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Messaggi di Settembre 2018

 

Ken il guerriero - la leggenda di Hokuto

Post n°14656 pubblicato il 28 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Titolo originale: Shin kyûseishu densetsu Hokuto no Ken: Raô den - Jun'ai no shô

Ken il guerriero - la leggenda di Hokuto è un film di genere animazione, azione, fantascienza del 2006, diretto da Takahiro Imamura. Uscita al cinema il 25 settembre 2018. Durata 95 minuti. Distribuito da Koch Media.

Poster

Ken il guerriero - la leggenda di Hokuto, il film di Takahiro Imamura, torna al cinema nel 35esimo della nascita della celebre saga.
Le guerre nucleari hanno devastato il pianeta, uccidendo ogni forma di vita al di fuori di quella umana. I sopravvissuti vivono in lande aspre e desolate, cercano di nascondersi dalla furia del malvagio Sauzer, sacro imperatore della scuola di Nanto, e pregano che arrivi un nuovo salvatore, che riporti la pace nel mondo e metta fine alla paura. A proteggere i poveri e gli indifesi è Kenshiro, erede della tecnica di combattimento millenaria della "Divina scuola di Hokuto", mentre suo fratello Toki usa quel sapere per guarire i bisognosi e il maggiore dei tre, Raoul, sfrutta gli stessi insegnamenti per soddisfare la sua sete di potere. I tre fratelli si ritroveranno uniti per sconfiggere Sauzer, ma solo Kenshiro sarà chiamato allo scontro finale…


 
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blackkklansman

Post n°14655 pubblicato il 28 Settembre 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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BlacKkKlansman

Post n°14654 pubblicato il 28 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

BlacKkKlansman è un film di genere biografico, commedia, drammatico, thriller del 2018, diretto da Spike Lee, con John David Washington e Adam Driver. Uscita al cinema il 27 settembre 2018. Durata 128 minuti. Distribuito da Universal Pictures Italia.

Poster

BlacKkKlansman, il film diretto da Spike Lee, si svolge all'inizio degli anni 70. E' un periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili. Ron Stallworth (John David Washington) è il primo detective afroamericano del dipartimento di polizia di Colorado Springs, ma il suo arrivo è accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni del dipartimento. Imperterrito, Stallworth decide di farsi un nome e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan ed esporne i crimini.

Fingendosi un estremista razzista, Stallworth contatta il gruppo e presto penetra all'interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke (Topher Grace), che elogia l'impegno di Ron ai fini del progresso dell'America Bianca. Man mano che l'indagine sotto copertura procede, diventando sempre più complessa, il collega di Stallworth, Flip Zimmerman (Adam Driver), partecipa insieme a Ron agli incontri privati con membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l'organizzazione il cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per ottenere il consenso della massa


 

"Sono stato sempre qui". Quando Spike Lee sente parlare di un suo ritorno in grande stile per BlacKkKlansman non la prende molto bene.
Però è oggettivo che un'accoglienza così calorosa da parte della critica e del pubblico, e un trionfo al Festival di Cannes suggellato dal Grand Prix, non è abituale da molti anni per il regista afroamericano.
Merito è anche dell'ottimo materiale di partenza, visto che si tratta dell'adattamento del libro Black Klansman scritto dall'ex poliziotto Ron Stallworth - infiltratosi nel Ku Klux Klan negli anni 70 -, che è anche il protagonista del film, interpretato da un ottimo John David Washington.
Il cognome non inganna, il 34enne attore, ex giocatore di football americano, è il figlio di Denzel. Il cinema di Lee era scritto nel suo destino, visto che alla verde età di 9 anni, nel 1992, era già apparso nei panni di uno studente in una scuola di Harlem in Malcom X, dove protagonista era proprio il padre Denzel.
Dopo l'High School nella sua Los Angeles, in cui si è fatto valere nel calcio, basket e corsa, John David ha vinto una borsa di studio per il football al Morehouse College, finendo per conquistare un contratto nei professionisti dell’NFL, dove è stato firmato dai St.Louis Rams. Senza troppa fortuna in patria, ha poi giocato come running back in Europa, con i tedeschi dei Sea Devil di Amburgo. Dopo l’esperienza da ragazzino, torna a recitare dopo la carriera sportiva nel 2015 nella serie comica HBO Ballers. Quello del detective Ron Stallworth è il ruolo che lo sta lanciando, grazie ai tanti elogi ricevuti. Allo scorso Sundance Film Festival aveva due film in concorso ed è nel cast di The Old Man & The Gun, ultimo film come attore di Robert Redford.

Nel cast di BlacKkKlansman ci sono anche Adam Driver, nei panni del collega poliziotto ebreo del protagonista, e Topher Graceperfido razzista a capo del locale capitolo del Klan.
BlacKkKlansman è il 22° film diretto per il cinema da Spike Lee, che ha una stella a suo nome sulla Hollywood Walk of Fame e il 14 novembre 2015 ha ricevuto il premio Oscar alla carriera.
Il film è stato scritto da Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott oltre allo stesso Spike Lee. Uscito nelle sale americane il 10 agosto, in coincidenza con il primo anniversario dell’infame raduno dei suprematisti bianchi a Charlottesville, ha incassato 50 milioni di dollari a fronte di un costo di 15. Già ora è il secondo incasso della carriera in patria e il migliore per Lee dai tempi di Inside Man (2006).

 

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2018, vincitore del Gran Prix.

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Mr. Turrentine (Isiah Whitlock Jr.): Non c'è mai stato un poliziotto nero qui, tu potresti essere l'uomo che crea un'apertura in questa città!
Ron Stallworth (John David Washington): Salve, il mio nome è Ron Stallworth, con chi parlo?
David Duke (Topher Grace): Sono David Duke!
Ron: Il mago del Ku Klux Klan? Quel David Duke?
David: A quanto pare, che posso fare per lei?
Ron: Beh, visto che me l'ha chiesto, io odio i neri, odio gli ebrei, i messicani e gli irlandesi, gli italiani e i cinesi, ma soprattutto odio a morte quei vermi neri, lo giuro su Dio! E chiunque altro non abbia puro sangue bianco ariano che gli scorre nelle vene
David: Sono felice di parlare con un vero bianco americano!
Ron: Dio benedica l'America bianca!

Ron: Il KKK sta progettando un attacco
Comandante Bridges (Robert John Burke): Come proponi di condurre quest'indagine?
Ron: Ho stabilito un contatto telefonico, serve un agente bianco che faccia me quando si incontrano di persona, così diventa un'azione congiunta!

Felix Kendrickson (Jasper Pääkkönen): Sei per la razza bianca, Ron?
Flip Zimmerman (Adam Driver): Oh, altroché!

Comandante Bridges: Ce la puoi fare?
Ron: Con il bianco giusto tutto è possibile!

