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Messaggi del 28/01/2020

 

Hammamet

Post n°15565 pubblicato il 28 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 

Arriva finalmente nelle sale l'atteso film di Gianni Amelio sulle ultime settimane di vita forse dell'ultimo statista, vero spartiacque di una politica che oggi è solo affarismo; che questo paese ha avuto, ovvero Bettino Craxi. Un film che ha scatenato inevitabili polemiche sia da parte di chi vuole fare revisionismo storico sul personaggio per esaltare un personaggio politico dimenticato e di cui si vuole recuperare l'eredità, sia da parte di chi vuole probabilmente continuare ad abusare del suo giudizio negativo come se non bastasse quanto successo non perdonandogli le ruberie. Entrambe le posizioni possono essere giuste se non fosse che sono in assoluta malafede, sia perchè è assurdo che a vent'anni dalla morte di Craxi non si riesca a fare un'analisi il più possibile più che non di parte, almeno che non sia faziosa; ma soprattutto non hanno o visto o capito il film.

Nel primo caso spetta agli storici probabilmente lo sviluppo della rappresentazione di quella che è stata la figura del politico socialista, escludendo tutte le questioni private e giudiziarie e arrivando quindi a fare un profilo politico della sua storia. Da parte dei giornalisti ci dovrebbe essere almeno la capacità di evitare qualunquismi vari. 

Sul secondo aspetto il film non è un'opera per rivalutare il presidente, come lo chiama Amelio; ma semplicemente un ritratto intimo e personale di un uomo con tante contraddizioni nel finale della sua vita.

Il film parte con il congresso del Psi, a Milano, che rappresenta quello che era il personaggio Craxi, talmente arrogante da non rendersi conto neanche se avvertito di quello che stava per succedere e che non sa riconoscere amici e nemici. Che ama circondarsi di personaggi inetti che sono pronti a dirgli sempre che ha ragione, e non accetta critiche ma è pronto a farle ad altri, soprattutto ai comunisti italiani definiti come dei ravanelli (per molti il discorso non era probabilmente nemmeno sbagliato).

Dopo i titoli si passa subito ad Hammamet... siamo alla fine del secolo scorso e Craxi si è autoesiliato scappando dalla giustizia che lo ha condannato in via definitiva per corruzione e finanziamento illecito. Del gigante che si ergeva dal palco del congresso non c'è più nulla... malato, stanco, rancoroso...  "vittima di se stesso, del suo orgoglio, della sua arroganza smisurata" e che adesso somiglia molto "ai nani di cui si è circondato".

Nel suo "esilio dorato" si circonda di poche persone... la moglie, sua figlia, il nipote e il figlio di un suo amico che si era suicidato dopo essere stato inquisito dal giudice.

Sono gli ultimi giorni di una parabola umana e politica, in cui si mostrano tutte le debolezze dell'uomo, il suo rancore verso chi lo ha abbdandonato, verso quella politica ipocrita e quella giustizia ad orologeria. La sua idea è che nessuno nega che quei soldi rimanevano "attaccati alle dita", ma lo facevano tutti, ma qualcuno non è stato indagato e il perchè è facile da intuire. L'arroganza del potere sta anche nel fatto che ci sia questa idea da parte di Craxi che nonostante il reato ci fosse, non dovesse essere la magistratura a intervenire ma il parlamento ad autoregolarsi per via del discorso "lo facevano tutti". A nulla valgono le parole di chi diceva noi non avremmo dovuto farlo...

Sono gli ultimi giorni in cui viene ricordato il massimo successo di Craxi che probabilmente ha scaturito la sua fine, ovvero gli eventi di Sigonella, che vengono raccontati dall'innocenza di suo nipote...

