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Messaggi di Marzo 2014

 

George R.R. Martin posta estratti del sesto Trono di Spade da comingsoon

Post n°11340 pubblicato il 31 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

27 marzo 2014
305
Poster

 

Vi abbiamo parlato giorni fa della rassicurazione di George R.R. Martin nei confronti dei milioni di fan che lo vorrebbero presto alla parola fine del sesto capitolo delle avventure del Trono di Spade, The Winds of Winter. “Ci sto lavorando!” aveva detto un po’ esaurito dalla pressioni planetarie.

Ora rilancia pubblicando sul suo sito ufficiale degli estratti che trovate qui, traffico della rete esploso permettendo. Vi avvisiamo: è materiale esplosivo, c'è un colpo di scena davvero succoso che potrebbe urtare i deboli di trama e quelli particolarmente sensibili all’argomento.

La spiegazione del materiale postato l’ha data sul suo blog, in cui dice: “con la quarta stagione de "Il Trono di Spade" in arrivo ho pensato fosse il momento giusto per dare ai miei lettori un altro assaggio di The Winds of Winter. Per cui posterò un nuovo capitolo […] che in realtà è un vecchio capitolo. No, non intendo dire che lo abbia già pubblicato o postato prima e non credo neanche di averlo mai letto a una convention (qui potrei sbagliarmi perché ho fatto delle letture in così tante convention che i ricordi tendono a sovrapporsi). È nuovo nel senso che nessuno, a parte i miei editor, lo hanno mai visto prima, ma è vecchio nel senso che è stato scritto molto tempo fa. In ogni caso, ho blaterato a sufficienza, farò parlare il testo”.

Questo lo scriveva due giorni fa. Ora Mercy, questo il titolo del capitolo, è online per voi. Buona lettura.

 
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La luna su Torino

Post n°11339 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Quando c'era Berlinguer

Post n°11338 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Storia di una ladra di libri

Post n°11337 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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'My Sex', antologia di corti pornoerotici diretti da donne da cinecittà news

Post n°11336 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Stefano Stefanutto Rosa28/03/2014
“Facciamo i conti con il nostro desiderio e la nostra sessualità, con il pretendere piacere, rovesciando quell’immagine che vede le donne subire o accontentare il piacere maschile”, avverte Monica Stambrini, una delle 11 registe che hanno dato vita al gruppo Le ragazze del porno con l’obiettivo di lavorare insieme a un film composto da 10 corti porno/erotici.
In My Sex, le cui riprese inizieranno a luglio, ogni autrice sarà libera di scegliere un'estetica e un punto di vista, di lavorare su fiction, gonzo, documentario o videoarte, senza censure.
Seratina di Anna NegriMano di velluto di Regina Orioli eQueen Kong di Monica Stambrini saranno i primi corti girati grazie al finanziamento dal basso raccolto in due mesi.

Si comincia con la vendita di opere d’arte, il 29 e 30 marzo a Roma presso lo Studio Delogu (via Natale del Grande 21), la prima delle iniziative di crownfunding presente su Indiegogo. Corti destinati a un pubblico sia femminile sia maschile che raccontano una molteplicità di orientamenti e atteggiamenti, di genere. A firmarli saranno inoltre Mara Chiaretti, Erika Z. Galli e Martina Ruggeri per Industria Indipendente, Tiziana Lo Porto(ideatrice del progetto), Titta Cosetta Raccagni, Lidia Ravviso, Emanuela Rossi, Slavina e Roberta Torre. Hanno tra i 25 ai 70 anni,  lavorano professionalmente nel cinema e nella televisione, ma anche nel teatro e nella video arte.

