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Messaggi del 12/12/2014

 

Golden Globe, per Birdman 7 candidature da ansa

Post n°11963 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

Poi Boyhood e The Imitation Game. Niente nomination per Virzì

(ANSA) - LOS ANGELES, 11 DIC - Birdman, del regista Alejandro Gonzalez Inarritu, ha ottenuto ben sette nomination alla 72/a edizione dei Golden Globe, i premi cinematografici che vengono conferiti ogni anno dalla stampa straniera a Hollywood. Dopo il film di Inarritu, che aveva aperto la Mostra del Cinema di Venezia, ci sono The Imitation Game di Morten Tyldum e Boyhood di Richard Linklater con cinque candidature, mentre La teoria del tutto ne ha ottenute quattro. Niente da fare per Paolo Virzì e Il capitale umano

 
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I Campioni salgono a 20

Post n°11962 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 

E le Nuove Proposte saranno promosse in prime time

(ANSA) - ROMA, 11 DIC - Novità a Sanremo (10-14 febbraio).   Sale da 16 a 20 il numero dei campioni in gara - nomi annunciati il 14/12 durante l'Arena di Giletti - e le Nuove proposte saranno promosse in prima serata per assicurare loro maggiore visibilità e sostenere la nuova generazione della musica italiana. "Vista la qualità e la quantità dei brani ricevuti da parte degli artisti - spiega Carlo Conti, conduttore e direttore artistico - ho proposto e ottenuto da Rai1 la modifica del Regolamento" sul numero dei big.

 
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Rai, bavagli, periferie dimenticate… da articolo21 (111214)

Post n°11961 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 

Rai, bavagli, periferie dimenticate…
Domani a Roma con Art.21. Premi a Gassman, Abbate, Di Mambro, Barra,
Noury, Degli Esposti, Palazzetti, Gillio

S

Conflitto di interesse, riforma della Rai, leggi bavaglio, crisi dell’editoria, costruzione di una rete di siti per “Illuminare le periferie”, questi alcuni dei temi che segneranno la nostra assemblea nazionale che si svolgerà il prossimo 13 dicembre a Roma nella sede della Fnsi dalle 10 in poi. Sarà la prosecuzione della riflessione già iniziata ad Assisi e anche per questo saranno invitate tutte le associazioni e le esperienze che abbiamo incontrato in questi anni.

Dalle 10.00 alle 12.00 la prima sessione sarà dedicata alla presentazione di una proposta, di metodo e di merito, sulla riforma dei media e non della sola Rai. Senza la risoluzione del conflitto di interessi ed un radicale superamento della legge Gasparri, a partire dalla riformulazione del sistema integrato delle comunicazioni, non potrà esserci infatti alcuna riforma credibile del settore.
– Dalle 12.00 alle 14.00 la seconda sessione riflettori puntati sui bavagli vecchi e nuovi: legge sulla diffamazione, nuove norme sul lavoro precario, mancata riforma dellalegge sull’editoria. Saranno con noi giuristi e rappresentanti delle diverse realtà sindacali e professionali.
Dalle 15.00 alle 17.00 la terza sessione sarà invece dedicata al rilancio e al potenziamento del sito www.articolo21.org e alla definizione della Rete dei siti che hanno aderito alla campagna ” Ti Illumino di più”.
Dalle 17.00 infine, nel ricordo di Federico Orlando, saranno assegnati i premi Paolo Giuntella per la libertà di informazione in collaborazione con  Fnsi, Inpgi, Casagit, Usigrai e Ordine dei GiornalistiQuesta volta saranno consegnati i riconoscimenti aGraziella Di Mambro che, con i suoi colleghi del Quotidiano di Latina, contrasta il malaffare in quella difficile realtà, alla giornalista Francesca Barra che ha subito intimidazioni e insulti in rete per alcuni post antirazzisti, a Gian Mario Gillio direttore della rivista Confronti,storico punto di incontro tra credenti, diversamente credenti e non credenti. (Sarà invece assegnato alla prima assemblea del 2015 il premio già annunciato a Federica Angeli, la coraggiosa cronista costretta a vivere sotto scorta per le sue inchieste sulla presenza mafiosa a Ostia). Un riconoscimento speciale sarà assegnato aCarlo Degli Esposti,uno dei più sensibili produttori italiani, da sempre schierato  sul fronte della qualità e della promozione di temi, autori, realtà troppo spesso trascurate o cancellate. La tradizionale targa dedicata a chi ha scelto di battersi per il riconoscimento dei diritti civili sempre, comunque, dovunque sarà dato a Riccardo Noury di Amnesty e adAlessandro Gassman per la generosità ed la passione civile con le quali ha messo a disposizione degli altri la sua sensibilità di autore,attore, regista.
Un premio speciale a Lirio Abbate,  giornalista che da tempo denuncia la presenza di una piovra tutta romana. Sotto scorta per le minacce di morte subite ha svelato coraggiosamente gli intrecci tra politica, affari e criminalità organizzata, nella Capitale e non solo.
Alla fine, tutti insieme, consegneremo il riconoscimento, annunciato da tempo, all’associazione dei familiari delle vittime dell’Eternit di Casale Monferrato. Il premio che daremo al sindaco di Casale Monferrato Titti Palazzetti sarà una occasione per riaccendere le luci sulla strage senza fine, quelle delle morti sul lavoro e da lavoro.

