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Messaggi del 04/08/2012

 

Skype: “Nessuna intercettazione sulle chiamate”. Ma i server conservano i dati da Il fatto quotidiano

Post n°8384 pubblicato il 04 Agosto 2012 da Ladridicinema
 

Il problema, al centro delle lamentele sulla privacy e delle paure di intercettazione, è la nuova architettura del servizio dopo l'acquisto di Microsoft. Una decisione che pare imposta dagli organi di polizia e dai governi per avere accesso a tutte le comunicazioni Voip

Skype rassicura i suoi utenti: “Nessuna intercettazione delle chiamate”. Ma è davvero così? Fin dalle prime indiscrezioni sull’acquisto del servizio di VoIP da parte di Microsoft sono stati in molti a chiedersi il reale motivo di un investimento così consistente, di circa 8 miliardi di dollari, per un servizio gratuito di chiamate tramite internet. E in tanti hanno insinuato un maggiore controllo sui suoi utenti, anche in collaborazione con il governo degli Stati Uniti. A gettare benzina sul fuoco, poi, è arrivata la recente ristrutturazione dell’intero sistema di gestione delle chiamate che ha di fatto messo in allarme i difensori della privacy di tutto il mondo.

Il servizio era infatti basato su un sistema molto simile allo scambio di dati peer-to-peer: ogni computer veniva messo in contatto con un secondo utente in modo diretto, senza alcun server centrale a fare da intermediario. Secondo alcuni calcoli il sistema avrebbe quindi affidato ad un singolo client il ruolo di supernodo che avrebbe gestito circa 800 connessioni grazie ad una certa capacità di calcolo e ad una larghezza di banda sufficiente. Il sistema utilizzato ha però in più occasioni sottolineato la sua debolezza, causando un black-out del servizio anche per alcune ore.

In sordina Microsoft ha deciso per un cambio radicale dell’architettura della rete di Skype: la mossa è stata scoperta da un ricercatore della Immunity Security che ha spiegato come il sistema di supernodi era invece stato sostituito da una serie di server Linux dedicati. Si è passati da 48mila supernodi ad appena 10mila server ma con una capacità di gestione nettamente superiore, passando da appena 800 connessioni a più di 100mila. Il problema, al centro delle lamentele sulla privacy e delle paure di intercettazione, è che il nuovo sistema a server dedicati è ospitato all’interno dei data center dell’azienda. Questa mossa, a detta dell’accusa, sarebbe stata imposta dagli organi di polizia e dai governi per avere accesso a tutte le comunicazioni via Skype, così come avviene per le classiche intercettazioni telefoniche.

In un lungo post sul blog ufficiale dell’azienda Mark Gillet ha cercato di fare chiarezza sul funzionamento del servizio dopo le novità introdotte da Microsoft: “In questi ultimi giorni – sono le prime righe del suo intervento – abbiamo visto numerosi articoli da parte dei media che crediamo siano inesatti e possano indurre in errore la comunità di Skype nei confronti del nostro approccio sulla sicurezza degli utenti e la loro privacy. Voglio chiarire la situazione”. Tra le tesi della difesa entra innanzitutto la volontà da parte di Skype di migrare verso il cloud computing ancor prima che l’azienda entrasse a far parte del mondo Microsoft, ma in modo particolare alla base di tutto ci sarebbero motivazioni di stabilità e qualità del servizio. Inoltre i server, si legge nel comunicato, sono stati una mossa obbligata verso l’implementazione di nuove funzionalità di cloud che verranno presto rilasciate in Office e nel mondo Xbox Live. Gillet continua sottolineando che in nessun modo Skype registra o tiene sotto controllo le chiamate degli utenti, ma tutto il sistema si spinge verso l’ottimizzazione del servizio e la sua velocità. A questi aspetti si affianca per la verità una mezza ammissione di colpa: come già evidenziato dal ricercatore della Immunity Security, Kostya Kortchinsky, di fatto nuovi server tengono traccia delle comunicazioni, anche se in modo temporaneo, per consentire la sincronizzazione tra diversi dispositivi. In linea di principio, in quei determinati momenti, Skype potrebbe fornire l’accesso ai dati immagazzinati alle forze dell’ordine seppur le comunicazioni continuino a rimanere criptate. Se da una parte l’azienda sottolinea di non aver alcuna intenzione di spiare le telefonate dei suoi utenti, dall’altra ammette che qualcosa sui server viene immagazzinato e che, in linea di massima, si potrebbe accedere ai dati grazie a speciali autorizzazioni emesse da tribunali e forze dell’ordine.

