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Messaggi del 10/09/2018

 

Venti anni senza Lucio Battisti, mito, riservatezza e contenziosi da ansa

Post n°14618 pubblicato il 10 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Si celebra scomparsa a 55 anni. Questione diritti in tribunale

Di Paolo Biamonte ROMA 10 settembre 201808:34

Domenica 9 settembre cade il ventennale della morte di Lucio Battisti, stroncato a 55 anni da una malattia. Per un gioco del caso, l'anniversario della scomparsa di uno dei geni assoluti della musica italiana coincide con la notizia che potrebbe avviarsi a una soluzione definitiva l'intricatissima e annosa vicenda legale che ha come oggetto i diritti dei 12 album più amati e conosciuti della carriera di Battisti: quelli incisi con i testi di Mogol.

Messaggio del Quirinale alla vedova: Battisti cantò emozioni e inquietudini

Come è stato raccontato, da una parte ci sono gli eredi, la vedova, Grazia Letizia Veronese e il figlio Luca, dall'altra Mogol e la multinazionale del disco che detiene il catalogo della Ricordi. Tutto nasce dalla decisione di Grazia Letizia Veronese di non autorizzare la diffusione della musica del marito se non per vinili e cd. Divieto di sfruttamento per pubblicità, colonne sonore, omaggi, perfino festival. E, tema scottante, per la diffusione su Internet, a cominciare dalle piattaforme di streaming. Anche il meno esperto si rende conto di quale sia la potenzialità commerciale, non sfruttata, di questo catalogo.

Ora la novità: vista l'impossibilità di arrivare a una soluzione, il Tribunale di Milano si è affidato a un esperto, l'avvocato Gaetano Maria Giovanni Presti affidandogli "tutti i poteri di legge volti alla miglior liquidazione della società (Le edizioni Acqua Azzurra, di cui sono soci tutti i soggetti citati sopra), nessuno escluso, che eserciterà nella sua piena discrezionalità e responsabilità senza necessità di autorizzazione alcuna dei soci, compresa la possibilità di concedere licenze di sfruttamento economico delle opere anche online".

La musica di Lucio Battisti potrebbe essere diffusa online e dunque finire a disposizione anche di quel pubblico giovane e giovanissimo che ormai da tempo non utilizza i supporti fonografici. Battisti ha costruito la sua leggenda sulla sua musica di talento visionario e sulla sua assenza: detestava le derive del divismo, la pubblicità e i riti della comunicazione: la sua ultima, storica apparizione alla tv italiana è datata 23 aprile 1972: il programma è "Studio 10", dopo aver presentato in playback "I giardini di marzo" si lancia in un duetto con Mina che resta uno dei momenti più alti della tv e della musica italiane. Qualche anno dopo sceglierà la via della chiusura totale a incontri, interviste, esibizioni lasciando parlare solo i suoi dischi. Il resto è stato, fino alla fine, impenetrabile riservatezza.

Il giorno della morte di Lucio Battisti

Fa una certa impressione che la rievocazione di Lucio Battisti coincida con le notizie che vengono da un tribunale. Per la musica non è certo una novità, se si pensa per fare solo qualche nome, a quanto accaduto a personaggi come George Michael, Prince, o al ferreo controllo esercitato dalla vedova di Frank Zappa sul catalogo del geniale marito. In fondo il sodalizio con Mogol si è interrotto perchè proprio Mogol pretendeva di dividere al 50% i diritti delle canzoni scritte insieme. E bisogna ricordare che Battisti non è soltanto quello con Mogol: a partire da "E già" e poi attraverso la collaborazione Pasquale Panella iniziata con "Don Giovanni", Battisti ha progressivamente destrutturato la forma canzone, affidandosi a sonorità elettroniche e a un sempre più evidente distacco dai gusti del grande pubblico. Quello stesso pubblico che, al di là dei cultori e dei tanti ammiratori di "Don Giovanni", ha impressi nella memoria i brani dei 12 album la cui vita futura è in mano al Tribunale.

Dagli archivi dell'ANSA

Quella che resta al di sopra di ogni vicenda, è la straordinaria lezione lasciata in eredità da un genio, uno degli artisti che ha contribuito di più al rinnovamento della canzone italiana, aprendole le porte della contaminazione con il rock, la black music, fino alla disco, la musica latina, l'elettronica. Un genio che aveva cominciato come autore e che è stato convinto a cantare le sue canzoni: e lui, con la sua voce da "non cantante" è diventato uno dei più grandi di sempre. Anche per questo oggi, alcuni suoi colleghi di grande successo, devono ringraziarlo.

