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Messaggi del 15/01/2014

 

Nebraska

Post n°10946 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

(Nebraska)

 
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USCITE DEL 16/01/2014

Post n°10945 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

 



Locandina: Angry Games - La ragazza con l'uccello di fuoco
Angry Games - La ragazza con l'uccello di fuoco(The Starving Games)GENERE: Commedia, Parodia
ANNO: 2013  DATA: 16/01/2014
NAZIONALITA': USA
REGIA: Jason Friedberg, Aaron Seltzer
CAST: Maiara Walsh, Cody Christian, Brant Daugherty, Alexandria Deberry, Lauren Bowles, Nick Gomez
Locandina: Anita B.
Anita B.(Anita B.)GENERE: Drammatico
ANNO: 2014  DATA: 16/01/2014
NAZIONALITA': Italia
REGIA: Roberto Faenza
CAST: Eline Powell, Robert Sheehan, Antonio Cupo, Nico Mirallegro, Andrea Osvárt
Locandina: C'era una volta a New York
C'era una volta a New York(The Immigrant)GENERE: Drammatico
ANNO: 2013  DATA: 16/01/2014
NAZIONALITA': USA
REGIA: James Gray
CAST: Marion Cotillard, Joaquin Phoenix, Jeremy Renner, Angela Sarafyan, Antoni Corone, Dylan Hartigan
Locandina: La mia classe
La mia classe(La mia classe)GENERE: Drammatico
ANNO: 2013  DATA: 16/01/2014
NAZIONALITA': Italia
REGIA: Daniele Gaglianone
CAST: Valerio Mastandrea
Locandina: Lo sguardo di Satana - Carrie
Lo sguardo di Satana - Carrie(Carrie)GENERE: Drammatico, Horror
ANNO: 2013  DATA: 16/01/2014
NAZIONALITA': USA
REGIA: Kimberly Peirce
CAST: Chloë Grace Moretz, Julianne Moore, Alex Russell, Gabriella Wilde, Ansel Elgort, Judy Greer
Locandina: Nebraska
Nebraska(Nebraska)GENERE: Drammatico
ANNO: 2013  DATA: 16/01/2014
NAZIONALITA': USA
REGIA: Alexander Payne
CAST: Bruce Dern, Will Forte, Bob Odenkirk, Stacy Keach, Devin Ratray, Rance Howard
Locandina: The Counselor - il procuratore
The Counselor - il procuratore(The Counselor)GENERE: Thriller
ANNO: 2013  DATA: 16/01/2014
NAZIONALITA': USA
REGIA: Ridley Scott
CAST: Michael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Penélope Cruz, Javier Bardem, Dean Norris
Locandina: The Unknown Known
The Unknown Known(The Unknown Known)GENERE: Documentario
ANNO: 2013  DATA: 16/01/2014
NAZIONALITA': USA
REGIA: Errol Morris
CAST: Errol Morris
 
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Sanremo 2014: omaggio a Fabrizio De Andrè, De Gregori e Guccini il 21 febbraio da musica10.info

Post n°10944 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Sanremo 2014. Dal palco del Teatro Ariston in occasione della 64esima edizione del Fe stival di Sanremo si renderà omaggio all’indimenticabile Fabrizio De Andrè in occasione del quindicesimo anniversario della sua scomparsa.

Fabrizio De Andrè è venuto a mancare l’11 gennaio 1999 e nel corso della quarta serata del Festival di Sanremo, in programma per venerdì 21 febbraio 2014, dovrebbe andare in scena un omaggio dedicato all’indimenticabile cantautore. Per adesso sembra che non ci siano ancora delle notizie ufficiali al riguardo, ma la notizia dell’omaggio a De Andrè è stata svelata da Il Messaggero: “Lo aveva detto, Fazio, che intendeva abbattere il muro tra il Festival delle canzonette popolari e il Club Tenco, tempio della canzone d’autore”.