Flip: Da quando in qua fanno dirigere un'indagine a un novellino, ah giusto, da mai!
Ron: Ok, diventa suo amico, facciamoci invitare

Flip: Che attività svolgete?
Voce off: Bruciamo croci, facciamo marce, si prospetta un grande anno per noi
Felix: Fai troppe domande, sei sotto copertura per caso?

Patrice Dumas (Laura Harrier): Ti interessa la liberazione dei neri?
Ron: Potere al popolo!
Patrice: Tutto il potere al popolo
Ron: Esatto sorella!

Flip: Per te è una crociata, per me è un lavoro
Ron: Tu sei ebreo, quest'odio non ti fa rodere un po'? Perché ti comporti come se non corressi rischi?

Felix: Te lo dico io, sta arrivando una guerra!

Flip: Cavalieri del Ku Klux Klan?!
Ron: Eccoci, i fratelli Stallworth

 


 
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La libertà non deve morire in mare

Post n°14653 pubblicato il 28 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

La libertà non deve morire in mare è un film di genere documentario, drammatico del 2017, diretto da Alfredo Lo Piero. Uscita al cinema il 27 settembre 2018. Durata 77 minuti. Distribuito da Distribuzione Indipendente.

Poster

Si parla spesso di immigrazione in termini di cifre: il computo statistico dei vivi e dei morti. Chi ce l'ha fatta e chi no da questa parte di mare. Ma dietro l'asetticità dei calcoli restano le storie, le vite, i sogni spezzati e altri ancora da inseguire, che nessun giornale al mondo racconterà mai fino in fondo e come si deve.

Si parla e si scrive tanto di immigrati: se ne parla nelle televisioni e se ne scrive sugli organi di stampa. Aldilà dell'abuso tematico – e delle sue ricadute sul sociale – vogliamo continuare a pensare ai vissuti che stanno dietro le facce spaurite e le braccia tese delle foto sugli schermi e sui giornali. Vogliamo pensare alle lacrime e ai sorrisi, alla speranza e alla paura delle persone migranti, spogliati dallo status di oggetto di cronaca.

La libertà non deve morire in mare, diretto da Alfredo Lo Piero, nasce dalla volontà di restituire voce a chi, sin qui, non l'ha mai avuta o ne ha avuta poca. Con questo docu-film andiamo alla ricerca di facce e voci denudate anche dalle esigenze delle fiction cinematografiche.

L'intento di "La libertà non deve morire in mare" è documentaristico. Nel senso più spoglio, verista, autentico che si riesce ad assegnare a questo termine. Davanti le telecamere ci sono persone che parlano e dicono ciò che vogliono dire. Persone che sono fuggite da qualcuno o qualcosa ed altre che – per mestiere, caso, carità cristiana, scelta politica – le hanno accolte.

Le storie che ascolterete in questo docu-film sono storie di vita vera. Non distolgono lo sguardo dalla tragedia ma nemmeno, ci piace pensare, dalle occasioni di speranza che allignano, in ogni caso, dietro il tema aperto e percepito della migrazione. Unico espediente strappato al realismo della presa diretta è quello della voce narrante, assunta come espediente di raccordo, voce tra le voci, espressione interiore, riflessione collettiva sull'argomento.

 
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L'uomo che uccise Don Chisciotte

Post n°14652 pubblicato il 28 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Titolo originale: The Man Who Killed Don Quixote

L'uomo che uccise Don Chisciotte è un film di genere avventura, fantasy del 2018, diretto da Terry Gilliam, con Adam Driver e Jonathan Pryce. Uscita al cinema il 27 settembre 2018. Durata 137 minuti. Distribuito da M2 Pictures.

Poster

L'uomo che uccise Don Chisciotte, il film diretto da Terry Gilliam, vede protagonista Toby (Adam Driver), un giovane regista pubblicitario cinico e disilluso, che si ritrova intrappolato dalle folle illusioni di un vecchio calzolaio (Jonathan Pryce), convinto di essere il leggendario Don Chisciotte.
Imbarcatosi in una folle avventura sempre più surreale, Toby è costretto a confrontarsi con le tragiche conseguenze di un film che ha realizzato quando era ancora un giovane idealista: quel film da studente, adattato da Cervantes, ha cambiato per sempre i sogni e le speranze di un piccolissimo villaggio spagnolo. Saprà Toby riscattarsi e ritrovare un po di umanità? Riuscirà Don Chisciotte a sopravvivere alla propria follia? O sarà l'amore a trionfare su tutto?

 
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Michelangelo - Infinito

Post n°14651 pubblicato il 28 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Michelangelo - Infinito è un film di genere biografico, drammatico del 2018, diretto da Emanuele Imbucci, con Enrico Lo Verso e Ivano Marescotti. Uscita al cinema il 27 settembre 2018. Durata 93 minuti. Distribuito da Lucky Red.

Poster

Michelangelo – Infinito, il documentario diretto da Emanuele Imbucci, traccia un ritratto avvincente e di forte impatto emotivo e visivo dell'uomo e dell'artista Michelangelo, da una parte schivo e inquieto, capace di forti contrasti e passioni, ma anche di grande coraggio nel sostenere le proprie convinzioni e ideologie, di pari passo con il racconto cinematografico della sua vasta produzione artistica, tra scultura, pittura e disegni, con spettacolari riprese in ultra definizione (4K HDR) e da punti di vista inediti ed esclusivi, cui si aggiungono ricostruzioni sorprendenti attraverso evoluti e sofisticati effetti digitali.



  • MONTAGGIOSara Zavarise
  • PRODUZIONE: Sky Italia, Magnitudo, True Colours

 
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Ricchi di fantasia

Post n°14650 pubblicato il 28 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Poster

Ricchi di fantasia, il film diretto da Francesco Micciché, segue la storia di Sergio (Sergio Castellitto) e Sabrina (Sabrina Ferilli).

Lui carpentiere e lei ex cantante, sono una coppia di amanti molto innamorati ma impossibilitati a lasciare i rispettivi compagni a causa delle ristrettezze economiche in cui si trovano a vivere. Tutto sembra cambiare quando i colleghi di Sergio si vendicano dei suoi scherzi facendogli credere di avere vinto 3 milioni di euro alla lotteria.

Convinto di essere diventato ricco, Sergio decide di abbandonare la sua vecchia vita portando con sé non solo Sabrina, ma anche i loro parenti. Quando Sergio e Sabrina scoprono che non c'è nessuna vincita, decidono di non svelarlo a nessuno e trascinano le proprie famiglie in un viaggio on the road dalla periferia romana alla Puglia.

Ma la verità viene sempre a galla e le tensioni tra caratteri tanto diversi sono destinate a esplodere.

 

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Bambino: Il papà per me è un problema, perché io non ce l'ho. Ho un vice-papà, che sarebbe mio nonno, ma non devo chiamarlo così, perché gli piace fare il giovanotto con le femmine!

