Creato da: Ladridicinema il 15/05/2007
Blog di cinema, cultura e comunicazione

sito   

 

Monicelli, senza cultura in Italia...

 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

tutto il materiale di questo blog può essere liberamente preso, basta citarci nel momento in cui una parte del blog è stata usata.
Ladridicinema

 
 

Ultimi commenti

Contatta l'autore

Nickname: Ladridicinema
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 40
Prov: RM
 
Citazioni nei Blog Amici: 28
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

FILM PREFERITI

Detenuto in attesa di giudizio, Il grande dittatore, Braveheart, Eyes wide shut, I cento passi, I diari della motocicletta, Il marchese del Grillo, Il miglio verde, Il piccolo diavolo, Il postino, Il regista di matrimoni, Il signore degli anelli, La grande guerra, La leggenda del pianista sull'oceano, La mala education, La vita è bella, Nuovo cinema paradiso, Quei bravi ragazzi, Roma città aperta, Romanzo criminale, Rugantino, Un borghese piccolo piccolo, Piano solo, Youth without Youth, Fantasia, Il re leone, Ratatouille, I vicerè, Saturno contro, Il padrino, Volver, Lupin e il castello di cagliostro, Il divo, Che - Guerrilla, Che-The Argentine, Milk, Nell'anno del signore, Ladri di biciclette, Le fate ignoranti, Milk, Alì, La meglio gioventù, C'era una volta in America, Il pianista, La caduta, Quando sei nato non puoi più nasconderti, Le vite degli altri, Baaria, Basta che funzioni, I vicerè, La tela animata, Il caso mattei, Salvatore Giuliano, La grande bellezza, Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Todo Modo, Z - L'orgia del potere

 

Ultime visite al Blog

vento_acquaalex.18trancoacer.250AVV_PORFIRIORUBIROSATEMPESTA_NELLA_MENTESense.8cassetta2surfinia60monellaccio19iltuocognatino1mario_fiyprefazione09LiledeLumiLMiele.Speziato0Ladridicinema
 

Tag

 
 

classifica 

 

Messaggi del 10/01/2020

 

Chi è Gaetano Manfredi, nuovo ministro dell’Università e della Ricerca, espressione del Pd? da sputnik

Post n°15544 pubblicato il 10 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 
Tag: news

Il rettore dell'Università di Napoli Federico II, Gaetano Manfredi, è il nuovo ministro dell'Università e della Ricerca. Espressione del Partito Democratico, ha intenzione di occuparsi anzitutto delle persone.

Giuseppe Conte alla fine ha deciso, per sostituire Lorenzo Fioramonti alla guida del Miur bisognava tornare alla versione precedente, al doppio ministero. Ovviamente per non scontentare le due principali anime al governo, per “par condicio”, un ministero è andato al M5s con Lucia Azzolina e l’altro al Pd con Gaetano Manfredi.

Gaetano Manfredi, l’attuale rettore dell’Università di Napoli “Federico II” e presidente della Conferenza dei rettori italiani, diventa il nuovo ministro dell’Università e della Ricerca.

Per lui arrivano i complimenti e gli auguri di buon lavoro dal vice ministro del Miur Anna Ascani (Pd), che forse ora si sdoppierà

Il commento del rettore Gaetano Manfredi

Raggiunto dall’Ansa, Gaetano Manfredi ha parlato di una Università che deve dare pari opportunità agli studenti d’ogni parte d’Italia.

“Se mettiamo al centro la qualità delle persone non possiamo sbagliare. È la strada che intendo percorrere: su questo a volte mi si considera un po' rigido, ma è un tema su cui non faccio negoziati. In condizioni sicuramente complicate cercherò di fare il massimo per il nostro sistema".

Così il rettore Manfredi commentando la sua nomina all’Ansa.

Chi è il rettore Gaetano Manfredi

Ingegnere laureatosi presso la facoltà d’Ingegneria della Federico II con il massimo dei voti nel 1988, Gaetano Manfredi percorre tutta la carriera che spetta a chi intende diventare professore universitario.

Come si legge nel suo curriculum vitae, nel 2000 diventa professore ordinario in Tecnica delle costruzioni presso la Federico II.

Ha svolto alcuni incarichi di livello ministeriale, come Consigliere del ministro delle riforme dal 2006 al 2008 durante il governo Prodi. Si è occupato del programma di valorizzazione delle Università della Campania.

Nel 2010 viene eletto Pro-Rettore della Federico II di Napoli.

