Buon compleanno Paperino, 80 anni di gioia di vivere(ansa)E' nato per essere un cattivo esempio. Per questo fu creato Donald Duck, ovvero Paolino Paperino, nel cortometraggio Disney "La gallinella saggia". Era il 1934. L'anno prima Disney aveva celebrato con i 3 porcellini la reazione alla grande depressione raccontando la voglia di darsi da fare, di costruire un futuro solido con una bella casa di mattoni e non più di legno o di paglia. Allo stesso modo la gallinella saggia, in quel corto pieno di musica, voleva piantare il grano e poi raccoglierlo per dare ai propri pulcini delle belle torte fragranti da mangiare. Per reggere tutta quella fatica chiedeva aiuto a un maiale, poi passato nell'oblio, e a Paperino, che viveva allora in una barchetta sul fiume (ecco perché il suo vestito da marinaio). Ma tutte le volte che la gallinella si presentava da loro a chiedere aiuto ecco il rifiuto secco, motivato da un fortissimo mal di pancia (inventato, naturalmente). Quando alla fine del film le torte saranno pronte e i due sfaticati vorranno anche loro condividere tanta bontà arrivava la giusta punizione: altro che torte, ecco per voi del salutare olio di ricino. Così erano i film educativi di un tempo: con la morale. 

Ma quel cattivo esempio sprizzava simpatia e personalità. E proprio lui, a cui mancavano il buon senso, la razionalità, la ragionevolezza, la civiltà, divenne un antagonista del divo disneyano per eccellenza, ovvero Topolino. E' vero: Paperino per certi aspetti è il contrario di Topolino. Mickey ha voglia di alzarsi la mattina, ha voglia di cominciare la giornata, è ottimista e ben disposto rispetto a tutto quello che dovrà fare. All'inizio (da ragazzino) era entusiasta dei propri giochi astratti e poetici, in seguito (da adulto) avrebbe indirizzato la propria gioia di vivere verso iniziative più produttive. Paperino invece è istintivo, primordiale, basico. Se potesse se ne starebbe tutto il giorno sull'amaca, magari a fare qualche cruciverba, magari a sognare qualche momento di felicità che non è poi necessario vivere a tutti i costi. 

Il papero prima nasce con i cartoni e poi si trasferisce nei fumetti dove, a costruire il mondo di Paperopoli, interviene quel genio di Carl Barks. Nel 1947 Barks inventa lo Zio Paperone, il più ricco del mondo, colui che su una collina della città ha il deposito con i suoi svariati fantastiliardi. Ci voleva una ricchezza spropositata come quella, condita dalla nevrosi della ricchezza, per poter capire bene i difetti del nipote Paperino. E' meglio dannarsi per essere ricchi e isterici o essere solo potenzialmente isterici cercando di poltrire sull'amaca? Un dubbio a cui la saga dei paperi non ha mai (e giustamente) fornito una risposta certa. Neanche quando Paperino è stato adottato da tanti meravigliosi autori italiani che lo hanno voluto protagonista delle loro celebri parodie. 
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Così Paperino si è trasformato in Paperin Meschino, Paperino Don Chisciotte, Paper Hood, Paperin di Tarascona, Paperin Sigfrido e tanti altri personaggi famosi. Perché la personalità di questo papero straordinario è piena di sfaccettature, di grandezze improvvise e inaspettate, di generosità nascoste, di amori segreti. Non c'è dubbio: è la gioia di quella parte di noi che identifichiamo con Paperino ad essere la più elettrizzante ed inattesa. 

Tutto italiano è anche Paperinik, creato nel 1969 da Elisa Penna, dallo sceneggiatore Guido Martina e dal disegnatore Giovan Battista Carpi. Un alter-ego, una seconda esistenza che finalmente ha permesso al papero disneyano di scrollarsi di dosso, una volta tanto, quella fama di perdente che l'ha ossessionato tutta la vita. Paperino non è un perdente: è solo un papero che di sbattersi per vincere non ha proprio nessuna voglia.