Sabrina (Sabrina Ferilli): Gigi più sta e più diventa sospettoso!

Gigi (Stefano Ambrogi): E te che stai a fa' qua?!

Moglie di Sergio (Paola Tiziana Cruciani): Tiè, s'è messo pure il vestito della festa!
Sergio (Sergio Castellitto): Ma tu non mi ami più!

Sabrina: Ma come facciamo, c'ho due figli, Sergio! La trattoria è de' Gigi, casa è de' Gigi!

Sergio: Oggi faccio il jackpot! Vabbè, accetto pure un socio, forza!

Sergio: Siamo ricchi, ho vinto tre milioni!

Sergio: Te porto via da sta monnezza!

Sergio: Oltre che un bandito, questo è un burino, pecora...
Saverio (Gianfranco Gallo): Sei licenziato! Ti faccio terra bruciata

Sergio: Compagni, il principe se ne va!

Nando (Paolo Calabresi): N'avemo vinto niente, Sergio!

Sergio: È 'no scherzo, n'avemo vinto 'n cazzo!

Sergio: E allora non gli diciamo niente

Sabrina: Chissà come famo a faglie crede' de esse ricchi!

Sergio: Centosette euro? Che ve siete magnati?
Brando (Luigi Imola): Quale sarebbe sto problema?
Sabrina: Fisco!
Sergio: Fisco!
Sergio: È come le rapine, per due mesi non si tocca il bottino

Sabrina: Che dubitate di Sergio, siete matti?!

Pallavicini (Antonio Catania): L'idea di spacciarsi per manutentori è geniale!

Nando: Non è che ce sgamano?
Sergio: Macche ce sgamano!

Carmen (Valeria Fabrizi): Dì qualcosa, qualcosa non so...da ereditiera!
Letizia (Matilde Gioli): Qualcuno vuole fare un'orgia?
Pallavicini: Oh, divertiti, ma soprattutto vinci!
Sergio: Eh, me raccomando, eh Gilbé?! Me raccomando, eh!

 


 
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Sulla mia pelle

Post n°14649 pubblicato il 26 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Il solo anno 2009 porterà all'incredibile cifra di 176 persone morte in carcere. Dal 2002 al 2012 si parla di 915 detenuti morti in carcere, o per suicidio, o per malattia o per altri motivi per cui è in corso un’indagine giudiziaria.

Quando Stefano Cucchi muore nelle prime ore del 22 ottobre 2009, è il decesso in carcere numero 148 di quell’anno. 

"Sulla mia pelle" di Alessio Cremonini, prodotto da Netflix, racconta l'ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, un trentenne romano, che nella vita fa il pugile, lavora con il padre geometra ma fa uso di droghe e le spaccia. La sera del 15 ottobre 2009 viene fermato dai carabinieri, che lo vedono consegnare qualcosa, che poi si rileverà essere droga, ad un altro ragazzo. Portato in caserma, viene perquisito e alla fine di questo gli verranno trovati addosso 12 confezioni di hashish e 3 di cocaina, oltre ad una pasticca di un medicinale di cui il ragazzo ha bisogno essendo epilettico. Al momento dell'arresto il ragazzo non aveva alcun trauma e verrà trattenuto in custodia cautelare dai Carabinieri. Il giorno successivo processato per direttissima, ha difficoltà a camminare e parlare, mostra evidenti lividi agli occhi ma afferma di non essere stato picchiato, ma che gli amici lo hanno fatto cadere dalle scale. Il giudice decide che il processo si sarebbe svolto qualche settimana dopo e che nel frattempo sarebbe stato trattenuto nel carcere di Regina Coeli. Nei giorni a venire le condizioni di Cucchi peggioreranno ulteriormente e dopo essere stato visitato all'ospedale Fatebenefratelli gli viene proposto il ricovero che lui rifiuta, in quanto voleva parlare con il proprio avvocato. In carcere le sue condizioni peggioreranno, fino a quando verrà portato al Pertini, dove morità il 22 ottobre. I familiari tenteranno più volte inutilmente di poterlo vedere, o comunque sapere informazioni sulle condizioni fisiche del ragazzo.

E' un film, un film che serviva, in quanto era giusto raccontare i fatti nella maniera più precisa possibile. 

E' un film che ha creato scandalo e scalpore, in una società che è indifferente a tali tematiche. Non è intenzione dell'autore giudicare, ma raccontare i fatti per far uscire la verità di quanto successo a Cucchi in quella settimana. Questo ragazzo, che non era di certo un santo, non meritava in alcun caso, in alcun modo di fare quella fine, soprattutto nelle mani di chi dovrebbe difenderci. Purtroppo questo non è neanche il primo caso nella storia e nella nostra società moderna.

Cremonini non lo presenta come un santo, e nemmeno come uno che viene sbranato dai lupi. Vengono raccontate le sue debolezze e i suoi errori e si narrano i fatti dal punto di vista di Stefano. Nonostante ciò questo ragazzo è una vittima, sia di chi lo ha pestato, sia della burocrazia lenta che non gli permetterà nè di vedere il suo avvocato nè i suoi familiari, ma anche dell'indifferenza di chi vede le sue ferite e rimane omertoso o comunque protegge chi lo ha malmenato e non capisce cosa abbia e cosa gli sia successo. E' vittima però anche di se stesso in quanto egli per primo non racconta come sono andate le cose, perchè forse spaventato delle possibili conseguenze.

Il ragazzo è interpretato da uno straordinario Alessandro Borghi che da il meglio di se nell'interpratazione. Scelta giusta quella di far vedere spesso e volentieri, da parte del regista, il volto tumefatto di Stefano. La cura dei dettagli, in una sceneggiatua che a livello di ritmo non cede mai, fatta da Cremonini è importante, sia del carcere, sia dell'ospedale, sia dei sentimenti che scatena in chi guarda il film. 

Un mix di rabbia, squallore, oppressione che si trasformano in qualcosa che sta per stringersi inevitabilmente al collo di Cucchi senza alcun scampo, come una morsa.

Perchè se è chiaro che la tragedia inizia per via del pestaggio, il suo straziante epilogo è dovuto alla trascuratezza negli accertamenti medici.

Un film che doveva essere fatto, perchè non è un film che vuole offendere le migliaia di persone che portano la divisa con onore, ma vuole attaccare coloro che l'hanno tradita e infangata. Coloro che proteggono questi assassini. Un film che vuole la verità, e non a caso nel finale è presente la scena con Ilaria, la sorella di Cucchi, che ha in mano un lenzuolo su cui c'è una foto con la faccia del fratello al momento dell'autopsia. Ho sempre ammirato il coraggio di questa donna, che ha lottato e lotta per far scoprire la verità. Ma soprattutto il suo sangue freddo in quel momento, quello dell'autopsia del fratello; per fare la cosa giusta ed evitare che chi volesse nascondere la verità lo facesse definitivamente.

