Creato da: Ladridicinema il 15/05/2007
Blog di cinema, cultura e comunicazione

sito   

 

Monicelli, senza cultura in Italia...

 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Dicembre 2013 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

tutto il materiale di questo blog può essere liberamente preso, basta citarci nel momento in cui una parte del blog è stata usata.
Ladridicinema

 
 

Ultimi commenti

Contatta l'autore

Nickname: Ladridicinema
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 40
Prov: RM
 
Citazioni nei Blog Amici: 28
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

FILM PREFERITI

Detenuto in attesa di giudizio, Il grande dittatore, Braveheart, Eyes wide shut, I cento passi, I diari della motocicletta, Il marchese del Grillo, Il miglio verde, Il piccolo diavolo, Il postino, Il regista di matrimoni, Il signore degli anelli, La grande guerra, La leggenda del pianista sull'oceano, La mala education, La vita è bella, Nuovo cinema paradiso, Quei bravi ragazzi, Roma città aperta, Romanzo criminale, Rugantino, Un borghese piccolo piccolo, Piano solo, Youth without Youth, Fantasia, Il re leone, Ratatouille, I vicerè, Saturno contro, Il padrino, Volver, Lupin e il castello di cagliostro, Il divo, Che - Guerrilla, Che-The Argentine, Milk, Nell'anno del signore, Ladri di biciclette, Le fate ignoranti, Milk, Alì, La meglio gioventù, C'era una volta in America, Il pianista, La caduta, Quando sei nato non puoi più nasconderti, Le vite degli altri, Baaria, Basta che funzioni, I vicerè, La tela animata, Il caso mattei, Salvatore Giuliano, La grande bellezza, Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Todo Modo, Z - L'orgia del potere

 

Ultime visite al Blog

ILARY.85JOM53vento_acquaalex.18trancoacer.250AVV_PORFIRIORUBIROSATEMPESTA_NELLA_MENTESense.8cassetta2surfinia60monellaccio19iltuocognatino1mario_fiyprefazione09LiledeLumiL
 

Tag

 
 

classifica 

 

Messaggi del 08/12/2013

 

Blue Jasmine

Post n°10785 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da Ladridicinema
 

Woody Allen con Blue Jasmine ci parla della crisi attuale della società americana, non solo economica, ma anche e sopratutto etica e morale. Lo fa attraverso una stupenda commedia tragicomica con sorprendenti tinte drammatiche che in qualche modo sembrano delineare una sfiducia abbastanza evidente per il presente, da parte del regista americano verso una società egoista, ipocrita, menefreghista e senza valori.

E' la storia di Jasmine, reginetta mondana di New York, sposata al filantropo Hal, uomo d'affari che la viziava e lusingava. Ma Hal era anche un truffatore e un infedele. La fine del loro matrimonio, dopo l'arresto e il successivo suicidio di Hal, ha portato Jasmine alla bancarotta e all'esaurimento nervoso. Sola e in balìa degli antidepressivi, la donna si trasferisce a San Francisco per vivere con la sorella Ginger, mai considerata; che spinge ad essere più ambiziosa in amore, scatenando la reazione del fidanzato di lei, Chili. Quest'ultimo, da poco subentrato al fallimento del precedente matrimonio di Ginger, viene da subito mal visto da Jasmine, che lo considera un "perdente": più in generale, la donna dimostra di mal sopportare il nuovo contesto in cui si trova a vivere, così distante dalle sue abitudini.

Il film riesce in pieno nel suo obiettivo, lasciando una sorta di amaro in bocca, grazie ad una magistrale, da oscar; interpretazione di Cate Blanchett, nei panni di un'anti-eroina contemporanea, che pretende di avere tutto, quasi per diritto divino, senza sapere fare nulla sè non lamentarsi e disprezzare le persone, solamente perché non hanno soldi o semplicemente perché fanno lavori umili. Una donna, metafora della società occidentale di oggi, che ha girato la testa dall'altra parte troppo spesso, giustificandosi con la tanta beneficenza che faceva, come se questo potesse bastare ad eliminare i propri peccati.