Sono gli ultimi giorni che raccontano di un uomo che nonostante sia fuori dal suo paese sia comunque lucido e profetico su quelli che saranno gli anni a venire, sulle politiche che sono state fatte in quegli anni e su quelle che verranno fatte che non saranno nell'interesse di quello che non è più definito popolo ma gente come qualcuno vuol fare credere. La sua ultima testimonianza è affidata alle riprese di Fausto che nello zaino, oltre alla telecamera, nasconde una pistola.

Intanto il suo stato di salute si aggrava, molti gli chiedono di tornare in Italia per le cure, lui rifiuta, riflette, confessa pensieri, idee, sensi di colpa e incredulità verso quel paese di cui era dominatore e padrone, senza sapere fino in fondo se tornare o rimanere nel suo sdegnoso esilio.

Nel film come detto Amelio non ha l'arroganza di rispondere alle domande che le due fazioni sul presidente si fanno, ma come giusto che sia vuole fare una riflessione e soprattutto porre delle domande, perchè come ricorda il compito del regista è questo. Preferisce affrontare soprattutto la tragedia di un uomo arrogante, passato come caprio espiatorio di un sistema corrotto e ancor di più un paese dove il singolo diventa colui da crocifiggere per via di un modus operandi che non riflette solo le ruberie e l'immoralità della politica ma il carattere stesso degli italiani, pronti a salire sul carro del vincitore e a scendere da quello del perdente.

Nessuno dei personaggi, nemmeno Craxi, è chiamato con il suo vero nome... probabilmente gli altri sono Moroni, Fanfani e sicuramente DiPietro. Neppure la figlia del protagonista si chiama Stefania, come nella realtà, ma Anita, a ricordare la moglie di Giuseppe Garibaldi, personaggio storico molto caro a Craxi e che viene rievocato più di una volta e in più di un modo, nel corso del film. Un uomo senza nome, dunque, quasi un simbolo di una persona che ha perso il potere e che ora fa i conti con la malattia e la morte che si avvicina, in un oblio inevitabile.

Quello che interessa è l'atmosfera che ha portato alla caduta di un uomo potente, di come il partito non sopravviverà al segretario nonostante i tentativi del suo secondo genito, ben consapevole che la sua eredità politica sarà nulla e che tutti lo vogliono morto. Il finale con il sogno che porta alla morte di Craxi è metafora della tragedia di un uomo e del carattere populista e qualunquista di chi lo giudica.

L'interpretazione del personaggio principale è affidata a Pier Francesco Favino che riesce grazie ad un trucco strepitoso e alla sua bravura a ricostruire il volto del politico socialista, soprattutto la sua voce, le sue movenze, quella sua presenza ad un tempo carismatica ed inquietante, sprezzante, che ne decretò assieme successo e rovina. Un'interpretazione che vale tutto il film, un'interpretazione titanica.

Un film importante soprattutto per la delicatezza e la finezza con cui restituisce la complessità di una figura che è icona di un'era politica che si concluse con un lancio di monetine. Amelio sembra parlare del mondo e della politica dei nostri giorni, un rimpianto al di la dei fatti giudiziari per quella politica e quegli uomini.

Amelio non definisce il suo Craxi "né un latitante né un esule. Era un contumace. Era contumace, è andato incontro alla morte che conosciamo, per la sua ostinazione a pensare che dovesse essere giudicato dal Parlamento, e non dalla magistratura. Sono stati l'orgoglio e la presunzione di essere nel giusto a far sì che Craxi facesse quella fine."
Ma anche nella sua villa tunisina, per Amelio "Craxi vede il passato tornare, come in Le catene della colpa: in quel suo eremo non è in salvo, ma coltiva rancori, rimpianti, rimorsi, desideri, e ne è macerato fino all'autodistruzione. Forse, "aggiunge il regista, "se qualcuno gli avesse dato la possibilità di essere operato da qualche altra parte, e non in Tunisia, non sarebbe morto."