Sotto la sua direzione, l’Università Federico II è stata scelta da Apple per aprire la sua Academy europea, che ha sede nel quartiere partenopeo di San Giovanni a Teduccio.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Hammamet

Post n°15543 pubblicato il 10 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Piccole Donne

Post n°15542 pubblicato il 10 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Hammamet

Post n°15541 pubblicato il 10 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 

Hammamet

Regista: Gianni Amelio
Anno: 2020
Paese: Italia
Durata: 126 min
Data di uscita: 09 gennaio 2020
Distribuzione: 01 Distribution
Hammamet è un film di genere biografico, drammatico del 2020, diretto da Gianni Amelio, con Pierfrancesco Favino e Livia Rossi. Uscita al cinema il 09 gennaio 2020. Durata 126 minuti. Distribuito da 01 Distribution.
Data di uscita:09 gennaio 2020
Genere:Biografico, Drammatico
Anno:2020
Paese:Italia
Durata:126 min
Distribuzione:01 Distribution
Produzione:Pepito Produzioni con Rai Cinema in associazione con Minerva Pictures Group, in associazione con Evolution People, in collaborazione con SBH
TRAMA HAMMAMET

Hammamet, film diretto da Gianni Amelio, è incentrato sulla figura di Bettino Craxi (Pierfrancesco Favino), come politico e come uomo e racconta un capitolo critico della storia d'Italia. A distanza di 20 anni dalla morte di uno degli uomini politici più importanti della Repubblica Italiana, Amelio riporta a galla il nome di Craxi, un tempo sulle testate di tutti i giornali e oggi occultato silenziosamente sotto strati e strati di sabbia. Bertino Craxi, un nome che molti non vogliono ricordare, che intimorisce altri e che altri ancora vorrebbero cancellare, forse per sempre. Il film, basato su testimonianze reali, è un thriller fondato su tre tappe. Il re caduto: il primo socialista con l'incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri, indagato poi nell'inchiesta Mani pulite. La figlia che lotta per lui: Stefania, istitutrice della Fondazione Craxi, volta a tutelare l'immagine del padre. Infine, l'ultimo capitolo, il terzo, dedicato a un misterioso giovane, che entra nell'ambiente politico della famiglia Craxi, provando a demolirlo da dentro.

PANORAMICA SU HAMMAMET

 

Dodicesimo film di finzione di Gianni Amelio - che ha comunque nel corso della sua carriera realizzato anche lungometraggi documentari e corti per piccolo e grande schermo, e film per la tv - Hammamet è il film che racconta gli ultimi sei mesi di vita di Bettino Craxi, quando il leader socialista, ex Presidente del Consiglio, viveva già da sei anni anni nella città tunisina del titolo: da esiliato, come sosteneva lui, o da latitante, come invece sostenevano i magistrati di Mani Pulite, che in lui vedevano il vertice del sistema di corruzione della politica italiana che volevano smantellare con la loro inchiesta, e per buona parte dell'opinione pubblica.
Per Amelio, che ha sceneggiato il film assieme ad Alberto Taraglio, quello su Craxi è un film più attento al versante privato della sua vicenda che a quello pubblico, anche se alcune indiscrezioni vorrebbero Hammamet essere un film "garantista" che non risparmia le critiche alle modalità utilizzate dalla Procura di Milano durante Tangentopoli.
Oltre ad affrontare il tema del potere e della sua "irrimediabile perdita", il film racconta le precarie condizioni fisiche di Craxi, malato da tempo di diabete e colpito in seguito da un tumore al rene. Nel corso degli ultimi mesi si discusse la possibilità di far tornare l'ex leader socialista pluricondannato perché si curasse in patria, ipotesi presto tramontata perché fu lo stesso Craxi a non volere rientrare in Italia da persona non libera.
"Anche quando parlo di privato ha l'aria del tempo. Oggi mi sembrava importante ritornare ai primi anni '90 e poi alla fine del secolo," ha dichiarato il regista all'ANSA. "Io racconto sei mesi di vita di un uomo politico importante fino alla sua morte, ma non è un arco narrativo che somigli a una biografia, tutto il contrario. Racconto gli spasmi di un'agonia."
Nei panni di Bettino Craxi, straordinariamente somigliante anche grazie a tecniche di make up sviluppate nel corso di mesi, c'è Pierfrancesco Favino, che ha affrontato la parte subito dopo aver interpretato in Il traditore di Marco Bellocchio un altro importante personaggio della storia e della cronaca italiana recenti, Tommaso Buscetta.
Nel film si alterano personaggi ispirati a quelli reali e altri di fantasiaNel cast, oltre a Favino, ci sono anche ci saranno anche Renato Carpentieri, Claudia Gerini, Livia Rossi, Luca Filippi.
Per le riprese, oltre a vari set e location, Amelio ha scelto e ottenuto di girare anche nella vera villa dei Craxi in Tunisia, dove forte è stata l'emozione di trovarsi di fronte al Bettino di Favino per Amida, una domestica da anni in servizio per la famiglia e che bene aveva conosciuto il leader socialista.