La Jasmine di Cate Blanchett è una donna fragile, piena di nevrosi e di vizi; creatrice e poi vittima del sistema e dell'ambiente economico, morale ed etico che gli è crollato sotto i piedi. Eccezionale la capacità del regista americano di giocare con i particolari di tutti i suoi personaggi, da Alec Baldwin (Hal) a Sally Hawkins (Ginger) fino a Bobby Carnevale, nei panni Chili. Tutto ciò a dimostrazione ancora di una volta dell'importanza che Allen da ai suoi attori.

La grande capacità di Allen sta nella lucidità dimostrata nel raccontare questo mondo senza estremizzazioni o criticità troppo negativa. Il personaggio di Hal stesso, è raccontato in maniera bonaria, quasi come se fosse inevitabile il suo comportamento. Come se non avesse altri modi di poter vivere. C'è quindi una condanna dell'ambiente in cui si sviluppa il tutto, oltre e più che delle persone. La stessa Jasmine a contatto con quel contesto sociale, pur se educata diversamente, finisce per essere contaminata a sua volta e finisce per contaminare tutte le persone che stanno intorno compresa sua sorella Ginger, come a dimostrare che nemmeno un ambiente più umile e genuino può essere salvo dalla fascinazione del denaro e del vuoto.

A livello narrativo sicuramente sta una delle forze del film; ricco di salti temporali da un tempo all'altro, per raccontarci nei minimi dettagli i diversi aspetti del carattere della donna e di come si è arrivati alla situazione attuale. Vediamo le motivazioni della sua nevrosi, la sua capacità di sfruttare gli altri e il suo egoismo meschino.

Negli Usa il film ha ricevuto tante lodi e da molti è considerato il film migliore del tardo periodo di Allen. Sicuramente dopo il flop di Rome whith love, finalmente si rivede il miglior Woody Allen, che ci racconta a suo modo la crisi lasciando come detto prima una sorta di amaro in bocca.

Voto finale: 5/5

Blue Jasmine:

TRAMA DEL FILM BLUE JASMINE: 
Di fronte al fallimento di tutta la sua vita, compreso il suo matrimonio con un ricco uomo d'affari Hal (Alec Baldwin), Jasmine (Cate Blanchett) una donna elegante e mondana newyorchese, decide di trasferirsi nel modesto appartamento della sorella Ginger (Sally Hawkins) a San Francisco, per cercare di dare un nuovo senso alla propria vita. Jasmine arriva a San Francisco in uno stato psicologico molto fragile, la sua mente è annebbiata dall’effetto dei cocktail di farmaci antidepressivi. Sebbene sia ancora in grado di mantenere il suo portamento prettamente aristocratico, in verità lo stato emotivo di Jasmine è precario e totalmente instabile, tanto da non poter neanche essere in grado di badare a sé stessa. Mal sopporta Chili (Bobby Cannavale), il fidanzato di Ginger che considera un "perdente", né il suo ex marito Augie (Andrew Dice Clay). Ginger, seppur riconoscendo, ma non comprendendo appieno l’instabilità psicologica della sorella, le suggerisce di intraprendere la carriera di arredatrice d’interni, un impiego che intuitivamente potrebbe essere alla sua altezza. Nel frattempo, Jasmine accetta malvolentieri un lavoro come receptionist in uno studio dentistico, dove attira le attenzioni indesiderate del suo capo, il dottor Flicker (Michael Stuhlbarg).


USCITA CINEMA: 05/12/2013
GENERE: Commedia
REGIA: Woody Allen
SCENEGGIATURA: Woody Allen
ATTORI: 
Cate BlanchettAlec BaldwinPeter SarsgaardAlden EhrenreichMichael StuhlbargBobby Cannavale,Louis C.K.Sally HawkinsMax CasellaCharlie TahanSteven WiigAndrew Dice ClayTammy Blanchard,Vanessa RossTom KempCatherine MacNealGlenn Fleshler


FOTOGRAFIA: Javier Aguirresarobe
PRODUZIONE: Perdido Productions
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.
PAESE: USA 2013
DURATA: 98 Min
FORMATO: Colore

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Vincitori Efa 2013

Post n°10784 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da Ladridicinema
 

