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Fake news e dintorni...

Post n°15715 pubblicato il 23 Maggio 2020 da Ladridicinema
 

da sputnik 10/05

La reazione di Mosca arriva dopo che la Casa Bianca ha pubblicato un post su Twitter, in cui si sostiene che "l'America e il Regno Unito hanno ottenuto la vittoria sui nazisti", senza menzionare l'Unione Sovietica e il suo contributo determinante per la sconfitta di Hitler.

Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato di voler "avere una conversazione seria" con i funzionari statunitensi dopo gli auguri "scandalosi" di Washington per la fine della Seconda Guerra Mondiale.

"Suscitano indignazione i tentativi di distorcere i risultati della sconfitta del nazismo e il contributo decisivo del nostro Paese, che non si fermano a Washington nemmeno nella giorno della solenne celebrazione generale del 75° anniversario della Vittoria, sono estremamente indignati", ha osservato il ministero degli Esteri russo.

"Non possiamo ignorare il commento pubblicato sulle pagine social della Casa Bianca in cui la vittoria sulla Germania hitleriana è attribuita esclusivamente "all'America e al Regno Unito". I funzionari americani non hanno avuto il coraggio e il desiderio di rendere omaggio al ruolo innegabile e ai colossali e sproporzionati sacrifici compiuti dall'Armata Rossa e dal popolo sovietico in nome di tutta l'umanità. Le dichiarazioni dei funzionari statunitensi sono estremamente di cattivo gusto", ha aggiunto il dicastero diplomatico russo.

 

I diplomatici russi hanno esortato gli Stati Uniti a non provare a riscrivere la storia, ma a commemorare il contributo dell'Unione Sovietica, a prescindere dalle divergenze politiche e geopolitiche che Washington ha con la Russia.

In precedenza sulle pagine social della Casa Bianca erano stati pubblicati post in cui si ricordava che gli Stati Uniti e il Regno Unito erano i Paesi che avevano sconfitto la Germania nazista, mentre l'Unione Sovietica non veniva menzionata.

________-

Il terzo convoglio con l'equipaggiamento militare del Ministero della Difesa della Federazione Russa, che ha aiutato l'Italia nella lotta contro il coronavirus, si è recatoall'aeroporto di Verona, riferisce il Ministero della Difesa russo.

"Il terzo convoglio con personale militare e attrezzature speciali del distaccamento combinato del Ministero della Difesa della Russia, che ha svolto compiti per aiutare la Repubblica italiana nella lotta contro la diffusione dell'infezione da coronavirus, ha dato inizio alla marcia dal centro di spiegamento temporaneo di Bergamo all'aeroporto di Villafranca di Verona", afferma la nota messaggio.

Si osserva che un aereo da carico militare Il-76 delle forze aerospaziali russe porterà in Russia personale e attrezzature. Il 10 maggio si prevede di effettuare due voli e consegnare in Russia 14 militari e 4 unità di equipaggiamento militare speciale.

_______

Gli aiuti russi 

Gli esperti militari russi si trovano in Italia su esplicita richiesta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per fornire assistenza e supporto nel liquidare le conseguenze dell'epidemia di COVID-19. Le autorità italiane hanno deciso di sfruttare l'assistenza russa in Lombardia, la regione con più casi d'infezione da coronavirus nel Paese.

Dal 22 marzo, 15 velivoli delle forze aerospaziali russe sono arrivati in Italia con virologi militari ed esperti del Ministero della Difesa nel campo dell'epidemiologia. Hanno portato otto squadre mediche e infermieristiche  per combattere il coronavirus, nonché attrezzature per la diagnostica e le misure di disinfezione.

________

Per La Stampa la Cina non ha diritto di parola
da antidiplomatico
 
C’è da rimanere basiti dal livello raggiunto dai giornali Fiat che intendono gestire monopolisticamente le informazioni da filtrare al popolo italiano. Se su Repubblica di Molinari ci siamo espressi ieri, oggi ci concentriamo sui lucidi deliri di Paolo Mastrolilli, inviato de La Stampa a New York.
 

Citando le solite fonti anonime del Dipartimento di Stato Usa, Mastrolilli in un articolo dal titolo "America accusa Russia e Cina: 'False notizie in Italia sul virus" in  estrema sintesi ci dice come dagli Stati Uniti sono molto preoccupati che qui da noi quelli che prima erano bot solo russi ora si sono messi a fare "disinformazione" a favore della Cina. Insomma sono diventanti bot sino-russi con algoritmi bilingue.
 

Interessante affrontare tutte le singole questioni aperte dai lucidi deliri complottisti del Mastrolilli perché ci danno la portata del momento storico e i pericoli drammatici che incorrono in Italia per la libera informazione.
 