“Nasce da una mia precedente collaborazione in Svezia a un’antologia di corti erotici, Dirty Diaries, realizzati da Mia Engberg, regista che ha scritto un manifesto sul ‘porno praticabile’ - spiega la giornalista Tiziana Lo Porto, ideatrice del progetto - Penso ad altri progetti simili diretti in Spagna da Erika Lust, in Francia dalle autrici di X-Femmes, in Usa da Annie Sprinkle e in Danimarca dalla casa di produzione Zentropa di Lars von Trier. In Italia non esiste nulla di riconducibile a quelle esperienze”.
Emancipazione dunque da un genere sempre pensato e diretto da uomini. “Il porno mainstream è noioso e omologato, , eppure negli anni ’60 era ben altro - dice Anna Negri - E’ giusto allora sperimentare che cosa accade se a girarlo sono le donne, perché la visione femminile dell’erotismo e del desiderio è scarsamente rappresentata”.
In questa antologia di corti pensati autonomamente, non dunque un film a episodi, 'Le ragazze del porno' hanno cercato di coinvolgere altre registe, come Lina Wertmüller e Giuliana Gamba, che per ora preferiscono aspettare i primi passi del progetto.
“La parola ‘porno’ usata impropriamente, ha finito di caricarsi di un’accezione negativa dove non c’è spazio per l’erotico. Una parola che va allora rivalutata. E’ triste che una sfera così importante della vita di ciascuno sia relegata solo al ‘trash’ - continua Anna Negri - Credo che sia più trasgressivo dare una rappresentazione celebrativa della sessualità. Con i nostri corti vogliamo liberare anche gli uomini da una sessualità performativa, a volte degradata e standardizzata”.

Il progetto ha trovato difficoltà tra i produttori, non tanto per il tema affrontato quanto per la congiuntura economica del momento e per la proposta di un film composto da tante autrici. Quali interpreti per le scene di sesso esplicito? Possibilmente non pornoattori, per poter offrire la varietà dei corpi e degli approcci alla sessualità. E nei primi contatti si sono presentati danzatori.
Da oggi My Sex è sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo per la raccolta fondi: si va dai 5 euro con cui si diventa socio de Le ragazze del porno con un bacio virtuale ai 1000 euro come coproduttore del film, con invito a cena insieme alle registe, menzione nei titoli (facoltativa), DVD del film, invito sul set, alla festa di fine film e all’anteprima, t-shirt e socio.
 

 
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Favola smemorata per Rolando Ravello

Post n°11335 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Andrea Guglielmino26/03/2014
Un po’ 50 volte il primo bacio, un po’ Se mi lasci ti cancello, la nuova commedia di Rolando Ravello – alla sua seconda prova dopo Tutti contro tutti – Ricordati di me?gioca con maestria coi temi dell’amore e della memoria.Edoardo Leo è un cleptomane goffo che scrive orribili storie per bambini, che hanno per protagonisti piccoli Kamikaze e barboni assiderati. Ambra Angiolini una narcolettica con problemi di orientamento e amnesia. Si incontrano da una psicoterapeuta (Pia Engleberth) e si innamorano, anche se non proprio a prima vista. Purtroppo lei perde il ricordo della loro simpatia, così lui è costretto a riconquistarla ancora, e ancora… per quante volte? A far da contraltare c’è la storia di una coppia di amici, Francesco (Paolo Calabresi) e Valeria (Susy Laude), devastati (soprattutto lui) dalla routine della convivenza. E allora forse dimenticarsi il proprio amore, per vederlo rinascere ogni volta più forte, diventa un’esperienza positiva, rinfrescante e non così traumatica come si pensa. 

Ben girato, orchestrato con garbo, il film, in uscita in 300 copie il 3 aprile con 01, ha un respiro internazionale e trae ispirazione da un’omonima commedia teatrale diretta da Sergio Zocca (che nella pellicola ha un cameo). Sono stati gli interpreti Leo e Angiolini a proporla a Rai Cinema che ha poi individuato in Ravello la persona ideale per portare l’opera a compimento: “Temevo che i due attori, conoscendosi molto bene, si incancrenissero nella versione che conoscevano – dice il regista – ma io ho una visione diversa, dove conta molto l’emotività. Il film e la commedia per me non c’entrano nulla. Mi sono scostato in maniera naturale, è il mio modo di vedere le cose. Non so fare una regia tecnica, racconto di pancia, a cavallo tra favola e realtà”.  La sceneggiatura è stata curata, oltre che dallo stesso Edoardo Leo, da Edoardo Falcone e Paolo Genovese, registi uniti a servizio della storia, proprio come si faceva nel cinema italiano d’un tempo. “Ci servivano visioni esterne – commenta Leo – Rolando nonostante il suo aspetto da carcerato è una persona molto tenera, se poi hai la fortuna di trovare un produttore che ti incoraggia hai fatto centro e si chiude il cerchio. Spesso i primi censori di una storia sono gli stessi sceneggiatori. Siamo noi a dirci ‘non ce lo faranno mai fare’. Ma è il momento giusto per osare. Chi guarda avanti ha capito che oggi funzionano anche esperimenti complessi come Smetto quando voglio. Genovese si è cimentato con una commedia dai toni più sentimentali che in passato. Virzì si è dato al dramma sociale. C’è stato La mafia uccide solo d’estate e sono stati tutti ottimi successi”. “Abbiamo lasciato da parte i tecnicismi – sottolinea Genovese –  anche sorvolando sul realismo a tutti i costi. E’ una storia d’amore, non una puntata di Distretto di polizia. Se i personaggi ti catturano all’inizio tu non li molli più”. “Sono loro a creare un mondo a parte – commenta Ambra Angiolini – due pezzi unici che si incontrano per creare una cosa sola e più bella. Ha a che fare con il desiderio di ognuno di noi: incontrare qualcuno che renda nobili le parti di te che ti paiono difetti”. 

