Creato da Discriminare il 20/05/2012 |
Post n°23 pubblicato il 01 Settembre 2013 da Discriminare
SCIENZA COME VERA RIVOLUZIONE DEL CUORE
Esiste una Scienza dello Spirito come c’è quella della Materia: ognuna di esse ha le sue proprie Categorie, il suo modus operandi, i suoi specialisti, le sue valide e incontestabili tesi. Solo mediante la disciplina si possono afferrare e utilizzare i benefìci dei segreti della Mente e della conseguente Materia. Il principio del Sé va prima di tutto appreso mediante gli insegnamenti di chi conosce il Sé, la Divinità incarnata; siccome è molto difficile avere la possibilità di incontrare persone che abbiano questo tipo di esperienza del Sé con la volontà di insegnarNe il Principio, è meglio cercare dentro di noi il Gurù, piuttosto che cadere nelle fauci di chi ha interessi materiali intorno a questi insegnamenti, che sono prettamente spirituali! Dopo questa esperienza, quando in un lampo la Verità del Sé si svela, bisogna passare per i processi di riflessione, meditazione e assimilazione, affinché possiamo stabilire fermamente la beatitudine di quel lampo, del Sé rivelato. Nelle scritture, per es. il Brahmasutra, troviamo l’aiuto di cui abbiamo bisogno per avanzare correttamente sulla via spirituale; esso esordisce con le parole: Athâto brahma jijñâsa (Dopo di ciò, lo studio di Brahman) Dopo che cosa? Quali sono i passi preliminari? Quando una persona è pronta per partecipare alla discussione e allo studio del Brahman? Ci sono altri due testi che vanno studiati prima, uno dice: Athâto karma jijñâsa (Dopo di ciò, si considera il karma, l’attività) e l’altro si apre con le parole: Athâto dharma jijñâsa (Dopo di ciò, si passa a considerare il dharma) A prescindere dai Testi, l’essere umano solo dopo aver purificato la mente con azioni compiute secondo la morale del suo dharma (dovere), ha il diritto ad acquisire la Conoscenza del Principio Universale che, fin dall’eternità, è la vera Essenza di ogni cosa. Solo dopo aver “assaggiato” questo modus operandi, che rivoluziona il cuore agendo concretamente nel mondo ed entrando a far parte delle attività ad esso inerenti nel rispetto del Codice Morale, scopriremo quanto il “suo sapore” non sia gradevole senza il “sale” della Sapienza: l’Esperienza dello Spirito. Dedichiamoci dunque alle cose del mondo con almeno un “pizzico” di quel “sale” – la consapevolezza di non essere il corpo ma l’essere che vi dimora; la consapevolezza di essere il Testimone del panorama mutevole della natura – ed allora potremo avanzare verso la felicità e la pace che tanto agogniamo. Piano piano, gradualmente ci rafforzeremo nell’idea che in Dio è ricapitolato tutto il mondo; allora, anche senza pregare e senza chiedere, tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci sarà dato in sovrappiù.
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IL MIO CANE ARGO
Grazie amico mio, i tuoi quindici anni sono stati molto preziosi: per te, perché hai imparato a farti conoscere meglio, per me, perché ho imparato a voler bene senza timore. Ti ricorderò sempre Argo. Ti sei allontanato in silenzio, per non farci soffrire, e morivi. Ti ho voluto bene fino alla fine. Sei stato migliore di me in tutto amico mio, mi hai sempre amato, anche quando ti punivo, pensando di insegnarti qualcosa. Come sbagliavo amico mio… non capivo che invece eri tu che mi insegnavi ad amare, sempre. Grazie amico mio, grazie di cuore.
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Post n°21 pubblicato il 07 Agosto 2013 da Discriminare
Ritorno al carmelo
Posso immaginarti e nell’ideale di te sentirmi ancora vivo.
Ancora mi sostiene un alito di respiro, tra tremendi pensieri e parole brucianti senza alcuna pietà. Solo l’amore addolcisce le fitte.
Questo è il Calvario sui cui ripidi pendii l’anima s’inerpica. È il ritorno al Carmelo che in alto si vede su sfondo rossiccio, lì, in fondo alla strada.
Ancora lunga è la via del ritorno voglioso di oscurità dei sensi. Il cammino pare triste e la corona lontana. Possanza non sostiene le lamine ormai fuse.
Ritorno a volo d’angelo tra infuocati Troni, inestimabile valore, disgelo del cuore nel “paese dei coni”.
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‘O tiempe’
Comma nu’ raggio e sole corre ‘mmieze all’acqua cercanno pe’stu ciele ‘na via sicura pe’ passà,
accussì ‘int’a tempesta, ll’anema mia stracca vò luce pe’na feneste’ e ‘n’anema pa’mpastà.
Pecché chin’e tristezza sento ‘ll’aria e ‘o core’? Pecché tanta’bellezza e ‘a vita addà mancà?