FILM EUROPEO 2013
COMMEDIA EUROPEA 2013
MIGLIOR REGISTA EUROPEO
MIGLIORE ATTORE EUROPEO
MIGLIORE SCENEGGIATORE EUROPEO
MIGLIOR DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA EUROPEO - CARLO DI PALMA AWARD
MIGLIOR MONTATORE EUROPEO
MIGLIOR SCENOGRAFO EUROPEO
MIGLIOR COSTUMISTA EUROPEO
MIGLIOR SOUND DESIGNER EUROPEO
MIGLIOR COMPOSITORE EUROPEO
RIVELAZIONE EUROPEA - PREMIO FIPRESCI
EUROPEAN FILM ACADEMY FILM D'ANIMAZIONE
EUROPEAN FILM ACADEMY DOCUMENTARIO - PRIX ARTE
EUROPEAN FILM ACADEMY PREMIO ALLA CARRIERA
CONTRIBUTO EUROPEO AL CINEMA MONDIALE
MIGLIOR FILM EUROPEO - PEOPLE'S CHOICE AWARD

La cage dorée

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Civati e Cuperlo rispondo alle domande sull'informazione di Articolo 21

Post n°10783 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da Ladridicinema
 

Giuseppe Civati e Gianni Cuperlo rispondono alla lettera aperta di Articolo21 per i candidati alle Primarie Pd: “qualcuno batte un colpo su l’Informazione?”

civati cuperlo

L’8 dicembre prossimo sapremo chi traGiuseppe CivatiGianni Cuperlo eMatteo Renzi guiderà il principale partito del centro sinistra italiano. E chi di loro indicherà il percorso da seguire sulle strategie di governo, sulle scelte di politica nazionale e internazionale. Lavoro, economia, stato sociale, legge elettorale, giustizia… Sono tanti gli argomenti evocati con opzioni diverse dai tre candidati e che riguardano i principi fondamentali della nostra Costituzione. C’è però un’altra questione, tutt’altro che secondaria, ma che non sembra appassionare il dibattito: la libertà di informazione. In un paese libero, o che aspira ad esserlo, l’autonomia e il pluralismo dell’informazione dovrebbero essere un baluardo, la roccaforte di ogni programma politico. La libertà di espressione è linfa vitale di ogni democrazia. “E nessuna democrazia – per usare le parole del premio Nobel Amartya Sen – dotata di libera stampa ha mai sofferto una carestia”. Sarebbe pertanto importante conoscere il punto di vista dei tre contendenti alla guida del partito democratico su alcune materie che non riguardano solo il mondo dell’informazione ma l’idea stessa di società che vogliamo contribuire a migliorare:

- CONFLITTO DI INTERESSI: dopo vent’anni di sostanziale, complice disinteressamento, una legge avanzata e rigorosa sul conflitto di interessi può diventare uno dei primi punti all’ordine del giorno?
ANTITRUST: quanto dobbiamo aspettare per una normativa antitrust che impedisca l’abuso di posizioni dominanti sul mercato? – RAI – L’attuale modello di governance della Rai deve restare immutato o la principale azienda culturale del paese può essere finalmente sottratta dal condizionamento di governo, partiti e lobbies? La televisione pubblica è un bene comune o deve essere privatizzata?
TRASPARENZA: i cittadini hanno il diritto di conoscere la piena identità dei proprietari di mezzi di comunicazione, e i relativi meccanismi decisionali?
AGCOM : è giusto che l’Autorità Garante per le Comunicazioni non sanzioni adeguatamente le violazioni dei principi di pluralismo, par condicio ed imparzialità, anche al di fuori del periodo elettorale?
INTERNET: se la rete internet è libera per definizione perché si continuano a proporre leggi bavaglio anche per il web? E perché non si colma il ritardo sull’agenda digitale e il divario strutturale tra Nord e Sud?
PRECARIETA’: è auspicabile un impegno contro la crescente precarizzazione senza diritti del lavoro giornalistico o chi fa informazione deve continuare a vivere in condizioni di sfruttamento?
QUERELE TEMERARIE: a quando una legge che condanni chi utilizza le querele come forme di intimidazione, al pagamento del medesimo importo richiesto, in caso di sconfitta in sede giudiziaria?
GIORNALISTI MINACCIATI: sono oltre 300, nel 2013 i giornalisti minacciati in Italia e in particolare chi si occupa di criminalità. Quanto dobbiamo aspettare per una legge che sanzioni chi ostacola la libertà di informazione?