Complimenti anche a Netflix, che ha dimostrato di avere grande coraggio, in un'opera quasi perfetta che dice che bisogna opporsi alla più grande delle ingiustizie, ovvero il silenzio.

Come ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, «Non è accettabile, da un punto di vista sociale e civile prima ancora che giuridico, che una persona muoia non per cause naturali mentre è affidata alla responsabilità degli organi dello stato.»

Voto finale: 4+/5

Sulla mia pelle è un film di genere drammatico del 2018, diretto da Alessio Cremonini, con Alessandro Borghi e Jasmine Trinca. Uscita al cinema il 12 settembre 2018. Durata 100 minuti. Distribuito da Lucky Red e Netflix.

Poster

Sulla mia pelle, il film diretto da Alessio Cremonini, è l'emozionante racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi (Alessandro Borghi) e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia, in particola modo quella di sua sorella Ilaria (Jasmine Trinca).

Quando Stefano Cucchi muore nelle prime ore del 22 ottobre 2009, è il decesso in carcere numero 148. Al 31 dicembre dello stesso anno, la cifra raggiungerà l’incredibile quota di 176: in due mesi trenta morti in più. Nei sette giorni che vanno dall'arresto alla morte, Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri, giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri e in pochi, pochissimi, hanno intuito il dramma che stava vivendo. È la potenza di queste cifre, il totale dei morti in carcere e quello del personale incontrato da Stefano durante la detenzione che hanno spinto il regista del film, Alessio Cremonini, a raccontare la sua storia: sono numeri che fanno impressione, perché quei numeri sono persone.
Come dichiarato dallo stesso regista, Sulla mia pelle nasce dal desiderio di strappare Stefano alla drammatica fissità delle terribili foto che tutti noi conosciamo, quelle che lo ritraggono morto sul lettino autoptico, e ridargli vita.

Film d'apertura della sezione Orizzonti del Festival di Venezia 2018.
Disponibile in Streaming Online su Netflix dal 12 settembre 2018.

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Stefano Cucchi (Alessandro Borghi): Sono Cucchi Stefano, nato a Roma il 1 ottobre 1978
Pubblico Ministero: Si dichiara innocente o ammette l'addebito?
Stefano Cucchi: Allora, io mi dichiaro innocente per quanto riguarda lo spaccio e colpevole per quanto riguarda la detenzione

Stefano Cucchi: Scusi, un'informazio...
Ilaria Cucchi (Jasmine Trinca): Ma sei scemo?! C'ho un fratello scemo, io!

Rita Calore (Milvia Marigliano): Avevi detto che stasera dormivi qui
Stefano Cucchi: Stasera non posso, vado a fa 'n giro co' n'amico

Rita Calore: L'hanno arrestato in piena notte
Ilaria Cucchi: Adesso lo fanno ritorna', deve dirci la verità e basta!
Rita Calore: È da quindici anni che la verità è sta roba qua!

Giovanni Cucchi (Max Tortora): Che t'è successo?
Stefano Cucchi: Era meglio che dormivo da voi

Giovanni Cucchi: Almeno sapere come sta, non sappiamo neanche che cosa gli è successo esattamente!
Rita Calore: Possiamo parlare con i medici?

Carabiniere: Che è successo?
Stefano Cucchi: Sto male, c'ho freddo!

Dottoressa: Fammi vedere questi occhi!
Stefano Cucchi: Oh, lasciateme sta, eh!
Dottoressa: Scrivi che il paziente rifiuta la visita

Voce off: Il dolore è traditore, viene fuori piano piano

Stefano Cucchi: Abbracciame papà!

 


 
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Film nelle sale da domani

Post n°14648 pubblicato il 26 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

 
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Oscar, Dogman è il candidato dell'Italia da ansa

Post n°14647 pubblicato il 25 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Annuncio nominations 22 gennaio, la consegna il 24 febbraio

(ANSA) - ROMA, 25 SET - Sarà "Dogman" di Matteo Garrone a rappresentare il cinema italiano alla selezione del premio Oscar per il miglior film in lingua straniera alla 91/a edizione degli Academy Awards. Lo ha deciso la commissione selezionatrice dell'Anica. L'annuncio delle nominations è previsto per il 22 gennaio 2019, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 24 febbraio 2019. Liberamente ispirato a un fatto di cronaca nera di trent'anni fa, Dogman ha ricevuto all'ultimo festival di Cannes il premio per la miglior interpretazione maschile al protagonista Marcello Fonte.

 
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Il film su Cucchi da Venezia alla corsa per l'Oscar da Ansa

Post n°14646 pubblicato il 24 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Sulla mia pelle diventa fenomeno sociale, proiezioni ovunque

    Non capitava da anni in Italia che un film diventasse un fenomeno sociale: sta succedendo con Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, che ricostruisce gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi (interpretato da uno straordinario Alessandro Borghi).

   Il successo di critica e di pubblico alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato accompagnato dalle polemiche, prima per l'uscita, in contemporanea, su Netflix e in sala, con Lucky Red, e poi per le iniziative spontanee nate in varie città italiane, di proiezioni pubbliche gratuite non autorizzate. Promosse da centri sociali e associazioni, finora ne sono state organizzate circa 25 ed hanno radunato migliaia di persone (i picchi a Milano, Torino e Roma) nonostante condizioni di visione spesso disagevoli. Sono di oggi inoltre due ulteriori notizie: l'entrata del film nella top ten degli incassi, al nono posto, con la seconda media più alta del weekend, e l'iscrizione fra i 21 film candidati a rappresentare l'Italia agli Oscar.

   Il sostegno a Sulla mia pelle, è un fiume in piena, e ha trovato sui social network la vetrina ideale, con migliaia di tweet e commenti. Hanno partecipato anche protagonisti dello spettacolo e della società civile, da Jovanotti ("Bellissimo film. La vicenda di #stefanocucchi fa ancora male, questo film però fa bene a tutti") a Pietro Grasso, secondo il quale, vedendo Sulla mia pelle "È stato quasi come sentirla addosso l'agonia di quel ragazzo che è morto mentre era in custodia cautelare - ha scritto su facebook -. Molte cose, come tutti, le avevo lette sui giornali; altre me le aveva raccontate tra rabbia e dolore Ilaria, quando ci incontrammo in Senato quattro anni fa. Ricordo bene le sue parole, la sua sete di giustizia e di verità".