Ovviamente siete tutte e tutti invitati. Di seguito l’elenco delle adesioni, così come stanno arrivando alla redazione. Grazie, appuntamento al 13 dicembre.

LE PRIME ADESIONI PERVENUTE (INVIATE LA VOSTRA ADESIONE ALLA MAIL redazione@articolo21.info) 

Tommaso Fulfaro, Elisa Marincola, Mara Filippi Morrione, Beppe Giulietti, Stefano Corradino, Paola Venanzi, Vittorio Di Trapani, Daniela De Robert, Franco Siddi, Vincenzo Vita, Giorgio Zanchini, Graziella Di Mambro,  Daniele Cerrato, Andrea Camporese, Giorgio Santelli, Paolo Aleotti, Elio Matarazzo, Filippo Vendemmiati, Roberto Bertoni, Claudia Farallo, Carlo Degli Esposti, Andrea Iacomini, Riccardo Noury, Giovanni Marzini, Norma Ferrara, Anna Cerofolini, Stefania Battistini, Enzo Nucci, Roberto Secci, Danilo Sinibaldi, Giulio Vasaturo, Barbara Scaramucci, Duilio Gianmaria, Valerio Cataldi, Tarek BrhameRenato Parascandolo, Patrizia Bovi, Ylenia Di Matteo, Nella Condorelli, Raffaele Siniscalchi, Giovanni Marzini, Francesca Fresa, Elena Risi, Rossella Granata, Giorgio Balzoni, Roberto Zaccaria, Raffaele Lorusso, Flavio Lotti, Eduardo Orlando, Laura Giuntella, Enrico Fulfaro, Ugo Onelli, Lucio Rizzo, Lelio Grassucci, Enzo De Camillis, Tiziana Boari, Michele Cervo, Marina de Ghantuz Cubbe, Benedetta de Ghantuz Cubbe Fernando Cancedda, Ivana Gomarasca e Marisa Gomarasca, Domenico Gallo, Alessandra Tarquini, Tiziana Cignarelli, Alessandro Cardulli, Patrizia Rossi, Pino Scaccia, Claudio Foresti, Elisa Viscuso, Vincenzo Macchiarola, Pierluigi Mele, Alessandra Mancuso

12 dicembre 2014

 
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"Trame, il Sud in bianco e nero", le mafie viste attraverso i cinegiornali Luce da cinecittà news