Stando alle prime indiscrezioni trapelate sembra che nel corso della quarta serata del Festival di Sanremo potrebbe esserci una parte dedicata ai grandi cantautori italiani. Oltre all’omaggio a Fabrizio De Andrè infatti potrebbero essere inclusi anche Francesco De Gregori e Francesco Guccini. I brani dei tre grandi cantautori italiani potrebbero essere reinterpretati dagli stessi cantanti in gara.

Proprio la quarta serata dell’edizione 2014 del Festival di Sanremo dovrebbe prendere il nome di Sanremo Club. Noi di Musica10 vi ricordiamo che tra i big in gara c’è anche Cristiano De Andrè, figlio di Fabrizio, che si presenta alla competizione con i brano Invisibili e Il Cielo è vuoto. Anche Cristiano quindi renderà omaggio ad uno dei grandi cantautori del nostro Paese.

Fabrizio De Andrè non è mai salito sul palco del Teatro Ariston in occasione del Festival di Sanremo. Nel corso di un’intervista concessa a Enzo Biagi nel 1985 in riferimento alla kermesse canora più famosa d’Italia Fabrizio De Andrè aveva dichiarato: “Se si trattasse ancora di una gara di ugole e io pensassi di essere attrezzato a fronteggiare ugole sicuramente migliori della mia, se si trattasse di un fatto di corde vocali, la si potrebbe ancora considerare una competizione quasi sportiva, perché le corde vocali sono pur sempre dei muscoli. Nel caso mio, dovrei andare ad esprimere i miei sentimenti, e credo che questo non possa essere argomento di competizione”.

 

sanremo 2014 omaggio

 
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L'ora della vendetta: il trailer de "Il trono di spade 4"da today

Post n°10943 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Anteprima della quarta stagione della serie tv cult, che tornerà in America a partire dal prossimo 6 aprile

Fan de “Il trono di spade”, la quarta stagione è in arrivo.

La HBO ha annunciato la data ufficiale della messa in onda della premiere dei nuovi episodi della serie, basati sul “Tempesta di spade”, il terzo libro della saga creata daGeorge R.R. Martin con “Cronache del ghiaccio e del fuoco”. L'attesa è alle stelle e "Il trono di spade" ha sempre più seguito (come dimostra anche il fatto che sia da due anni saldamente in testa alla classifica delle serie tv più piratate)

La data da segnare sul calendario è il 6 aprile ed è già stato diffuso il trailer del lancio.

La vendetta è vicina e nuove battaglie e pericoli si profilano all’orizzonte dal Nord, a Melisandra, da Daenerys (Emilia Clarke) con i suoi draghi e i Bruti. La guerra sembrava finita per Joeffrey (Jack Gleeson) con la battaglia di Approdo del re ma Jamie Lannister (Nicolak Coster-Waldau) gli fa capire che che la pace è ancora molto lontana.

Oltre agli interpreti già citati, torneranno in scena anche Peter Dinklage, Lena Headey, Kit Harington, Natalie Dormer, Maisie Williams e Sophie Turner. 

In questi nuovi episodi “ci sarà più azione”, ha promesso David Benioff, che insieme a D.B. Wiess ha creato la saga per la tv, e si è detto sicuro che questa quarta stagione “sorpasserà la terza”.

