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Messaggi del 07/02/2014

 

Sanremo 2014: ecco chi ha scritto le canzoni dei Campioni da Panorama

Post n°11071 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Ladridicinema
 

Elisa, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Nina Zilli: ci sono anche loro (ma solo come autori) tra i protagonisti del Festival. Nell'edizione di quest'anno, però, a sopresa la parte del leone la fanno i cantautori

  • 07-02-20149:00
Sanremo 2014: ecco chi ha scritto le canzoni dei Campioni
Noemi 
di Alberto Rivaroli

Altro che passerella dell'effimero, delle rime cuore-amore, delle canzonette: il Festival di Sanremo diventa il regno dei cantautori.

Non quelli storici, che all'Ariston ci hanno messo piede di rado e quasi sempre come ospiti. No, stiamo parlando dei partecipanti all'edizione 2014: basta dare un'occhiata all'elenco dei 14 Campioni e a quello dei 28 brani in gara (com'è noto ogni artista ne presenta due, salvo poi portarne solo uno alla serata finale), per scoprire che in moltissimi casi interprete e autore coincidono.

Niente di strano, intendiamoci: artisti come Cristiano De André,Francesco SarcinaRenzo RubinoRiccardo SinigalliaRon,Frankie Hi NRG MCAntonella Ruggiero e Noemi (il 20 febbraio esce il nuovo album di ineditiMade in London) contenente i due brani presentati a Sanremo Bagnati dal sole e Un uomo è un albero) sono abituati (sia pure con la collaborazione più o meno fissa di altri musicisti e parolieri) a essere autori di se stessi. Né deve stupire più di tanto la scelta dei Perturbazione, gruppo attivo da molti anni, di scriversi le canzoni anche in questa occasione. Quello che semmai fa notizia è che, su un totale di 14 big (come li chiamavano una volta), siano solo due i personaggi che che all'Ariston si presentano solo come cantanti: si tratta di Francesco Renga, uno dei favoriti, e Giusy Ferreri.

Il primo si è affidato a Elisa, che gli ha scritto Vivendo adesso, e a Roberto Casalino, autore di A un isolato da te. Lo stesso Casalino (musicista molto apprezzato, che ha lavorato per big come Emma,Nina ZilliMarco Mengoni e Alessandra Amoroso) si è "occupato" anche della Ferreri, di cui ha firmato le due tracce sanremesi, L'amore possiede il bene e Ti porto a cena con me. Il legame tra autore e interprete è del resto di vecchia data: Giusy deve proprio al compositore campano (e aTiziano Ferro) il suo brano portafortuna Non ti scordar mai di me, che l'ha lanciata a X Factor nel 2008. Restano da citare pochi altri «collaboratori» di rilievo: Nina Zilli, che ha aiutato Giuliano Palma a comporre Così lontanoGiuliano Sangiorgi, padre del testo di Tanto ci sei di Raphael GualazziCristina Donà, cantautrice che per l'occasione ha collaborato al brano di Arisa,Lentamente (il primo che passa).

Per il resto, è un trionfo del fai da te, al punto che sorge legittimo un sospetto: non è che, al di là dell'estro individuale dei partecipanti a Sanremo 2014, le case discografiche hanno chiuso i rubinetti alla voce autori? In ogni caso, non è detto che la rassegna sanremese debba risentirne in negativo, anzi... cristiano de andre

Lo sapremo tra pochi giorni, al momento di incoronare l'erede di Marco Mengoni, trionfatore un anno fa con L'essenziale.

 
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Un amore di Wes da il cinematografo

Post n°11070 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Ladridicinema
 

Giovedì 6 Febbraio 2014
"L'ho fatto pensando alla mia prima cotta", dice Anderson di The Grand Budapest Hotel. Che apre Berlino 64 mandando al tappeto (rosso) una parata di star
È la nuova commedia di Wes Anderson, The Grand Budapest Hotel, ad aprire la corsa all’Orso d’Oro della Berlinale numero 64.
Anderson è arrivato con Ralph Fiennes, il brillante e giovanissimo Tony Revolori, Willem Dafoe, Bill Murray, Jeff Goldblum, Tilda Swinton, Edward Norton e Saoirse Ronan. Insomma il grande Ensemble firmato Anderson quasi al completo. L’umore surreale e un po‘ sovversivo è il segno di riconoscimento del regista americano. Questa volta è una storia surreale e precipitosa che gira intorno a un Hotel di lusso ma in rovina, da qualche parte al centro dell’Europa. Il film è stato girato nella bellissima città medievale di Görlitz, in Sassonia, a due ore da Berlino. A fianco del concierge Gustave-Ralph Fiennes, oltre alle già citate star, anche Adrian Brody, Jude Law, Owen Wilson, Jason Schwartzman, Harvey Kietel, Léa Seydoux e il francese Mathieu Amalric. Il cast è stellare e funziona come un orologio svizzero. 
Nel rosa confetto Grand Budapest Hotel il mondo gira più lento della storia che, tutt’intorno, sta precipitando. È infatti il 1932. E il Paese mitteleuropeo inventato verrà presto invaso da una potenza straniera che parla Tedesco. La commedia resta intatta e non diventa tragica né per gli eventi sullo sfondo, dalla presa del potere dei fascisti, al comunismo successivo, né per l’omicidio di un’anziana miliardaria, l’evento su cui Anderson costruisce la sua pirotecnica Babele. Il merito di Wes Anderson? Aver conservato negli ultimi dodici anni, da I Tenenbaum (2001), passando per Il treno per il Darjeeling (2007), un’anima da bambino.
I suoi film sono colorati e vanno visti con lo sguardo sgranato, altrimenti non funzionano. Fa quello che si permette solo Tarantino: collezionare le cose che sgraffigna in giro, il cinema francese, i romanzi d’Avventura, i Beat degli anni sessanta, J. D. Salinger, trattati di biologia marina, o i Peanuts, per poi mischiare tutto insieme. Il risultato è l’Ensemble à la Anderson. A commento del film ha detto: "L’ho fatto pensando al mio primo amore“. Anche se dal suo cappello magico poi è uscito fuori un thriller comico sullo sfondo della guerra. "I ricordi e le sensazioni sono il collante dei miei film“. Anche il Grand Budapest Hotel è nient’altro che questo: un interregno malinconico sospeso tra infanzia e età adulta.