Gli ostacoli citati sono solo alcuni dei motivi che hanno visto sprofondare l’Italia al 57% nelle graduatorie internazionali della libertà di informazione. Ci piacerebbe sapere dai candidati alle primarie se intendano contribuire a togliere dalle nostre spalle questa indecorosa maglia nera, per fare dell’Italia un paese più libero e civile.

_________________________________

LA RISPOSTA DI GIUSEPPE CIVATI

 

Conflitto di interessi: uno dei peccati mortali del centrosinistra, quando ha governato. La madre e il padre di tanti altri errori, nella più generale cultura delle larghe intese televisive. Come segretario depositerò subito un testo nettissimo, a cominciare dai casi di ineleggibilità a monte, come doveva essere già nel 1994 per Berlusconi. E poi, evidentemente, rigore sulle incompatibilità di membri del governo, di parlamentari e amministratori.

 

Antitrust: limiti europei alla pubblicità e al numero dei canali di proprietà, per far nascere nuovi protagonisti dell’era digitale. Basta con monopoli e duopoli. Mai più prese in giro come la storiella di Rete 4 sul satellite.

 

Rai: sono per difendere il servizio pubblico come bene comune, dandogli autonomia contro tutte le ingerenze: come propongono Articolo 21 e Move on.

 

Trasparenza: E’ uno dei punti del mio programma. Totalmente d’accordo. No alle sottoculture del segreto.

 

Agcom: se si occupasse dei compiti che la legge le ha attribuito sul rispetto del pluralismo sarebbe meglio. Tutto l’anno, ovviamente.

 

Internet: per tutti, accesso libero e utilizzo del free software. Un no nettissimo a ogni bavaglio. E si’ ad una buona legge aperta e moderna sul copyright, fatta però dal Parlamento. Ottima la proposta del sen. Casson.

 

Precarietà: Basta con il Media Evo, come si intitolò un bel libro di qualche anno fa. Querele temerarie. Fondamentale un emendamento al testo sulla diffamazione. Servizio di tutela per i giornalisti minacciati.

___________________________________

LA RISPOSTA DI GIANNI CUPERLO

 

Voglio premettere che tutte le questioni che sono poste risultano legate da una comune chiave costituzionale che è costituita dal diritto all’informazione. L’attuazione di questo diritto che appartiene a tutti in base all’art.21 della Costituzione esige che si ponga in essere preliminarmente una seria disciplina del CONFLITTO DI INTERESSI.

 

Il primo degli 8 punti della piattaforma del PD per il Governo in questa legislatura era costituito proprio dal conflitto d’interessi. Deve essere abrogata l’inutile legge Frattini e si deve ripartire dal testo approvato in Commissione nella XV legislatura impostato sul “blind trust”. Deve essere anche rinforzata la disciplina del conflitto d’interessi nei media.

 

Una seria disciplina dell’ANTITRUST richiede la demolizione del SIC con il suo tetto di risorse irraggiungibile ed una più attenta considerazioni dei mercati rilevanti primo fra tutto quello della pubblicità. Il diritto all’informazione e il principio di eguaglianza sostanziale è anche quello che fonda la missione di servizio pubblico della RAI che deve restare pubblica come avviene nelle principali democrazie europee. Abrogazione delle norme sulla privatizzazione contenute nella Gasparri, impegno del Parlamento, con una mozione immediata per il rinnovo della concessione alla Rai nel 1916 ed avvio di un’ampia consultazione sul contenuto della missione, governance sottratta ai partiti e costruita attraverso un più diretto coinvolgimento degli utenti (art.43 Cost).

 

Anche la TRASPARENZA è una conseguenza del diritto all’informazione: vanno quindi rinforzate le norme sull’editoria anche per arrivare finalmente ad uno statuto più garantista.

 

L’AGCOM è nata per garantire i diritto costituzionali dei cittadini ma è fortemente deficitaria nella tutela del pluralismo sia in periodo elettorale che fuori da questo periodo. Il rispetto dei limiti pubblicitari è inconsistente ed anche il controllo sulle quote di produzione nazionali ed europee e per la tutela dei produttori indipendenti deve essere rafforzata anche in termini di trasparenza. C’è poi il problema di assicurare il servizio universale. Questo servizio molto importante a tutela delle opportunità per gli utenti più svantaggiati, per ora comprende solo la telefonia, ma dovrà al più presto riguardare anche l’accesso alla larga banda.

