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Messaggi del 07/09/2018

 

Revenge

Post n°14612 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Revenge è un film di genere azione, thriller del 2017, diretto da Coralie Fargeat, con Matilda Lutz e Kevin Janssens. Uscita al cinema il 06 settembre 2018. Durata 108 minuti. Distribuito da Koch Media.

Poster

Revenge, il film diretto da Coralie Fargeat, vede protagonista la sexy e sfacciata Jen (Matilda Luz), che viene invitata dal suo ricco amante alla tradizionale battuta di caccia che l'uomo organizza con due amici. Isolata nel deserto, la ragazza diventa presto preda del desiderio degli uomini e quello che doveva essere un week end di passio­ne si trasforma in un incubo, in una spietata caccia all'uomo. Per la prima volta un "rape and revenge movie" girato da una regista donna. Ricco di virtuose sequenze pulp, Revenge ricrea il classico gioco del gatto con il topo, mostrando come una donna sappia reagire alla violenza, al più vile degli atti maschili.

Il film Revenge è stato presentato con successo in diversi importanti Festival Internazionali come il Sundance Film Festival, il Toronto International Film Festival, il Torino Film Festival e Sitgès.

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Ufficiale del film:

Richard (Kevin Janssens): Jennifer, Stan e Dimitri, i miei soci
Jen (Matilda Lutz): Ciao!
Stan (Vincent Colombe): Ciao...
Dimitri (Guillaume Bouchède): Hey...

Stan: Perciò...dimmelo, allora che cosa non ti piace di me?
Jen: Non sei per niente il mio tipo
Stan: Non sono il tuo tipo?

Richard: Hey, ferma, ferma, ferma! Ferma!

Richard: Perché le donne devono sempre opporre una cazzo di resistenza?!

 


 
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Le fidèle

Post n°14611 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Le Fidèle è un film di genere drammatico del 2017, diretto da Michael R. Roskam, con Matthias Schoenaerts e Adèle Exarchopoulos. Uscita al cinema il 06 settembre 2018. Durata 130 minuti. Distribuito da Movies Inspired.

Poster

E' ricco di intriganti suggestioni Le Fidèle, e incrocia il noir americano con il polar francese parlando nello stesso tempo di un amour fou. E sceglie due bravi attori che fanno scintille fin dal primo incontro. Parte bene, anzi benissimo, la vicenda della ragazza ricca Bibi che si diletta in corse automobilistiche e del bellone Gigi che rapina banche insieme ai suoi amici di infanzia, e si divide fra suggestive scene di amore e sesso e spettacolari sequenze di azione. Ma poi, una volta concluso il primo dei tre atti in cui il film è suddiviso, il racconto vita verso il melò triste e sconsolato e si traduce in una rappresentazione di un’umanità misera che trova il suo simbolo in una donna che è martire, vittima sacrificale. Non aiutano Le Fidèle nemmeno i sottogeneri che il regista "sfiora" né diversi personaggi secondari che spesso non escono dalla caricatura. (Carola Proto - Comingsoon.it)
Leggi la recensione completa del film Le Fidèle

Presentato Fuori Concorso (Fiction) al Festival di Venezia 2017.

IL CAST DI LE FIDÈLE:

 
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Dark crimes

Post n°14610 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Dark Crimes è un film di genere drammatico, thriller del 2016, diretto da Alexandros Avranas, con Jim Carrey e Charlotte Gainsbourg. Uscita al cinema il 06 settembre 2018. Durata 92 minuti. Distribuito da 102 Distribution.

Poster

 
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Ride

Post n°14609 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Ride è un film di genere azione, thriller del 2018, diretto da Jacopo Rondinelli, con Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes. Uscita al cinema il 06 settembre 2018. Durata 102 minuti. Distribuito da Lucky Red.

Poster

Ride è la storia di Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes), due riders acrobatici. Quando ricevono l'invito a partecipare a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000$, accettano senza esitazione per poi scoprire - ormai troppo tardi - di doversi spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza. Grazie alla potenzialità delle telecamere GO PRO, RIDE sarà capace di trasmettere l'adrenalina dello sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di fare.

CURIOSITÀ SU RIDE:

Primo film sugli sport estremi interamente girato con telecamere GoPro

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Voce off: Diamo il benvenuto al numero cinque e il numero sei! Dieci concorrenti, 250 mila dollari in palio, un solo vincitore!

Max (Lorenzo Richelmy): Siamo perfetti per questo gioco

Voce off: Tutto quello che dovete fare è seguire le regole e correre. Ricordate, è un contest segreto!