 

Simone Porrovecchio

 
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OLIMPIADI SOCHI 2014: I convocati azzurri

Post n°11069 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Ladridicinema
 

Sochi-2014

La Federazione Italiana Sport Invernali ha ufficializzato, d’intesa con il CONI, la composizione della squadra che parteciperà alla XXII edizione dei Giochi Olimpici Invernali, in programma a Sochi dal 7 al 23 febbraio 2014.

Gli azzurri protagonisti in Russia saranno 86 (55 uomini e 31 donne), divisi tra sci alpino, sci di fondo, salto, combinata nordica, biathlon, snowboard, freestyle, slittino artificiale, skeleton e bob su pista artificiale.

Le convocazioni sono state effettuate in base ai risultati stabiliti dai criteri di selezione fissati ad inizio stagione e alle indicazioni arrivate dai rispettivi direttori tecnici. L’Italia Team in Russia sarà quindi composto da 113 atleti (69 uomini e 44 donne, compresi i 27 azzuri degli Sport del Ghiaccio).

Ricordiamo che le Olimpiadi saranno trasmesse da Sky con sei canali tematici, commentatore di eccezione Alberto Tomba.

Questo l’elenco completo:

SCI ALPINO (19)
- Brignone Federica
- Costazza Chiara
- De Aliprandini Luca
Fanchini Nadia
- Fanchini Elena
- Fill Peter
- Gross Stefano
- Heel Werner
- Innerhofer Christof
Karbon Denise
- Marsaglia Francesca
- Merighetti Daniela
- Moelgg Manfred
- Nani Roberto
- Paris Dominik
Razzoli Giuliano
- Simoncelli Davide
- Stuffer Verena
- Thaler Patrick

SCI DI FONDO (16)
- Agreiter Debora
- Brocard Elisa
- Clara Roland
- Debertolis Ilaria
- De Fabiani Francesco
- De Martin Topranin Virginia
Di Centa Giorgio
- Hofer David
- Noeckler Dietmar
- Laurent Greta
- Nizzi Enrico
- Pasini Fabio
- Pellegrino Federico
- Pellegrin Mattia
- Piller Marina
- Vuerich Gaia

SALTO (5)
- Bresadola Davide
- Colloredo Sebastian
- Dellasega Roberto
- Insam Evelyn
- Runggaldier Elena

COMBINATA NORDICA (5)
- Bauer Armin
- Costa Samuel
- Michielli Giuseppe
- Pittin Alessandro
- Runggaldier Lukas

BIATHLON (10)
- De Lorenzi Christian
- Gontier Nicole
- Hofer Lukas
- Oberhofer Karin
- Ponza Michela
- Runggaldier Alexia
- Taschler Daniel
- Wierer Dorothea
- Windisch Dominik
- Windisch Markus

SNOWBOARD (12)
- Boccacini Corinna
- Brutto Raffaella
- Erlacher Meinhard
- Fischnaller Roland
- Leoni Tommaso
- March Aaron
- Mick Christoph
- Matteotti Luca
- Moioli Michela
- Ochner Nadya
- Perathoner Emanuel
- Visintin Omar

FREESTYLE (4)
- Bertagna Silvia
- Eder Markus
- Matiz Giacomo
- Scanzio Deborah

SLITTINO ARTIFICIALE (10)
- Fischnaller Dominik
- Gasparini Sandra
- Gruber Patrick
- Oberstolz Christian
- Rastner Patrick
- Rieder Emanuel
- Rieder Ludwig
- Robatscher Sandra
- Voetter Andrea
Zoeggeler Armin

SKELETON (1)
- Oioli Maurizio

BOB SU PISTA ARTIFICIALE (4)
- Bertazzo Simone
- Costa Francesco
- Fontana Simone
- Frullani William

 
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Gli obiettivi della Nazionale italiana da Russia oggi

Post n°11068 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Ladridicinema

Il presidente del Coni Giovanni Malagò
(Foto: www.coni.it

Fare meglio di Vancouver 2010. Primo passo di un percorso per una nuova mentalità sportiva in Italia. Giovanni Malagò è alla prima Olimpiade da presidente del Coni. Ecco le sue emozioni e le aspettative sulla spedizione azzurra, in occasione deiGiochi di Sochi.

