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“Falsificatori della storia”, II guerra mondiale: la pubblicistica russa oggi

Post n°15655 pubblicato il 21 Aprile 2020 da Ladridicinema
 
Tag: STORIA

In lingua inglese: Grover Furr, The Mystery of the Katyn Massacre; Erythrós Press, 2018 - l'edizione russa “Tajna Katynskogo rasstrela: dokazatel'stva, rešenie” (Il segreto del massacro di Katyn': prove, decisioni”) è stata presentata lo scorso 25 marzo a Tver. Ancora Furr: https://msuweb.montclair.edu/~furrg/pol/discuss_katyn041806r.html#Bombshell%20revelations%20concerning%20Katyn.

In lingua italiana, esistono naturalmente anche testi di natura diversa, rigorosamente fedeli al canonico “crimine stalinista”. Quasi mai, in essi viene ricordato, ad esempio, che nelle diverse sepolture scoperte alla fine dell'occupazione tedesca nell'area di Smolensk, giacevano i corpi di circa mezzo milione di persone (443.000, secondo la stima minima della Commissione straordinaria sovietica, escluse le cifre conteggiate dai comandi militari) tra civili, donne e bambini compresi, prigionieri dell'Armata Rossa, ebrei, comunisti, assassinati dalle Einsatzgruppen naziste. Come ha scritto Grover Furr a conclusione della sua ricostr uzione: “La discussione su Katyn' è attivamente scoraggiata nei circoli accademici e politici che vanno per la maggiore, col pretesto che la questione sarebbe stata dimostrata con prove così evidenti che solo dei maniaci o dei comunisti potrebbero metterla in dubbio”.