Qui il nostro resoconto dal set.

 
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Edoardo Leo gira l'adattamento di 'Giulia 1300 e altri miracoli'

Post n°11334 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Ang26/03/2014
"Ho in programma una commedia sulla camorra tratta dal libro 'Giulia 1300 e altri miracoli', di Fabio Bartolomei. Lo dice l'attore e regista a margine della conferenza stampa di presentazione del film Ti ricordi di me?

Pubblicato da E/O, il libro parla di Diego, quarantenne traumatizzato da un lutto familiare, con un lavoro anonimo e un talento unico per le balle, che si imbarca in un'impresa al di sopra delle sue capacità, l'apertura di un agriturismo; lo fa  in società con due individui visti solo una volta e che in comune con lui hanno esclusivamente la mediocrità; a scongiurare il fallimento immediato è l'intervento di un comunista nostalgico e la banale fuga in campagna si trasforma in un atto di resistenza quando nell'agriturismo si presenta un camorrista per chiedere il pizzo.

 
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Toni Servillo: cultura italiana sold-out a Londra

Post n°11333 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Ang28/03/2014
''La nostra cultura quando si impegna crea interesse''. Lo dice Toni Servillo, protagonista del film premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino, all'ANSA, dal camerino del Barbican a Londra poco prima di andare in scena con Le voci di dentro, con la sala gremita nel tempio del teatro londinese ieri sera per la prima delle quattro recite tutte sold out. ''Siamo in una capitale dello spettacolo mondiale - continua l'attore -  abbiamo il teatro esaurito per quattro sere, quindi la preoccupazione a tre quarti d'ora dall'andata in scena è quella di non deluderle queste aspettative che sono evidenti dal sold out che hanno le recite. E' quindi evidente che c'è un interesse per l'Italia, per il nostro teatro, per la nostra cultura in generale, che quando si impegna con degli sforzi crea un interesse''.

 
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'Roma città aperta' festeggia i 70 anni della liberazione della capitale

Post n°11332 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

ssr27/03/2014
È il film simbolo di una nazione, del suo popolo, dei suoi valori, simbolo della Resistenza e di una nuova Italia che nasceva dal dolore della guerra. Roma città aperta di Roberto Rossellini arriva nelle sale italiane, in una nuova versione restaurata, anticipando i festeggiamenti per il 70° anniversario della Liberazione di Roma, avvenuta tra il 4 e il 5 giugno 1944.
Da lunedì 31 marzo e per tutto il mese di aprile, viene distribuito in 70 sale italiane il nuovo titolo del progetto 'Il Cinema Ritrovato. Al cinema' promosso dalla Cineteca di Bologna e Circuito Cinema per portare in prima visione i classici restaurati.

Il restauro di Roma città aperta segna il culmine del Progetto Rossellini, impresa voluta da Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna e CSC-Cineteca Nazionale, che ha portato al recupero dei titoli principali della filmografia di Rossellini (La macchina ammazzacattivi, India, Viaggio in Italia, Stromboli terra di Dio, L’amore, Paisà, Germania anno zero), presentati in questi anni al Festival di Cannes, alla Mostra del Cinema di Venezia, al Festival di Berlino, al Torino Film Festival, al Festival di Roma e al Festival Il Cinema Ritrovato di Bologna.