Kyle (Ludovic Hughes): Non crederai a cosa ho appena trovato

Max: Ogni volta che ci fermiamo, il punteggio diminuisce

Max: Ha provato a farmi cadere

Kyle: Questo non fa parte della gara!

Max: Tutti gli altri rider sono scomparsi

Kyle: Infrangerai di nuovo le regole!

Clara (Simone Labarga): Siamo i prossimi!

Kyle: Senza quei soldi sono morto!

Kyle: Io lo faccio per la mia famiglia, sono qui per questo!
Max: Se davvero tenessi a lei, non staresti qui

Max: Non ci rimane ancora molto tempo...

Voce off: Non fermarti. Corri!

Voce off: Aiutaci a far si che lo show vada avanti, qualunque cosa succeda!

 

IL CAST DI RIDE:

 
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David Cronenberg: “odio la pellicola” da cinecittànews

Post n°14608 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

VENEZIA - Il maestro canadese David Cronenberg ha tenuto una Masteclass strabordante soprattutto di studenti universitari, “salendo in cattedra” con la capacità di entrare immediatamente nel cuore dell’attualità: ha infatti speso ampia parte dell’incontro a parlare del “caso Netflix”, ponendo questioni e rispondendo sin dalle prime battute alla domanda: “Un film fatto per Netflix è veramente cinema? In fase di produzione sì, in fase di distribuzione no”. Dopo la sintesi sul tema, ha continuato dicendo che “Netflix è l'esempio dello sconvolgimento più grande dell’audiovisivo: in un giorno, il tuo film può essere distribuito contemporaneamente in 190 Paesi, incredibile. Netflix non è peraltro televisione in senso tradizionale, non impone nemmeno gli spot”. 

La visione del cinema di David Cronenberg è quella di qualcosa in “perenne sconvolgimento, che non sarà mai uguale: forse diverrà una cosa retrò andare al cinema”, aprendo con questa riflessione una finestra su un tema molto attuale anche nel nostro Paese. Il regista ha un punto di vista puntuale sulla questione e dice che “questa dimensione di comunità sembra non esserci più, guardare il cinema sembra più simile alla fruizione di un libro”. E qui s’è senza difficoltà connesso al suo romanzo, Divorati, che, come ha tenuto a precisare lui stesso “si può scaricare sul cellulare. Seguendo Netflix ho capito la similarità con la forma del romanzo: nella serialità vivi con i personaggi per lungo tempo, come in un libro. Così ho pensato che invece di scrivere un libro, potrei pensare ad una serie. Mi interessa questa forma perché la sceneggiatura è un tipo di scrittura molto strana, l’unica cosa che finisce sullo schermo è il dialogo. È una forma brutale. In una serie tv invece si potrebbe anche fare un episodio dedicato solo al dialogo tra due persone, in un film no. Mi par di vedere che da Netflix sarebbero disponibili a soluzioni del genere: constato più intimità e internazionalizzazione”. 

Cronenberg riferisce di sapere che la stampa ha rumoreggiato di una sua possibile direzione di serie tv, che smentisce ma non esclude e argomenta: “L'approccio ad una serie potrebbe essere molto inventivo rispetto a quello del film, ma il processo di realizzazione è uguale: l’ho dedotto da Spike Lee, che l'ha fatta. Fare un film, emotivamente, fisicamente, ti consuma, non hai una vita al di là del film: per una serie, addirittura, è un impegno di anni. Se dovessi realizzare una serie tv, potrei dirigere i primi episodi poi cercare un gruppo che sotto la mia supervisione se ne occupi, per continuità, anche se non scrivessi e dirigessi tutto io”. Entrando davvero nel cuore di Divorati, Cronenberg ha detto di aver “trovato molta libertà rispetto alla sceneggiatura. Ho rivelato cose di me stesso, cosa che non sarebbe successa in sceneggiatura. Forse diverrà una serie, ma non diretta da me: se avrà successo dopo il pilota durerà un paio di stagioni”. 

Nella grande riflessione sull’attualità, David Cronenberg, tra passato e presente, ha detto di aver “vissuto quando non c'era la televisione: da bambino avevamo in casa la radio, che ora sta sparendo. Si ascoltava abbassando le luci e seguendo con suspense. Allora, a chi dice di andare in sala, rispondo che ci sono altre forme di fruizione: se non ci fosse internet non ci sarebbe Netflix. Odio la pellicola, il 35mm: frustrante dal punto di vista artistico. Nel digitale posso avere una replica esatta dell'originale, non come nell'analogico, che significa fare un bellissimo quadro ma di cui poi puoi mostrare solo una pessima copia”. 

