Creato da ciapessoni.sandro il 21/02/2010

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INTERMEZZO POETICO di Sandro Ciapessoni

Post n°32 pubblicato il 11 Settembre 2010 da ciapessoni.sandro
Foto di ciapessoni.sandro

Nei tre acrostici ho voluto ricordare lo zio Lisander
cui assunsi il nome di Sandro, la zia Caterina
e la cugina Eugenia...

 

LETIZIA MI DONAVI…

(Dedicata “ad memoriam” agli Avi miei di Lenno

che mi hanno affettuosamente amato).

 

 

Luce è nel cielo che domina il bel lago.

 

Brezzati da ponente e generosi,

piccoli moti ondosi vanno a lambire

col fresco loro baciar gioioso,

gli anfratti solitari delle rade…

 

Si adagiano le brezze

sui secolari ulivi

che sfrondano le ripe,

e da levante, morbido albeggiar rosato

illumina come pittor sapiente,

solenni e maestose

le pietrose giogaie delle Grigne

 

Riluce come porpora

ma pallidamente tinta

la sponda Tremezzina;

e tu diletta Lenno...

nel grembo tuo, onorati mantieni

gli Avi miei; onorati sì,

di sempiterno Amore!

 

O Casa del bel ciprigno golfo!

 

Letizia mi donavi

In tua dimora antica,

Sempre tu m’accoglievi a braccia aperte

Aprivi a me il tuo sorriso lieto,

Nulla negandomi di quanto disponevi,

Donandomi pur tanto il Nome tuo

E da madia celata…

Rosolio… più avanti mi porgevi.

 

E tu!

 

Eri felice quando ci vedevi,

Un anno… e fu di Pasqua, ben rammento!

Gioimmo e fummo allegri

Ed eri sola Eugenia… Eugenia!

Nessuno dei parenti ti accudiva…

Isola senz’onda ti cingeva,

Aperta a noi soltanto, ci confidavi il pianto.

 

Per te Madre silente e sposa:

 

Così ti canto, Terziaria francescana

Ava ben degna del Canapo sacrato;

Ti prodigavi umile fra gli umili

Esempio di modestia e di perdono.

Restano vivi in me i tuoi ricordi

Immagini ben fisse in mente mia

Nate in mio sano ceppo di Lariano!…

Accoglimi così, ora, com’io mi sono.

 

Luce del Cielo!

Hai dissipato le tenebre del Velo!

 

 

Sandro Ciapessoni.

 

 

LUISA…

 

 

Dolce Luisa di Romagna bella!

Di mia giovinezza chiara

tu fosti l’ultima de’ miei rubati amori;

di te conservo il casto tuo ricordo

del dolce tuo sorriso;

fresca purezza del giovanil tuo viso.

 

Ma ancor di te rammento

l’onesto tuo parlare

quando degli anni tuoi

sbocciava in te l’amore.

 

Nei verdi prati ai pie’

della tua rocca antica

fioriva l'asfodelo

e tu, modesta e ben gentile

scendevi la collina

della tua valle amena.

 

Nel giglio di Fiorenza

tu mi rendevi il fior di tua passione.

Vissi con te le gioie

del puro tuo pensiero,

e tu, esile fanciulla,

qual bianco giglio avvolta

e in estasi rapita,

vivevi il mio respiro...

sognando... sognando il paradiso.

 

Di quei felici giorni io ben ricordo

forbito, il tuo bel dire.

Dalla città del Fiore

noi ci portammo un dì

fra le turrite mura

di Vincigliata ombrosa,

e in quei momenti che il solo ripensar

oggi m’aggrada, soltanto il nostro cuore...

- ricordi?... ricordi ancor Luisa?,-

tacito… parlava!

 

Rammenti ancora quel caldo sol di maggio?…

La sera, alle "Cascine"?

Il fresco frusciar di foglie

e il gaio mormorar d’Arno

non lungi dall’ "Indiano"?

 

Silvestre eran le vie

che andavano a Candéli

e tu, ben vi sostavi

tra il biancospino in fiore,

mentre tua rosea mano, io ti stringevo...

e... m’inteneriva il cuore.

 

L’Arcetri e il Bellosguardo!...

In silenziosa quiete la bella conca

allora io ti mostravo;

Santa Maria del Fiore e… il San Miniato

e più lontano a manca

Santa Maria Novella!...

(quel Luogo... ancor m’è caro!)

ma oggi... oggi... Luisa..., in me fiorisce

di quei preziosi istanti

un dubbio mio tenace:

quale maggior beltà mi colse

sotto quel cielo amato?

 

Fu la vision superba

di sì gloriosa valle?...

oppure il tuo sorriso onesto,

la bocca tua vermiglia,

romantico il tuo sguardo?

 

Io non rivedrò mai più Rimaggio

e poi Candéli; di lor conserverò

soltanto il bel ricordo cui...

 

dolcissima Creatura

che presta al mio richiamo...

quando il tramonto

con l’iridato manto

volle indorar quelle colline amate,

lieve scendeva allor dalla infiorita calle,

e tutta tremante... fra le mie braccia...

nell’imbrunito volger della sera...

un bacio... una carezza...

un sogno.... e amaro pianto...

noi ci donammo!

 

Or che il tramonto incupirà la rocca

appresso tua dimora,

forse rammenterai quell’ore

di quel solare amore.

 

Rammenterai di Fiesole la strada

e i dolci colli, cui mai la notte oscura.

Promesse, e ancor promesse

scambiate con dolcezza infinita nella sera...

(e testimoni ne furono le stelle!)

mentre fra le tue ciocche nere

io ti posavo quel candido bel fiore

raccolto sulla via.

 

Oh Poggio Gherardo,

l’Incontro e Rovezzano!...

Colline dei miei ricordi cari!

Armonie!...

Armonie di un mio lontano amore!

Dimmi Luisa... dimmi!

 

"Tu non rimpiangi mai quei dolci istanti

cari? Quando fra noi, ivi sostando

a rimirar le stelle, nell’animo

virtù sincere fiorivano sconosciute?...

 

Quando l’amor sbocciava onesto

come il tremante bacio

ch’io ti donavo sulle tue calde labbra

sazie del saporito amore per la vita?".

 

Dolce Luisa di Romagna bella...

pulito amore, ed oggi.... in me risorto!

come l’assenzio amaro

mi condurrai sul carro di mia sorte.

 

 

 

Sandro Ciapessoni.

 

 

 
 
 
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