 

 

Pierfrancesco Favino ha subito una vera e propria trasformazione per interpretare il ruolo Bettino Craxi, è stato truccato da truccatori italiani che hanno studiato in Inghilterra. Ci sono voluti lunghi mesi di prove per ottenere una così forte somiglianza.

Il film è stato girato negli stessi luoghi in cui Bettino Craxi passò gli ultimi anni di vita, a cominciare proprio dalla casa in Tunisia, dove morì il 19 gennaio del 2000.

 

FRASI CELEBRI DI HAMMAMET

 

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Bettino Craxi (Pierfrancesco Favino): I danari per la politica sono come le armi per la guerra, mi spiace deludere qualcuno ma...la democrazia ha un costo!

Bettino Craxi: Finanziamenti illeciti, chi li ha mai negati! Ma non tutto serviva per la parata!
Il Politico (Renato Carpentieri): Ma qualcosa ci restava attaccata alle dita!

Bettino Craxi: Siete voi che lo candidate! Un giudice che vi poteva inquisire e non l'ha fatto!

Il Politico (Renato Carpentieri): Ma in Italia le cose stanno cambiando, il peggio è alle spalle!
Bettino Craxi: Alle spalle di chi?

 

FOCUS SU HAMMAMET

 

Il Bettino Craxi di Hammamet e le altre figure politiche nel cinema italiano:

Sebbene sia tornata prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni - complice anche un'analoga ripresa avvenuta a Hollywood - la tradizione del cinema italiano di dedicare film importanti o controverse figure della nostra storia politica e sociale non è affatto recente.
Già nel 1972, ad esempio, Francesco Rosi raccontava la storia di Enrico Mattei - che non era un politico di professione, ma che con la politica aveva molto a che fare e a che vedere - in Il caso Mattei, uno dei capolavori del cinema civile italiano. Quattro anni più tardi, a partire da un romanzo omonimo di Leonardo Sciascia, Elio Petri diresse Todo Modo, che raccontava di una classe dirigente della Democrazia Cristiana spietata e deviata, e che nella figura del Presidente, interpretato da un bravissimo Gian Maria Volonté che ne ricalcava il fisico, la postura, il modo di comportarsi e parlare, raccontava chiaramente Aldo Moro, che allora era appunto il Presidente della DC.
Moro è tristemente noto per il rapimento e l'uccisione da parte delle Brigate Rosse, in una delle pagine più cupe e sconvolgenti della storia del nostro paese: e proprio la vicenda e la prigionia di Moro sono al centro di un altro grande film, Buongiorno notte, diretto nel 2003 da Marco Bellocchio (che in anni più recenti, prima di Gianni Amelio, aveva accarezzato l'idea di un film su Craxi, e che in Vincere aveva affrontato invece la figura di Benito Mussolini) con Roberto Herlitzka nei panni del politico.
Nel 2006, all'apice della parabola di Silvio Berlusconi, è Nanni Moretti a raccontare l'allora Presidente del Consiglio in Il caimano; dodici anni dopo, nel 2018, Paolo Sorrentino - che nel frattempo aveva raccontato a modo suo un altro personaggio chiave della nostra storia politica e non come Giulio Andreotti in Il divo - torna su Berlusconi con il dittico di Loro, raccontandone però la fase conclusiva della sua storia politica. Sul fronte documentario, sono da ricordare il lavoro di Walter Veltroni su Enrico Berlinguer, intitolato Quando c’era Berlinguer, e Pertini – Il combattente di Graziano Diana e Giancarlo De Cataldo, che ripercorre la vita del più amato dei Presidenti della Repubblica Italiana.
Su quello delle fiction televisive, citazione d'obbligo per l'Alcide De Gasperi di Fabrizio Gifuni, diretto da Liliana Cavani

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI HAMMAMET
AttoreRuolo
Pierfrancesco Favino
Bettino Craxi
Livia Rossi
La Figlia
Luca Filippi
Fulvio
Silvia Cohen
Moglie del presidente
Omero Antonutti
Il Padre
Renato Carpentieri
Il Politico
Giuseppe Cederna
Vincenzo Balzamo
Claudia Gerini
L'Amante