La Masterclass è stata anche l’occasione per far guardare al pubblico un estratto di M Butterfly, proprio in pellicola, film di David Cronenberg del 1993: il regista ha tenuto a spiegare il perché la scelta di mostrare proprio questo suo film in questa occasione: “dopo aver escluso Crash, che aveva bisogno di un restauro, ma non si faceva in tempo, ho suggerito M Butterfly perché le persone probabilmente non se lo aspettano, non tutti l'hanno visto, non ha avuto molto successo. Ho pensato di costringere le persone a guardarlo! È stato un film per me molto importante anche se non visto così dal mondo del cinema”.

 
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Passo indietro sull'Oscar pop

Post n°14607 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

L'Academy ha deciso di rimandare a data da destinarsi l'introduzione della nuova categoria 'Oscar per il miglior film popolare' annunciata per la prossima 91ma edizione.Dopo un meeting speciale, si è deciso di lasciare l'idea in standby e di esaminarla meglio per aggiungere nuovi imput, spiegando che "l'introduzione del premio ha creato nuove sfide per film che sono già stati rilasciati".

"Ci sono state molte reazioni all'introduzione di un nuovo premio e riconosciamo il bisogno di parlarne più approfonditamente con gli altri membri - ha detto il CEO Dawn Hudson - abbiamo cambiato gli Oscar durante gli anni, compreso quest'anno e continueremo a evolvere rispettando al contempo l'incredibile tradizione degli scorsi 90 anni". 

 
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Venezia 75, si chiude con i samurai del giapponese Tsukamoto da tgcom

Post n°14606 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Ultimi film sul Lido per questa edizione. Tra questi anche "Una storia senza nome" di Roberto Andò

Venezia 75, si chiude con i samurai del giapponese Tsukamoto

Ultimo giorno della 75esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia che si conclude con "Zan" di Shinya Tsukamoto dedicato al mondo dei samurai e ambientato nel Giappone dell'Ottocento. Fuori concorso debutta la commedia gialla, tra mondo dell'arte, cinema e criminalità "Una storia senza nome" di Roberto Andò, con un cast che comprende Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri, Laura Morante, Alessandro Gassmann.

"Zan" di Shinya Tsukamoto racconta il Giappone della metà del XIX secolo, dopo circa 250 anni di pace, i guerrieri samurai si sono impoveriti e di conseguenza, molti lasciano i loro padroni per diventare dei ronin erranti. Mokunoshin Tsuzuki è uno di questi.

Al debutto fuori concorso anche il documentario "Process" di Sergei Loznitsa (che due anni fa aveva portato alla Mostra "Austerlitz", sul turismo di massa nei campi di concentramento), immersione in un grande processo farsa stalinista del 1930, e l'affresco sui giorni della rivoluzione francese "Un peuple et son roi" di Pierre Schoeller, interpretato, tra gli altri, da Olivier Gourmet e Louis Garrel.

Per Venezia Classici viene presentata la versione restaurata del capolavoro di Luchino Visconti "Morte a Venezia", mentre a Sconfini c'è l'extended cut (188 minuti) di "The tree of life" di Terrence Malick.

 
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Venezia 75: è il giorno di Mario Martone, ultimo italiano in gara

Post n°14605 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

(tgcom di ieri)In programma anche la premiazione del regista americano David Cronenberg con il Leone d’Oro alla Carriera

Dopo quelli di Luca Guadagnino e Roberto Minervini è la volta dell'ultimo dei tre film italiani in gara quest'anno per Venezia 75 alla Mostra del Cinema, "Capri Revolution" di Mario Martone. Al Lido anche l'unico film del concorso principale diretto da una donna, "The Nightingale" di Jennifer Kent. Grande protagonista del giorno è David Cronenberg che riceve il Leone d'Oro alla Carriera.

In "Capri Revolution" veniamo trasportati indietro nel 1914 sull'isola di Capri all'indomani dell'ingresso in guerra dell'Italia. Qui una gruppo di artisti del nord Europa trova nell'isola un luogo d'ispirazione e d'elezione. Ma l'isola ha una propria, forte identità, che si incarna in una ragazza, una capraia di nome Lucia. Nel cast Marianna Fontana, Antonio Folletto, Eduardo Scarpetta, Donatella Finocchiaro.

"The Nightingale" è ambientato nella Tasmania del 1825, e racconta il dramma di una giovane irlandese testimone del brutale assassinio del marito e del figlio per mano del padrone e dei suoi soldati.

Tra i protagonisti della nona giornata, Zhang Yimou, fuori concorso con "Ying", reinterpretazione del classico epico cinese Romanzo dei tre regni. Il regista cinese riceverà il "Jaeger-Lecoulture Glory to the Filmaker Award".