Post n°11960 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Michela Greco11/12/2014
COURMAYEUR - Dai cinegiornali della Settimana Incomsulle gesta, la cattura e la morte del bandito Salvatore Giuliano, nel 1950, al film di Gianfranco Mingozzi Con il cuore fermo Sicilia del 1965, passando per i filmati dell'Istituto Luce che documentarono le vicende del bandito La Marca e del brigante Musolino, di Rosario Candela e del mostro di Presinaci. È l'illuminante e suggestivo percorso diTrame, il Sud in bianco e nero, l'incontro promosso alNoir in Festival dall'Istituto Luce Cinecittà con il festival calabrese Trame, con la conduzione di Gaetano Savatterie la partecipazione di Costanza Quatriglio, Armando Caputo, Toni Trupia, Tommaso De Pace, Gianrico Carofiglio, Carmelo Sardo e Giovanni Spagnoletti

Un inedito viaggio attraverso l'evoluzione della narrazione della criminalità organizzata tramite le immagini e le parole dei cinegiornali, in cui emerge in tutta la sua potenza l'influenza del linguaggio cinematografico sulla rappresentazione del fenomeno mafioso. "Nei cinegiornali sul bandito Giuliano vediamo un immaginario costruito su icone che rappresentano qualcosa di invisibile: la mafia – spiega la regista di Triangle – È un immaginario fatto di paesaggi, di volti, con il pescivendolo, le donne velate, il carretto siciliano: scene costruite a scopo propagandistico, impregnate di forzature semantiche". Un metodo rappresentativo ingenuo e diabolico allo stesso tempo: "erano documenti filogovernativi", commenta Savatteri, capaci di suggerire che, con la cattura di un criminale, si "metteva fine alle anacronistiche sopravvivenze del passato mafioso".

Secondo Armando Caputo, presidente della Fondazione Trame, "Ci fu all'epoca una potenza di fuoco dello Stato ben rappresentata da quelle immagini: dall'ultimo brigante ucciso, raccontato come una vittoria definitiva, alla lotta seria alla 'Ndrangheta sono passati decenni: nel frattempo la 'ndrangheta in Calabria è diventata una potenza inimmaginabile, svelando l'enorme danno provocato anche da quella rappresentazione falsata". Il regista Toni Trupia azzarda un "paragone con la narrazione giornalistica del caso di cronaca del piccolo Loris: è stata effettuata una forzatura di senso in cui qualsiasi indizio porta alla medesima conclusione, mostrando sempre la madre tra due poliziotti e rappresentandola quindi come arrestata'". 

I cinegiornali della Settimana Incom dell'inizio degli anni '50 tracciavano comunque un affresco del Sud attraverso i suoi mali molto diverso da quello che arriverà più tardi, con il bellissimo documentario firmato daGiuseppe Ferrara nel 1966Mafia d'Aspromonte, in cui al contrario la 'ndrangheta viene definita come "uno dei pochi mezzi di affermazione personale dei cittadini calabresi, attanagliati dalla paura della vita in una terra condannata all'oblio sociale". Lo scrittore Gianrico Carofiglio, che da consulente della Commissione antimafia coniò l'espressione "mafia liquida", conferma che "la paura della vita, come suggerisce il documentario di Ferrara, è in effetti una delle verità profonde dietro il fenomeno mafioso. All'epoca non c'erano norme, né strumenti tecnici e investigativi per contrastarlo, c'era un problema culturale e di compromissione degli apparati dello Stato, soprattutto in Sicilia".

Il finale dell'incontro è riservato alle incredibili immagini di Con il cuore fermo Sicilia, un'opera che, secondo Costanza Quatriglio, "mostra la potenza della grande letteratura, grazie al testo di Leonardo Sciascia, che incontra il grande cinema firmato da Mengozzi e coadiuvato da Zavattini".