Il restauro di Roma città aperta è stato realizzato dal laboratorio della Cineteca di Bologna L’Immagine Ritrovata a partire dal negativo originale ritrovato nel 2004 e conservato presso la Cineteca Nazionale. Il negativo originale del film si credeva perduto. La leggenda voleva che il film fosse stato girato su stock di pellicola trovata in giro, scaduta, comprata al mercato nero. Quando alla Cineteca Nazionale, nel 2004, riemerse un negativo, si verificò che si trattasse in effetti di “frattaglie” di pellicola di diversa provenienza e ciò fu la conferma di essere tornati in possesso proprio del negativo originale.
Il lavoro di schedatura di questo negativo portò a un primo restauro utilizzato come riferimento per il nuovo restauro realizzato a uno standard digitale di qualità ancora più elevata (4K), a cura della Cineteca di Bologna, della Cineteca Nazionale e dell’Istituto Luce Cinecittà.

 
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“La diversità nei media”. Prosegue l’indagine di Carta di Roma. Tappa in Catalogna da articolo 21

Post n°11331 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

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di Anna Meli

BARCELLONA – Quando arriviamo aTV3 Televisiòde Catalunya passiamo dagli studi della diretta. E’ in onda un magazine mattutino, come il nostro Rai Uno mattina, e gli ospiti in studio sono esponenti politici e professori universitari. Si discute animatamente della bocciatura della dichiarazione di sovranità catalana da parte della Corte costituzionale di Madrid. Il processo di indipendenza dalla Spagna è il tema politico e di dibattito pubblico più sentito del momento. Il referendum per l’indipendenza indetto dal presidente Artur Mas rischia di non avere le basi giuridiche per essere riconosciuto. La mente corre immediatamente al Veneto e alla recente consultazione online organizzata da Plebiscito.eu che secondo i dati forniti dagli organizzatori, ma messi in dubbio da molti per i metodi di registrazione, avrebbe dato una maggioranza schiacciante di voti per l’indipendenza della regione. Non possiamo non collegare il referendum all’enfasi identitaria e ai proclami leghisti anti immigrazione.

Quando chiediamo però a Carles Solà, giornalista e direttore di programmi sulla diversità della tv catalana, le motivazioni con cui nascono i programmi che lui cura e che tipo di politiche editoriali stanno all’origine dell’esperienza, lui afferma: “Una televisione che ha come missione la diffusione della lingua e della cultura catalana deve essere una televisione inclusiva che si adatta allo scambio sociale. La tv pubblica catalana appartiene ai 7 milioni e mezzo di catalani che risiedono e vivono questa terra indipendentemente dalla loro origini”.

Carles ci spiega che l’incremento rapido e massiccio del numero di immigrati in Catalogna, che è passato nel giro di 10 anni da dal 3 al 17 per cento della popolazione, ha ovviamente generato dibattito, creato problemi di tensione sociale soprattutto dopo lo scoppio della crisi economica, ma per TV3 è stato anche l’occasione per interrogarsi sulla propria programmazione.

Si è partiti nel 2002 con un programma di cucina, Karakia, che con la scusa delle ricette e con una certa retorica legata all’esotismo e del folclore, permetteva però di entrare nelle case degli immigrati e di scoprire come vivono e da dove vengono. Dal 2004 però la curiosità verso il tema si evolve e parte Tod un mon (Tutto un mondo) un programma bisettimanale di 6 minuti che precede il telegiornale delle 14 il sabato e la domenica. Si racconta in ogni puntata la storia di una persona immigrata o sempre più di figli di immigrati che studiano e lavorano in Catalogna. L’obiettivo, dice Solà, è “normalizzare la presenza delle persone immigrate nella realtà della catalogna e farli uscire dalla cronaca nera e dal frame della marginalità, in cui spesso l’informazione li relega”.

Dal 2006 al 2011 in TV3 è stata istituita una Commissione Diversità che si occupava di formazione interna e di riflessione interna tra giornalista e programmisti o responsabili di talk show. L’idea nasce perché il dipartimento “Nuovi Format” si era reso conto che il tema della diversità e di quella culturale in particolare, meritava un’attenzione particolare e una consapevolezza maggiore per rendere il tema trasversale nei diversi generi, dall’informazione, all’intrattenimento ai talk show. La Commissione interna si collocava a livello di “dirigenza media” e ci partecipavano direttori di programma e di area nella convinzione che “la diversità è un prodotto televisivo interessante”.