Ma’ritto tanti ’ccose’ ‘o tiempe, ‘na’mezora: c‘a vita è fatta a’rrose e je’nu’saccio’stampà.
Aggiu’ditto: ammore, stiennele tu ‘sti’ttele, ‘sti’llenzole sporche bone solo pe’fforche.
Famme sentì ‘ll’ardore, stracciale tu ‘sti’vvele c’affonneno ‘bbarche e’affocan‘ll’umanità.
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Post n°16 pubblicato il 25 Luglio 2012 da Discriminare
Amore
L’amore è la forza vitale della spiritualità. Essendo nato in questo universo immenso, è un vero peccato che l’uomo abbia una mentalità ristretta.
Questo universo è la Forma di Dio. Essendo il Signore immanente in tutti, il cuore dell’uomo dovrebbe essere esteso come l’universo; ma egli ha dimenticato Dio, è caduto nella trappola del materialismo, ha acquisito una mentalità ristretta.
Se medita su Dio Onnipervadente, anche la sua mente si allargherà e diverrà espansa. Egli deve allargare il cuore in questo modo per ritrovare sé stesso.
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«“Buon giorno caro Marco, come stai? Scusa se ti disturbo…” “Molto bene, grazie; sarò felice di rispondere alle tue domande, anche se le stesse mi sono state poste negli anni passati da giornalisti di varie testate nazionali ed estere, e da fisici e premi Nobel di larga fama mondiale. Con te, caro Vincenzo, sarò felice di riprendere i soliti discorsi e le solite dimostrazioni matematiche dal punto di vista leggermente più esoterico, in modo da affiancarmi di più alle tue tesi, anche se, spiritualmente, non possiamo che concordare così come lo hai esposto giorni fa e secondo ciò che di te ho letto della bozza del “Messaggio” lasciata la settimana scorsa.” “Mi fai felice oltremodo, perché non pensavo che avessi avuto il tempo di leggere il mio manoscritto e addirittura porlo a confronto con la tua Scienza Universale! Ne approfitto subito e ti chiedo di parlarmi della dimostrazione di quel fluido universale che si è sempre chiamato etere, che hai specificato meglio come spaziofluidodinamico e che il mio modesto scritto ha chiamato Ordine Esplicato del Puro Amore, mentre Bohm ha chiamato Ordine Esplicato del Campo con Potenziale Q, che ho inserito come forma particolare di Energia Cinetica dal Traspazio al tuo Spazio, come hai potuto leggere dal calcolo da me sviluppato secondo la tua interpretazione dell’equazione di Schrödinger.” “Ho letto e apprezzato. In effetti, Vincenzo, si trattava di dimostrare più che l’esistenza dell’etere, direi la giusta interpretazione del noto esperimento fatto dal prof. A. Michelson nel 1881 con l’intento dichiarato, poi travisato da alcuni fisici, di verificare se questo etere, esistente e da tutti ammesso, fosse immobile o mobile! Quali risultati avrebbe dovuto ottenere l’esperimento se il nostro pianeta fosse stato immerso in una corrente di etere che lo spingesse a rivoluire intorno al Sole alla sua stessa velocità V di circa 30 Km/sec, come risulta anche dalla mia teoria? È chiaro che in tal caso la velocità di rivoluzione della Terra è uguale a quella della corrente fluida di etere in cui è immersa, cioè non vi è velocità relativa tra il nostro globo ed il fluido circostante, essi formano un tutt’unico che si sposta alla stessa velocità intorno al Sole! Ebbene, con l’interferometro da lui inventato, Michelson trovò esattamente che i due raggi di luce lanciati contemporaneamente uno in senso longitudinale alla Terra e l’altro lanciato in senso trasversale ortogonale al primo, compirono i due uguali percorsi nello stesso tempo, non in tempi diversi come invece si aspettavano nella ipotesi preconcetta della immobilità dell’etere rispetto alla Terra! Senza addentrarmi nella dimostrazione matematica, semplice peraltro, che si può trovare nelle pagine della mia opera, la “Psicobiofisica” al capitolo X°, ti dico solo, caro Vincenzo, che tale famoso esperimento non ha fatto altro che confermare l’esistenza dell’etere, e dimostrato che una corrente di esso si sposta compatta assieme alla Terra nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole, come detto. Il risultato incontrovertibile di tale esperimento è in perfetta armonia con l’aberrazione astronomica della luce, come ho scoperto e ampiamente dimostrato. Se Einstein ha ritenuto erroneamente che il risultato di questo esperimento di Michelson fosse in contrasto con l’aberrazione astronomica e per sanare tale contrasto negò arbitrariamente l’esistenza dell’etere, ciò non toglie che entrambi gli esperimenti ottici in parola seguitino a confermare la esistenza di tale mezzo fluido universale e NON a negarla, come ritengono inopinatamente ancora oggi alcuni fisici sostenitori ad oltranza della sua pseudorelatività ristretta e generale. La relatività di