Scrive il Mastrolilli citando la fonte anonima che a questo punto è di diritto il principale Ghost Writer del giornale ora diretto da Giannini: "Questa denuncia viene dal dipartimento di stato americano, che ha raccolto le prove di un'alleanza tra Pechino e Mosca per lanciare una campagna di disinformazione nel nostro paese basata sulla risposta all'epidemia di coronavirus".
 

Visto che, come sempre in passato e come viene confermato anche nel caso della pandemia per Covid, le fake news provengono dall’amministrazione nord-americana – con Trump e Pompeo ridicolizzati dalla stessa comunità scientifica del loro paese – e che giornali come La Stampa continuano a fare il solito copia e incolla rendendo virali le bufale made in Usa, siamo rimasti travolti dalla curiosità di leggere il resto dell’articolo.
 

E dalla lettura si scopre che le informazioni sugli algoritmi bilingue dei bot sino-russi provengono dal cosiddetto Global Engagement Center che, riporta il Mastrolilli, nato per contrastare l'Isis si è spostato a monitorare la "propaganda russa". Del resto, gli esperti del centro si devono essere accorti molto presto che i terroristi che hanno distrutto la Siria venivano direttamente fiancheggiati dal loro governo. Da chi, come dichiarato da Bolton apertamente, aspirava in chiave anti Iran proprio ad uno "stato sunnita" cuscinetto tra Iraq e Siria come quello creato dall'Isis e da chi come Hillary Clinton, attraverso le email pubblicate da Wikileaks, tifava apertamente per loro.
 

E allora niente più Isis ma Russia.

 
Ma andiamo avanti nella lettura. Quindi, secondo Mastrolilli, che cita una fonte anonima del dipartimento di stato che si rifà al lavoro di questo Global Engagement Center: "In Italia abbiamo visto account di social media legati che amplificano la narrativa pro-cinese". E prestate attenzione a questo momento perché è un vero capitolo di anti-giornalismo: Mastrolilli, che cita fonti anonime del ministero degli stati statunitensi lo ripetiamo, spiega così il danno che si sta producendo all’informazione in Italia: "Ad esempio rilanciando i tweet del ministero degli esteri cinesi e del Global Times".


Straordinario. Una fonte anonima del ministero degli esteri Usa considera disinformazione una presa di posizione del ministero degli esteri cinese e per il Matrolilli è una notizia su cui fondare un intero articolo complottista.
 

Ma è solo avvicinandosi al finale che raggiungiamo il meglio. "La Stampa ha chiesto al Dipartimento di Stato di approfondire i dettagli di questa campagna congiunta e un'autorevole fonte ci ha risposto così: 'Diffondere la disinformazione sul Covid 19 segue una nota tattica russa di capitalizzare sull'incertezza che la paura della pandemia genera. La narrativa cinese più comune, rilanciata da Mosca, riguarda gli aiuti forniti dall'Italia e la pretesa che Pechino sia il principale alleato di Roma contro il Covid. Il Gec ha analizzato i tweet provenienti da 18 account legati alla Russia [...] le narrative comuni degli account filo russi promuovono le critiche agli Stati Uniti e alla Nato per non aver fatto abbastanza in aiuto all'Italia"


Quindi una seconda fonte (o sempre la stessa con più ruoli?) praticamente è preoccupata da quelle che sono notizie vere inconfutabili che riguardano il supporto immediato e incondizionato di Russia e Cine nel momento del bisogno, mentre l'unico "aiuto" della Nato è stato quello al Lussemburgo con un ospedale di campo che invece che in Lombardia da Taranto è stato portato nel paradiso fiscale dell'Unione Europea nell'indignazione furibonda del sindaco Pd della città pugliese. Ma qui veniamo al senso dell'articolo che dagli Usa hanno fatto trascrivere a Mastrolilli tramite la solita "fonte": da Washington e a ragione hanno timore sempre maggiore e fondato che gli italiani non credano più alle menzogne diffuse da la Stampa e devono portare il livello dello scontro ad una guerra ideologica totale. Ed è per questo forse che il Mastrolilli chiosa quasi con furia: "alcuni account twittano queste falsità oltre cento volte al giorno".
 

Non sappiamo se il Gec stia monitorando l’Antidiplomatico direttamente. Il Global Times e il ministero degli esteri cinese erano, sono e resteranno per il nostro giornale fonti di notizie da diffondere al pubblico italiano, direttamente da Twitter e dai canali ufficiali e non citando vere o presunte fonti anonime per veicolare messaggi come nel caso di Mastrolilli per gli Usa. Se per La Stampa la Cina non ha diritto di parola è riprovevole. Se per censurare la versione di paesi che non si allineano alla versione imposta da Washington si usano fonti anonime del ministero degli esteri che ha diffuso le fake news più gravi degli ultimi trent’anni è semplicemente squallido.


La Redazione

 
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