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Piccole Donne

Post n°15540 pubblicato il 10 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 

Piccole Donne

( Little Women )
Regista: Greta Gerwig
Anno: 2019
Paese: USA
Durata: 135 min
Data di uscita: 09 gennaio 2020
Distribuzione: Sony Pictures / Warner Bros. Entertainment Italia
Piccole Donne è un film di genere drammatico, sentimentale, storico del 2019, diretto da Greta Gerwig, con Emma Watson e Saoirse Ronan. Uscita al cinema il 09 gennaio 2020. Durata 135 minuti. Distribuito da Sony Pictures / Warner Bros. Entertainment Italia.
Data di uscita:09 gennaio 2020
Genere:Drammatico, Sentimentale, Storico
Anno:2019
Paese:USA
Durata:135 min
Distribuzione:Sony Pictures / Warner Bros. Entertainment Italia
Sceneggiatura:Greta Gerwig
Fotografia:Yorick Le Saux
Montaggio:Nick Houy
Produzione:Columbia Pictures
TRAMA PICCOLE DONNE

Piccole Donne, il film scritto e diretto da Greta Gerwig, è la versione cinematografica dell'omonimo e celeberrimo romanzo di Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta nel 1868.
La storia è quella delle sorelle March, Meg (Emma Watson), Jo (Saoirse Ronan), Beth (Eliza Scanlen) e Amy (Florence Pugh), quattro giovani donne determinate a seguire i propri sogni, alle prese con i classici problemi della loro età, sullo sfondo della Guerra Civile Americana. Figura di risalto del gruppo è Jo, che si distingue dalle altre per la sua indole indipendente e per la sua perenne ricerca di libertà, che fanno di lei una donna ribelle in pieno contrasto con la figura femminile tradizionale del tempo.
Determinata e testarda, Jo desidera affermarsi come scrittrice, nonostante i tempi non siano ancora maturi per un'autrice donna. La giovane, però, è pronta a tutto pur di realizzare il suo desiderio e spronerà le sue sorelle a fare altrettanto con i lori sogni e a ribellarsi a quel rigido sistema sociale che le vuole sposate in un matrimonio di convenienza, abili solo a badare a casa e figli.
Nel cast del film troviamo anche Laura Dern nel ruolo della mamma, Marmee March, Timothée Chalamet in quello del giovane Theodore 'Laurie' LaurenceMeryl Streep nei panni della zia March, oltre a Chris CooperBob Odenkirk e Louis Garrel che interpreta Friedrich Bhaer.

PANORAMICA SU PICCOLE DONNE

 

Nuovo adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Louise May Alcott, Piccole Donne segna il ritorno di Greta Gerwig dietro alla macchina da presa a due anni di distanza dal suo folgorante esordio Ladybirdpluricandidato agli Oscar. Protagonista di quel film era Saoirse Ronan, e al suo fianco, seppure in un ruolo di minor rilievo, appariva Timothée Chalamet, acclamato interprete principale di Chiamami col tuo nome. Per la regista i due formavano una coppia a dir poco perfetta, alla Katharine Hepburn e Spencer Tracy, e quindi era impossibile non replicare il duetto per la storia delle sorelle March e non affidare alla Ronan il personaggio dell’intraprendente, spregiudicata, indipendente e talentuosa Jo e a Chalamet il suo amico innamorato Laurie. Anche se la Gerwig è stata applaudita dai critici USA che hanno visto il film mesi prima del suo debutto in sala e che vorrebbero vederla premiata con l’Academy Award, inizialmente Piccole Donne era legato a un'altra regista: Sarah Polley. Nel 2015 la produttrice Amy Pascal aveva affidato all’attrice canadese il compito di scrivere la sceneggiatura del film, lasciando intendere che in un secondo momento l'avrebbe incaricata della regia. Greta è subentrata nel 2016 rielaborando lo script della Polley. Solo dopo il successo di Ladybird e l'incasso mondiale di 78 milioni di dollari, si è deciso di metterla al timone del progetto.

Un altro cambiamento “prima della corsa” riguarda il personaggio di Meg, la più grande delle sorelle March. Sulle prime la parte era stata offerta a Emma Stone, costretta a rinunciare perché impegnata nelle riprese de La Favorita. Il suo posto è stato preso da Emma Watson, la Hermione Granger di Harry Potter assurta al rango di star dopo il grandissimo successo de La Bella e la Bestia.