In attesa dunque che qualche “neomaccartista” diffonda una ulteriore “nuova verità”, circa massacri di ufficiali polacchi commessi da plotoni congiunti di GFP (Geheime Feldpolizei) e NKVD, sembra sufficiente evidenziare come le ricerche che non si limitino a ripetere la propaganda nazista mettano in luce sempre nuovi particolari sulla responsabilità di reparti speciali tedeschi nel massacro del bosco di Koz'i Gory, nei pressi di Katyn', pochi chilometri da Smolensk. Alcuni semplici dettagli, che non si erano potuti in alcun modo nascondere, come anche testimonianze dirette, lasciavano pochi dubbi sul periodo del massacro, che i nazisti avevano cercato di retrodatare alla primavera del 1940, prima cioè dell'aggressione nazista all'URSS, ma che era stato perpetrato con ogni verosimiglianza solo nell'autunno 1941, quando la regione era occupata dai nazisti. Evidentemente, è impossibile escludere in maniera assoluta che, in alcuni casi, in alcune aree, agenti del NKVD possano aver proceduto all'esecuzione di gruppi di gendarmi, personale carcerario, funzionari di polizia polacchi. Tra gli storici russi attuali, qualcuno (per la verità in maniera solo discorsiva e non perfettamente documentata) ipotizza che, al momento dell'internamento dei polacchi fatti prigionieri dopo l'intervento sovietico in Ucraina e Bielorussia occidentali, reparti del Ministero degli interni fossero stati incaricati della ricerca degli anziani aguzzini, macchiatisi a suo tempo dei massacri di decine di migliaia di prigionieri dell'Esercito Rosso durante la guerra del 1919-'20, dei responsabili delle condizioni dei lager polacchi, prototipi dei lager nazisti, in cui erano stati fatti morire di fame, di freddo, di percosse, di epidemie, i prigionieri russi. In questo senso, lo storico Vladislav Šved, in “Katyn' – storia moderna della questione”, sembra accreditare la cifra, di cui aveva parlato a suo tempo anche il membro del Politbjuro Lazar Kaganovic, di 3.196 tra militari, gendarmi, addetti alle carceri che, nelle zone di Ucraina e Bielorussia occupate dalla Polonia, avevano commesso crimini contro la popolazione locale ed erano stati quindi individuati, sottoposti a processo e condannati alla fucilazione. Per sintetizzare solo alcune circostanze, che smontano la tesi nazista e che si aggiungono ai molteplici indizi noti da tempo, ecco che, ad esempio, vari storici ricordano come, nell'area di Smolensk, i tedeschi avessero realizzato un bunker segreto (anche se in tempi successivi al 1942) in cui alloggiava Hitler durante le visite al fronte e come sia noto che i nazisti fossero soliti servirsi, per la costruzione di strutture simili, di prigionieri di guerra, che venivano liquidati a lavoro ultimato. Sulla “tempistica” del massacro: se questo fosse stato compiuto dal NKVD prima dell'invasione tedesca, non avrebbe potuto in alcun modo rimanere segreto, dato che l'area era aperta, le persone circolavano in continuazione, c'era una casa di riposo per familiari del NKVD e una colonia estiva per ragazzi. Inoltre, come notano Elena Prudnikova e Ivan Cigirin, bisogna ricordare che l'area era a ridosso del Dnepr e che se il delitto fosse stato compiuto in aprile (del 1940, secondo la versione nazista: oggi Varsavia commemora la strage ogni 13 aprile), le fosse sarebbero state colme d'acqua per almeno 80 cm, come testimonia lo stesso patologo nazista Gerhard Buhtz, che nel 1943 fu a capo delle esumazioni, mentre a fine estate, cioè settembre-ottobre (del 1941, secondo la versione sovietica) le falde sono solitamente molto più basse. Secondo un'altra versione, accreditata anche da Grover Furr in The Mystery... ecc, dato il rigido inverno del 1940, nel mese di aprile, con il terreno ghiacciato, sarebbe stato impossibile scavare le fosse senza servirsi di mezzi meccanici, mentre nemmeno la “Commissione Buhtz” ha mai menzionato evidenze sull'uso di escavatori. Stesso discorso per l'età dei pini piantati sopra le fosse, per mascherare il luogo del massacro. E, in generale, i tedeschi occupavano l'area dall'estate 1941, ma “scoprirono” quella zona specifica – in cui alloggiavano alcuni reparti speciali – solo nell'aprile 1943, dopo la disfatta di Stalingrado. Insomma, come scrive Jurij Mukhin: luogo e periodo testimoniano contro i nazisti e coloro che seguono la versione nazista. La circostanza che, dall'epoca della cosiddetta “perestrojka” e fino a oggi, la Russia ufficiale accrediti la versione polacco-americana, testimonia solo della facilità con cui, negli anni '80 e '90, si siano “arricchiti” gli archivi russi di sempre nuovi “documenti storici” e della leggerezza con cui alcuni ricercatori li abbiano messi in circolazione, mentre altri, non così attenti alla propria incolumità, abbiano pagato caro l'aver messo in dubbio l'autenticità di quelle “rivelazioni”. Ecco dunque che, se il 13 aprile 1943, la radio di stato tedesca aveva dato notizia del “rinvenimento” di sepolture di massa di ufficiali polacchi fucilati dai sovietici” nell'area di Smolensk, esattamente 47 anni dopo, il 13 aprile 1990, l'agenzia Tass diramava un comunicato ufficiale circa la “diretta responsabilità di Berija, Merkulov e loro sgherri nelle malvagità commesse nel bosco di Katyn'”. E veniva portata a “conferma” la cosiddetta risoluzione del Politbjuro del CC del VKP(b) del 5 marzo 1940, con cui sarebbe stata autorizzata la richiesta di Lavrentij Berija (scritta, come ora si sa, con macchine per scrivere diverse, su 4 fogli di carta diversi) di liquidare oltre ventimila ufficiali polacchi prigionieri. Una risoluzione in cui le firme dei membri del Politbjuro si sovrappongono stranamente, e di una lunghezza inusuale, mentre, nota lo storico Jurij Žukov, “solo un idiota non sa che le risoluzioni del Politbjuro non occupavano mai più di ¾ di pagina”. Seguiva, il 26 novembre 2010, la dichiarazione della Duma “Sulla tragedia di Katyn' e le sue vittime”, in cui si sosteneva che “il crimine di Katyn' fu commesso su ordine diretto di Stalin e altri dirigenti sovietici”. Un posto a parte, è doveroso riservarlo all'agenzia di notizie RT, per la fedeltà dimostrata, nella ricostruzione video (https://youtu.be/MNcLZ1zAJLI), alle tesi polacche-americane sulla responsabilità sovietica del massacro, cui si sono attenuti e si attengono quattro diversi presidenti: Mikhail Gorbacev, Boris Eltsin, Dmitrij Medvedev e Vladimir Putin. Per chi conosce il russo, la mole di interventi disponibile in rete è davvero sterminata. Ad esempio, qui https://youtu.be/jRJzkIAKarQ si può trovare il video registrato a suo tempo dall'ex deputato del KPFR (Kommunisticeskaja Partija Rossijskoj Federatsii) Viktor Iljukhin, in cui egli racconta dell'incontro avuto con la persona che lo mise al corrente dell'esistenza di un intero gruppo specializzato nella creazione di falsi documenti “storici”, che poi l'”architetto della perestrojka”, Aleksandr Jakovlev, riversava negli archivi del CC del PCUS. Trascorso meno di un anno dalla rivelazione, Iljukhin morì, all'età di 62 anni: secondo il KPRF, la sua improvvisa morte rimane tuttora quantomeno misteriosa. Tra i lavori in lingua russa, che smontano nei dettagli la mitologia goebbelsiana, è possibile consultare online il vecchio testo di Jurij Mukhin “Katynskij detektiv” https://royallib.com/read/muhin_yuriy/katinskiy_detektiv.html#0 (“Il giallo di Katyn”; risale al 1995 ed è citato anche da Grover Furr). Tra i più recenti: ricordiamo il già citato Vladislav Šved, “Katyn'. Storia moderna della questione”, 2013 (ampie parti disponibili anche online https://mybook.ru/author/vladislav-shved/katyn-sovremennaya-istoriya-voprosa/read/?) e il lavoro di Elena Prudnikova e Ivan Cigirin “Katyn': lozh' stavšaja istoriej” (“Katyn: una menzogna divenuta storia”; Moskva, 2019. Non disponibile in rete). Materiali interessanti, con molte copie di documenti dell'epoca (ad esempio: il rapporto ufficiale nazista “Amtliches Material zum Massenmord von KATYN” del 1943) anche sul sito http://katyn.ru. Inoltre: https://youtu.be/gthjk-lKTuE   https://youtu.be/ryp6-UhGfgM   https://youtu.be/kN8yXjJA098 .