   Ilaria Cucchi fin da Venezia ha accompagnato e continua ad accompagnare Sulla mia pelle, in molte proiezioni nei cinema di tutta Italia, per parlarne con il pubblico: "È un film che mi restituisce, che ci restituisce mio fratello, morto di indifferenza - ha detto qualche giorno fa a Senigallia -. È un film duro, che racconta la nostra verità, ma che deve far riflettere tutti noi sul tipo di mondo in cui viviamo". Con l'associazione che ha fondato, la Stefano Cucchi - Onlus, aveva da subito lanciato l'iniziativa #StefanoCucchiinognicittà per proiezioni autorizzate anche al di fuori del circuito cinema, a partire dal 12 ottobre (un mese dopo l'uscita su Netflix e in sala): le richieste sono già un centinaio. L'associazione ha comunque commentato anche le iniziative spontanee di questi giorni: "Crediamo che siano la prova tangibile che c'è un'esigenza sociale fortissima di affrontare queste tematiche, le piazze piene (così come i cinema strapieni) - si legge su Facebook - ci dicono qualcosa di importante: forse qualcosa sta davvero cambiando!".

Non mancano però le critiche a queste proiezioni "clandestine"/pirata (il social di Mark Zuckerberg su richiesta dei produttori e distributori del film ha cancellato tutti gli annunci degli eventi, ma non è servito a fermarle): sia per i danni che porterebbero agli incassi in sala, sia per i modi 'avventurosi' di fruizione. "Se la qualità è ridicola, abbiamo perso tutti" ha scritto Borghi su twitter; "Che un film venga proiettato in un lenzuolo che svolazza con un impianto audio opinabile (come è successo a Milano in Piazza Oberdan, ndr) non fa bene al film e non fa bene alla memoria della persona che il film racconta" ha commentato Alessio Cremonini. L'attenzione per Sulla mia pelle in ogni modo continua a crescere: fra le ultime iniziative annunciate quella di Lorenzo Tinagli, coordinatore nazionale della Federazione degli Studenti, che con l'appoggio di Ilaria Cucchi il 25 ottobre al Forum delle Associazioni presso il Ministero dell'Istruzione, chiederà al Ministro Marco Bussetti di dedicare una giornata alla proiezione del film "Sulla mia pelle" in tutte le Scuole Superiori: "Un gesto che riteniamo importante per ricordare quella drammatica vicenda irrisolta della storia del nostro Paese". 

 
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Foa presidente Rai: sì a maggioranza del Cda. La dem Borioni minaccia ricorsi da ilsole24ore

Post n°14645 pubblicato il 24 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

 

Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato a maggioranza la nomina di Marcello Foa a presidente della tv di Stato. Foa ha ottenuto quattro voti favorevoli: quelli dell'amministratore delegato Fabrizio Salini e dei consiglieri Beatrice Coletti (eletta in quota M5S), Igor De Biasio (Lega), e Gianpaolo Rossi (Fdi). Rita Borioni (eletta in quota Pd) ha votato contro, mentre Riccardo Laganà, il consigliere eletto dai dipendenti della tv pubblica, si è astenuto. Lo stesso Foa non ha partecipato alla votazione.

Borioni: nomina illegittima, mi riservo agire
Sulla strada verso la presidenza Foa potrebbe però inciampare in un contenzioso legale. A inizio seduta, la consigliera dem Rita Borioni, ha infatti presentato una formale diffida al Cda a procedere all'elezione di Foa «visti i chiarissimi profili di illegittimità della stessa. Nonostante ciò il Cda ha deciso di procedere ugualmente». «A questo punto - ha spiegato Borioni - mi riservo qualsiasi azione a tutela dell'azienda stessa. La Rai non dovrebbe forzare regole e procedure consolidate per sottostare ai diktat di alcune fazioni politiche».

Paragone: Cda vota liberamente Foa, Pd se ne faccia ragione
La mossa dem irrita i 5 Stelle, che affidano la replica al capogruppo in commissione di Vigilanza, il giornalista Gianluigi Paragone. «Il Pd, artefice del Patto del Nazareno, fa le pulci sul voto del Cda della Rai» attacca Paragone. Il Cda Rai, aggiunge, « si è espresso liberamente, sfidando tutte le loro minacce. Dopo anni di lottizzazioni e una legge becera fatta nella speranza di perpetuarle evidentemente proprio non va giù che qualcuno possa agire diversamente. Vogliamo una Rai libera e per questo ci batteremo».

Foa atteso in Vigilanza martedì prossimo
Foa dovrebbe essere ascoltato in commissione di Vigilanza parlamentare Rai martedì prossimo, prima del via libera definitivo della commissione bicamerale al suo incarico. Dopo la bocciatura dello scorso luglio per il mancato sostegno di Forza Italia, Foa dovrebbe questa volta raggiungere in Vigilanza i due terzi dei voti necessari per ufficializzare la presidenza dell’azienda grazie all’appoggio degli azzurri sancito dal recente “Patto di Arcore” tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

Fornaro (LeU): «Foa 2 è la vendetta di Arcore»
E proprio all’incontro tra i due esponenti di punta del centrodestra ha fatto riferimento il capogruppo di LeU alla Camera e componente della Vigilanza Rai, Federico Fornaro, che definisce la nuova designazione di Foa un «copione scritto ad Arcore». Sulle nomine, ha spiegato Fornaro, «si appalesa sempre la seconda maggioranza (M5S- centrodestra unito) con buona pace dei proclami di Di Maio sul fatto che loro mai con Berlusconi. Foa 2 è la vendetta di Arcore e la fine dell'innocenza dei cinque stelle».

Gli equilibri nel Cda
Dopo la riforma promossa da Renzi nel 2015 il Consiglio di amministrazione Rai ha sette componenti: quattro sono di nomina parlamentare (Rita Borioni, Beatrice Coletti, Igor De Biasio, e Gianpaolo Rossi); uno è eletto dai dipendenti dell'azienda (Riccardo Laganà) e due sono indicati dal ministero dell'Economia, azionista di maggioranza. Si tratta appunto di Marcello Foa, ex giornalista del “Giornale”, pro-Putin e di spiccate simpatie sovraniste, sponsorizzato da Matteo Salvini, ora di nuovo in corsa per la presidenza Rai, e Fabrizio Salini, manager di esperienza del settore televisivo, voluto da Luigi Di Maio.

La rottura tra FI e Lega e il ruolo della Vigilanza
Foa era di fatto “congelato” nel ruolo di Consigliere anziano del Consiglio di amministrazione Rai dal 1° agosto scorso, quando la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Tv di Stato bocciò la sua nomina a presidente Rai proposta dal Cda su indicazione dal Governo e dal ministero dell'Economia. In Vigilanza a favore di Foa votarono Lega, M5S e Fratelli d'Italia, contrari Pd e LeU, mentre Forza Italia non partecipò al voto, impedendo di fatto l'elezione di Foa e sancendo la rottura nel centrodestra. L'approvazione da parte della Vigilanza è un passo obbligato per conquistare la presidenza di viale Mazzini: in base alla legge, infatti, la nomina diventa effettiva solo con il via libera dei due terzi dei suoi componenti (27 su 40).

