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Edipo nella tela del ragno
Post n°125 pubblicato il 09 Febbraio 2006 da Pars1fal
"Spider", Gb, Fr, Canada 2002, di David Cronenberg, con Ralph Fiennes, Miranda Richardson, Gabriel Byrne. Dennis, soprannominato "Spider", vede il padre uccidere sua madre preferendole una prostituta. Questo evento segnerà profondamente la sua psiche. In questo viaggio temporale (e non solo) tra la Londra degli anni '60 e quella degli anni '80, Cronenberg ci accompagna nei meandri più oscuri della psiche umana, nel profondo ed intenso cammino del ricordo e della memoria. Spider, appena uscito dal manicomio, va ad alloggiare in una pensione, struttura per il reinserimento nella società. Con se porta la sua valigia, ovvero l'unica eredità tangibile del suo passato. Il suo obiettivo, vagando nei luoghi della sua infanzia, è capire cosa lo abbia gettato nel baratro della pazzia, dopo la morte della madre che così tanto amava e si prendeva cura di lui. Ricostruire il puzzle correndo il rischio che i pezzi possano non coincidere, annidiando i suoi pensieri in un improponibile diario. Un vetro frantumato è la sottile distanza che lo separa dallo sprofondare, vittima di un complesso edipico che lentamente stringe la sua morsa. Come quando era piccolo, a poco a poco ricrea il suo habitat, la ragnatela che lo imprigiona donandogli consapevolezza, nonostante sia come una mosca in attesa di essere divorata dal ragno della sua malattia. "Spider" è un film altamente soggettivo, lo spettatore viene spinto ad immedesimarsi con il personaggio principale, ed insieme a lui rivive e scopre ogni tassello sepolto dalla sua mente, senza godere di favoritismi. La regia di Cronenberg è impeccabile quanto morbosa, ogni scena è studiata nel minimo particolare, rafforzando il senso di inquietudine e di smarrimento angosciante che percorre la trama. A questo proposito, molto importante ed incisiva riguardo alla drammaticità è la fotografia di Peter Suschitzky. Ralph Fiennes, che nello stesso anno ha girato "Red Dragon", e Miranda Richardson offrono al pubblico interpretazioni di alto profilo emotivo. a history of violence |
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