Presidente Malagò, sono le sue prime Olimpiadi da numero uno del Coni. Prevale l'emozione o la responsabilità per il grande evento, che arriva un anno dopo la sua elezione?

“Sono orgoglioso di poter vivere questa esperienza fantastica, perché i Giochi olimpici rappresentano la massima espressione dello sport, per significato e contenuti. È certamente un’emozione speciale da affrontare con doveroso senso di responsabilità, con la certezza che il Coni ha profuso il massimo impegno nella marcia di avvicinamento all’appuntamento, supportando le federazioni in ogni loro necessità”.

Cinque medaglie per la spedizione italiana a Vancouver: si può fare meglio? 

“Andiamo ovviamente a Sochi con l’obiettivo di migliorarci, le premesse esistono: tornammo dal Canada con cinque medaglie ma vorrei ricordare che siamo da podio in gare in cui può cambiare tutto da un momento all’altro, come nella discesa libera o nel SuperG maschili. Ci tengo comunque a ribadire che vincere più medaglie di Vancouver non vorrebbe dire aver risolto tutti i problemi del nostro movimento e se andassimo peggio non sarebbe comunque tutto da cancellare. Il tema centrale rimane dotare il Paese di una nuova mentalità sportiva”

Lei ha definito l'edizione dei Giochi russi "esageratamente blindata". Ci sono state anche ripetute minacce terroristiche per l’Italia...

“Non ci sentiamo intimoriti, siamo in buona compagnia ed è un discorso molto generalizzato. Ci sono persone professionali che sono abituate a gestire questi problemi e che ci danno ampie rassicurazioni. Come tutte le persone che hanno ruoli istituzionali, e quindi anche un forte senso di responsabilità, valuterò comunque tutti gli approfondimenti del caso, rispettando l’evoluzione dei fatti. Mi sembra che il rapporto sia di otto poliziotti ogni atleta ma meglio così piuttosto che avere lacune nella sicurezza".

Alcuni atleti azzurri, come per esempio Arianna Fontana, ritengono che a Sochi ci sia stato salto di qualità nella qualità delle strutture rispetto a Vancouver. È dello stesso parere?

“Credo che le testimonianze degli atleti valgano più di qualsiasi altra riflessione, sono loro i protagonisti e i principali fruitori degli impianti, soprattutto nella logica della competizione che richiede parametri di valutazione sicuramente diversi e più specifici. Le risorse economiche investite nell’organizzazione della manifestazione costituiscono certamente un elemento oggettivo discriminante per intuire l’impegno profuso nella realizzazione e nell’allestimento dei siti di gara”.

In recenti interviste ha detto che non è il solo medagliere ma anche la programmazione a fotografare lo stato di salute dello sport di un Paese. Gli sport invernali hanno un futuro in Italia anche in caso d'insuccesso a Sochi?

 

“Quel che occorre è un salto di qualità nella cultura sportiva, questo discorso prescinde dai risultati e vale per l’intero sistema sportivo. Gli sport invernali ci hanno sempre regalato grandi emozioni, grazie a una tradizione storica premiata dai successi e dalla nascita di nuovi campioni. La Federazione ha lavorato in modo serio, sappiamo quanto sia diventata agguerrita la concorrenza nella corsa alle medaglie, non sarà un podio in meno o in più a cambiare i programmi. Esistono certamente le basi per pianificare un futuro ambizioso”.

 
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Winterbottom: "Il mio film non sarà su Amanda Knox" DA CINECITTà NEWS

Post n°11067 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Ladridicinema
 

Mi. Gre.07/02/2014
BERLINO - Tanto rumore, al mercato della Berlinale, intorno al nuovo progetto di Michael Winterbottom, di cui vengono mostrate alcune immagini in anteprima. IntitolatoThe Face of an Angel e interpretato da Daniel Bruhl, Kate Beckinsale e dal nostro Valerio Mastandrea, il film è ispirato al libro Angel Face: Sex, Murder and the Inside Story of Amanda Knox scritto dalla giornalista americana Barbie Latza Nadeau ma, come ha spiegato il cineasta aScreen International, "Non è un film su Amanda Knox, il caso al centro della mia pellicola è di finzione. Nessuno dei personaggi principali - ha aggiunto - è direttamente connesso alla vicenda, al cuore della storia c'è la tragedia legata alla perdita di una figlia".

 
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