A Sconfini debutta "Il banchiere anarchico" di Giulio Base, adattamento del libro di Pessoa, mentre a Venezia Classici vengono proposte le versioni restaurate di uno dei capolavori di Liliana Cavani (che sarà in sala), "Il portiere di notte", e de "Il posto" di Ermanno Olmi.

 
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Venezia 75: il nono giorno tra Cina e Capri da orgoglionerd.it

Post n°14604 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Il recap della nostra nona giornata alla 75° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

Ultime battute qui alla 75° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia! Ci sono ancora tante opere interessanti da vedere in questi giorni ovviamente, ma i titoli più attesi sono già arrivati e i critici possono già azzardare i primi pronostici sui vari premi. 
Tra i film più importanti della nona giornata c'è sicuramente Capri-Revolution, uno dei film italiani in concorso, incentrato su una comune hippie (anche se il termine all'epoca ancora non esisteva) sull'isola campana a inizio Novecento. Tanta curiosità anche per Ying, nuovo film di Zhang Yimou, celebrato anche con il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2018.
Com'è andata quindi la giornata? Vediamolo subito nei nostri abituali commenti ai film!
Ying, di Z. Yimou - Fuori Concorso
Il nuovo film di Zhang Yimou, già autore di Hero La foresta dei pugnali volanti, è esattamente quanto ci si può aspettare e ancora di più. Tutto è giocato sul noto concetto di yin e yang, dell’incrocio e del contrasto tra questi e si riflette in ogni aspetto dell’opera, dai nomi agli scontri, fino alla scelta dei colori. Il film è infatti per un buon 90% in bianco e nero, con solo alcuni dettagli a colori, effetto non ottenuto in post-produzione (come per esempio in Sin City di Robert Rodriguez e Frank Miller) ma scegliendo accuratamente scenografie, costumi e oggetti di scena. Un’atmosfera davvero unica, che non è una semplice scelta stilistica, ma ha un preciso collegamento con il tema dell’opera. Aggiungeteci degli scontri coinvolgenti, spettacolari e originali e avete completato la ricetta di un ottimo film.
Capri-Revolution, di M. Martone - Venezia 75
Il film di Mario Martone ci racconta di una Capri a inizio secolo, la cui vita viene travolta dall’insediamento di una comune naturista, uno dei primi esempi di questo tipo, vagamente ispirata a una realtà esistita veramente. Tutto è visto dal punto di vista di Lucia, contadina che vive con la propria famiglia, che piano piano si avvicina a questo mondo mentre porta a pascolare le sue pecore e affronta un percorso di crescita e liberazione personale, fino a giungere a una indipendenza a cui mai avrebbe potuto accedere differentemente. Molto interessante lo spunto di riflessione sul triplice scontro tra fedematerialismo scientifico spiritualità più ampia. 
Vi consigliamo di andarlo a vedere quando arriverà nelle sale il prossimo 13 dicembre.
Come al solito, vi offriamo anche i nostri pareri sui film delle scorse giornate!
José, di L. Cheng - Giornate degli Autori
Una storia d’amore omosessuale che racconta la realtà del Guatemala, Paese dell’America Centrale incastrato tra una realtà estremamente conservatrice e un boom demografico che ha abbassato enormemente l’età media della popolazione. L’ambientazione è sicuramente uno dei punti forti del film e lo distingue da tante altre pellicole simili. Il processo di crescita di Jose è ben costruito e attraversa varie fasi, mostrando tutte le contraddizioni di cui sopra. Ottimo anche il focus sul rapporto con la famiglia, in particolare con la madre, al contempo legame affettivo e ostacolo da superare. 
The Nightingale, di J. Kent - Venezia 75
Nell’Australia di inizio Ottocento si sviluppa una storia che intreccia la vicenda personale di una donna alla ricerca di vendetta con la collocazione storica e la discriminazione continua che caratterizzava quel mondo. Più che odio per il diverso, si parla di un sentimento di superiorità con cui arrogarsi il diritto di sfruttare e umiliare gli altri, semplicemente perché sono donne, aborigeni, ex-carcerati o irlandesi. Questo genera un profondo desiderio di vendetta, tema centrale del film, da ottenere a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo e non solo per la protagonista. Il risultato finale è interessante, ma non completamente riuscito e non all’altezza di ciò che si aspettava dalla regista, dopo il suo celebrato debutto con The Babadook. Forse avrebbe aiutato una durata leggermente inferiore, dato che nel finale perde moltissimo di ritmo.
Ancora una volta, vi invitiamo a continuare a seguirci nei nostri recap dalla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e a cercare l'hashtag #VeneziaNerd sui social per non perdervi neanche uno dei contenuti che pubblicheremo!   

 
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Film nelle sale da ieri

Post n°14603 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

 
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