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C'era una volta De Niro

Post n°284 pubblicato il 26 Giugno 2007 da Pars1fal

Godsend, USA 2004, regia di Nick Hamm, con Robert De Niro, Rebecca Romijn-Stamos, Cameron Bright, Merwin Mondesir, Greg Kinnear.

Paul e Jessie hanno un bambino di 8 anni, Adam. Un giorno il piccolo rimane ucciso durante un incidente. I genitori non riescono a faresene una ragione. decidono così di rivolgersi a un medico che opera illegalmente nelle clinica "The Godsend Institution" e promette loro di poter clonare un bambino a immagine e somiglianza del piccolo Adam, prelevando il DNA dal suo cadavere... (da filmup.com)


Mah... continuare a speculare sul declino senile di De Niro mi sembra abbastanza irriguardoso nei suoi confronti e verso coloro (me compreso) che ancora lo amano alla follia e si stravolgono fisicamente nella visione di Toro Scatenato (ieri sera in tv) o di Taxi driver e C'era una volta in America (tre titoli a caso). Considerando questa una breve premessa al film (che dovrebbe bastare per classificare il film stesso), vi sconsiglio vivamente la visione di una pellicola dai mille buchi e dalle interpretazioni approssimative e poco credibili. Ed è un vero peccato. L'idea è molto buona nonostante non sia originalissima ma rimane ancorata a dialoghi davvero irrispettosi dell'intelligenza dello spettatore.



Se avevate ammirato Greg Kinnear nello strepitoso Qualcosa è cambiato, amabile scrittore gay artefice con Helen Hunt dei cambiamenti del burbero Jack Nicholson, dimenticatelo. Se siete fan delle gesta cinematografiche degli X-Men chiederete alla Romijn-Stamos di rimettersi la squamosa pelle blu della mutaforme Mistica. A dir la verità non è giusto attribuire tutta la colpa agli attori, costretti a barcamenarsi in scene senza senso e senza alcun collegamento tra loro, tra una suspance tirata per i capelli e ricorrenze cinematografiche più che usurate (dai richiami a Shining e Il sesto senso alla solita capannina dell'orrore, il fuoco in Chiesa a contrasto tra Bene e Male).



Menzione a parte, se non per l'età, spetta al giovane Cameroon Bright (X-Men 3, Ultraviolet), dotato certamente di talento ma gestito in maniera errata, tanto da sembrare, in alcune occasioni, la versione sfortuna della già sfortuna bambola assassina (Child's play). Questo nonostante in conclusione, il giovane attore resti l'unica nota positiva di un film che purtroppo è rimasto nella mente di chi intelligentemente l'ha pensato ma che erroneamente ha riversato i propri pensieri nella pellicola.

voto 4/10*

*il voto è puramente personale e indicativo.


 
 
 
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