 
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Cinecittà, si dia voce ai lavoratori da Articolo21

Post n°8383 pubblicato il 04 Agosto 2012 da Ladridicinema
 
Tag: news

cinecittà

“Le lavoratrici e i lavoratori di Cinecittà stanno scioperando per tutelare il loro lavoro e per tutelare uno dei grandi archivi della memoria collettiva”. Così recita il testo dell’appello i cui primi firmatari sono i deputati Mario Coscia (Pd), Piero Felice Zazzera (Idv) e Giuseppe Giulietti (Articolo21). “Sono donne e uomini che hanno contribuito a regalarci emozioni indimenticabili, collaborando con i più prestigiosi interpreti del cinema nazionale e mondiale. Da quegli stabilimenti sono usciti film, documentari, produzioni per le tv che tanto hanno contribuito alla crescita culturale e civile della nazione. Per queste ragioni non solo siamo solidali con loro, ma ci permettiamo di chiedere a tutti i media e, in particolare alla Rai, che tanti legami ha avuto ed ha con Cinecittà, di dare volto e voce alla lotta di questi lavoratori”.

2 agosto 2012

 
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Magnani-Bergman e La guerra dei Vulcani da Ansa

Post n°8382 pubblicato il 04 Agosto 2012 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

Patierno porta a Mostra documentario su triangolo con Rossellini03 agosto, 11:45
Magnani-Bergman e La guerra dei Vulcani(ANSA) - ROMA, 3 AGO - Delusa, furiosa e vendicativa una, dolce e docile l'altra che in italiano, come scrisse in una storica lettera di ammirazione da cui tutto comincio' sapeva dire solo 'ti amo', entrambe innamorate dello stesso uomo.

Accadeva nel 1949 e i protagonisti sono nella storia del cinema: Anna Magnani, Ingrid Bergman e Roberto Rossellini. Francesco Patierno ha ricomposto quel triangolo amoroso in La guerra dei Vulcani, un documentario che si vedra' alla Mostra del cinema in Venezia Classici

 
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100 anni nascita Antonioni, omaggio Usa da Ansa

Post n°8381 pubblicato il 04 Agosto 2012 da Ladridicinema
 
Tag: news

Rassegna a cura National Gallery Washington e Istituto cultura03 agosto, 14:14
100 anni nascita Antonioni, omaggio Usa(ANSA) - WASHINGTON, 3 AGO - Il 29 settembre si celebra il centesimo anniversario della nascita del maestro del cinema italiano, Michelangelo Antonioni, scomparso nel 2007. Per rendere omaggio all'autore, considerato uno dei piu' influenti registi del dopoguerra al livello mondiale, la National Gallery of Art di Washington, in collaborazione con l'American Film Institute (Afi) e l'Istituto Italiano di Cultura organizza una retrospettiva dei sui lavori piu' importanti, riproposti tra agosto e settembre.

