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« LA PAZZA DEL SEGRINO di... | IL MUGNAIO "MACININO" ... » |
Post n°32 pubblicato il 11 Settembre 2010 da ciapessoni.sandro
Nei tre acrostici ho voluto ricordare lo zio Lisander
LETIZIA MI DONAVI… (Dedicata “ad memoriam” agli Avi miei di Lenno che mi hanno affettuosamente amato).
Luce è nel cielo che domina il bel lago.
Brezzati da ponente e generosi, piccoli moti ondosi vanno a lambire col fresco loro baciar gioioso, gli anfratti solitari delle rade…
Si adagiano le brezze sui secolari ulivi che sfrondano le ripe, e da levante, morbido albeggiar rosato illumina come pittor sapiente, solenni e maestose le pietrose giogaie delle Grigne
Riluce come porpora ma pallidamente tinta la sponda Tremezzina; e tu diletta Lenno... nel grembo tuo, onorati mantieni gli Avi miei; onorati sì, di sempiterno Amore!
O Casa del bel ciprigno golfo!
Letizia mi donavi In tua dimora antica, Sempre tu m’accoglievi a braccia aperte Aprivi a me il tuo sorriso lieto, Nulla negandomi di quanto disponevi, Donandomi pur tanto il Nome tuo E da madia celata… Rosolio… più avanti mi porgevi.
E tu!
Eri felice quando ci vedevi, Un anno… e fu di Pasqua, ben rammento! Gioimmo e fummo allegri Ed eri sola Eugenia… Eugenia! Nessuno dei parenti ti accudiva… Isola senz’onda ti cingeva, Aperta a noi soltanto, ci confidavi il pianto.
Per te Madre silente e sposa:
Così ti canto, Terziaria francescana Ava ben degna del Canapo sacrato; Ti prodigavi umile fra gli umili Esempio di modestia e di perdono. Restano vivi in me i tuoi ricordi Immagini ben fisse in mente mia Nate in mio sano ceppo di Lariano!… Accoglimi così, ora, com’io mi sono.
Luce del Cielo! Hai dissipato le tenebre del Velo!
Sandro Ciapessoni.
LUISA…
Dolce Luisa di Romagna bella! Di mia giovinezza chiara tu fosti l’ultima de’ miei rubati amori; di te conservo il casto tuo ricordo del dolce tuo sorriso; fresca purezza del giovanil tuo viso.
Ma ancor di te rammento l’onesto tuo parlare quando degli anni tuoi sbocciava in te l’amore.
Nei verdi prati ai pie’ della tua rocca antica fioriva l'asfodelo e tu, modesta e ben gentile scendevi la collina della tua valle amena.
Nel giglio di Fiorenza tu mi rendevi il fior di tua passione. Vissi con te le gioie del puro tuo pensiero, e tu, esile fanciulla, qual bianco giglio avvolta e in estasi rapita, vivevi il mio respiro... sognando... sognando il paradiso.
Di quei felici giorni io ben ricordo forbito, il tuo bel dire. Dalla città del Fiore noi ci portammo un dì fra le turrite mura di Vincigliata ombrosa, e in quei momenti che il solo ripensar oggi m’aggrada, soltanto il nostro cuore... - ricordi?... ricordi ancor Luisa?,- tacito… parlava!
Rammenti ancora quel caldo sol di maggio?… La sera, alle "Cascine"? Il fresco frusciar di foglie e il gaio mormorar d’Arno non lungi dall’ "Indiano"?
Silvestre eran le vie che andavano a Candéli e tu, ben vi sostavi tra il biancospino in fiore, mentre tua rosea mano, io ti stringevo... e... m’inteneriva il cuore.
L’Arcetri e il Bellosguardo!... In silenziosa quiete la bella conca allora io ti mostravo; Santa Maria del Fiore e… il San Miniato e più lontano a manca Santa Maria Novella!... (quel Luogo... ancor m’è caro!) ma oggi... oggi... Luisa..., in me fiorisce di quei preziosi istanti un dubbio mio tenace: quale maggior beltà mi colse sotto quel cielo amato?
Fu la vision superba di sì gloriosa valle?... oppure il tuo sorriso onesto, la bocca tua vermiglia, romantico il tuo sguardo?
Io non rivedrò mai più Rimaggio e poi Candéli; di lor conserverò soltanto il bel ricordo cui...
dolcissima Creatura che presta al mio richiamo... quando il tramonto con l’iridato manto volle indorar quelle colline amate, lieve scendeva allor dalla infiorita calle, e tutta tremante... fra le mie braccia... nell’imbrunito volger della sera... un bacio... una carezza... un sogno.... e amaro pianto... noi ci donammo!
Or che il tramonto incupirà la rocca appresso tua dimora, forse rammenterai quell’ore di quel solare amore.
Rammenterai di Fiesole la strada e i dolci colli, cui mai la notte oscura. Promesse, e ancor promesse scambiate con dolcezza infinita nella sera... (e testimoni ne furono le stelle!) mentre fra le tue ciocche nere io ti posavo quel candido bel fiore raccolto sulla via.
Oh Poggio Gherardo, l’Incontro e Rovezzano!... Colline dei miei ricordi cari! Armonie!... Armonie di un mio lontano amore! Dimmi Luisa... dimmi!
"Tu non rimpiangi mai quei dolci istanti cari? Quando fra noi, ivi sostando a rimirar le stelle, nell’animo virtù sincere fiorivano sconosciute?...
Quando l’amor sbocciava onesto come il tremante bacio ch’io ti donavo sulle tue calde labbra sazie del saporito amore per la vita?".
Dolce Luisa di Romagna bella... pulito amore, ed oggi.... in me risorto! come l’assenzio amaro mi condurrai sul carro di mia sorte.
Sandro Ciapessoni.
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