 
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Emperor da mymovies

Post n°10942 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina Emperor

1945. Dopo l'armistizio della Guerra del Pacifico, gli Stati Uniti entrano in Giappone per stabilire le colpe delle personalità militari direttamente coinvolte nelle azioni belliche. Su ordine di Douglas MacArthur, comandante supremo delle forze di occupazione, il generale Bonner Fellers si trova a decidere, in soli dieci giorni, sulla sorte dell'imperatore Hirohito. Ma comprendere il suo reale coinvolgimento nella scelta della resa del Paese si rivelerà un duro compito per Fellers, parimenti perso dietro alla ricerca di Aya, una donna giapponese di cui è innamorato e della quale non ha più avuto notizie.
Un'indagine militare e una strettamente privata, due piste da seguire, dipanate entrambe in un paesaggio urbano devastato, Emperor sceglie di raccontare uno dei momenti cruciali della storia contemporanea, sommandoci una vicenda d'amore che sguazza nella convenzione più manifesta. Paralleli, i due percorsi risultano anche ben miscelati nella sceneggiatura di Vera Blasi e David Klass (tratta da "His Majesty's Salvation" di Shiro Okamoto), sebbene, ad uno sguardo più attento, diano l'impressione di remare l'uno contro l'altro, togliendosi spazio e doveroso approfondimento a vicenda: a rimetterci maggiormente è quella tormentata relazione amorosa che non può non rimanere a livello di intreccio da fotoromanzo, anche perché una certa organicità riesce comunque a permeare l'illustrazione dei funzionamenti interni all'esercito. Che sia l'apporto di un manierato, ma sempre solido Tommy Lee Jones nei panni di Douglas MacArthur (portato più volte sullo schermo, anche da Gregory Peck in Mac Arthur il generale ribelle) o di qualche acutezza nello sviluppo narrativo, la ricerca delle prove per scagionare o mandare all'impiccagione Hirohito riesce a tenere desto l'interesse del pubblico. È comunque un peccato che Peter Webber, regista inappuntabile, ma senza guizzi, non abbia voluto approfondire il punto di vista giapponese della vicenda, compresa la possibilità del grande malcontento e dell'onda di suicidi che l'impiccagione immediata avrebbe potuto causare nel Paese.
Si staglia da una diffusa e mediocre correttezza la sequenza in cui Douglas MacArthur incontra di persona Hirohito per capire di che tipo di uomo si tratti, un brano in cui sono messe a frutto tutte le risorse disponibili, dal montaggio alla fotografia, dalla recitazione ai dialoghi, per un climax che chiude in bellezza una pellicola altrimenti non memorabile. Per avere un'altra versione del cruciale colloquio tra l'imperatore e il generale basta rivolgersi a Il sole di Alexandr Sokurov.

 
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The Canyons

Post n°10941 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina The Canyons

Da circa un anno Tara fa coppia con Christian, ricco produttore cinematografico, mantenuto dal padre con un fondo fiduciario in cambio di una seduta alla settimana dall’analista. Quando Christian accetta di ingaggiare Ryan, aspirante attore e fidanzato della sua fedele assistente, non sa che Tara condivide un passato con Ryan che forse non si è mai chiuso. Il sospetto porta Christian ad innescare una spirale di ricatti e vendette. 
L’incontro tra la cinepresa di Paul Schrader e la penna di Bret Easton Ellis non poteva che avvenire attorno ad un microcosmo di giovani rampanti tristi e violenti, apparentemente fermo agli anni Ottanta, alla piscina delle ville e agli incontri sessuali di una volta soltanto, fissati per rimandare la noia da protagonisti costantemente altalenanti tra lo status di oggetto e di soggetto, di viventi e di larve. Ogni occasione è buona per loro, anzi necessaria, per ribadire il proprio potere sull’altro, sia quello derivante dai soldi o dall’ascendente sessuale. Tuttavia non lo è per dare sostanza e vita ad un film, che resta spoglio e catatonico come il paesaggio umano che giudica e contempla. 
Le grandi sale cinematografiche sono chiuse, deserte, abbandonate, gli schermi si sono fatti esigui e domestici come quelli del telefonino e della tv e gli spettacoli non possono che assomigliarsi tutti, nella loro ristrettezza morale, nel loro linguaggio ridotto ai minimi termini. Schrader racconta ancora la sua storia, ribadisce la sua teoria, ma il suo cinema questa volta non si distingue, non pulsa, non respira. 
Tra recitazioni amatoriali e sequenze amatorie senza il minimo brivido voyeuristico, l’unica verità del film è incarnata in Lindsay Lohan e da lei è fisicamente impossibile staccare gli occhi. Solo la sua rovina fisica è in grado di rievocare quella rima che in “Meno di zero” di Ellis si veniva a creare tra l’apatia e un sentimento molto più potente, forse il più potente di tutti, ovvero la tristezza. Il personaggio di Tara non sa cosa sia il diritto costituzionale americano alla felicità, è qualcosa che si perde in un passato remoto, nonostante la giovane età. Ma la sua forza non nasce dal film,bensì viene interamente da fuori, da una sofferenza reale, che il regista ha gioco facile a catturare (e in questo caso il voyeurismo c’è, eccome) ma in fondo non sa far fruttare.