 
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Il weekend premia Gli Incredibili 2: l'incasso è di 1,6 milioni di euro

Post n°14644 pubblicato il 24 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Il weekend fa decollare Gli Incredibili 2 (guarda la video recensione), che ieri hanno messo a segno una domenica da 1,6 milioni di euro e quasi 250mila spettatori, staccando tutti gli avversari, compreso The Nun - La vocazione del male, che è comunque riuscito a mettere a segno un'altra giornata da più di mezzo milione di euro. Il film Pixar è arrivato a 4,8 milioni di euro e già oggi dovrebbe essere in grado di superare il terzetto formato da Ant-Man and the WaspMission: Impossible - Fallout (guarda la video recensione) e Shark - Il primo squalo, racchiuso in una forbice strettissima dietro a Hotel Transylvania 3, che grazie agli incassi del weekend è arrivato a 11,8 milioni di euro. The Nun, con 2,4 milioni di euro, è ottavo assoluto, avendo superato Ocean's 8 e Come ti divento bella. Si è difeso molto bene Una storia senza nome (guarda la video recensione), che ha portato a casa 346mila euro dal giorno della sua uscita nelle sale. 

Perdono colpi The Equalizer 2 - Senza perdono (guarda la video recensione) e Mamma Mia! - Ci risiamo (guarda la video recensione), mentre continuano a stupire Un affare di famiglia (guarda la video recensione) e Resta con Me. Il film giapponese questa settimana ha incassato oltre 200mila euro e Resta con me circa 150mila euro, cifre ottime considerando che il primo è un film d'autore ed il secondo è fuori da più di un mese. Anche Gotti è andato bene, considerando che negli USA è stato un flop notevole. 

Questa settimana arrivano Ricchi di fantasiaTutti in piedi (guarda la video recensione), Sei ancora quiL'uomo che uccise Don Chisciotte (guarda la video recensione), Blackkklansman e La casa dei libri. Domani in sala arriva invece Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto

 
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La morte di Cucchi ha lasciato il segno sulla nostra pelle da il dubbio.mews

Post n°14643 pubblicato il 24 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Successo e polemiche per il film che racconta gli ultimi giorni del giovane ucciso in carcere

«Quando smetterete di cadere per le scale?». A chiederlo è un secondino, un agente di polizia penitenziaria. «Quando smetteranno di picchiarci». A rispondere è Stefano Cucchi. Questo dialogo è diventato una sorta di parola d’ordine sui social, copiato e incollato ovunque, nelle discussioni fuori sui cinema o sui prati e nei centri sociali.

Sulla mia pelle, come non succedeva da anni – neanche per La grande bellezza, che pure era entrato prepotentemente nel dibattito pubblico – ha riportato un film all’interno della dialettica di un paese. Non si parla d’altro, tutti vogliono vederlo. Un miracolo per una realtà marginale, commercialmente e purtroppo culturalmente, come il cinema italiano. Ora tutti sembrano darlo per scontato, eppure la storia di Stefano Cucchi poteva essere respingente e quindi fallimentare. Tanti, troppi di fronte alle prime recensioni positive, hanno reagito istintivamente con un “non so se ce la farò a vederlo”. Lo stesso accadde per lo splendido Diaz di Daniele Vicari con cui Sulla mia pelle di Alessio Cremonini condivide una fedeltà e un’onestà intellettuale verso il materiale processuale e verso la ricerca della verità quasi insopportabile. Ma rispetto a Diaz, che pure ebbe successo in Italia ( 2 milioni di incasso) e fu venduto all’estero, ora c’è Netflix. Ovvero 130 milioni di utenti per 190 paesi e la novità di un’uscita contemporanea in streaming legale e in sala. Il luddismo conservatore tipico di un’Italia pigra e corporativa ha reagito violentemente: in particolare l’Anec e l’Anica, che l’hanno visto come un attacco alla sacralità della sala. Senza capire, purtroppo, che l’enorme visibilità e l’incredibile successo di questo film, anche in sala ( seconda media per sala delle ultime uscite), nasce proprio da quel pubblico raggiunto in poche ore. Più che un passaparola, uno tsunami, sottolineato da quella commovente seppur ambigua ondata di proiezioni gratuite pirata che non fanno altro che aumentare il “mito” del film. Commovente, perché costituita da giovani avidi di una storia dura, dolorosa, terribile, di farsi parte di un’indignazione civile. Ambigua perché chi ha “approfittato” del film – che pure era stato messo a disposizione di queste iniziative sociali dal 12 ottobre dai produttori con l’avallo della famiglia Cucchi, che in proposito ha fatto un appello esplicito – ha deciso di agire contro quel produttore, Lucky Red, che ha rischiato di suo per raccontare quella storia che, “piratata”, potrebbe non convenire narrare ad altri. Lo hanno fatto alla luce del sole ( spesso troppa, tanto da non riuscire a vedere le immagini sui lenzuoli appesi in questi immensi consessi) perché sapevano che mai, visto il tema di quel film, avrebbe chiamato le forze dell’ordine per impedirlo. E hanno fatto vedere un bellissimo film nelle condizioni peggiori.

Una storia italiana, fin troppo. Perché mentre Stefano faceva tanti miracoli, dal far diventare di massa una storia che aveva trovato l’attenzione mediatica solo grazie all’eroismo di Ilaria Cucchi, al far tornare il cinema al centro di tutto, mostrandoci un pubblico avido di storie difficili e impegnate, ci si dedicava al tafazzismo. Gli esercenti, per dire, hanno pensato bene, in gran parte, di boicottare il film. E giustamente il loro rappresentante, guarda un po’ quell’Andrea Occhipinti di Lucky Red che ha messo parecchio di suo per costruire il film e poi ha puntato su questa doppia distribuzione contemporanea, ha mollato. «Ho deciso di dimettermi perché la nostra scelta di distribuire Sulla mia pelle di Alessio Cremonini in contemporanea nelle sale e su Netflix ha creato molte tensioni tra gli esercenti che lo hanno programmato ( pochi) e quelli che hanno scelto di non farlo ( molti). II successo del film ha aumentato queste tensioni. Nonostante esistessero dei precedenti in Italia e ci sia un acceso dibattito a livello internazionale, non voglio che una scelta puramente aziendale venga considerata come una posizione della sezione distributori dell’Anica, visto il mio ruolo. Per non creare ombre o imbarazzo ai miei colleghi, ritengo quindi opportuno lasciare la carica di Presidente». Una dichiarazione dura nella parte iniziale e solo apparentemente conciliante nella seconda che fa capire quanto sia lontano il mondo dell’industria cinematografica non solo dalle esigenze del pubblico ( altrimenti quelle sale indegne le terrebbero meglio) ma addirittura dalla propria stessa convenienza. Senza Netflix, senza i pirati sociali, senza la fame di questa storia alimentata di ora in ora, non ci sarebbe stato questo clamoroso successo di pubblico ( non economico, ed essendo il cinema anche un’industria, è un problema) e questa penetrazione nell’immaginario collettivo. Merito di Alessandro Borghi, che ha il talento cristallino dei migliori interpreti americani degli anni ’ 70 e una modernità di sguardo e recitazione straordinari, della scrittura limpida e tesa di Lisa Nur Sultan, della regia impietosa di Alessio Cremonini, di un Max Tortora sontuoso e di una Jasmine Trinca come sempre perfetta. Ma soprattutto di Stefano Cucchi. Che ha lasciato abbastanza semi per far germogliare una storia tragicamente vera, spudoratamente onesta, raccolta da chi non ne ha voluto fare un santo, pur essendo morto da martire.