 
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Mostra Cinema di Venezia compie 80 anni

Post n°8380 pubblicato il 04 Agosto 2012 da Ladridicinema
 

Al via nel '32 con edizione definita ''memorabile'' da Antonioni04 agosto, 17:08
Mostra Cinema di Venezia compie 80 anni

Ottanta anni anni fa, il 6 agosto 1932, al Lido di Venezia, sulla terrazza dell'Hotel Excelsior, ebbe inizio - ideato e realizzato dalla Biennale di Venezia - il primo festival cinematografico internazionale al mondo. Alle 21.15, su uno schermo appositamente allestito all'aperto, fra qualche scroscio di pioggia fu proiettato Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Rouben Mamoulian. Al film seguì un gran ballo nei saloni dell'Excelsior. "Nata dal ceppo della Biennale Arte - dichiara il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta - la Mostra del Cinema fu concepita fin dagli inizi con la sensibilità, la ricchezza e la vocazione alla pluralità di voci, proprie della mostra d'arte. Tale fu il modello a cui si ispirarono, nel dar vita a una mostra cinematografica, Antonio Maraini e il Conte Volpi (rispettivamente direttore e presidente della Biennale). Film di ricerca di giovani registi trovarono subito posto nell'Esposizione Internazionale del film sperimentale a passo ridotto, definita la 'Piccola Biennale', che, con straordinario successo di critica e pubblico, affiancò per tre edizioni (1934-1936) la 'Grande Biennale' dell'Arte, del Cinema, della Musica, del Teatro. Già nel 1938 la Mostra del Cinema organizzò la sua prima retrospettiva, dedicata al cinema francese, curata dal critico e studioso veneziano Francesco Pasinetti, all'epoca giovanissimo. La Mostra si sviluppò presto in modo completo, ricca di sezioni, spunti e idee, modello per tutti i futuri festival, avendo ben presente, come ricordò nel discorso d'apertura l'allora Presidente Conte Volpi, la complessità del cinema, allo stesso tempo arte e industria, cui occorre dedicare sia libero spirito di ricerca, che attenzione alle esigenze di diffusione e promozione". Quella del 1932 al Lido "fu un'annata memorabile", scrisse il giovane critico Michelangelo Antonioni in un articolo di dieci anni dopo. Giunsero sullo schermo dell'Excelsior, fino al 21 agosto, le opere di maestri quali Mario Camerini (Gli uomini, che mascalzoni, primo film italiano a essere presentato, con grande successo, l'11 agosto), Frank Capra (Forbidden), René Clair (A nous la liberté), Alexandr Dovzenko (Terra), Edmund Goulding (Grand Hotel), Joris Ivens (Regen), King Vidor (The Champ). In tutto, ventisei film di sette nazioni. Fin da quella prima edizione i film proiettati al Lido, "per speciale concessione del Capo del Governo", poterono essere visti "nella loro forma originale e nella loro integrità assoluta", come dettava il regolamento. In occasione dell'80/o anniversario della Mostra, durante la 69/a edizione si terrà 80!, una retrospettiva di dieci film (sette lungometraggi e tre corto/mediometraggi) presentati nel corso delle precedenti Mostre. I film sono stati selezionati in base a criteri di rarità, utilizzando e restaurando le copie delle Collezioni dell'Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale.

 
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Bellocchio jr: "Basta produzione, faccio solo l'attore" da cinecittà news

Post n°8379 pubblicato il 04 Agosto 2012 da Ladridicinema
 

Pier Giorgio Bellocchio sarà alla Mostra di Venezia con due film: Bella addormentata, diretto da suo padre Marco Bellocchio e E' stato il figlio diDaniele Ciprì. Intervistato da 'Io donna', Bellocchio jr. racconta: "Ho sempre saputo di essere tagliato per fare l'attore, però, forse in questo mestiere non c'era sufficiente conflittualità con mio padre. Facendo il produttore dei suoi film speravo di tenergli testa: ma era un'illusione di ragazzo". Pier Giorgio parla anche dei debiti accumulati per fare film: "Per pagarli ho messo da parte ogni centesimo. Ma non è straordinario aver salvato la situazione: l'eccezionalità sta nella demenza di averla creata".

 
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