Le restanti sorelle March, Beth e Amy, hanno il volto di Eliza Scanlen e Florence Pugh. La prima, australiana di nascita, ha fatto parlare di sé grazie alla sua interpretazione della Amma Crellin della serie tv Sharp Objects. La seconda, invece, è stata la protagonista dell’acclamato Midsommar.

Il restante cast di Piccole donne non è da meno: Meryl Streep è Zia March, Laura Dern è Marmee March (la mamma delle sorelle), Bob Odenkirk il Signor March, Louis Garrel Friedrich Bhaer, James Norton John Brooke, Tracy Letts Mr. Dashwood, Chris Cooper il Signor Laurence.

Per far sì che il suo film fosse assolutamente perfetto, Greta Gerwig si è avvalsa di collaboratori tecnici di primo piano. Per la fotografia ha chiesto aiuto al francese Yorick Le Saux, che ha illuminato Personal Shopper e Sils Maria di Olivier Assayas, Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmush e A Bigger Splash di Luca Guadagnino. Per le musiche la regista si è rivolta ad Alexandre Desplat, che ha vinto l'Oscar per Grand Budapest Hotel e La forma dell’acqua. I costumi, infine, sono dell'inglese Jacqueline Durran, che ha vestito Keira Knightley e gli altri attori di Anna Karenina e i personaggi di Orgoglio e pregiudizio, Espiazione e L'ora più buia. Anche se è ambientato a fine Ottocento in New England, Piccole Donne è un film che affronta tematiche contemporanee e con personaggi che potrebbero tranquillamente vivere nel mondo di oggi. Lo ha detto Florence Pugh durante un’intervista, spiegando che, chiunque ha una o più sorelle, si riconoscerà nel legame che unisce Jo, Meg, Beth e Amy March.

CURIOSITÀ SU PICCOLE DONNE

 

Il film è tratto dall'omonimo best-seller, scritto da Louisa May Alcott.

Il romanzo ha avuto diversi adattamenti cinematografici nel corso della storia, tra cui i più celebri sono quello diretto da George Cukor nel 1933 e quello di Robin Swicord del 1994.

Greta Gerwig e la protagonista Saoirse Ronan hanno già collaborato insieme in precedenza per il film candidato agli Oscar "Lady Brid".

Il cast del film comprende due vincitori dell'Oscar: Meryl Streep e Chris Cooper, e tre nominati all'Oscar: Saoirse Ronan, Timothée Chalamet e Laura Dern.

Il ruolo di Meg March è stato assegnato a Emma Watson dopo la rinuncia da parte di Emma Stone, non disponibile perchè impegnata con la promozione del film La favorita (2018). Ironia della sorte, Emma Stone ha precedentemente interpretato il ruolo di Mia in La La Land (2016) dopo che Emma Watson abbandonò il progetto a causa dell'impegno con il film Disney La bella e la bestia (2017).

Pur rappresentado quattro eroine della letteratura americana, nessuna delle quattro attrici protagoniste è americana, Emma Watson e Florence Pugh sono inglesi, Saoirse Ronan è irlandese ed Eliza Scanlen è australiana.

La regista del film Greta Gerwi era incinta del suo primo figlio durante le riprese del film ed è entrata in travaglio 24 ore dopo aver consegnato il suo duro lavoro.

 

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Jo March (Saoirse Ronan): Sto lavorando a un romanzo, è la storia della mia vita e di quella delle mie sorelle!;

Jo March: Voglio farmi la mia strada nel mondo!
Zia March (Meryl Streep): Nessuno si fa strada da solo, men che meno una donna! Devi trovare un buon partito!
Jo March: Ma tu non sei sposata, zia March!
Zia March (Meryl Streep): Ma che c'entra?! Io sono ricca!

Amy March (Florence Pugh): Io penso che possiamo decidere chi amare, non è una cosa che capita per caso!
Theodore 'Laurie' Laurence (Timothée Chalamet): Credo che i poeti non siano d'accordo!

Jo March: Le donne hanno una mente, hanno un'anima non soltanto un cuore! Hanno ambizioni, hanno talenti e non soltanto la bellezza! Sono così stanca di sentir dire che l'amore è l'unica cosa per cui è fatta una donna, sono così stanca di questo!
FOCUS SU PICCOLE DONNE

 

La storia di Piccole Donne, dalle origini a oggi

Piccole donne è l'adattamento del celeberrimo romanzo di Louise May Alcott pubblicato in due volumi, il primo nel 1868 e il secondo nel 1869, con il titolo di "Little Women, or Meg, Jo, Beth and Amy". Negli States i libri, che erano ispirati alla vita della Alcott e delle sue sorelle, furono uniti in un'unica opera nel 1880 e in Italia la prima versione tradotta arrivò nel 1908. Nel nostro paese, così come in Inghilterra e in Francia, si preferì dividere nuovamente il romanzo: in "Piccole donne" e "Piccole donne crescono", il primo incentrato su un anno di vita delle sorelle March - da Natale a Natale - e il secondo caratterizzato da un arco temporale molto più vasto.