Pensieri e parole tra Mogol e Panella

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
 
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Un segnale forte per il futuro dell'industria da cinecittànews

Post n°14617 pubblicato il 10 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

VENEZIA – Pronostici largamente confermati in questa 75esima Mostra con il Leone d'Oro andato a Roma di Alfonso Cuarón. Una vittoria di un regista messicano – di nuovo dopo La forma dell’acqua che trionfò lo scorso anno – ma soprattutto una vittoria di Netflix e un segnale forte per il futuro dell'industria che dovrà necessariamente tenerne conto e affrontare gli enormi cambiamenti in atto. Messa al bando da Cannes (che per regolamento non ammette in concorso film che non abbiano un'uscita prevista nelle sale francesi) e dunque approdata in forza a Venezia, con ben sei titoli, di cui due saliti sul podio - oltre a Roma anche The Ballad of Buster Scruggs dei fratelli Coen, premio alla miglior sceneggiatura - la società di Ted Sarandos sta rivoluzionando il sistema produttivo e distributivo. Allo stesso tempo probabilmente anche Netflix dovrà modificare le proprie strategie e difficilmente potrà evitare di portare in sala - per periodi non brevissimi - il film che ha vinto il Leone d'oro e che si vedrà sulla piattaforma dal 14 dicembre. 

Altro tema di possibile polemica è quello del "conflitto d'interesse". Facile dire che era inevitabile che il presidente della giuria Guillermo Del Toro premiasse l’amico e connazionale, che lo ringrazia anche nei titoli di cosa del film. Ma il premio è pienamente condivisibile, Roma fin da subito ha messo d’accordo tutti (e ha avuto l'unanimità della giuria) con il racconto autobiografico ma universale della vita di una domestica - presenza "invisibile" e indispensabile in una casa borghese - delle sue peripezie. Ambientato negli anni '70 – con le rivolte studentesche e la repressione sullo sfondo - e girato in un magnifico bianco e nero, il film prende il nome dal quartiere di Città del Messico dove è cresciuto il regista. È un film personale, animato da una grande pietas, da una umanità profonda e anche da un senso di solidarietà femminile, perché tra le donne del racconto, al di là delle classi sociali, si costruiscono dei legami fortissimi. Il regista, due volte premio Oscar, ha commentato: “Oggi è il compleanno di Limu, la donna che ha ispirato il personaggio principale di Roma, film che esprime il mio immenso amore per lei, per la mia famiglia e per il mio paese”. Peccato per l'assenza dai premi dell'altro messicano, Carlos Reygadas, con uno dei film più sorprendenti del concorso.

Unico riconoscimento italiano quello al restauro del film dei fratelli Taviani La notte di San Lorenzo (ne parliamo in un articolo a parte). Ma nessuno dei tre titoli del concorso (Guadagnino, Minervini e Martone erano gli artisti in lizza) ha convinto la giuria, in cui sedeva anche il nostro Paolo Genovese.

Il Gran Premio della Giuria è andato a un altro grande beniamino dei festivalieri, La favorita film internazionale e dal grande cast del greco Yorgos Lanthimos, che ha ottenuto, facendo uno strappo al regolamento col beneplacito di Alberto Barbera, anche la Coppa Volpi per l’interpretazione sublime e ironica di Olivia Colman nei panni della regina Anna, donna fragile e dispotica, che vive un triangolo anche erotico con due dame di corte, Rachel Weisz ed Emma Stone.

Un protagonismo femminile che ha segnato il verdetto della giuria: il doppio premio a The Nightingale di Jennifer Kent lo testimonia. Unico film diretto da una donna ha ottenuto sia il Premio Speciale della Giuria sia il Premio Mastroianni al giovane esordiente, l’attore aborigeno Baykali Ganambarr. Un premio dal forte sapore politico su due fronti: quello della lotta per la parità – e Jennifer Kent non ha mancato di sottolinearlo parlando a tutte le donne che vogliono fare film e incitandole a farli “perché la forza femminile è la forza più potente del pianeta e ci saranno sempre più donne ad abitare lo spazio del cinema” – sia sul terreno dei diritti dei popoli nativi, infatti Kent ha dedicato il premio al popolo della Tasmania che sofferto terribilmente a causa del colonialismo, come si vede nel film, mentre Baykali Ganambarr ha precisato: “Questa è solo una delle tante storie della brutalità di cui la nostra storia si è macchiata, anche se adesso quella storia è stata rimessa a lucido dai bianchi”.      