Questo non è solo un film. Stefano Cucchi siamo noi, per questo lo sentiamo tanto sulla nostra pelle. Stefano, e quindi Alessandro, è tutti noi che le abbiamo prese da chi avrebbe dovuto proteggerci, tutti voi che potreste ogni giorno inciampare in scale che non smettono di picchiarvi. Quest’omicidio di stato ci rimane tatuato addosso nella sua verità, nella disperazione di un ragazzo indifeso che sbaglia troppe scelte e muore perché non trova rami a cui aggrapparsi. Non smettiamo di andarlo a vedere. Sosteniamo il film, sosteniamo la famiglia Cucchi che rimane uno dei pochi motivi per essere fieri di essere italiani. Continuiamo a sentire questa ingiustizia, questa infamia sulla nostra pelle. Ogni giorno, ogni volta che avremo la tentazione di voltare lo sguardo dall’altra parte. Perché Stefano ha cominciato a morire per le botte di quei carabinieri, ma il colpo di grazia l’ha ricevuto dall’indifferenza complice di tutti coloro, con camici e divise e toghe, che non lo hanno aiutato e difeso. Solo facendo valere i suoi diritti. Abbiamo il dovere di non rimanere indifferenti. E di andare in sala, perché non si smetta di raccontare le storie che non vorremmo vedere. Ma dobbiamo.

 

 
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Una storia senza nome

Post n°14642 pubblicato il 22 Settembre 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Sembra mio figlio

Post n°14641 pubblicato il 22 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Sembra mio figlio è un film di genere drammatico del 2018, diretto da Costanza Quatriglio, con Basir Ahang e Dawood Yousefi. Uscita al cinema il 20 settembre 2018. Durata 103 minuti. Distribuito da Ascent Film.

Poster

Sembra mio figlio, il film diretto da Costanza Quatriglio, racconta la storia di Ismail. 
Sfuggito alle persecuzioni in Afghanistan quando era ancora bambino, Ismail vive in Europa con il fratello Hassan. La madre, che non ha mai smesso di attendere notizie dei suoi figli, oggi non lo riconosce. Dopo diverse e inquiete telefonate, Ismail andrà incontro al destino della sua famiglia facendo i conti con l'insensatezza della guerra e con la storia del suo popolo, il popolo Hazara.

CURIOSITÀ SU SEMBRA MIO FIGLIO:

Presentato al Festival di Locarno 2018.

IL CAST DI SEMBRA MIO FIGLIO:

 
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La Banda Grossi

Post n°14640 pubblicato il 22 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

La Banda Grossi è un film di genere avventura, biografico, drammatico, western del 2018, diretto da Claudio Ripalti, con Camillo Ciorciaro e Roberto Marinelli. Uscita al cinema il 20 settembre 2018. Distribuito da Effe Cinematografica.

Poster

La Banda Grossi, il film è diretto da Claudio Ripalti e ambientato nelle Marche del 1860 all'alba dello Stato Italiano e delle sue stringenti leggi.

Un bracciante nullatenente di nome Terenzio Grossi raduna una banda di fuorilegge che, con la complicità di un popolo stanco ed affamato, proverà a sovvertire la nuova autorità. In due anni di grassazioni, violenze ed omicidi ai danni dei potenti e borghesi, i briganti conosceranno il trionfo e la fortuna di fronte ad una forza pubblica impotente, inadeguata e vigliacca. 

Ma c'è un soldato che si batte sul campo di battaglia senza codardia e viltà, è un Brigadiere dei Carabinieri Reali ed è determinato a portare a termine il suo incarico: catturare Terenzio Grossi e la sua banda di delinquenti. Retto e incorruttibile, dovrà fare i conti con la sua coscienza di fronte alla povera realtà del proletariato marchigiano e quando la legge scenderà al compromesso per porre fine al crimine, verrà messa alla prova la sua integrità.



 
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Boxe Capitale

Post n°14639 pubblicato il 22 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Boxe Capitale è un film di genere documentario del 2017, diretto da Roberto Palma. Uscita al cinema il 20 settembre 2018. Durata 71 minuti. Distribuito da Asap Cinema Network.

Poster
  • DATA USCITA: 20 settembre 2018
  • GENEREDocumentario
  • ANNO2017
  • REGIARoberto Palma
  • PAESE: Italia
  • DURATA71 Min
  • DISTRIBUZIONE: Asap Cinema Network

Boxe Capitale, il documentario diretto da Roberto Palma, ripercorre la nascita e la storia del mondo della Boxe.
Il regista, attraverso interviste ai protagonisti di questa disciplina – vecchie glorie e giovani talenti – ne narra la nascita e l'evoluzione, regalandoci anche una diversa visione della città di Roma.
Nostalgia, sorrisi, rabbia, disciplina: questo e tanto altro emerge dai racconti dei protagonisti che hanno reso Roma la capitale della Boxe.

 
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Una storia senza nome

Post n°14638 pubblicato il 22 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Una storia senza nome è un film di genere noir del 2018, diretto da Roberto Andò, con Micaela Ramazzotti e Laura Morante. Uscita al cinema il 20 settembre 2018. Durata 110 minuti. Distribuito da 01 Distribution.

Poster
 

Valeria (Micaela Ramazzotti), giovane segretaria di un produttore cinematografico, vive sullo stesso pianerottolo della madre, Amalia, donna eccentrica e nevrotica (Laura Morante), e scrive in incognito per uno sceneggiatore di successo, Alessandro (Alessandro Gassmann). Un giorno, Valeria riceve in regalo da uno sconosciuto, un poliziotto in pensione (Renato Carpentieri), la trama di un film. Ma quel plot è pericoloso, "la storia senza nome" racconta infatti il misterioso furto, avvenuto a Palermo nel 1969, di un celebre quadro di Caravaggio, la Natività. Da quel momento, la sceneggiatrice si troverà immersa in un meccanismo implacabile e rocambolesco.


Presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia 2018.

