MOVIMENTO DI AGGREGAZIONE POPOLARE
1) Divenire voce unitaria del dissenso.
2) Promuovere un referendum per diminuire i privilegi della casta e delle alte cariche della pubblica amministrazione.
3) Abolizione dell'immunità parlamentare escludendo i reati d'opinione.
4) Un tetto massimo di reddito tra stipendio parlamentare e privato.
5) Diminuzione del numero dei parlamentari ed abolizione enti provinciali
6) Eliminare le pensioni d'oro con un giusto livellamento delle altre,una sola pensione con scadenza nei termini previsti per età e anni lavorativi.
7) Lotta alle forti disuguaglianze dei salari e abolizione del precariato.
8) Destinare i finanziamenti per l'istruzione esclusivamente alla scuola pubblica .
9) Una giustizia veramente uguale per tutti con la responsabilità civile e penale per i giudici.
10) Ristrutturare l'organizzazione della Pubblica Sanità.
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4 Aprile4 aprile - Roma (manifestazione)
La crisi c’è, e si vede. In autunno abbiamo denunciato l’enormità dei tagli all’università operati da questo governo. E l’attacco di queste settimane ai diritti democratici (limitazioni agli scioperi, divieto di manifestare nei centri storici, repressione violenta del corteo studentesco di Roma del 18 marzo) è l’altra faccia della medaglia. Il progetto del governo Berlusconi e del blocco sociale finanziario-industriale che lo sostiene è chiaro: meno soldi per la cultura, meno diritti, meno democrazia. Attaccare il contratto collettivo nazionale e il valore legale del titolo di studio, tagliare i fondi per la sicurezza sul lavoro e risparmiare su formazione e ricerca: è palese il tentativo del governo di scaricare sui lavoratori e sul futuro degli studenti i costi della crisi. Ci vogliono soli, poveri, senza diritti, senza speranze. E senza passioni né desideri, disciplinati dalle rigide regole delle gerarchie vaticane sul lavoro, in politica, nei laboratori di ricerca, nelle corsie degli ospedali e perfino nel privato dei nostri letti. Un quadro a cui in Veneto si aggiunge anche la stretta securitaria e razzista contro i migranti, oggetto di persecuzioni ovunque, dagli ospedali alle strade cittadine presidiate da militari e ronde padane. La crisi viene sfruttata da Confindustria per l’ennesima ristrutturazione a colpi di licenziamenti e delocalizzazioni, e dal governo per regolare i conti con gli unici soggetti che hanno costruito in questi mesi l’opposizione sociale al suo strapotere: gli studenti dell’Onda da una parte, che le ridicole dichiarazioni del ministro Brunetta provano pateticamente a delegittimare, e la Cgil dall’altra, esclusa sistematicamente dai tavoli di concertazione. Facciamo di necessità virtù: studenti e lavoratori uniti hanno l’occasione di aprire una nuova stagione di lotte, insieme alla società civile, alle associazioni, a tutti i movimenti. |
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