Il successo di “Little Women” fu da subito incredibile, perché il libro (o i libri) si inscriveva nella tradizione della letteratura per ragazzi e contemporaneamente prendeva in prestito diversi elementi dai romanzi d’amore. In più era “vagamente” femminista” nella sua difesa del diritto di una donna a non diventare moglie e madre per realizzarsi primariamente nel lavoro. L'idea del romanzo non fu della Alcott ma del suo editore Thomas Niles, che le chiese un libro che raccontasse la storia di alcune ragazze. Per quanto riguarda il titolo, ci sono varie interpretazioni. Secondo alcuni indica il momento di transizione dall'infanzia e prima adolescenza all’età adulta, secondo altri si riferiva all’atteggiamento dei più, che consideravano le donne inferiori agli uomini. Louise May Alcott scrisse due sequel di “Little Women”: "Little Men" (1871) e "Jo’s Boys" (1886).

Celebre e pieno di personaggi accattivanti com'era, “Piccole Donne” non poteva non arrivare al cinema. Accanto al film di Greta Gerwig con Saoirse Ronan, Emma Watson e Timothée Chalamet, che è l’ultimo, c’è innanzitutto un Little Women muto, diretto da Harley Knoles, interpretato da Conrad Nagel e Dorothy Bernard e uscito nel 1918. C’era stata una versione non parlata anche nel 1917. Nel 1933 arrivò il Piccole Donne di George Cukor. Rigorosamente in bianco e nero, piacque talmente tanto che il cinema che lo proiettava, e che toglieva sempre i film dopo la prima settimana di programmazione, decise di tenerlo in cartellone per 3 settimane. Il film si aggiudicò la statuetta dorata per la miglior sceneggiatura non originale e venne presentato alla seconda Mostra D'Arte cinematografica di Venezia, dove Katharine Hepburn vinse il premio per la migliore interpretazione femminile. L’attrice interpretava Jo, mentre Joan Bennett era Amy, Jean Parker Beth, Frances Dee Meg e Douglass Montgomery Laurie. Risale invece al 1949 Piccole donne di Mervyn LeRoy, film girato in Technicolor che vinse l'Oscar per la migliore scenografia e che fu abbastanza apprezzato all'indomani della sua uscita. Segnava la prima volta davanti alla macchina da presa di Rossano Brazzi e vedeva protagoniste June Allyson (Jo), Janet Leigh (Meg), Elizabeth Taylor (Amy) e Margaret O'Brien (Beth). Terza e più conosciuta trasposizione del romanzo della Alcott è il Piccole donne di Gillian Anderson, che delle 3 “vecchie” versioni è stata senz'altro la più apprezzata. Il film ebbe tre nomination agli Academy Awards: migliori costumi, migliore colonna sonora e miglior attrice protagonista (a Winona Ryder). Completavano il cast Claire Danes (Beth), Kirsten Dunst (Amy), Trini Alvarado (Meg) e un giovane Christian Bale (Laurie).

Passando al piccolo schermo, nel 1955 fu trasmesso in tv Piccole donne, diretto da Anton Giulio Majano e con protagonista Lea Padovani. Negli anni '80 sono stati tratti dal romanzo due anime: Piccole donne (Toei Animation, 1981) e Una per tutte, tutte per una (Nippon Animation, 1987).

Nel 2017, BBC One ha trasmesso la miniserie tv Piccole donne, sceneggiata da Heidi Thomas e diretta da Vanessa Caswill.
Il libro è approdato diverse volte a teatro, raggiungendo perfino Broadway.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI PICCOLE DONNE
AttoreRuolo
Emma Watson
Meg March
Saoirse Ronan
Jo March
Timothée Chalamet
Theodore 'Laurie' Laurence
Florence Pugh
Amy March
Eliza Scanlen
Beth March
Laura Dern
Marmee March
Meryl Streep
Zia March
Bob Odenkirk
Sig.re March
Louis Garrel
Friedrich Bhaer
James Norton
John Brooke
Abby Quinn
Annie
Tracy Letts
Sig.re Dashwood