Da allora oltre Tod un mon, sono stati sperimentati programmi come No topic, dedicato alle questioni giovanili che includeva le seconde generazioni, o come Un Loco Estrany (Un luogo strano) brevi interviste a immigrati su abitudini e stereotipi sui Catalani. Dal 2011 la Commissione Diversità è stata sostituita da una dedicata all’implementazione del Libro de Stilo – il codice di autoregolamentazione interno – formata da giornalisti, documentaristi e dirigenti di varie aree di produzione che sono fondamentalmente coloro che l’hanno scritto e che si occupano di diffonderlo e farlo conoscere all’interno della televisione.

“Le maggiori resistenze – afferma Solà – vengono dal settore dell’informazione dove le routine produttive sono più difficili da far cambiare e dove anche recentemente c’è stato un dibattito sulla copertura dei fatti di Melilla. Si è parlato ancora una volta di ‘assalto massiccio’ quando si trattava di meno di 200 persone che hanno cercato di passare la frontiera illegalmente”.
Una questione dibattuta internamente e che ha portato ad una rapida correzione di termini e di toni nelle edizioni del telegiornale successive. Nessuna censura o politicamente corretto, avverte Solà, solo la necessità di restituire nella giusta dimensione il racconto dei fatti: “Sono molte di più le persone che entrano via aereo o via mare con un regolare visto per turismo e poi si trattengono irregolarmente in Catalogna.”

Carles Solà fa parte anche del gruppo di lavoro interno al Collegio de Los Periodistas de Catalunyia – l’omologo del nostro Ordine dei giornalisti ma a cui ci si associa su base volontaria – chiamato DiversCat – www.diverscat.net. Insieme ad altri giornalisti hanno pensato, non solo di offrire formazione e aggiornamento sull’argomento ai colleghi, ma anche di organizzare un database di contatti di persone che vengono dall’immigrazione, esperti in vari campi professionali e sociali, medici, scrittori ecc.

Conoscendo i limiti della routine produttiva dell’informazione e mediatica, hanno voluto mettere a disposizione l’esperienza pluriennale e i contatti perché questi vengano utilizzati per parlare non solo di immigrazione. “Sentire il parere e valorizzare l’esperienza professionale delle persone immigrate o dei figli di immigrati aiuta a normalizzare la realtà sociale e ad abbattere gli stereotipi più di qualsiasi raccomandazione lessicale”.

Insieme alla Mesa de la Diversidad, un organismo di coordinamento promosso dal Consiglio dell’Audiovisuale della Catalogna, l’authority locale, stanno adesso svolgendo una ricerca sulle fiction e sui ruoli affidati agli immigrati nelle serie prodotte dalle varie tv pubbliche e private. Oltre alla ricerca preliminare sul campione stanno adesso incontrando i vari responsabili per capire come funziona il casting e come evitare ruoli stereotipati per gli attori di origine immigrata.

Insomma, “la televisione tutta e quella pubblica in particolare – afferma Solà – deve essere ‘de todos para todos’ (di tutti per tutti)”. Se la televisione rappresenta lo specchio della realtà di un paese, possiamo pensare che nel sentimento indipendentista catalano prevalga quindi una logica inclusiva piuttosto che la strumentalizzazione dell’immigrazione come fattore di pericolosa contaminazione identitaria. Un’isola felice? No, i problemi legati alla presenza migratoria reali o percepiti esistono. Sembra comunque prevalere la consapevolezza della stabilità del fenomeno e quindi politiche di responsabilità sociale che si basa anche sull’inclusione mediatica dei migranti.

http://www.cartadiroma.org

29 marzo 2014

 
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Cannes 67, ecco chi ci sarà da il cinematografo