 
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Golden Globe, nessuna nomination per Virzì

Post n°11959 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

ssr11/12/2014
Birdman, il film di Alejandro Gonzalez Inarritu, che ha inaugurato l'ultima Mostra di Venezia, guida le nomination dei Golden Globe 2015 con 7 candidature. SeguonoBoyhood di Richard Linklater e The Imitation Game di Morten Tyldum. Nessuna nomination per Il capitale umanodi Paolo Virzì, il film in corsa per gli Oscar non è entrato nella cinquina del Miglior film in lingua straniera dove invece sono presenti Force Majeure (Svezia), Gett: The Trial of Viviane Amsalem (Francia-Israele), Ida (Polonia),Leviathan (Russia), Tangerines (Estonia). Nessun artista italiano neanche in altre categorie.

Nella cinquina dei migliori film drammatici troviamoBoyhood, Foxcatcher, Selma, The Imitation Game La teoria del tutto. In quelli delle commedie o musical ci sono Birdman, The Grand Budapest Hotel, Into the Woods, Pride St. Vincent.
Gli interpreti nominati come migliori attori nella categoria commedia sono Michael Keaton per Birdman, Ralph Fiennes per The Grand Budapest Hotel, Bill Murray per St. Vincent, Joaquin Phoenix per Inherent Vice, Christoph Waltz per Big Eyes. Mentre i cinque nella categoria attori drammatici sono Benedict Cumberbatch per The Imitation Game, Eddie Redmayne per La teoria del tutto, Steve Carell per Foxcatcher, David Oyelowo per Selma, Jake Gyllenhaal per Lo sciacallo.

La cinquina delle attrici protagoniste in una commedia sono Amy Adams per Big Eyes, Emily Blunt per Into The Woods, Julianne Moore per Maps To The Stars, Quvenzhane Wallis per Annie, Helen Mirren perAmore, cucina e... curry.
Nella categoria film drammatici invece le attrici protagoniste nominate sono Julianne Moore (doppia candidatura) per Still Alice, Reese Witherspoon per Wild, Rosamund Pike per L'amore bugiardo, Felicity Jones per La teoria del tutto, Jennifer Aniston per Cake.
I film d'animazione candidati sono Big Hero 6The Book of LifeThe Boxtrolls, Dragon Trainer 2  e The Lego Movie.

La settantaduesima edizione del premio dei giornalisti stranieri a Hollywood si svolgerà l'11 gennaio, la cerimonia sarà condotta per la terza volta da Tina Fey e Amy Pohler.

 
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Il ricco, il povero e il maggiordomo

Post n°11958 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Molière in bicicletta