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Iran, Trump minaccia di colpire i siti culturali. Ecco i 24 che non può bombardare (e perché) da ilsole24ore

Post n°15539 pubblicato il 10 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 
Tag: cultura

Il presidente Usa minaccia di colpire i siti culturali iraniani ma l’Unesco gli ricorda che una convenzione glielo vieta

di Francesca Milano

Morte Soleimani, Trump twitta bandiera Usa

5' di lettura

L’Unesco “blocca” Trump: il presidente degli Stati Uniti minaccia di colpire i siti culturali iraniani in caso di rappresaglia di Teheran per l’uccisione del generale Qassam Suleimani ma l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (l’Unesco, appunto) gli ricorda che Washington ha firmato la convenzione per la protezione dei siti culturali e che quindi gli Stati Uniti si sono impegnati a preservare i luoghi inseriti nel patrimonio mondiale.

In Iran attualmente ci sono 24 siti inseriti nell’elenco dell’Unesco (e altri 56 sono nella lista provvisoria, in attesa di essere presi in considerazione per la nomina).

«A loro è consentito uccidere, torturare e mutilare la nostra gente e a
noi non è consentito toccare i loro siti culturali? Non funziona così», ha detto il presidente Trump, che però è costretto a rispettare l’accordo internazionale firmato da 175 Stati.

Ecco quali sono i siti iraniani protetti dall’Unesco:

Complessi monastici armeni
Tre insediamenti monastici cristiani: il monastero di San Taddeo, il monastero di Santo Stefano e la cappella di Dzordzor. Secondo l’Unesco rappresentano un’ottima dimostrazione degli scambi interculturali avvenuti tra le culture bizantina, sira, persiana, ortodossa e islamica.

6 gennaio 2020

Bam e il suo panorama culturale

Prima del terremoto del 2003 questa cittadella sulla via della seta era la più grande costruzione in mattoni di adobe al mondo.

Behistun
Le iscrizioni di Behistun sono delle iscrizioni multi-lingue situate sul Monte Behistun nella provincia iraniana di Kermanshah. Queste iscrizioni sono per la scrittura cuneiforme quello che la stele di Rosetta è stata per i geroglifici egiziani: il documento cruciale per decifrare un sistema di scrittura che si credeva perduto.

 

Le iscrizioni di Behistun

Maymand
È un villaggio preistorico della provincia di Kerman dove i pochi abitanti, circa un centinaio, vivono ancora dentro le grotte.

Golestan Palace
È la residenza storica della dinastia reale Qajar, situata a Teheran. Si tratta del più antico monumento della città, parte di un complesso di edifici un tempo racchiusi dalle mura della storica cittadella .

Torre di Gonbad-e Qābus
La torre di Gonbad-e Qābus è un monumento funerario della città di Gonbad-e Q bus, in Iran.

È il capoluogo dell’omonima provincia iraniana e un centro importante dello Zoroastrismo. Yazd presenta un’architettura unica ed è nota in Iran per l’artigianato di prima qualità

Moschea di Isfahan
La moschea del Venerdì di Isfahan è probabilmente l’espressione architettonica più importante della dominazione selgiuchide in Persia. Dal 2012 è divenuta un luogo protetto dall’Unesco.

Meidan Emam, Esfahan
Il sito è noto per la moschea Reale, la moschea di Sheykh Lotfollah, il magnifico portico di Qaysariyyeh e il palazzo Timurid del XV secolo.

Pasargadae
Pasargadae fu la prima capitale dinastica dell’Impero achemenide, fondata da Ciro II il Grande nel VI secolo a.C.. I suoi palazzi, i giardini e il mausoleo di Ciro sono esempi eccezionali della prima fase dell’arte e dell’architettura reale e testimonianze eccezionali della civiltà persiana.

Persepolis
Fondata da Dario I nel 518 a.C., Persepolis era la capitale dell’impero achemenide. Fu costruita su un’immensa terrazza metà artificiale e metà naturale, dove il re dei re creò un imponente complesso di palazzi ispirato ai modelli mesopotamici. L’importanza e la qualità delle rovine monumentali ne fanno un sito archeologico unico nel suo genere.

 

Il sito archeologico

Città storiche sassanidi della provincia di Fars (Bishapur, Firuzabad, Sarvestan)
Gli otto siti archeologici situati in tre aree geografiche nel sud-est della provincia di Fars: Firuzabad, Bishapur e Sarvestan. Le strutture fortificate, i palazzi e i piani urbanistici risalgono ai tempi più antichi e recenti dell’Impero Sassanico.