Post n°11330 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Americani, inglesi e asiatici pronti a sbarcare in massa sulla Croisette, ma i francesi son di più. Gli Italiani? Bella domanda
A tre settimane dalla conferenza stampa di presentazione del 67° Festival di Cannes, circolano le primi indiscrezioni sui possibili film in cartellone. Incrociando le previsioni delle principali testate europee e americane, c'è accordo su molti dei titoli papabili, eccezion fatta per gli italiani, nei confronti dei quali si brancola nel buio. I nomi di Gabriele Salvatores (Il ragazzo invisibile) e Alice Rohrwacher (Le meraviglie) si sono rivelati - almeno il primo - ipotesi campate in aria (il film di Salvatores non sarà pronto prima di settembre), mentre qualche chance in più sembrano averla Luca Guadagnino (Body Art, dal romanzo di DeLillo) e Mario Martone (Il giovane favoloso, sulla vita di Giacomo Leopardi), soprattutto quest'ultimo.
Più solide le congetture sugli internazionali, statunitensi in testa. Tra gli americani, vengono date quasi per scontate le inclusioni di Foxcatcher, il nuovo lavoro di Bennett Miller che avrebbe dovuto essere pronto già da un pezzo, di Birdman diAlejandro Gonzalez Inarritu (produzione americana, regista messicano) e di Welcome to New York di Abel Ferrara (co-prodotto dai francesei della Wild Bunch), sullo scandalo sessuale che ha travolto Dominique Strauss-Kahn (interpretato da Gerard Depardieu). Buone possibilità anche di vedere l'esordio alla regia di Ryan Gosling (How to Catch a Monster), il nuovo di Jeff NicholsMidnight Special, e il ritorno del provocatorio Larry Clark (The Smell of Us). In passato la Croisette ha sempre riservato uno slot per un blockbuster hollywoodiano, che quest'anno potrebbe essere assegnato a Maleficent, spin-off de La bella addormentata con Angelina Jolie nei panni della strega cattiva. Sempre dal Nord America, ma dalla parte canadese, dovrebbero arrivare invece Mommy, quinto film di Xavier Dolan e Maps to the Stars di David Cronenberg. Punto interrogativo invece sui nuovi film di Terrence Malick (Knight of Cups) e Woody Allen (Magic in the Moonlight).
Fronte europeo dominato, com'è ovvio, dalla Francia. Tantissimi i transalpini attesi sulla Croisette, a incominciare da Pascal Ferran, il cui Bird People dovrebbe segnare il suo ritorno a Cannes 10 anni dopo Petits arrangements avec les morts, con cui aveva vinto la Camera d'Or. Pare sicuro il ritorno del regista di The Artist Michel Hazanavicius con The Search. C'è posto anche per The Gunman di Pierre Morel (con la nostra Jasmine Trinca, Sean Penn, idris Elba e Javier Bardem), The Blue Room di Mathieu AmalricClouds of Sils Maria di Olivier AssayasEden di Mia Hansen-Love e La Rancon de la gloire di Xavier Beauvois, tutte opere finite o in post-produzione avanzata. Francofoni sono anche i fratelli Dardenneche, con Two Days, One Night, dovrebbero rappresentare il Belgio in questa 67ma edizione.
Nutrita - e agguerrita - anche la schiera dei britannici, con i tre vecchi moschettieri del Regno Unito pronti a sbarcare sulla Croisette: Ken Loach(Jimmy's Hall), Mike Leigh (Mr. Turner) e Stephen Frears (Untitled Lance Armstrong Biopic). Il Vecchio Continente dovrebbe schierare anche The Cut di Fatih Akin (Germania) e due danesi, Far From the Madding Crowd di Thomas Vinterberg e When Animals Dream di Jonas Alexander Arnby, mentre i nomi caldi dagli altri territori sono quelli del turco Nuri Bilge Ceylan (Winter Sleep), del cileno Sebastian Silva (Nasty baby) e dell'australiano David Michod (The Rover).
Capitolo a sè il cinema asiatico, tradizionalmente ben rappresentato sulla Crosiette. Anche quest'anno Cannes non dovrebbe fare eccezione. In rampa di lancio i giapponesi Takashi Miike (Kuime) e Naomi Kawase (Still the Water), il coreano Im Kwon-taek (Hwa-jang) e i cinesi Zhang Yimou (Coming HomeAnn Hui (The Golden Age).