Il Leone d'Argento per la migliore regia è stato assegnato a Jacques Audiard per un altro film molto apprezzato, The Sisters Brothers, il western sentimentale e atipico in cui Joaquin Phoenix e John C. Reilly sono due fratelli killer. sanguinari ma anche un po' buffi.

La Coppa Volpi al miglior attore è stata assegnata a Willem Dafoe, che ha dato al suo Vincent Van Gogh una grande verità umana nel film At Eternity's Gate dell’artista americano Julian Schnabel. L’attore, sposato con la regista Giada Colagrande, ha parlato dell’Italia come della sua patria adottiva.

Premio per la Migliore Sceneggiatura a Joel & Ethan Coen per l'antologia western The Ballad of Buster Scruggs. A ritirarlo Buster Scruggs in persona, ovvero l’attore Tim Blake Nelson. Il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima intitolato a Luigi De Laurentiis (e dotato di 100.000 dollari dalla Filmauro) è stato assegnato, dalla giuria presieduta da Ramin Bahrani a The day I lost my shadow di Soudade Kaadan, una storia sulla difficoltà di immaginare un futuro nella Siria nel 2012, presentata nella sezione Orizzonti.

A vincere Orizzonti è stato invece il film thailandese Kraben Rahu di Phuttiphong Aroonpheng. Il Premio Orizzonti per la Migliore Regia è stato assegnato al regista kazako Emir Baigazin per il film Ozen. Il Premio Speciale della Giuria Orizzonti è andato a Anons del regista turco Mahmut Fazil Coskun. Ad aggiudicarsi il premio per la Migliore attrice di Orizzonti è stata Natalya Kudryashova, protagonista del film The man who surprised everyone di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov. Mentre il Miglior attore della sezione è stato giudicato Kais Nashif per il film Tel Aviv on Fire di Sameh Zoabi.

 
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Hotel Transylvania 3 supera i 10 milioni: è il miglior episodio della saga

Post n°14616 pubblicato il 10 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Hotel Transylvania 3 - Una vacanza mostruosa vince la domenica, facendo durare solo due giorni il primato di Mamma Mia! - Ci Risiamo (guarda la video recensione) (che però vince di un soffio il weekend). Hotel Transylvania 3vola a 10,5 milioni di euro complessivi, diventando anche l'episodio di maggior successo di un franchise che nel corso degli anni è riuscito a crescere parecchio. Mamma Mia! - Ci Risiamo chiude la settimana con 1,3 milioni complessivi, considerando anche gli incassi delle anteprime estive, mentre Mission: Impossible - Fallout (guarda la video recensione) è prossimo a superare i 4 milioni di euro, pur non essendo mai stato al primo posto della top ten.

Anche questo weekend ha confermato l'ottimo stato di forma di Resta con me, che lentamente ha accumulato 2,4 milioni di euro dal giorno della sua uscita nelle sale. Slender Man è stata la seconda miglior nuova entrata della settimana con poco più di mezzo milione di euro, mentre Teen Titans Go! Il film si è fermato a poco più di 300mila euro e non ha fatto il botto né sabato, né domenica. 

Ultimi botti per Ritorno al bosco dei 100 acri (guarda la video recensione) e per Come ti divento bella, che hanno superato rispettivamente quota 1 e 2 milioni di euro. L'unico film italiano in classifica è Ride, che chiude la settimana con poco meno di 200mila euro. Rispetto all'anno scorso i dati dicono che siamo sotto del 6,5%. 

Questa settimana arrivano gli italiani Sulla mia pelle (guarda la video recensione) e La Profezia dell'Armadillo, assieme a The Equalizer 2, alla Palma d'oro a Cannes Un affare di famiglia (guarda la video recensione), GottiDog Days e Separati ma non troppo. Gran bagarre per la prima posizione, insomma. 

 
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VENEZIA 75: TUTTI I PREMI E IL BILANCIO DI UNA MOSTRA SPETTACOLARE da http://www.paramountchannel.it/

Post n°14615 pubblicato il 10 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

 

I pronostici della vigilia sono stati rispettati. Roma del messicano Alfonso Cuarón ha conquistato il Leone d'oro per il miglior film a Venezia 75. Un riconoscimento consegnato dal presidente della giuria Guillermo del Toro al connazionale che, raccontando la storia di una famiglia negli anni '70 nel quartiere Roma di Città del Messico, ha realizzato il suo lavoro più intimo e personale.