Cartesio quindi, ci conferma che è adatta a rendere invarianti le leggi fenomeniche dal sistema di riferimento e che per tale scopo non vi è alcun bisogno di introdurre teorie che variano le leggi a seconda del sistema di riferimento! Poiché l’esperimento Michelson ha dimostrato, con migliaia di esperimenti compiuti, l’uguaglianza dei tempi dei due raggi di luce, allora NON ha smentito l’esistenza dell’etere come ritenuto erroneamente ma, viceversa, ha confermato l’esistenza di tale fluido universale in modo incontrovertibile! A proposito del tuo scritto Vincenzo, mi è parso che il tuo concetto dell’Amore quale fluido scientifico universale e sostrato basilare del fluido eterico, sia alquanto tirato per i capelli, intendo scientificamente, perché impossibile da dimostrare come per lo spazio eterico” “Vedi caro Marco, quell’Amore “che muove il Sole e l’altre stelle” non serve dimostrarLo, come invece è servito per l’etere, perché l’Amore è nella natura delle cose esistenti, è un’assioma ineludibile a priori ad ogni esistente, la cui natura è Sat-Cit-Ananda, cioè Esistenza-Intelligenza-Beatitudine, di cui bisogna un giorno tenerNe conto anche nelle analisi sperimentali della scienza dei fenomeni, i più materialistici, perché, anche se non se Ne è coscienti, Esso sempre c’è, è come il prezzemolo in ogni minestra, allora è meglio tenerNe conto con consapevolezza e scienza; a quel punto il nuovo paradigma farà cambiare i cuori, quindi i modi di pensare e di agire non solo delle cime scientifiche, ma ANCHE e soprattutto della gente comune che “non mastica scienza”, ne sono convinto!” “Si, non sbagli caro Vincenzo, perché prima o poi il Bene prevarrà.” “Certo che prevarrà! Come Verità onnipervadente il Cosmo, perché lo scopo principale dell’essere umano è quello di praticare e propagare il valore vitale della verità e tu, caro Marco, sei un buon esempio da imitare, perché la tua vita dimostra inconfutabilmente che prima di predicare la verità la si deve praticare; tu lo dimostri in ogni attimo della giornata. Qualunque cosa accada bisogna avere il coraggio e la convinzione di seguire la via della verità, anche a costo della vita di scienziato e, soprattutto, di uomo. Il tuo viso splendente e pulito riverbera la saggezza che hai nel cuore, che ti ha sempre guidato in tutti gli atti pensativi e operativi, il che mi conforta ulteriormente e mi convince oltremodo che si deve essere pronti a mettere in pratica la verità e la rettitudine anche a costo della propria vita. Grazie di tutto Marco, che Dio te ne renda merito per tutto ciò che fai e continui a fare per l’umanità. Anche se non sei stato onorato come meritavi, sono certo che prima o poi la comunità scientifica tornerà sui suoi passi e te ne renderà merito pienamente. La scienza sta già ipotizzando un sostrato universale, e con la Meccanica Quantistica di David Bohm la spiritualità sta facendo passi da gigante nella fisica e nella matematica. Il tuo geniale Principio Unifenomenico sta facendo grandi passi nel sostrato dei vari ragionamenti scientifici, vedrai che prima o poi esploderà alla luce del Sole e sarà a tutti chiaro il tuo merito! Ho qui con me il libro della tua Psicobiofisica. Vorresti autografarmelo per favore? Ne sarei onoratissimo.” “Certo Vincenzo, ecco fatto. Ancora un paio di chiarimenti. Da come parli delle sensazioni ho l’impressione che ti poni in contraddizione con la mia Psicobiofisica, perché poni le sensazioni nella materia oggettiva, mentre sappiamo che esse vengono suscitate nella psiche solo a seguito dell’onda esterna. Puoi farmi capire meglio, per favore?” “In effetti le sensazioni non vengono solamente suscitate nella psiche perché ivi “nascono” a seguito dell’urto esterno, ma sono anche nell’onda elettronica esterna che urta gli organi sensori i quali, eccitati in un certo modo, suscitano nella psiche sensazioni già poste nel subconscio e/o nel conscio. Sarebbe più corretto dire che risvegliano sensazioni assopite non che nascono solo al momento nella mente, perché allora non si capirebbe esattamente, restando nel vago, l’interfaccia tra la corrente che arriva e la corrispondente sensazione che essa suscita nell’organo mentale. Mi sono quindi posto la domanda Come nasce, di fatto, la sensazione? La mia spiegazione tratta dal vedanta, è vero che sembra contraddire la tua Psicobiofisica, ma invero, ragionandoci su bene, l’avvalora ulteriormente! Vediamo come. Le cinque sensazioni principali sono non solo soggettive e in, ossia operatori spiritali-psichici dello spazio mentale, ma sono anche oggettive ed out, ossia operatori materiali oggettivi in sintonia con quelli psichici: ad ogni ElementoS [1] corrisponde una Sensazione.
