MOVIMENTO DI AGGREGAZIONE POPOLARE
1) Divenire voce unitaria del dissenso.
2) Promuovere un referendum per diminuire i privilegi della casta e delle alte cariche della pubblica amministrazione.
3) Abolizione dell'immunità parlamentare escludendo i reati d'opinione.
4) Un tetto massimo di reddito tra stipendio parlamentare e privato.
5) Diminuzione del numero dei parlamentari ed abolizione enti provinciali
6) Eliminare le pensioni d'oro con un giusto livellamento delle altre,una sola pensione con scadenza nei termini previsti per età e anni lavorativi.
7) Lotta alle forti disuguaglianze dei salari e abolizione del precariato.
8) Destinare i finanziamenti per l'istruzione esclusivamente alla scuola pubblica .
9) Una giustizia veramente uguale per tutti con la responsabilità civile e penale per i giudici.
10) Ristrutturare l'organizzazione della Pubblica Sanità.
Castel Volturno - Stanchi del razzismo. Manifestazione il 18 aprilePer un patto sociale di solidarietà - Diritti, dignità, permesso di soggiorno per tutti!!! La strage di camorra che il 18 settembre sterminò 7 innocenti, un italiano e 6 africani a Castel Volturno, ha portato all’attenzione nazionale un territorio abbandonato da anni. Ma dopo la caccia ai camorristi si è aperta la “caccia” agli immigrati senza permesso di soggiorno: lavoratori, spesso vittime di un intollerabile sfruttamento, in un clima di omertoso silenzio! Ciò avviene perché la legge Bossi-Fini impedisce la regolarizzazione degli immigrati “imprigionando” uomini e donne nella clandestinità. Il razzismo ci distrae dalle vere emergenze sociali e (fitti e mutui da pagare, tante donne ricacciate a casa, tagli alla scuola) per questo in tanti/e saremo a Castel Volturno per ribadire che Non c’è sicurezza senza diritti Il Movimento di Aggregazione Popolare, ci sarà. Noi SIAMOVIVI ! |
Post n°13 pubblicato il 14 Aprile 2009 da siamo_vivisud
E' una multinazionale e principale gruppo italiano nel settore costruzioni e ingegneria: costruzioni ferroviarie, autostradali; trattamento delle acque reflue e dissalatori; opere per l'ambiente e territorio. Nel 90 la FIAT Impresit e Cogefar si fusero e successivamente si unirono le società GIROLA, LODIGIANI e CASTELLI nominando presidente del gruppo FRANCO CARRARO (uno di quelli che riescono ad avere mille incarichi diversi e importanti allo stesso momento). Nel 2006 si inizia a parlare di una possibile fusione con il gruppo ASTALDI. Nel 2005 si aggiudicherà la gara internazionale per la realizzazione del ponte nello Stretto di Messina (contratto firmato dal governo Berlusconi il 23/03/2006 , nello studio di progettazione faceva parte l'allora Ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi) , avevano 10 mesi per recedere, e più il tempo passava e più penali venivano pagate....ci misero 19 mesi per votare il definitivo accantonamento sulla proposta del successivo governo PRODI, proposta bocciata a causa del voto contrario del gruppo di Antonio di Pietro che proponeva di accorpare lo Stretto di Messina all'ANAS. Nel 2000 la FIBE, controllata sempre al 100% da IMPREGILO, si aggiudica l'appalto statale per l'intero ciclo di raccolta e smaltimento industriale dei rifiuti della Campania. Avevano promesso tempi cortissimi per la realizzazione degli inceneritori. All'inizio del 2008 i lavori non erano ancora finiti...con le gravi conseguenze che sappiamo. La magistratura di Napoli nel frattempo congela i c/c italiani del gruppo IMPREGILO per un valore di 750 milioni di euro e li interdice per un anno alle gare pubbliche per quanto riguarda lo smaltimento rifiuti.. in seguito vengono arrestate 25 persone tra cui l'amministratore delegato MASSIMO MALVAGNA. Presente nei lavori di Salerno-Reggio Calabria, allunga i tempi ottenendo altri fondi. E' presente nella costruzione dell'ospedale nuovo dell'Aquila...ne prende l'appalto nel 1991..lavori terminati nel 2002..ma all'inaugurazione dello stesso nel 2000...viene considerato dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario...costruito con materiali di scarsa qualità....un impianto obsoleto. Vari scandali e atti di corruzione e concussione hanno visto inquisiti i vari amministratori della società del gruppo IMPREGILO. All'estero..in particolare in America Latina e in Africa...