Shahr-i Sokhta
Shahr-i Sokhta, che significa “Città bruciata”, si trova all’incrocio delle rotte commerciali dell’età del bronzo che attraversano l’altopiano iraniano. I resti della città di mattoni crudi rappresentano la nascita delle prime società complesse nell’Iran orientale.

 

Sheikh Safi al-din Khanegah and Shrine Ensemble in Ardabil

Sheikh Safi al-din Khnegh and Shrine Ensemble in Ardabil
Costruito tra l’inizio del XVI secolo e la fine del XVIII secolo, questo luogo di ritiro spirituale nella tradizione sufi utilizza le forme architettoniche tradizionali iraniane per massimizzare l’uso dello spazio disponibile per ospitare una varietà di funzioni (tra cui una biblioteca, una moschea, una scuola, una mausolea, una cisterna, un ospedale, cucine, un panificio e alcuni uffici).

Shushtar
Il Shushtar, sistema idraulico storico, inscritto come un capolavoro di genio creativo, si può far risalire a Dario il Grande nel V secolo a.C. Prevedeva la creazione di due canali di deviazione principali sul fiume Kârun uno dei quali, il canale Gargar, è ancora in uso e fornisce acqua alla città di Shushtar attraverso una serie di gallerie che forniscono acqua ai mulini.

Soltaniyeh
Il mausoleo di Oljaytu fu costruito nel 1302-12 nella città di Soltaniyeh, capitale della dinastia Ilkhanid, fondata dai mongoli. Soltaniyeh è uno degli esempi eccezionali delle realizzazioni dell’architettura persiana e un monumento chiave nello sviluppo della sua architettura islamica. L'edificio ottagonale è coronato da una cupola alta 50 metri, coperta di faenze turchesi blu e circondata da otto minareti slanciati. È il primo esempio esistente di cupola a doppio guscio in Iran.

 

L’edificio ottagonale del mausoleo di Oljaytu

Susa
Situata nel sud-ovest dell’Iran, la proprietà comprende un gruppo di tumuli archeologici che sorgono sul lato orientale del fiume Shavur.

Tabriz
Tabriz è stato un luogo di scambio culturale fin dall’antichità e il suo storico complesso di bazar è uno dei più importanti centri commerciali della via della seta. Il complesso del bazar storico di Tabriz è costituito da una serie di strutture in mattoni, edifici e spazi chiusi per diverse funzioni, collegati tra loro e coperti.

 

Il complessi di bazar di Tabriz

Takht-e Soleyman
Il sito archeologico di Takht-e Soleyman è situato in una valle incastonata in una regione montuosa vulcanica. Il sito comprende il principale santuario zoroastriano in parte ricostruito nel periodo di Ilkhanid (Mongolo) (XIII secolo) e un tempio del periodo sasanide (VI e VII secolo) dedicato ad Anahita.

 

Il sito archeologico di Takht-e Soleyman

Tchogha Zanbil
Le rovine della città santa del Regno dell’Elam, circondata da tre enormi mura concentriche, si trovano a Tchogha Zanbil. Fondata intorno al 1250 a.C., la città rimase incompiuta dopo l’invasione di Ashurbanipal, come dimostrano le migliaia di mattoni inutilizzati rimasti sul posto.

Giardino persiano
Il sito comprende nove giardini. Sempre diviso in quattro settori, con l’acqua che gioca un ruolo importante sia per l’irrigazione che per l’ornamento, il giardino persiano è stato concepito per simboleggiare l’Eden e i quattro elementi zoroastriani di cielo, terra, acqua e piante.

Qanat
In tutte le regioni aride dell’Iran gli insediamenti agricoli e permanenti sono sostenuti dall’antico sistema del qanat che sfrutta le falde acquifere alluvionali in testa alle valli e conduce l’acqua lungo tunnel sotterranei per gravità, spesso per molti chilometri. Gli undici qanat che rappresentano questo sistema comprendono aree di riposo per i lavoratori, serbatoi d’acqua e mulini ad acqua. I qanat sono una testimonianza eccezionale delle tradizioni culturali e delle civiltà delle zone desertiche dal clima arido.

Foreste ircane
Le foreste ircane formano un massiccio boscoso unico che si estende per 850 km lungo la costa meridionale del Mar Caspio. La storia di queste foreste di latifoglie risale a 25-50 milioni di anni fa, quando coprivano la maggior parte di questa regione temperata settentrionale.

Deserto di Lut
Il deserto di Lut, o Dasht-e-Lut, si trova nel sud-est del Paese. Il sito rappresenta un esempio eccezionale di processi geologici in corso.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963