La corrente elettronica di “S = ma” out, (dove S è l’apparente forza che genera ciascuna sensazione, m è la massa elettronica che investe gli organi sensori, ed a la sua decelerazione), può suscitare nella psiche le sensazioni in perché esse sono anche qualità sottili della stessa massa oggettiva elettronica out, la quale emette le onde elettromagnetiche eccitanti le invisibili sensazioni della mente; ciò è possibile perché vale anche nel particolare l’Immanenza di ciò che è Universale, nel senso che il Sé Universale è lo stesso Sé Incarnato, quindi come il Sé Cosmico svela il Sé Soggettivo Incarnato, così le Qualità oggettive immanenti svelano le Qualità soggettive chiamate Sensazioni, site già nella Mente; come dire che solamente il Sé Cosmico può svelare il Sé Incarnato, quindi solamente le Sensazioni Oggettive possono svelare quelle Soggettive già ivi residenti a livello conscio, ma soprattutto subconscio; pur restando, bada bene, la Mente Ordinaria incapace della Sintesi Cosmica, prerogativa della sola Intuizione del Sé Incarnato. Anche tu, del resto, parli della “Mente di Dio”, quindi è sempre da Dio che vengono suscitate le sensazioni! La differenza tra le nostre definizioni sta principalmente nel fatto che io considero l’Universo una esplicazione di Dio, tu invece poni Dio come Persona Creatore dell’Universo e da esso separato! Il mio punto di vista è confermato pienamente dal testo evangelico di Giovanni e, in particolare, da quello vedico: “Colui che vede tutti gli esseri nel Sé e il Sé in tutti gli esseri…” (Isa upanisad: 6). Infatti, il Signore che è in tutti i cuori è lo stesso Signore della Totalità, cioè degli Universi grossolani e sottili, e non è una entità distinta da essi. Il Signore (Isvara = Cristo) è onnisciente, perché attraverso tutti gli stati di coscienza di veglia, sogno e sonno profondo, risiede, come Conoscenza in ogni individualità e quindi è sempre il Signore che permette e svela la percezione oggettiva. La mente si proietta all’esterno tramite gli Organi di Senso, si lega agli oggetti e, al tempo stesso, in virtù di questo atto, ne assume la forma; questo processo viene chiamato Funzione Mentale (vritti). Gli oggetti conoscibili vengono conosciuti unicamente per mezzo degli Organi dei cinque sensi, quindi la sperimentazione del mondo avviene attraverso questi strumenti che agiscono da intermediari tra il conoscitore (anima o jiva) e il conoscibile. La capacità interiore di conoscere gli oggetti viene chiamata “mente” (manas). La mente, però, NON è intelligente e quindi non lo sono neppure le sue trasformazioni ed elaborazioni. Dunque la mente, che è priva di intelligenza (acetana), NON può conoscere la Intelligenza Suprema (Cetana) che pervade l’Universo! La Forza Motrice che attiva gli strumenti interni del corpo fisico è Dio, è il Signore posto nel cuore. Ma la cosa che più potrebbe meravigliare è il fatto che la Entità Eterna è IMMOBILE, quindi non è sottoposta ai tre impulsi (guna[2]: sattva, rajas, tamas) della manifestazione, in quanto in perfetto equilibrio, né impartisce ordini ai sensi per un qualche scopo. Allora sorge una domanda: la mente, l’energia vitale, la parola e tutti i sensi, svolgono le loro rispettive funzioni spinti dalla Legge di causa-effetto, oppure agiscono così perché mossi dalla Volontà di una Forza Consapevole? Quando la mente, per mezzo dei sensi di percezione, si estroverte e avvolge gli oggetti, nasce la conoscenza; dunque, sia i cinque sensi che la mente sono solo STRUMENTI DI CONOSCENZA, ma come possono svolgere questa funzione intelligente se, per loro natura, SONO OTTUSI? La risposta ovvia è questa: possono svolgere quella Funzione Mentale grazie alla PRESENZA DELLO SPIRITO (il Sé o Atma), che riflette il Suo splendore sull’Organo Interno (Antahkarana), ossia sul complesso mente-ego-intelletto. L’Atma è, dunque, il Motore del Movimento, la Macchina della Macchina, ovvero la Luce, lo Splendore dell’Atma è l’Orecchio delle orecchie, l’Occhio degli occhi, la Corrente che mette in azione ogni cosa! Ma l’aspetto più stupefacente è che lo Spirito (Sé o Atma) è INATTIVO E PRIVO DI QUALSIASI ATTRIBUTO, quindi NON ha niente a che fare con la mente e con i sensi che, tuttavia, vengono attivati dalla Sua Presenza; quindi l’Atma NON è responsabile dell’uso dei sensi, nel bene e nel male, di ciò è colpevole il Suo riflesso: l’anima! Non esiste un conoscitore che sia in grado di conoscere l’Atma perché Egli è la Pura Conoscenza Stessa, quindi non può essere conosciuto da un conoscitore perché è il Conoscitore! Ogni altra cosa può essere conosciuta