IL CAST DI UNA STORIA SENZA NOME:

 
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Gli Incredibili 2

Post n°14637 pubblicato il 22 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Titolo originale: Incredibles 2

 

Gli Incredibili 2 è un film di genere animazione, azione, avventura, family del 2018, diretto da Brad Bird, con Bebe Vio e Amanda Lear. Uscita al cinema il 19 settembre 2018. Durata 118 minuti. Distribuito da Disney Pixar.

Poster

La prima a scoprirlo a sue spese nel divertente corto animato Jack-Jack Attack è stata la baby-sitter Kari: l'ultimogenito della famiglia Parr non è affatto sprovvisto di super poteri come sospettava mamma Helen (voce originale di Holly Hunter) o come temeva papà Bob (voce originale di Craig T. Nelson). Quando non è incollato al seggiolone o confinato nel box giochi, il vivace neonato Jack-Jack gattona attraverso le pareti, lancia fiamme, scariche elettriche e potenti raggi laser dagli occhietti birbanti. Gli Incredibili 2 punta i riflettori sul bimbo mutaforma e le sue inesplorate abilità straordinarie, così imprevedibili da spiazzare persino l'invincibile Mr. Incredibile, nell'inedita veste di papà a tempo pieno alle prese con le estenuanti incombenze quotidiane. Sarà la moglie Elastigirl, questa volta, a uscire dal nido e trascinare l'intera famiglia in una nuova emozionante avventura. Flash, Violetta e l'amico Siberius (sempre che trovi la sua supertuta in tempo) uniranno le forze con i coniugi Parr per sventare il malefico piano ordito da un nuovo, terribile nemico. Intanto l'azione riprenderà esattamente dal punto in cui l'abbiamo lasciata: "Guardatevi-dal-Minatore!".


Anche se "di fatto, è solo un divertente film sui supereroi", fa notare il regista di Gli incredibili, "quello che succedeva in quel periodo nella mia vita è stato filtrato nella pellicola". C'è un po' di Brad Bird dunque, nel film d'animazione che segna l'inizio della collaborazione tra il regista di Il gigante di ferro e lo studio di Emeryville: un po' della sua infanzia, nella figura del paranoico professor Kropp, e della sua famiglia, nel nomignolo affibbiato al figlio Jack-Jack; della sua personalità, iniettata in alcuni tratti del villain Sindrome e persino della sua voce, opportunamente modulata per adattarsi alla figura esile della stilista Edna Mode. La storia, anche quella, sviluppata più o meno in dieci anni di lavoro, è ispirata alle esperienze personali di Bird, incapace all'inizio della carriera di districarsi tra il lavoro e gli affetti familiari. Forse se avesse avuto dei superpoteri... 
Gli Incredibili esce nel 2004 e, nonostante le basse aspettative dello studio, registra un enorme successo di pubblico: è il film Pixar più visto fino ad allora. Molte delle idee accumulate durante la produzione finiscono in un cassetto, inesplorate ma non dimenticate dal regista che già nel 2007, mentre al cinema veniva proiettato Ratatouille, pensa di trasformare la pellicola in franchise: "lo farò se avrò una storia buona almeno quanto l'originale. Se viene fuori un Toy Story 2 con Gli Incredibili, lo farei in un secondo. Ho qualche buona idea sparsa ma non una visione d'insieme". L'intenzione di scrivere nuove avventure per la famiglia Parr viene ribadita nel 2013, mentre il regista è al lavoro sui fondali ipertecnologici di Tomorrowland, "Ci ho pensato a lungo, anche se la gente crede che non l'abbia fatto. Invece sì. Perché io amo quei personaggi e quel mondo". L'idea giusta arriva nel 2014, quando Gli Incredibili 2 non è più un progetto campato in aria, ma uno dei titoli più succulenti del prossimo listino DisneyScritto e diretto da Brad Bird in persona, il tanto atteso sequel vede il ritorno delle voci originali di Holly Hunter, Craig T. Nelson, Samuel L. Jackson e Sarah Vowell. E di John Ratzenberg nel ruolo del perfido Minatore. Mentre Bob Odenkirk e Catherine Keener salgono a bordo per interpretare due nuovi personaggi ancora sconosciuti. 
Torna anche il compositore Michael Giacchino, che proprio con Gli Incredibili è entrato a far parte del vasto universo Pixar, firmando alcune delle partiture musicali più interessanti degli ultimi anni. 
Gli Incredibili 2 non è però l'ennesimo film sui supereroi. Non lo è mai stato. "L'aspetto interessante", e qui Bird mette un bel punto a tutte le maldicenze, "sono le dinamiche familiari e come i doveri dei supereroi s'inseriscono in esse".

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Violet Parr: Ti sei lavato le mani? Usando il sapone? Le hai asciugate?
Dash Parr: Cosa? Ma questi sono solo verdure! Chi ha ordinato solo verdure?
Elastigirl/Helen Parr: Sono stata io!
Violet Parr: Quando pensate di affrontare l'argomento?
Mr. Incredible/Bob Parr: Quale?
Violet Parr: L'elefante nella stanza!
Mr. Incredible/Bob Parr: Quale elefante?
Elastigirl/Helen Parr: Il nuovo lavoro di mamma!

Winston Deavor: È il momento di rimediare a un'ingiustizia! Aiutatemi a riportare i supereroi alla ribalta! Serve che la gente cambi la propria opinione sui supereroi ed Elastigirl è la migliore risposta!
Mr. Incredible/Bob Parr: Più di...me?!

Dash Parr: Fico il nuovo lavoro di mamma!

Elastigirl/Helen Parr: Ciao tesoro!
Mr. Incredible/Bob Parr: Resto io con i bambini, nessun problema!

Dash Parr: In realtà non è così che andrebbe fatto, papà! Dobbiamo farlo così!
Mr. Incredible/Bob Parr: Ma io non so farlo così! Perché cambiano la matematica?! La matematica non-è-un-opinione!

Mr. Incredible/Bob Parr: Pronto?
Elastigirl/Helen Parr: Ciao tesoro!Come stanno i ragazzi?
Mr. Incredible/Bob Parr: Stanno alla grande!
Elastigirl/Helen Parr: E Jack-Jack?
Mr. Incredible/Bob Parr: È in perfetta salute!

Elastigirl/Helen Parr: È assurdo per aiutare la mia famiglia, la abbandono! Per aiutare la lege, la infrango!
Mr. Incredible/Bob Parr: Hey, devi farlo così i nostri figli potranno scegliere!

Mr. Incredible/Bob Parr: Combustione imminente, ma che vuol dire?
Edna Mode: Vuol dire "fuoco", Robert

Mr. Incredible/Bob Parr: Metti la tuta, faccenda seria!
Lucius Best / Frozone: Sarò lì al più presto!
Honey: Dove vai al più presto? È meglio che torni al più presto!

 


 
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