano che confermare i suoi timori. Ma la prova non era riuscita ad averla e davanti alle sue scenate il marito teneva duro. La giovane moglie non si è data per vinta.

 E alla fine ha deciso di ricorrere a un investigatore privato. «Per un certo periodo - racconta Russo responsabile del CIR investigazioni, l'investigatore che ha risolto il caso - abbiamo fatto indagini tradizionali, senza però riuscire a trovare prove vere. Quasi sempre quando il marito usciva, andava in un edificio che ospita vari uffici e appartamenti. Lì non siamo mai riusciti a coglierlo in compagnia di una donna. La moglie però insisteva nel chiedere prove inconfutabili. Così ci ha chiesto di intervenire utilizzando ogni risorsa della scienza e della tecnologia». Ecco allora l'organizzazione della trappola insieme al detective. Quando per l'ennesima volta il marito torna a casa sbuffando, dicendo che deve uscire per una cena di lavoro imprevista, la moglie sfodera un mezzo sorriso e con premura gli prepara il vestito ben stirato, la camicia, la cravatta e un paio di mutande nuove di colore bianco. Lui si veste di tutto punto, per nulla insospettito. Dalla serata galeotta rientra poco dopo l'una di notte, infilandosi subito nel letto e addormentandosi. Al mattino la moglie prende svelta le mutande e le mette in un sacchetto di plastica e lo spilla, poi porta il reperto all'agenzia investigativa.

«Abbiamo affidato le analisi ai nostri medici legali - dice Russo - che operano in cliniche universitarie specializzate. Il responso è arrivato nel giro di qualche giorno: nelle mutande c'erano chiare tracce di liquido spermatico e di cellule provenienti dall'epitelio vaginale». Di fronte alla prova certa di un rapporto sessuale, la moglie ha messo il marito con le spalle al muro.