tramite il processo conoscitivo, ma NON la Conoscenza Stessa!” “Va bene, ho capito meglio il tuo pensiero; ma in tal caso non incorri nel panteismo? Non ti pare?” “No caro Marco, non mi pare, perché Dio è Immanente ma è anche Trascendente.” “Dell’altra cosa che volevo sapere mi hai già risposto. Non sono daccordo sulla immanenza perché la mia cultura è cristiana.” “Scusami, non volevo arrivare a questo punto, tanto meno offendere la tua sensibilità religiosa; specifichiamo meglio però: cattolica, che è anche cristiana. Vedi amico mio, tu non credi nell’immanenza di Dio, eppure ogni cosa che ci circonda parla di Dio, la stessa Bibbia parla di un Dio immanente, come mai tu non Lo vedi?” “Perché, caro Vincenzo, io Lo vedo con gli occhi della mia fede cattolica, come hai voluto, giustamente, specificare, tu invece, da ciò che dici e scrivi, non ti professi cattolico, anche se ti dichiari essere cristiano. Onestamente mi dai l’impressione di seguire il Buddismo. Comunque, non è per discriminare le varie religioni che ci siamo incontrati, no?” “Vero, tuttavia il mio scritto si basa sui testi vedantici, e per forza deve coinvolgere anche il discorso umanistico delle religioni. A proposito del Dio Creatore e non Immanente. Ci crederei pure se qualcuno mi potesse dire dove questo Dio si trovi, in quale “parte dell’Universo immenso” è residente? Se rispondi che si trova nella nostra Immagine spirituale, nella nostra Anima, allora è dello stesso Dio che parliamo, perché dire della Sua Immagine in noi è come dire della Sua Immanenza negli esseri umani, allora fai ancora un piccolo passettino e vedrai che Lo ritrovi anche Immanente nella materia dell’Universo; guarda bene e Lo trovi anche nel nucleo dell’atomo!” “No, non si può arrivare a tanto, con qualsiasi tipo di scienza, perché noi siamo solo dei piccoli uomini!” “Mi spiace contraddirti caro Marco, ma come disse lo stesso Gesù Cristo: Voi siete Dèi[3], noi siamo Divini, anche se non ne siamo ancora pienamente consapevoli. Grazie della squisita ospitalità ma è ora che vada, non voglio stancarti troppo amico mio. Vedo già tua figlia che si avvicina premurosa… Grazie di tutto. Verrò ancora a farti visita per abbeverarmi direttamente alla tua Scienza Spaziodinamica, magari mi parlerai dell’Aberrazione delle stelle.” “Vieni tutte le volte che lo riterrai opportuno, amico mio, sarai benvenuto sempre! Buon ritorno a casa, arrivederci a presto.” “Arrivederci a presto Marco, che Dio ti benedica!”
Bergamo, 07 giugno 1980 » [1] I 5 Sensi sono legati ai 5 Elementi Sottili indicati come ElementiS e sono: Spazio, Aria, Fuoco, Acqua e Terra. [2] Guna o triguna: attributi che determinano le propretà di tutte le cose create: Sattva = puro, buono, nobile, spirituale, calmo; Rajas = passionale, agitato, attivo, mondano; Tamas = inerte, ottuso, oscuro, ignorante. [3] Citazione di Gesù: Vangelo di Giovanni 10, 34 citando Salmo 82, 6 del Vecchio Testamento. |
Che cos’è questa strana crisi che attanaglia, da qualche anno, l’area euro e si accanisce in particolare contro la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo, la Spagna e l’Italia? I più grandi economisti del mondo, alcuni anche Premi Nobel, hanno cercato di spiegarla per risolverla ma, fino ad oggi, nessuno è riuscito in questo intento: è troppo complicata questa crisi, dicono; sarà, ma io vedo che chi era pieno di soldi prima della crisi si sta arricchendo ulteriormente e con una facilità insperata, al contrario chi veniva considerato ceto medio prima, adesso viene annoverato tra la classe povera e la sua povertà tende ad aumentare ogni giorno. Non vi dico di coloro che erano annoverati tra i poveri prima della crisi: il divario tra questi e i ricchi è diventato, a dir poco, vergognoso! La gente comune (in testa i pensionati con una sola entrata inferiore ai mille euro mensili) sta rischiando letteralmente la fame o l’abitazione, perché non riesce a pagare l’affitto o il mutuo, e le bollette: o queste o la morte. Se venisse a mancare l’aiuto della Caritas, del Volontariato ed altre Organizzazioni Umanitarie simili, per molti sarebbe impossibile sbarcare i lunario! Liberté, Égalité, Fraternité fu il motto della rivoluzione francese alla fine del XVIII° Secolo ma, come per tutte le rivoluzioni sanguinarie, tale motto non fu mai messo in pratica se non con soprusi, prevaricazioni e peggio ancora, dalla nascente classe dirigente francese dell’epoca. Oggi in Italia ci sono due grandi partiti politici che vorrebbero mettere in pratica le parole del motto rivoluzionario suddetto, o almeno una delle sue risplendenti