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Mondi paralleli.
Post n°92 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da Pars1fal
"Il giardino delle vergini suicide", "The Virgin suicides", Usa 1999, di Sofia Coppola, con James Wood, Kathlenn Turner, Kirsten Dust, Josh Harnett. Nel Michigan degli anni '70, "il male di vivere" delle 5 sorelle Lisbon, tra i sogni e le infinite sfumature dell'adolescenza. Dopo il cortometraggio "Lick the star" (1998), l'esordiente Sofia Coppola dirige abilmente firmando anche la sceneggiatura. Elementi principali della trama sono essenzialmente due: il punto di vista del narratore e la centralità di Lux (prova molto intensa per Kirsten Dust). Il "susseguirsi di fatti frivoli" della vita delle 5 sorelle è affidato ad un narratore esterno (i ragazzi), ai suoi pensieri ed alla sua suggestione. Questi convergono su Lux, (spostandosi brevemente su Cecile, la sorella minore) figura che racchiude i turbamenti erotici, i primi desideri dei ragazzi. Le altre sorelle ci appaiono così sfumate, considerate si ma non capaci di sconvolgere il loro immaginario. Le prime inquadrature ci aiutano; Lux al centro della scena e l'abbattimento degli olmi malati. Cecile, prima del suo suicidio, imprime l'orma della sua mano su di un vecchio olmo. Con questo gesto, lascia il suo marchio. Il veleno è ormai entrato in circolo, la pianta non è stata curata, è morta. Il volerla abbattere è un avvertimento per i genitori, ma non viene compreso. Le ragazze, proteggendo la pianta, proteggono il ricordo ma anche il fungo che è in essa. Tra il cinismo di una società che spettacolarizza (l'arrivo dei media) ma che non comprende, i genitori (è più giusto dire la madre, un'impietosa ed intramontabile Kathleen Turner) si arroccano maniacalmente in difesa della loro reputazione. Non possiamo sapere tutto ciò che accade in quella casa, nella loro stanza, mondo repressivo da cui arrivano disperati segnali di aiuto. Agli occhi dei ragazzi rimane un gioco, una visione da cui non possiamo trarre risposte. Anche dopo 25 anni, rimangono solo gli interrogativi di una "grande avventura", il rimpianto di non averle amate davvero, paparazzi e fans intenti a catturare cimeli alle loro star prima che persone in grado di comprendere. |
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