Post n°11957 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 

Locandina Molière in bicicletta

Gauthier Valence è un attore celebre e amato dal pubblico, che lo segue appassionato in un medical drama francese. Stufo di interpretare eroi buoni di fiction televisive decide di mettere in scena Molière e di chiedere aiuto a Serge Tanneur, grande talento del teatro ritiratosi tre anni prima al culmine della sua carriera. Raggiunto Serge a l'Île de Ré, Gauthier prova a convincerlo a tornare a recitare, proponendogli "Il Misantropo", che Serge ha sempre sognato di interpretare. Adulato e lusingato, Serge fa resistenza e chiede a Gauthier qualche giorno di prova. Narcisi ed egoisti, decidono di fare a turno la parte di Alceste, il protagonista innamorato di Celimene e amico di vecchia data di Filinte. Alternando il ruolo di Alceste con quello di Filinte e ripetendo fino allo sfinimento la scena uno dell'atto primo, Serge e Gauthier arrivano al termine della 'recita' e a un passo dal capirsi. Ma l'incontro con Francesca, una bella italiana divorziata, sconvolgerà il loro equilibrio, scompaginando testo e vita. 
Commedia in versi e in cinque atti, "Il Misantropo" è la storia di un uomo intransigente, che rifiuta l'ipocrisia ed esibisce una rigida rettitudine che si ripete 'per principio', allontanandolo dal mondo e dalle relazioni umane. E come l'Alceste di Molière, Serge Tanneur si è congedato dalla mondanità e dai riflettori, ripiegando nella solitudine e nella lagnanza, da cui lo stana Gauthier Valence. Scorbutico, geloso e crudelmente sincero, il personaggio di Fabrice Luchini trova in Lambert Wilson un'antagonista all'altezza, con cui provare e (ri)provare a se stesso di essere il migliore. Portatori di una comicità corrosiva, Luchini, saturo di bile nera, e Wilson, pieno di vanagloria, interpretano a turno l'Alceste molièriano, esibendo la dimensione atemporale del suo carattere e la modernità dei suoi difetti. Nato dall'ossessione di Fabrice Luchini per il commediografo francese, Molière in bicicletta è una commedia che mette in crisi, ridicolizzandoli, gli automatismi su cui la società (dello spettacolo) si fonda.
Confrontando due attori diversi per fama e formazione, uno si è ritirato dal mondo e non scende mai a compromessi, l'altro vive nel mondo a cui si adatta attraverso il compromesso, Philippe Le Guay realizza un omaggio al mondo del teatro e alla fragilità dei suoi protagonisti, battuti dal vento dell'Atlantico e trionfanti sulla metrica francese. Lo schema ritmico della commedia è alessandrino e fedele alla musicalità del poeta, al cui servizio si mettono Luchini e Wilson, entrando in comunicazione col movimento creativo del testo originale. Sul divano o in sella alla bicicletta del titolo, Serge e Gauthier declamano versi e incarnano la 'cattiva piega' dell'anima, infilando curve senza freni e specchiando l'uno nell'altro la propria crisi e i propri fallimenti. Alla ricerca di una felicità che si allontana, si spingono a largo fino a un irrecuperabile distacco, che arena Serge sulla spiaggia e 'inciampa' Gauthier sul palcoscenico. Le parole, quelle in versi e quelle in prosa, servono da travestimento della realtà e da segno di riconoscimento ma pongono continuamente a rischio il suo disvelamento. 
La pièce ripetuta e ridetta non è altro che il riflesso di un'altra messa in scena, fatta degli scambi interminabili e delle piccole ipocrisie dei protagonisti, scambi che tradiscono un presente cupo e cercano una rivalsa nella creazione artistica, che al contrario non salva nessuno e dice a ciascuno il fatto suo. Nella forma cortese di Molière o in quella leggera di Jimmy Fontana, che mette in guardia sulla volubilità dell'uomo e la mobilità del mondo.

 
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Into the storm

Post n°11956 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 

Locandina Into the Storm

Gary è un vedovo che vive con i figli adolescenti Donnie e Trey a Silverton, cittadina dell'Oklahoma. Allison è una meteorologa che insegue i tornado e fa da supporto scientifico a Pete, storm chaser e cineasta che sogna di filmare il twister perfetto. Donk è un amante del rischio il cui obiettivo è ottenere il record di visualizzazioni delle sue imprese folli su Youtube, riprese dall'altrettanto svalvolato amico Reevis. Questi ed altri personaggi dovranno confrontarsi con il vortice più grande della storia, che andrà a colpire proprio Silverton e dintorni. 
Into the Storm è meglio giudicabile se lo si inquadra nel genere B movie, visto anche il budget relativamente contenuto (per un film catastrofico) e il cast che sembra composto di seconde scelte rispetto ai divi del momento (un esempio: Donnie e la sua amica Kaitlyn sembrano cloni di Tom Welling e Miley Cyrus). In quanto B Movie, si apprezzano soprattutto gli effetti speciali, che in fin dei conti sono il motivo per realizzare un film come questo: aerei, auto, edifici sollevati da terra dal vortice, oggetti volanti non identificati che sbattono contro gli spettatori, esseri umani risucchiati dalla corrente, colonne di fuoco, quasi tutto rigorosamente realizzato al computer (e si vede), ma abbastanza spettacolare da mantenere desta l'attenzione del pubblico.
Quel che invece delude, a meno che non ci si lasci andare al gusto della comicità involontaria, è la trama, zeppa di implausibilità (altro esempio: la meteorologa si ripara da una grandinata epocale con il computer portatile con cui fa i rilievi) e di improbabili melensaggini, come i discorsi di Lucas e Kaitlyn guardando in camera, come se stessero lanciando un videomessaggio.
Il tema parallelo dell'ubiquità delle riprese video, che poteva essere uno spunto interessante (ancorché non particolarmente originale), perde efficacia perché non si capisce se il regista "c'è o ci fa": molti dei personaggi si raccontano come se fossero girati in modo amatoriale e tutti, nel bel mezzo del tornado, continuano a filmare, ma questa ossessione viene a tratti definita come una dannazione, a tratti come un'arma di salvezza. Lo stesso film fa leva su ciò che condanna, cercando la botte piena e la moglie ubriaca. Ma allora, queste cineprese le dobbiamo buttare, o portarcele sempre incollate addosso come un terzo occhio?