parole: Liberté per il partito politico chiamato Popolo delle Libertà. Égalité per il partito politico chiamato Partito Democratico. Ma il motto è costituito non da due, bensì da TRE parole, e finché la parola Fraternité non viene messa veramente in pratica non ci potrà mai essere piena Liberté e vera Égalité, ci potrà solo essere ipocrisia e cocenti illusioni molto dolorose, per coloro che seguono questo o quel partito politico. Purtroppo l’egoismo è imperante e non si salva nessuno, a qualsiasi livello e con qualsiasi casacca addosso: ognuno pensa solo al suo mulino, solamente quando la sua “pancia è piena” pensa, forse, anche al “povero cristo”. E non venite a dirmi che, adesso che è “disceso in Terra” il prof. Mario Monti (che sembra un robot a forza di ripetere “tutto andrà bene con me da questo momento”), la nostra economia è salva. Quasi come se egli fosse il Messia della Economia: “Ma mi faccia il piacere –avrebbe detto giustamente il grande Totò- non ci prenda anche per fessi!”. Purtroppo la fune si sta assottigliando troppo per sostenere il peso di altre baggianate simili o addirittura peggiori. Abbiate almeno un po’ di decenza e vergognatevi! È vero che in Italia non c’è stata alcuna “rivoluzione sanguinaria” come in Francia molto tempo fa, ma volete che ciò avvenga anche qui, ora? No ragazzi, no, sarebbe il non ritorno, neanche pensarlo! Muovetevi bene allora, svuotate un po’ le vostre supergonfie tasche, senza far troppo pesare la vostra “carità”, solo per sentirvi la coscienza più leggera, anche perché è la classe politica, chi più chi meno, ad averci portati alla situazione economica in cui ci troviamo oggi; è innegabile che per colpa vostra il debito pubblico è cresciuto in modo abnorme e senza benefici per la popolazione ma solo per riempire il vostro obeso ventre, schifosi ingordi che siete; il peggior male che ne è venuto a tutti è dovuto dunque, principalmente, proprio al vostro ingordo super-egoismo. Date dunque come si dà ad un fratello nel bisogno, almeno da adesso, aprite il cuore a quel povero Cristo che non arriva a fine mese, che diamine. “Siate buoni, se potete!” diceva San Filippo Neri; la bontà può risolvere i problemi: Se l’individuo è buono, la famiglia vive in armonia. Se le famiglie sono in armonia, la società è stabile. Se la società è stabile, la nazione prospera. Se le nazioni prosperano, il mondo intero è trasformato. Quindi la trasformazione ha inizio con l’individuo! Il profondo cambiamento del cuore umano è la corretta soluzione delle crisi. In tal modo non dovrebbe essere molto difficile rimettere in equilibrio la barca comune: basterà iniziare a tappare alcuni strani buchi e alleggerire un po’ certi egoistici pesi. Si dovrebbe cominciare dagli strani buchi oscuri dei politici; passare poi all’influenza degli egoistici pesi di alcuni industriali facoltosi e lobby varie; e solo alla fine, in fondo, toccare i poveri cristi, gli operai e i pensionati che vivono solo del loro unico reddito. Non si faccia il contrario per favore, perché sarebbe come “uccidere” una nazione: si avvicinano al galoppo tempi durissimi, per lo sfacelo dei valori umani nella società e nell’economia! Spero nel buon senso e nella bontà di alcuni. Vi abbraccio con affetto fraterno. Le suddette frasi sulla crisi economica sono parti di uno scritto più vasto di un “pensionato incavolato”; credo però che molti lo sottoscriverebbero, magari alcune di quelle persone con il diritto di un libero voto democratico. Tutta la società umana, quella economicamente modesta e quella “povera”, è coinvolta in questa crisi manovrata dai grandi capitali internazionali, infatti è planetaria. Ho l’impressione però che essa sia una crisi voluta e quindi abilmente pilotata, magari per sostituire una pericolosa guerra mondiale sterminatrice di milioni di individui esigenti: da sfamare ma restii ad essere sfruttati. Se si mira con sincerità ad ottenere la soluzione dei problemi della società, bisogna fare degli sforzi per creare le condizioni necessarie allo scopo. Poiché la mente umana è condizionata dalle nozioni di bene e di male, derivanti dal proprio ambiente, occorre che gli esseri umani si creino un habitat adatto ai loro bisogni, perché non serve a niente aspettare che il fenomeno si autorisolva meccanicamente da solo nel bene, o per autodistruzione nel male. Il destino della nazione o della comunità dipende dalla forza morale della sua popolazione, il cui carattere deve essere ben radicato nella verità. La verità si deve manifestare come unità di pensiero, parola ed azione che corrispondono ai veri Valori