 

Regolamentazione di INTERNET. Si tratta della questione più complessa e delicata. Non solo le regole sul copyright (l’Agcom ha assunto in questi mesi una posizione limitativa della libertà della rete fortemente criticata), ma anche sulla net neutrality, sul ruolo e le forme di responsabilità dei provider, sulle garanzie di accesso ad internet.

 

La PRECARIETA’ rappresenta l’esatta antitesi della libertà d’informazione. Sono necessari interventi prioritari in questo campo.

 

QUERELE TEMERARIE la proposta di legge approvata dalla Camera ha affrontato il problema della diffamazione senza risolvere questo problema. I giudici già hanno qualche strumento per sanzionare con il pagamento delle spese alcuni di questi comportamenti, ma è necessario fare dei passi in avanti per scoraggiare questa pratica odiosissima.

 

GIORNALISTI MINACCIATI: di fronte a numeri così rilevanti è necessario rafforzare gli strumenti di tutela perché se si spengono queste voci si spegne la libertà di tutti.

4 dicembre 2013

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Il Natale "giovane" di Leonardo Pieraccioni da cinecittà news

Post n°10782 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da Ladridicinema
 

Cristiana Paternò05/12/2013
“Tra tutti i film di Natale, temo lo Hobbit che piace a grandi e bambini perché è brutto, ma noi abbiamo la nostra risposta, che è ‘lo’ Ceccherini”. Leonardo Pieraccioniaffronta sereno la sfida delle feste con il suo nuovo film, Un fantastico via vai, commedia (scritta con Paolo Genoveseanziché con il solito Giovanni Veronesi) ricca di messaggi positivi, rivolti soprattutto alle nuove generazioni. Il 48enne comico toscano, da tre anni padre di Martina a cui dedica anche la canzone dei titoli di coda, sente il peso degli anni, ma in positivo: “A 50 anni non si può più parlare di sindrome di Peter Pan, ma di sindrome del bischero, quando uno cerca l'amante di vent'anni e si fa una macchina sportiva. Ma io, girando per le università, sono sempre stato affascinato dallo sguardo scintillante dei ventenni. Dai 20 ai 25 anni c'è questo tsunami di emozioni che è fantastico”. 

Ecco dunque la storia di Arnaldo, sposato con Anita (Serena Autieri) e padre di due gemelline. Un giorno la moglie trova un paio di manette rosa nel bauletto del suo motorino e credendo che abbia l’amante – in realtà le ha messe lì il classico collega piacione – lo caccia di casa. Così Arnaldo va a vivere in una comune di studenti fuori sede dove condivide le ansie e i problemi di quattro ragazzi: la siciliana Camilla che non ha detto ai genitori di essere incinta, il nero Edoardo che è innamorato della figlia di un industrialotto razzista (Giorgio Panariello), Marco, che studia medicina ma sviene alla vista del sangue, e Anna che è attratta dagli adolescenti a cui dà ripetizioni oppure dai loro padri, senza vie di mezzo. Per Pieraccioni è stato un modo di tornare indietro nel tempo, ai Laureati, citati nella fuga dal ristorante per non pagare il conto. "Solo che quella che a vent’anni è una zingarata, adesso fa tristezza”, come dice lui. 

Circondato da interpreti emergenti come Marianna Di Martino, Chiara Mastalli, Giuseppe Maggio, David Sef e Alice Bellagamba, Leonardo non rinuncia ai suoi complici storici: dal citato Panariello all'immancabileMassimo Ceccherini nel ruolo di un investigatore privato disastrato “che si traveste persino da statua di gesso seduta sul cesso”. Mentre è una new entry l’inedita coppia comica formata da Maurizio Battista eMarco Marzocca nei panni di due colleghi allupati, oltre alle comparsate di lusso di Enzo Iachetti eAlessandro Benvenuti. “Ci sono state – rivela Pieraccioni - certe scene di massa ad alta concentrazione di comici, con Ceccherini, Battista, Panariello e Marzocca, dove regnava un casino difficile da gestire, come se ci fossero quattro tigri ammaestrate”.