 
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Need for speed

Post n°11955 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 

 

Tobey ha un'officina in cui ripara macchine e non se la passa bene economicamente. Per salvarsi dalla bancarotta accetta di riparare una macchina per conto di Dino, pilota ricco e viziato. Finito il lavoro è chiaro che Tobey è in grado di spingere quella macchina molto più in là di quel che è in grado di fare Dino, il quale per dimostrare il contrario lo sfida ad una corsa a tre nella quale un incidente scatenato da Dino stesso causerà la morte di un amico di Tobey che, ingiustamente incolpato, sconterà tre anni di carcere. Una volta uscito di galera l'unico obiettivo di Tobey è attraversare il paese in tempo per gareggiare in una corsa clandestina tra le più pericolose e battere Dino.
I riferimenti di Scott Waugh e dei fratelli Gatins (sceneggiatori) sono molto chiari: i grandi viaggi in auto all'interno dell'America, contrappuntati da una voce fuoricampo come Punto Zero o le odissee contro tutti di I guerrieri della notte, solo desaturate completamente di qualsiasi intento polemico verso l'autorità o riferimento alla realtà dei fatti. Need for speed è quindi cinema dello stunt puro, in cui la trama mette in moto gli eventi e nulla di più, accoppia i protagonisti e li separa da un cattivo da raggiungere, si occupa di fornire in ogni momento una motivazione per correre.
Serve a poco mettersi a questionare quanto questa trama sia scorrevole, plausibile, intelligente o originale, perchè il film intanto è già da un'altra parte, sulle macchine vere e nei suoni effettivi, intento a mettere in scena incidenti reali. In anni in cui le possibilità del cinema digitale si sono espanse fino a sconfinare anche nei territori in cui meno producono senso, si è persa l'idea una volta scontata per la quale il fatto che qualcosa accada realmente davanti alla macchina da presa ha un senso importante. I corpi o in questo caso le lamiere, la velocità effettiva e la percezione del rischio sono componenti determinanti del genere automobilistico (l'ha capito benissimo Tarantino che in A prova di morte ha legato la sua attrice/stunt al cofano di una macchina in corsa per buona parte del film). 
Need for speed riprende dall'omonima, fortunata e longeva serie di videogiochi la scelta delle auto da mostrare, qualche inseguimento con la polizia e il profilo "alto". Non le macchine dure, coatte modificate da nerburuti uomini pelati e donne dai vestiti attillati come in Fast & Furious ma auto di lusso, supercar a bordo delle quali ci sono ragazzi e ragazze dai fisici rassicuranti. Se la saga eccessiva di Vin Diesel si è spostata nel caper movie, tutto rapine e piani criminali, Need for speed rimette al centro l'esperienza automobilistica, la scelta di mettere in primo piano la corsa con quanti più veicoli possibile (altra caratteristica che richiama l'originale videoludico) e far venire dopo tutto il resto.
Il risultato non è propriamente il massimo dell'intrattenimento, si è visto di molto meglio nel genere "film di automobili", tuttavia la sincerità e l'onestà intellettuale di tutta l'operazione sono innegabili.