Umani di Moralità, Rettitudine e Spiritualità. Se non c’è moralità, la nazione è destinata a decadere, solo la moralità determina il successo o il fallimento di una società.Oggi in Italia purtroppo c’è solo un ipocrito, stomachevole, peloso moralismo, a partire dalle prime “teste istituzionali”. Esiste una Massa Critica Psichica (MCP) relativa al comportamento di un individuo, tale che la sua evoluzione, o involuzione, influenzi l’ambiente con cui continuamente interagisce nel bene e/o nel male? Da un punto di vista sottile ordinario comune, ogni mente ha una sua evoluzione e/o involuzione totalmente indipendenti da quella denominata collettiva: non esistono forme di influenza di una mente su un'altra, almeno negli stati mentali definiti ordinari e comuni (Veglia e Sogno), bensì esiste una condivisione olografica[1] delle informazioni accumulate con la propria esperienza da ogni singola mente e scambiate con le altre menti tramite il comportamento del “gruppo simile” nell’ambiente circostante e condiviso da altri tipi di gruppi. Premesso che il cambiamento, evolutivo o involutivo, è individuale, tuttavia è innegabile che da un punto di vista comportamentale ogni forma spazio temporale, cioè ogni mente, ha una sua evoluzione e/o involuzione parzialmente dipendente dagli altri enti appartenenti al gruppo o a gruppi vicini, intesi tali come “buone o cattive compagnie”. Tali fenomeni accadono sia sul piano fisico grossolano che sui piani sottili eterici. Non esiste una condivisione comportamentale olografica tra le menti comuni, ma solo una influenza sensoriale diretta e indiretta, fisica ed energetica. L'idea di una Massa Critica Psichica che influenzi indirettamente tutte le altre menti è in contraddizione non solo con la comunicazione olografica: che bisogno ci sarebbe di una MCP, quando in realtà tutti hanno tutte le medesime informazioni istantaneamente? Tale idea di MCP mi sembra anche in contraddizione con alcune Leggi Divine fondamentali: che senso avrebbe l'esistenza del karma, se tanto basterebbero pochi individui per fare il lavoro per tutti? Che senso avrebbe il Giudizio Finale di Dio, se esso non riguardasse ciò che OGNUNO ha fatto e non ciò che alcuni avrebbero fatto per loro, per i molti? Che senso avrebbe vivere per servizio (“Ama tutti, SERVI tutti” dice Sathya Sai Baba) ciò che gli altri vivono, se poi tale legge d’amore di “servire tutti” non riguardasse tutti i beneficiari dell'effetto Massa Critica? Che senso avrebbe dare ad ognuno ciò che si merita, se poi vi fossero dei beneficiari della MCP che otterrebbero, grazie ad altri, qualcosa di non meritato? Insomma, la teoria della MCP sarebbe in contraddizione con molte leggi spirituali, invece quella della Massa Critica Comportamentale (MCC) sarebbe addirittura un sostegno correttivo per le leggi umane distorte, oggi dominanti, e addirittura favorirebbe lo sviluppo delle leggi spirituali. La teoria della Massa Critica Psichica e quella Comportamentale si basano sulla confusione diffusa tra il concetto di “Unità” e il concetto di “Identità”. Il concetto di Unità riguarda la "unione di un soggetto con altri soggetti", mentre il concetto di Identità riguarda la "unione di un soggetto con se stesso". Ogni parte del Creato è una Identità, l'unione di tutte le Identità forma l’Unità; quindi “percepire” l’Unità del Creato non esclude l’Identità Individuale: il Tutto è Uno, perché il Tutto è in OGNUNO come Identità! Le leggi, divine ed umane, riguardano per definizione il singolo essere, ossia la Identità, sebbene poi le leggi umane siano interpretabili ed interpretate in modo diverso da soggetti diversi. Non esistono leggi, né divine né umane, che estendano il vantaggio o lo svantaggio di pochi automaticamente a tutti gli altri in modo meccanico e che riguardino la Unità Collettiva (Coscienza Collettiva) in quanto tale. La realtà è che ognuno è giudice di se stesso, nel bene e nel male: se si evolve è merito proprio e non di altri che avrebbero fatto il lavoro per noi, sebbene possano indirettamente supportarci nel nostro lavoro; e se si involve è parimenti demerito nostro, non di altri che ci avrebbero causato tale peggioramento, sebbene possano incentivarlo. Tale realtà vale sia per la crescita spirituale che per la crescita umana. È tuttavia vero che anche tutto lo stile di vita e il proprio ambiente possono essere o meno di supporto alla nostra evoluzione umana; qualsiasi situazione che viviamo è stata da noi creata, sia in quanto Spirito (per ciò che non dipende consciamente da noi) sia in quanto essere umano (per ciò che dipende consciamente