 
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Continuum: Simon Barry parla della terza stagione (spoiler!) da blogtv

Post n°11329 pubblicato il 26 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Inviato da Luca Rosati
Notizia | 02/10/2013 ( ore 16:46 ) : In un'intervista di alcuni giorni fa Simon Barry ha rivelato alcune anticipazioni sulla terza stagione di Continuum, la serie tv di produzione canadese trasmessa anche in territorio americano sul network Syfy. Se volete saperne di più, proseguite la lettura dopo il salto ma state attenti alle sorprese!
Attenzione spoiler! Il tema di questi nuovi episodi sarà il sacrificio, che si sposa benissimo con il concetto dei viaggi nel tempo, in quanto il cambiamento porta sempre il sacrificio di qualche cosa, mentre per quanto riguarda le novità vedremo l'arrivo di due nuovi personaggi molto interessanti. La terza stagione mostrerà la mitologia dei Freelancers, che permetterà al pubblico di prendere confidenza con loro. Riguardo i personaggi di Carlos e Julian, Barry afferma che sono ruoli molto sostanziosi, ma che per una cosa o per l'altra non riescono a crescere, ma nella terza stagione capiterà loro qualcosa di sorprendente. Infine parla del futuro dello show che, secondo le sue previsioni, potrebbe essere composto da sette stagioni, anche se crede che sia bello affrontare i cambiamenti di rotta e decidere giorno per giorno come far evolvere il serial.

 
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I fratelli Karamazov

Post n°11328 pubblicato il 26 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Karamazovi

Poster

Un gruppo di attori si ritrova in una fabbrica abbandonata per effettuare le prove di uno spettacolo: l'adattamento teatrale de I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, che andrà in concorso a un festival di teatro alternativo. Le prove hanno inizio: al crescendo emotivo dei personaggi si affiancano questioni come la fede, l'immortalità e la salvezza dell'anima, ma anche e soprattutto il dipanarsi dei rapporti all'interno della troupe stessa, che vanno a riflettere i grandi temi dell'opera di Do­stoevskij. Finzione e realtà finiscono col sovrapporsi, e il dramma scivola via dalla carta al mondo reale.

  • FOTOGRAFIAAlexander Surkala
  • MONTAGGIOVladimir Barak
  • PRODUZIONE: Ceská Televize, Eurimages, Polish Film Institute
  • DISTRIBUZIONE: Distribuzione Indipendente
  • PAESE: Polonia, Repubblica Ceca
  • DURATA: 100 Min

 
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In grazia di Dio

Post n°11327 pubblicato il 26 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Poster

Finis Terrae. Leuca, il confine. Una famiglia che sta per perdere tutto. Quattro donne diverse tra loro ma legate in modo indissolubile alla natura e ai luoghi che amano più di qualsiasi altra cosa. La loro casa, la terra alla quale appartengono. La crisi economica sembra distruggere tutto, compresi i legami. Ma loro non ci stanno. C'è un modo per contrastare tutto ciò. C'è da guardare davvero a ciò che si possiede. I beni dei quali, a volte, il mondo si dimentica. Per sentirsi "in grazia di Dio".

NOTE:

Presentato al Festival di Berlino 2014 (sezione Panorama).

 
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La luna su Torino

Post n°11326 pubblicato il 26 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

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Torino, la città sul 45° parallelo, a metà strada tra il Polo Nord e l'Equatore. Ugo, qarantenne, non ha mai combinato niente di serio, potendo contare sull'eredità ricevuta da adolescente. Ma i soldi stanno finendo e lui ha cominciato a subaffittare la villa in collina dove vive. I suoi inquilini sono Maria, 26 anni, impiegata, e Dario, ventenne, studente che sbarca il lunario lavorando in un singolare bioparco. Ugo è innamorato di Maria, lei, invece, è attratta da uno dei suoi clienti, Guido, sul quale però ha messo gli occhi anche la sua collega Eugenia. La situazione precipita quando l'ipoteca che pende sulla casa sta per scadere e i tre rischiano di ritrovarsi per strada...

NOTE:

Presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2013.

 
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Quando c'era Berlinguer

Post n°11325 pubblicato il 26 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

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Quando c'era Berlinguer non è una biografia completa, non è compito di un film. E' il racconto del modo in cui l'opera di Berlinguer è stata vissuta da un ragazzo di allora che non veniva da una famiglia comunista ma che guardava con grande interesse e suggestione al lavoro coraggioso di un uomo che guidava un Partito Comunista verso approdi inimmaginabili in termini di novità politiche e culturali e di consenso popolare. E' il racconto della solitudine di Berlinguer e dei suoi successi, in una chiave narrativa che ha cercato di saldare i ricordi personali dell'autore con i ricordi dei protagonisti del tempo.