 
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La storia di Cino

Post n°11954 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 

Poster

Piemonte, fine ‘800. Il piccolo Cino, nove anni, figlio di poveri montanari del cuneese viene affidato ad un losco carrettiere francese per essere condotto in Francia ed "affittato" per lavorare negli alpeggi estivi del Mercantour. Durante il viaggio, Cino stringe amicizia con Catlìn, una bambina della sua età che, lungo il percorso, si ammala di polmonite e viene abbandonata dal carrettiere. Cino, una volta in Francia è vittima dei maltrattamenti del suo padrone e ben presto scappa in una fuga disperata che tuttavia lo porta a ritrovare inaspettatamente la piccola Catlìn, con la quale decidono di attraversare a piedi le Alpi per ridiscendere in Piemonte e tornare a casa. Il percorso verso l'Italia si rivela presto irto di sorprese e di pericoli su quella Montagna, popolata da forze misteriose ed ostili, che sembra avere una magica influenza sulla piccola Catlìn...

  • PRODUZIONE: Metafilm srl, Paneikon srl, Takami productions sarl
  • DISTRIBUZIONE: Whale Pictures
  • PAESE: Italia
  • DURATA85 Min

 
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Neve

Post n°11953 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 

Poster

Un uomo in viaggio a bordo di una station wagon verde. Alla ricerca di qualcosa, forse la refurtiva di una rapina dimenticata. Una donna dalla pelle scura, scaricata e poi inseguita da un piccolo gangster, cui forse ha sottratto qualcosa di grosso. Perché Donato decide di soccorrere Norah, e portarla con sé lungo un tratto del suo misterioso percorso? Perché Norah non si allontana da Donato e gli sta addosso fino alla fine, fino a scoprire per intero le ragioni della sua ricerca? L’incontro casuale di due vite “con le spalle al muro”. Sullo sfondo, una provincia italiana che si stenta a riconoscere. Un paesaggio senza luoghi, perennemente imbiancato dalla neve.

 
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Pride

Post n°11952 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 

Poster

Ispirato a un fatto reale, Pride è ambientato in piena era Thatcher, durante lo storico sciopero dei minatori inglesi del 1984. Il movimento gay decide di aderire alla protesta e di raccogliere fondi per gli scioperanti di un villaggio del Galles. I minatori, però, accolgono con diffidenza l'iniziativa, considerando il sostegno di lesbiche e gay inopportuno e imbarazzante. Ma l’incontro fra i due mondi, difficile per non dire esplosivo, si trasformerà in solidarietà e in un'amicizia esilarante e commovente.

  • PRODUZIONE: Calamity Films
  • DISTRIBUZIONE: Teodora Film
  • PAESE: Gran Bretagna
  • DURATA120 Min

 
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Syfy e David S. Goyer portano in tv Krypton, il prequel di Superman da comingsoon

Post n°11951 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news, novità, tv

09 dicembre 2014
5Poster

 

Syfy ha una notizia straordinaria per il pubblico che sta apprezzando Gotham, la nuova serie della FOX incentrata sulle origini di Batman e degli altri personaggi di Gotham City, così come per i numerosi fan di un altro celebre supereroe della DC, Superman.

La rete via cavo sta collaborando con lo sceneggiatore di Batman BeginsL’Uomo d’Acciaio eBatman v Superman: Dawn of Justice David S. Goyer allo sviluppo di Krypton, drama di fantascienza incentrato sul nonno di Kal-El.

Il progetto, la cui sceneggiatura porterà la firma di Ian Goldberg, con il quale Goyer ha collaborato in passato nella serie di ABC FlashForward, condurrà i fan di Superman sul pianeta d’origine di quest’ultimo molti anni prima della sua nascita, in un periodo in cui la Casa di El è emarginata e coperta di vergogna. Il protagonista lotta per ridare speranza a Krypton, un pianeta nel caos che tutto può sembrare tranne il luogo in cui un giorno verrà alla luce il più grande supereroe mai conosciuto.

 
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