da noi) come ente egoico. Per molti è però difficile riconoscere le responsabilità personali di tutto ciò che vivono, perché spesso non vengono giustificate dal proprio comportamento consapevole. Ma le menti non sono solo coscienza (fisica), ma sono anche incoscienza (istintiva energetica) e spiritualità (piani di luce diversamente colorati e più o meno luminosi a seconda dei nostri veri sentimenti evidenziati dalla nostra aura). La Vita che creiamo dipende non solo dal nostro comportamento, ma anche dalla nostra genetica, dai nostri pensieri inconsci e dalle esperienze che il nostro mentale deve fare nella forma attuale per evolvere. Solo chi ha Fede nell'Assoluto può riconoscere la Giustizia del Creato e fidarsi della Vita, anche qualora non conosca il funzionamento della realtà spirituale, di quella psicobiofisica e delle leggi che le governano entrambe dall’eternità. Comunque sia la nostra Vita, essa è ciò di cui abbiamo bisogno in quel dato momento per evolvere, sia come mente e sia come intelletto. Il concetto della MCP e MCC è un meccanismo di creazione della realtà interna o individuale; non è da confondere con il meccanismo di creazione della realtà esterna oggettiva, che si dovrebbe basare sul principio della maggioranza tra gli individui umani e non sulla legge del più forte, come tra individui non umani; solo in presenza di una stabile e integrata Coscienza Cosmica negli esseri realizzati può prevalere una valida Giustizia Anarchica priva di ogni minima traccia di egoismo. Infine, non è da confondere la MCP e MCC con la Massa Critica dell’unità fisica degli universi oggettivi, il cosmo, sviluppata dall’astrofisica, che pure segue specifiche leggi primarie che sono all’origine anche delle stesse MCP e MCC degli individui animali umani e non umani. I riformatori moderni purtroppo non mirano alla trasformazione delle qualità umane, non ne sono capaci e nemmeno ci provano, anzi, un pensiero del genere non li sfiora, e se sorgesse nelle loro menti verrebbe scacciato subito perché considerato antiscientifico e, a dir poco, bizzarro; essi cercano solo di apportare una certa forma di uguaglianza nel settore economico e quindi per ciò che riguarda la sola vita materiale collettiva dell’insieme chiamato società civile. Eppure, l’uguaglianza sociale non può reggere se non quando le qualità del carattere siano fondate sul principio stesso dell’uguaglianza. Se nel proprio carattere non si è data importanza a queste qualità, quando anche ci fosse un’equa distribuzione dei beni, l’uguaglianza sociale sarebbe destinata a fallire miseramente dopo un periodo di tempo nemmeno tanto lungo. È necessario, quindi, riformare il carattere delle persone attraverso la pratica esperienza conoscitiva del Sé incarnato in ogni singolo individuo. Questa è la riforma che può dare un ottimo frutto molto duraturo, il frutto della Pace! Ognuno deve lavorare su sé stesso per riformare il proprio carattere; accanto a questa riforma, nella misura in cui viene attuata, si può produrre pure una restaurazione del livello socio-economico: fine ultimo degli onesti, grandi riformatori del nostro tempo, i quali non devono conoscere solamente la Teoria della Economia, ma anche e soprattutto la pratica dei Valori Umani![2] La pulizia interiore dovrebbe essere il nostro primo scopo. Possiamo avere delle verdure ottime, delle spezie eccellenti, il sale e i legumi migliori, il cuoco può essere un maestro dell’arte culinaria, il migliore che si trovi ma, se il tegame di rame che usiamo non è stagnato, la zuppa diverrà una cosa pericolosa e immangiabile. Il piatto preparato diventa velenoso se l’interno del recipiente non è adatto alla cottura; in egual modo dobbiamo purificare la nostra parte interiore. L’agire virtuoso e le abitudini buone, accompagnati alla preghiera, agiscono come rivestimento per il recipiente del cuore dove le emozioni, gli impulsi e gli istinti stanno cuocendo. Gli istinti saranno domati dalla preghiera per essere controllati dall’intelletto, come un cavallo selvaggio è addestrato per essere cavalcato con destrezza. Colui in cui tale comprensione splende pienamente è correttamente chiamato Saggio. Impegnamoci dunque, molto seriamente a purificare, prima di ogni altra cosa, il nostro cuore: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio! dice Gesù Cristo, confermando così il corretto approccio a qualsiasi tipo di yoga per l’evoluzione materiale e spirituale del genere umano. |
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il 06/03/2016 alle 17:48
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