E se non mancano i temi seri, dall'incomprensione padri-figli alla discriminazione razziale (“Purtroppo – dice Panariello - il cinema non basta a risolvere certi problemi come l’odio per gli stranieri e i diversi, ma visto che con questo film arriveremo a tanta gente è giusto almeno toccarli), lo stile è quello della commedia di sentimenti a lui cara. Ma non sente la concorrenza di Checco Zalone? “E’ un comico iper efficace. Anni fa lo volevo in un mio film, ma poi non se n’è fatto nulla, però mi piacerebbe tantissimo lavorarci insieme”. E fioccano le battute sul conterraneo Renzi: “E’ poliedrico, se comincia a fare il nostro mestiere non ce n'è più per nessuno, anche Benigni è preoccupato. Con lui potrei fare una coppia ma io sarei la spalla”. 

Prodotto da Levante con Rai Cinema (che per la prima volta lavora con Pieraccioni), Un fantastico via vaiarriva in sala il 12 dicembre in 500 copie. 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Paolo Virzì: il mio noir ironico e amaro

Post n°10781 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da Ladridicinema
 

Claudia Catalli04/12/2013
“Un mosaico di storie di ricchezza e miseria che racconta molto dell’Italia di oggi”. Così il regista definisce il suo nuovo film, 'Il capitale umano', presentato alle Giornate Professionali
SORRENTO. “Un mosaico di storie di ricchezza e miseria che racconta molto dell’Italia di oggi”. Così il regista Paolo Virzì definisce il suo nuovo film, Il capitale umano, presentato in anteprima alle Giornate Professionali e dal 9 gennaio nelle sale. Un noir sulla ferocia di un sistema sociale che ha spregiudicatezza e ipocrisia come valori-base, popolato da padri attenti solo ai propri interessi, non solo economici, e figli accartocciati su se stessi.
“Mi interessava indagare i conflitti generazionali, con padri egocentrici e immaturi (la coppia Fabrizio Gifuni e Fabrizio Bentivoglio, ndr) che la fanno pagare a giovani pieni di energia. Gli stessi che spero abbiano la forza di voltare pagina in questo Paese”.

E’ anche un film sulla crisi?
Sì, è un tema indagato nel panorama attuale del ricco Nord. Esplode la crisi, e la vediamo attraverso gli occhi di un immobiliarista e una ricca famiglia di investitori in borsa, e dei loro figli.

Sceglie di girare un noir nell’era della commedia e del fenomeno Checco Zalone. Come mai?
Intanto è un noir che non rinuncia a un’ironia amara e feroce. Poi su Zalone non sono catastrofico: è un comico popolare che fa molto ridere, mi divertono meno Boldi e De Sica. Il problema non è tanto la qualità di un film, ma un sistema poco sano. Se ti avventuri nella provincia italiana, ma anche a Perugia o Cremona, scopri che le sale cinematografiche in centro non ci sono più: un certo tipo di pubblico è stato costretto a rimanere a casa. A Roma ha chiuso il Metropolitan, che oltre tutto incassava discretamente. Bisogna riflettere molto su questo.

Fotografare un momento storico per raccontare le “storie” all’interno della Storia. Nei suoi ultimi film, con toni e secondo generi diversi, sembra non voler fare altro.

Mi appassionano i temi sociali ed esistenziali, mi piace che siano impregnati gli uni degli altri. La tragedia da sola mi pare pesante, il comico da solo stupido, le due cose insieme mi pare creino invece una chimica che funziona. Sarà che sono cresciuto leggendo Dickens, che faceva ridere e piangere, e da lettore ho assorbito uno sguardo che mi somiglia anche nella vita.

Tra i giovani registi individua suoi eredi? 
Difficile dirlo. Ci sono giovani che ammiro, come Alice Rohrwacher, intensa e spiritosissima. O Roan Johnson, con il suo I primi della lista. Molto bello anche Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, che mi è capitato di vedere.

Intanto a Torino ha sperimentato la direzione artistica del festival: com’è andata?

Mi sono divertito a stare in mezzo alla gente. Ho perso la voce, mi sono stancato, ma ero curioso di mettere il naso in un festival che seguivo con passione da spettatore e non ho perso occasione di festeggiare con gli spettatori.

Cos’è il cinema per lei?
Cito Mazzacurati: un modo per rimediare alla bruttezza della vita. I film possono essere una medicina per renderla più accettabile.