 
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Vicini del terzo tipo

Post n°10940 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina Vicini del terzo tipo

Dopo il barbaro assassinio del custode del superstore in cui lavora, Evan decide di mettere in piedi un servizio di vigilanza dei cittadini di Glenview, piccola cittadina dell'Ohio in cui vive. Gli unici a unirsi a lui sono i tre stralunati Bob, Frankin e Jamarcus, uomini più o meno cresciuti che cercano più che altro divertimento e qualcuno con cui passare le serate. Alla fine il gruppo si trova a confrontarsi con un qualcosa molto più spaventoso delle loro possibilità: un'invasione aliena. Tra malintesi, gags involontarie e minacce più che serie, i quattro maldestri diventano loro malgrado l'ultima difesa contro la conquista del pianeta.
The Watch - questo il titolo originale di Vicini del terzo tipo - dimostra purtroppo come in alcune circostanze molti ingredienti saporiti non sempre alla fine si trasformano in un piatto gustoso. Gli elementi per una commedia esilarante c'erano tutti: uno spunto di partenza potenzialmente esplosivo; un regista proveniente dal più acclamato degli show comici, il Saturday Night Live. Un trio di attori pienamente affermato nel genere come Ben Stiller, Vince Vaughn e Jonah Hill, più un altro emergente e geniale come Richard Ayoade. Tutto questo però come anticipato non basta a far sì che il film trovi una sua vera e propria dimensione comica. Il primo problema è una sceneggiatura eccessivamente verbosa, che si dedica eccessivamente alla ricerca di scene ad effetto dove gli attori possono costruire situazioni e gags adatte ai dettami comici contemporanei, e tralascia quasi totalmente la costruzione di una storia spigliata e incisiva. Messa in scena e montaggio poi non contribuiscono a trovare il ritmo giusto per la narrazione, e così Vicini del terzo tipo stenta a decollare, trascinandosi fino a una conclusione che pur funzionale non innalza però più di tanto il livello di efficacia del prodotto. 
Imbottigliati in ruoli non particolarmente originali né scritti con il brio di altre commedie di questo tipo, Stiller, Vaugh e Hill non riescono a regalare al pubblico il meglio delle loro capacità di intrattenitori leggeri. Leggermente meglio riesce a fare Richard Ayoade grazie al suo british touch e al suo tono sempre vagamente surreale. Peccato poi sprecare un talento attoriale importante come quello di Rosemarie DeWitt in un ruolo di puro contorno. Il cinema comico americano di cassetta sa fare molto peggio di Vicini del terzo tipo, ma anche decisamente meglio. Passato attraverso molte riscritture di sceneggiatura e diversi registi, il film sembra non avere un centro ben preciso né un'idea specifica su cosa vuole essere, se un film di fantascienza o una commedia ridanciana. Nel tentativo di cercare di mescolare il tutto, perde una sua fisionomia precisa. Rimane l'intrattenimento superficiale, ma con questo materiale a disposizione era lecito aspettarsi molto di più: un piccolo film con un soggetto simile come l'inglese Attack the Block, regalava agli spettatori una variazione sul tema di ben altra efficacia.

 
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