  • DATA USCITA: 27 marzo 2014
  • GENERE: Documentario
  • ANNO: 2014
  • REGIAWalter Veltroni
  • DISTRIBUZIONE: BIM
  • PAESE: Italia
  • DURATA: 117 Min

 
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Storia di una ladra di libri

Post n°11324 pubblicato il 26 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

The Book Thief

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Storia di una ladra di libri è ambientato nella Germania della Seconda Guerra Mondiale. Protagonista è Liesel (Sophie Nélisse), una vivace e coraggiosa ragazzina affidata dalla madre incapace di mantenerla, ad Hans Hubermann (Geoffrey Rush), un uomo buono e gentile, e alla sua irritabile moglie Rosa (Emily Watson). Scossa dalla tragica morte del fratellino, avvenuta solo pochi giorni prima, e intimidita dai “genitori” appena conosciuti, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa che a scuola, dove viene derisa dai compagni di classe perché non sa leggere. Con grande determinazione, è tuttavia decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel suo papà adottivo che, nel corso di lunghe notti insonni, le insegna a leggere il suo primo libro, Il manuale del becchino, rubato al funerale del fratello. L’amore di Liesel per la lettura e il crescente attaccamento verso la sua nuova famiglia si rafforzano grazie all’amicizia con un ebreo di nome Max (Ben Schnetzer) che i suoi genitori nascondono nello scantinato e che condivide con lei la passione per i libri incoraggiandola ad approfondire le sue capacità di osservazione.

NOTE:

Adattamento del romanzo best seller "The Book Thief" di Markus Zusak.

 
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Film nelle sale da domani

 

Bellocchio, presidente della Cineteca di Bologna da cinecittà news

Post n°11322 pubblicato il 24 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

ssr24/03/2014
Primo passo del regista Marco Bellocchio nella sua nuova veste di presidente della Cineteca di Bologna: sarà ricevuto domani dal sindaco Virginio Merola, che gli conferirà ufficialmente la nomina. E' dei giorni scorsi il sì del regista al direttore della Cineteca, Gianluca Farinelli, per una presidenza che fu anche di Giuseppe Bertolucci e Carlo Mazzacurati.
Ora è effettivo l'incarico a Bellocchio, classe 1939, piacentino di Bobbio, che verrà celebrato anche a New York con una personale al MoMA, tra aprile e maggio.

 
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Amici come noi è primo

Post n°11321 pubblicato il 24 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
Amici come noi esordisce al primo posto della classifica italiana con un incasso importante ma non eccezionale: 1.275.272 euro. Al secondo posto resiste Mr. Peabody e Sherman con 1.093.578 euro, seguito da 300 - L'alba di un impero che dopo due settimane in vetta, scende sul gradino più basso del podio con 676.975 euro raggiungendo un incasso complessivo di 5.403.399. Al di sotto delle attese Non buttiamoci giù che raggiunge la quinta posizione con poco più di 500.000 euro. Chiude la classifica un'altra novità, Il ricatto, decimo con poco più di 200.000 euro. Soltanto 13esimo Noi 4, il nuovo film di Francesco Bruni che incassa 228.000 euro. Tra le novità in uscita la prossima settimana Captain America - The Winter Soldier, che probabilmente darà una scossa alla classifica, ma anche Storia di una ladra di libri e La luna su Torino, il nuovo film di Davide Ferrario.

Box Office Usa
In America Divergent è subito primo con 56 milioni di dollari. Un inizio confortante per il film diretto da Neil Burger che distanzia la concorrenza. Al secondo posto infatti troviamo Muppets most Wanted con un risultato di poco più di 16 milioni, quasi la metà dell'incasso ottenuto dal primo episodio dei Muppet nel 2011. Terzo Mr. Peabody e Sherman che incassa altri 11 milioni arrivando a 81 milioni complessivi. Quarto ma con risultati sempre più deludenti 300 - l'alba di un impero che incassa altri 8 milioni arrivando ai 94 complessivi, lontanissimo dai risultati otttenuti dal film diretto da Zack Snyder. In uscita la prossima settimana Il nuovo di AronofskyNoah, eSabotage con Arnold Schwarzenegger

 
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