C’è un film o un personaggio dei suoi a cui è rimasto particolarmente affezionato?
Ho dei file nei computer densi di appunti di possibili epiloghi di personaggi che ho già raccontato al cinema, per fortuna ogni volta mi trattengo dallo svilupparli per non scadere nella civetteria autocelebrativa.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Sabina Guzzanti: 'La trattativa' tra giallo e umorismo

Post n°10780 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da Ladridicinema
 

Claudia Catalli06/12/2013
L’idea di un film sulla trattativa Stato-mafia, le è venuta intervistando Massimo Ciancimino per il doc' 'Draquila'. Dopo due anni di ricerche, l'attrice e regista ha realizzato un’opera di finzione
SORRENTO. L’idea di realizzare La trattativa, un film sulla trattativa Stato-mafia le è venuta intervistando Massimo Ciancimino per il documentario Draquila. Dopo due anni di documentazioni e ricerche, Sabina Guzzanti ha deciso di realizzare un’opera di finzione per raccontare quella che alleGiornate Professionali definisce “una storia complicatissima di cui si potrebbero fare film all’infinito: c’è dentro la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, i ministri, i servizi segreti italiani, americani, israeliani, i carabinieri, l’esercito”.

Da dove è partita?
Dalla scoperta di non saperne poi così tanto. Ho iniziato a lavorarci nel settembre del 2010, dopo Draquila. Sono stati due anni di ricerche per capire di cosa si trattasse veramente: tutti abbiamo letto articoli e sentiamo sempre parlare della 'Trattativa', ma solo approfondendo diventa che non ne sappiamo un bel niente. E’ una storia avvincente, drammatica, scioccante, ricca e soprattutto lunga vent’anni.

Non è un documentario, giusto?
E' un film di finzione con alcuni inserti di repertorio, perché alcune cose si potevano raccontare solo con la finzione, altre solo con materiale di repertorio. Inoltre cercavo una maniera di semplificare la storia per far capire al pubblico di cosa si parla, rendendola appassionante, simile a un giallo, qualcosa che si scopre via via che il film va avanti.

Come ha lavorato sulla messa in scena?
Ho riflettuto a lungo, anche perché i personaggi erano tanti, e altrettanti i punti di vista da raccontare. Alla fine ho pensato a questa formula originale: gli attori raccontano le vicende e si raccontano, entrano nei personaggi ed escono. Il tutto con un tono che ha punte di drammaticità, ma anche di umorismo.

Non è un tema su cui ridere…
Non lo è, ma il cinema è anche godimento: questioni come la mafia, su cui il cinema americano ironizza molto, in Italia vengono sempre affrontate con retorica, che è un modo per stordire lo spettatore e farlo sentire ricattato e costretto ad essere d’accordo, a condannare senza capire. Come se gli fosse chiesto, di fatto, un esercizio morale. Ma il cinema è altro da un gesto morale. E il mio obiettivo era che tutti capissero quello che il film prova a raccontare.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

L'anticinepanettone: 'Risate di gioia' di Monicelli torna in sala il 9 dicembre

Post n°10779 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da Ladridicinema
 

L'anticinepanettone: 'Risate di gioia' di Monicelli torna in sala il 9 dicembre
Ang06/12/2013
La penna di Alberto Moravia, la mano di un grande regista, Anna Magnani, Totò e l'inedita presenza dell'americano Ben Gazzara. Risate di Gioia di Mario Monicelli torna ora a rivivere nel nuovo restauro promosso dalla Cineteca di Bologna e Titanus, in collaborazione con Rai Cinema, e realizzato dal laboratorio L'Immagine Ritrovata. Un anti-cinepanettone che sarà in 70 sale italiane da lunedì 9 dicembre, quarto titolo (dopo Dial M for Murder di Alfred Hitchcock, Il Gattopardo di Luchino Visconti e Les Enfants du Paradis di Marcel Carné) del progetto della Cineteca di Bologna e Circuito Cinema per riportare in sala i classici restaurati tutti i lunedì e martedì, Il Cinema Ritrovato. Al cinema. In occasione del primo giorno di proiezione a Roma, Risate di Gioia sarà presentato lunedì 9 dicembre, alle ore 20.30 al Cinema Fiamma (via Bissolati, 47), da Chiara Rapaccini, compagna di Mario Monicelli. 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963