Non si può certo lamentare anche l'altro film più apprezzato dalla critica di questa scintillante edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. La favorita del greco Yorgos Lanthimos ha portato a casa due premi: il Leone d'argento - Gran premio della giuria e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile andata alla britannica Olivia Colman nei panni della Regina Anna.

 

Le cose sono andate come da copione anche per quanto riguarda la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, ottenuta da Willem Dafoe per la sua molto apprezzata interpretazione di Vincent van Gogh in At Eternity's Gate di Julian Schnabel. Il Leone d'argento per la miglior regia è invece finito al francese Jacques Audiard per The Sisters Brothers, un altro dei titoli più amati dalla critica.

 

È quindi andato tutto come previsto? No, perché la giuria ha riservato anche qualche sorpresa, come il premio alla miglior sceneggiatura, andato alla miniserie dei fratelli Coen La ballata di Buster Scruggs, e soprattutto i due riconoscimenti per The Nightingale. Il film con Sam Claflin e Aisling Franciosi, unico lavoro in gara diretto da una donna, l'australiana Jennifer Kent, nonostante le critiche e persino gli insulti ricevuti dalla stampa ha vinto il Premio speciale della giuria e il Premio Marcello Mastroianni ad un attore o attrice emergente, consegnato a Baykali Ganambarr.

 

Il bilancio generale del Festival si può definire decisamente buono, anzi ottimo. Sono numerose le pellicole che hanno conquistato gli applausi di pubblico e critica, diversi i lavori che probabilmente ritroveremo in corsa anche alla prossima edizione degli Oscar, a partire da Roma e La favorita, ma senza dimenticare Il primo uomo con Ryan Gosling e A Star Is Born con Lady Gaga, e anche da un punto di vista del glamour la Mostra ha saputo farsi valere alla grande, grazie alle tante star nazionali e internazionali sbarcate in Laguna, da Natalie Portman a Emma Stone. Unica nota dolente, almeno per il cinema italiano, è l'assenza di riconoscimenti ai nostri film, se non tra i premi collaterali. Non c'è stata alcuna gioia per le pellicole tricolori nemmeno nella sezione Orizzonti, dove a trionfare è stato Kraben Rahu del thailandese Phuttiphong Aroonpheng.

 

Qui di seguito ti proponiamo l'elenco completo di tutti i premi assegnati a Venezia 75.

 

Concorso ufficiale

Leone d'oro al miglior film: Roma di Alfonso Cuarón

Leone d'argento per la miglior regia: Jacques Audiard per The Sisters Brothers

Leone d'argento - Gran premio della giuria: La favorita (The Favourite) di Yorgos Lanthimos

Premio speciale della giuria: The Nightingale di Jennifer Kent

Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Willem Dafoe per At Eternity's Gate

Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: Olivia Colman per La favorita (The Favourite)

Premio Osella per la migliore sceneggiatura: La ballata di Buster Scruggs (The Ballad of Buster Scruggs) di Joel ed Ethan Coen

Premio Marcello Mastroianni ad un attore o attrice emergente: Baykali Ganambarr per The Nightingale

 

Orizzonti

Premio Orizzonti per il miglior film: Kraben Rahu di Phuttiphong Aroonpheng

Premio Orizzonti per la miglior regia: Emir Baigazin per Ozen (The River)

Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura: Jinpa di Pema Tseden

Premio speciale della giuria di Orizzonti: Anons di Mahmut Fazil Coşkun

Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio: Kado di Aditya Ahmad

Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile: Kais Nashif per Tel Aviv on Fire

Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile: Natalya Kudryashowa per Tchelovek kotorij udivil vseht

Leone del futuro - Premio opera prima "Luigi De Laurentiis"

Yom adaatou zouli di Soudade Kaadan

 

Premi alla carriera

Leone d'oro alla carriera: David Cronenberg e Vanessa Redgrave

Premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker: a Zhang Yimou

 

Venezia Classici

Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema: The Great Buster: A Celebration di Peter Bogdanovich

Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato: La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani

 

Venice Virtual Reality

Premio miglior VR: Spheres di Eliza McNitt

Premio migliore esperienza VR (per contenuto interattivo): Buddy VR di Chuck Chae

Premio migliore storia VR (per contenuto lineare): L'Ile Des Morts di Benjamin Nuel

 

Premi collaterali

HFPA Prize (Hollywood Foreing Press Association):

Casa Wabi - Mantarraya Award (Fundación Casa Wabi – Mantarraya Group):

Premio FIPRESCI:

Concorso: Napszállta di László Nemes

Settimana Internazionale della Critica: Lissa ammetsajjel di Saaed Al Batal e Ghiath Ayoub