è coinvolta e citata in giudizio in reati riguardanti l'ambiente e la salute delle popolazioni locali in cui le grandi opere sono state edificate. Gruppo a cui verrà affidata la costruzione delle centrali nucleari...........a cui saranno affidati i lavori in Libia sull'accordo ITALIA-LIBIA per una compensazione dei danni causati all'epoca del colonialismo. Il pacchetto di controllo di IMPREGILO è detenuto da IGLI S.p.A. (29,866) , a questa società fanno capo al 33%: Autostrade per l'Italia S.p.A .( gruppo BENETTON); Argo Finanziaria (gruppo GAVIO); Immobiliare Lombardia (gruppo Fondiaria Sai). Azionisti minori sono varie Assicurazioni Generali, Banca Popolare di Milano e The Royal Bank of Scotland Plc. MA COME MAI MALGRADO TUTTO...I GOVERNI....TUTTI I POLITICI SONO COSI' CONSENZIENTI CON QUESTO GRUPPO?. AMANO COCCOLARLA E TENERLA AL RIPARO...LA NUTRONO...LA RIPARANO..LA SOSTENGONO....... VOGLIAMO DARCI UNA RISPOSTA? O VOGLIAMO CONTINUARE A GIRARCI DALL'ALTRA PARTE CONVINTI CHE NON SAREMO NOI A PAGARNE LE CONSEGUENZE? MA QUALCUNO LE HA GIA' PAGATE |
Post n°11 pubblicato il 06 Aprile 2009 da siamo_vivisud
|
4 aprile - Roma (manifestazione)
La crisi c’è, e si vede. In autunno abbiamo denunciato l’enormità dei tagli all’università operati da questo governo. E l’attacco di queste settimane ai diritti democratici (limitazioni agli scioperi, divieto di manifestare nei centri storici, repressione violenta del corteo studentesco di Roma del 18 marzo) è l’altra faccia della medaglia. Il progetto del governo Berlusconi e del blocco sociale finanziario-industriale che lo sostiene è chiaro: meno soldi per la cultura, meno diritti, meno democrazia. Attaccare il contratto collettivo nazionale e il valore legale del titolo di studio, tagliare i fondi per la sicurezza sul lavoro e risparmiare su formazione e ricerca: è palese il tentativo del governo di scaricare sui lavoratori e sul futuro degli studenti i costi della crisi. Ci vogliono soli, poveri, senza diritti, senza speranze. E senza passioni né desideri, disciplinati dalle rigide regole delle gerarchie vaticane sul lavoro, in politica, nei laboratori di ricerca, nelle corsie degli ospedali e perfino nel privato dei nostri letti. Un quadro a cui in Veneto si aggiunge anche la stretta securitaria e razzista contro i migranti, oggetto di persecuzioni ovunque, dagli ospedali alle strade cittadine presidiate da militari e ronde padane. La crisi viene sfruttata da Confindustria per l’ennesima ristrutturazione a colpi di licenziamenti e delocalizzazioni, e dal governo per regolare i conti con gli unici soggetti che hanno costruito in questi mesi l’opposizione sociale al suo strapotere: gli studenti dell’Onda da una parte, che le ridicole dichiarazioni del ministro Brunetta provano pateticamente a delegittimare, e la Cgil dall’altra, esclusa sistematicamente dai tavoli di concertazione. Facciamo di necessità virtù: studenti e lavoratori uniti hanno l’occasione di aprire una nuova stagione di lotte, insieme alla società civile, alle associazioni, a tutti i movimenti. |
La prima è che tra il Centro-Nord e il Sud del Paese permane - e per alcuni aspetti si accentua - una situazione di forte squilibrio che conferma in tutta la sua gravità la 'questione meridionale': il 35% della popolazione italiana (21 milioni di persone) vive in condizioni di inferiorità - quanto a reddito, occupazione, servizi sociosanitari e dell'istruzione, dotazioni territoriali, trasporti, qualità dell'ambiente - rispetto alla restante popolazione che risiede nel Centro-Nord. Si tratta di una macroscopica questione di iniquità sociale che non dovrebbe esistere in un Paese civile. La seconda è che non si tratta di una questione 'locale', che riguarda solo una parte del territorio nazionale. Al contrario si tratta di una 'questione nazionale', la cui mancata soluzione impedirà all'Italia intera di tenere il passo con gli altri Paesi della Unione Europea, relegandola progressivamente ad un ruolo marginale. E' evidente, infatti, che la pur solida economia del Centro-Nord non riuscirà a progredire se il Mezzogiorno non parteciperà a questo processo, rimanendo in una condizione di sopravvivenza sostenuta da politiche di sostegno. La terza considerazione è che per uscire da questa empasse è necessario che la questione meridionale torni al centro delle politiche nazionali.
|
1 MAGGIO
SIAMO VIVI
ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001»
Inviato da: atar64
il 08/09/2009 alle 15:39
Inviato da: springfreesia
il 14/05/2009 alle 16:46
Inviato da: siamo_vivisud
il 24/04/2009 alle 20:24
Inviato da: jamaika62
il 19/04/2009 alle 10:47
Inviato da: siamo_vivisud
il 12/03/2009 alle 15:45