 
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1917 vince il weekend con 2,1 milioni di euro

Post n°15564 pubblicato il 28 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 

1917 (guarda la video recensione) vince il weekend con 2,1 milioni di euro, dopo aver trionfato anche nella giornata di domenica. Subito dietro c'è Me contro te Il film - La vendetta del Signor S, ancora fortissimo, che incassa 1,7 milioni e arriva ad un totale di 8,4 milioni di euro, mentre il podio è completato da Figli (guarda la video recensione), che arriva a 1,4 milioni di euro.
Dietro si fanno notare ancora Piccole Donne (guarda la video recensione), che arriva a 4,8 milioni complessivi e Jojo Rabbit (guarda la video recensione), che sfiora i 2 milioni e si mantiene su ottime medie per sala grazie al passaparola. Tolo Tolo (guarda la video recensione) cala naturalmente ma tocca quota 45,6 milioni e dovrebbe chiudere la sua corsa attorno ai 47 milioni di euro.

Perdono leggermente quota ma restano pimpanti Hammamet (guarda la video recensione), che arriva a 5,3 milioni di euro e Richard Jewell (guarda la video recensione), che supera di pochissimo i 2 milioni. Si chiude con Tappo - Cucciolo in un mare di guai (guarda la video recensione) a 272mila euro e Jumanji - The Next Level (guarda la video recensione) che incassa 12,2 milioni complessivi. Rispetto alla stessa settimana dello scorso anno il box office accusa un calo del 16,3%, mentre su base annua il guadagno è del 43%. Questa settimana escono, tra gli altri, DolittleJudy (guarda la video recensione), Il Diritto di opporsi (guarda la video recensione) e Odio l'EstateBad boys for life si conferma in testa al box office americano vincendo il weekend con ben 34 milioni di dollari e perdendo solo il 46% rispetto alla settimane precedente, un'ottima tenuta. 120 milioni il totale del film che dovrebbe chiudere molto vicino ai 200. Regge bene anche 1917, che incassa 15,8 milioni e supera quota 100. Decente il dato di Dolittle, anche se comunque molto sotto le attese, che chiude terzo con 12,5 milioni e 44,6 in totale.

Non particolarmente significativi gli esordi delle due new entry settimanali: The Gentlemen apre con 11 milioni, The Turning con 7,3 milioni. Eccezionale tenuta per Jumanji: The Next Level (guarda la video recensione), che perde solo il 19% rispetto alla settimana scorsa e arriva a 283 milioni: sicuramente supererà i 300 milioni. Star Wars: L'ascesa di Skywalker (guarda la video recensione) precipita al settimo posto ma riesce almeno a passare finalmente i 500 milioni: dovrebbe chiudere attorno ai 520 milioni, un dato incredibile per tutti, tranne che per un film del franchise di Star Wars. La prossima settimana arrivano The Rhythm Section "Action Drama Mystery Thriller" con Blake Lively e Jude Law e l'horror fantasy Gretel & Hansel. Da segnalare anche la distribuzione de Il Traditore (guarda la video recensione) di Bellocchio.

A livello internazionale Star Wars: L'ascesa di Skywalker si avvicina a 4 milioni di dollari da Aladdin (guarda la video recensione), che dovrebbe essere sorpassato questa settimana. Bad Boys for Life tocca quota 215 milioni, Dolittle 91, mentre Jumanji: The Next Level è a 737 milioni di dollari, 21 in meno di Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw (guarda la video recensione), decimo miglior incasso del 2019.

Box Office Italia del 26/01/2020
1. 1917: Euro 728.418
2. Me contro Te Il Film - La vendetta del Signor S: Euro 713.976
3. Figli: Euro 571.969
4. Piccole donne: Euro 350.508
5. Jojo Rabbit: Euro 337.908
6. Tolo Tolo: Euro 324.596
7. Hammamet: Euro 225.520
8. Richard Jewell: Euro 218.411
9. Tappo - Cucciolo in un mare di guai: Euro 153.399
10. Jumanji - The Next Level: Euro 94.839

 
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