Premio SIGNIS: Roma di Alfonso Cuarón

Menzione speciale : 22 luglio (22 July) di Paul Greengrass

Leoncino d'oro Agiscuola: Opera senza autore (Werk ohne Autor) di Florian Henckel von Donnersmarck

Segnalazione Cinema for UNICEF 2018: What You Gonna Do When the World's on Fire? di Roberto Minervini

Premio Francesco Pasinetti: Capri-Revolution di Mario Martone

Premio Pasinetti speciale al film e ai migliori attori: Sulla mia pelle di Alessio Cremonini con Alessandro Borghi e Jasmine Trinca

Premio Brian: Sulla mia pelle di Alessio Cremonini

Premio Queer Lion: José di Li Cheng

Arca Cinemagiovani:

Miglior Film: Opera senza autore (Werk ohne Autor) di Florian Henckel von Donnersmarck

Miglior Film Italiano a Venezia: Capri-Revolution di Mario Martone

Premio CICT - UNESCO "Enrico Fulchignoni": El Pepe, una vida suprema di Emir Kusturica

Premio FEDIC: Sulla mia pelle di Alessio Cremonini

Menzione speciale: Ricordi? di Valerio Mieli e I villani di Daniele De Michele

Premio Fondazione Mimmo Rotella: Julian Schnabel e Willem Dafoe per At Eternity's Gate

Premio Lanterna Magica: Amanda di Mikhaël Hers

Premio Gillo Pontecorvo Award: The Road Not Taken di Tang Gaopeng

Premio Smithers Foundation Award: A Star Is Born di Bradley Cooper

Menzione speciale: The Mountain di Rick Alverson

Interfilm Award for Promoting Interreligious Dialogue: Tel Aviv on Fire di Sameh Zoabi

Premio Green Drop Award: At Eternity's Gate di Julian Schnabel

Premio Soundtrack Stars: Capri-Revolution di Mario Martone

Miglior brano originale 2018: Suspirium di Thom Yorke, da Suspiria di Luca Guadagnino

Menzione speciale: Judy Hill per What You Gonna Do When the World's on Fire? di Roberto Minervini

Premio SIAE: Mario Martone per Capri-Revolution e per la sua carriera artistica [13]

Premio del Pubblico Sun Film Group: Lissa ammetsajjel di Saaed Al Batal e Ghiath Ayoub

Premio Circolo del Cinema - 33. Settimana Internazionale della Critica: Bêtes blondes di Alexia Walther e Maxime Matray

Premio Mario Serandrei - Hotel Saturnia: Lissa ammetsajjel di Saaed Al Batal e Ghiath Ayoub

Premio al miglior cortometraggio SIC@SIC 2018: Malo tempo di Tommaso Perfetti

Premio alla miglior regia SIC@SIC 2018: Gagarin, mi mancherai di Domenico De Orsi

Premio al miglior contributo artistico SIC@SIC 2018: Quelle brutte cose di Loris Giuseppe Nese

Premio Label Europa Cinema: Joy, regia di Sudabeh Mortezai

Premio del Pubblico BNL: Ricordi? di Valerio Mieli

Premio GdA Director's Award (Giornate degli Autori): C'est ça l'amour di Claire Burger

Premio Human Rights Nights: A Letter to a Friend in Gaza di Amos Gitai

Menzione speciale: Peterloo di Mike Leigh

Menzione speciale: 1938 Diversi di Giorgio Treves

Premio di critica sociale "Sorriso diverso Venezia 2018": Un giorno all'improvviso di Ciro D'Emilio

Premio NuovoImaie Talent Award: Linda Caridi per Ricordi? e Giampiero De Concilio per Un giorno all'improvviso

Premio Sfera 1932: Capri-Revolution di Mario Martone

Premio UNIMED: A Tramway in Jerusalem di Amos Gitai

Premio La Pellicola d'Oro:

Migliori effetti speciali: Franco Ragusa per Suspiria

Miglior sarta di scena: Katia Schweiggl per Capri-Revolution

Premio alla carriera: Atelier Nicolao di Stefano Nicolao

Premio Lizzani: Capri-Revolution di Mario Martone

Premio Vivere da Sportivi il Fair-play al cinema: What You Gonna Do When the World's on Fire? di Roberto Minervini

Menzione speciale: Zen sul ghiaccio sottile di Margherita Ferri e Lissa ammetsajjel di Saaed Al Batal e Ghiath Ayoub

Premio Edipo Re: Lissa ammetsajjel di Saaed Al Batal e Ghiath Ayoub

 
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