Qui un film-documentario russo https://www.youtube.com/watch?v=0DaZMkgBDfk del 1944.

https://contropiano.org/news/internazionale-news/2020/03/11/la-nato-e-i-fantasmi-di-katyn-0125041

https://contropiano.org/news/internazionale-news/2020/01/26/katyn-uno-dei-primi-mattoni-nel-muro-del-pianto-dellanticomunismo-0123411

 

 

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L'ANTIDIPLOMATICO PUBBLICHERA' A PUNTATE IL LAVORO DI FABRIZIO POGGI CON QUESTE DATE

 

3 aprile

°  Premessa e introduzione - qui il link

 

10 aprile

°  Falsificatori della storia. Informazione storica a cura del Informbjuro sovietico - qui il link



La pubblicistica russa oggi 
17 aprile

°   Prove inconfutabili: divulgato il contenuto dei documenti d'archivio che confermano la collaborazione della Polonia con Hitler

°  Perché odiano così tanto il Patto Molotov-Ribbentrop?

°  “Integrazione” polacco-germanica contro l'URSS

°  Come Iosif Stalin vinse Winston Churchill sulla Polonia

24 aprile

°  Falsificatori della storia e Terza guerra mondiale

°  È tempo di dire la cruda verità


1 maggio

°  Agenti segreti del Terzo Reich

°  Chi ha scatenato davvero la Seconda Guerra Mondiale?

°  Una perfida menzogna su Stalin da parte dell'Unione Europea
°  La crisi isterica polacca per la visione russa della storia

°  Il Sejm contro manipolazioni e menzogne sulla storia da parte dei politici della Federazione Russa.

°  “Dove sta dunque la verità?” - Sul ruolo della Polonia nello scatenamento della Seconda guerra mondiale

°  Chi dette il via alla guerra
°  La difesa di Berlino: SS francesi e militari olandesi

 

8 maggio:

°  Quanti soldati sovietici sono morti per la “liberazione dell'Europa” dal fascismo

°  Come la "generosa" America spennò l'URSS con il Lend-Lease

°  Fine agosto 1939. vittorie diplomatiche e militari dell'URSS

°  L'URSS salvò l'umanità: il patto Molotov-Ribbentrop determinò la disfatta di Hitler

°  Il trionfo della diplomazia di Stalin

 
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