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Un blog creato da Philippandia il 25/03/2005

Istruzioni di volo

"Siamo tutti guerrieri nella battaglia della Vita, ma alcuni conducono, altri seguono."Kahlil Gibran

 
 

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« Messaggio #92Messaggio #95 »

IL PERDONO

Post n°93 pubblicato il 06 Gennaio 2007 da Philippandia

 

Giovanni ha subìto un torto gravissimo da Cesare.
Da allora, la sua vita è radicalmente cambiata.

 La sua mente è prigioniera di quel torto.

 Lo rielabora in continuazione, lo definisce con sempre più precisione

 e lo trova sempre più bruciante.

 Raramente incontra il malvagio che gli ha fatto tanto male

. Se può, lo evita.
Ieri se l’è trovato davanti all’improvviso,

 senza poterlo evitare. Il disagio è stato tormentoso e violento.

 Ha cercato di liberarsene, rivolgendo la parola al nemico

 e sul tema della ferita. “Perché non mi chiedi perdono?”

 ha gridato con uno sforzo lacerante di dialogo.

 “Non posso” ha cominciato a balbettare Cesare,

 ma non è riuscito a finire la frase che Giovanni,

 travolto dall’ira e dall’angoscia, era già fuggito.

 Nella fuga, Giovanni finisce davanti al palazzo delle scienze

 e delle tecniche.
Il suo tormento è insostenibile.

 Guarda quel palazzo in cui è entrato tante volte,

 con qualche risultato, per avere giustizia

 del torto subito e sollievo ai suoi tormenti.


Entra ancora una volta, ma chiede della filosofia.

 “Deve andare all’ultimo piano, dove ci sono le scienze umane”

 gli indica l’ufficio informazioni.


Arrivato all’ultimo piano, non trova l’ufficio della filosofia.

 Ci sono sì delle porte con indicazioni di filosofie,

 ma tutte con complementi di specificazione.


“Io cerco la filosofia senza specificazioni,

 la Filosofia. Dove la posso trovare?

” chiede ad un addetto alle pulizie.


“Da molto tempo non è più qui.

Le scienze umane si sono moltiplicate così tanto

 che per lei non c’era più posto e

, poi, erano ormai pochi quelli che venivano a cercarla.

 Pare, però, che resti a disposizione del pubblico

 e riceva sul terrazzo che fa da tetto al palazzo.

” Giovanni sale sul terrazzo e trova la filosofia

 in contemplazione delle nuvole.


“Perché sei arrivato fin qui? Ami le nuvole?”


“Ho l’inferno nel cuore e tu sei la mia ultima speranza.

 Ho il cuore in tumulto.

 Ho subito un torto intollerabile e l’indignazione mi distrugge”

 risponde Giovanni.


“Fermati un momento a guardare le nuvole con me

e poi parleremo del tuo tormento”

 dice suadente la filosofia.


Giovanni si sdraia accanto alla filosofia ed alza gli occhi al cielo.

 Ma non riesce a fermare lo sguardo.

 L’agitazione lo spinge a supplicare la filosofia di starlo a sentire.


“Se non riesci a liberarti nella contemplazione delle nuvole,

 non sarai tu a parlarmi del tuo tormento,

 ma sarà il tuo tormento a cadermi addosso

 e io non capirò nulla del tuo problema”,

 spiega la filosofia.

 Giovanni prova di nuovo ad alzare gli occhi,

 ma non riesce a fermare lo sguardo.


“Prova a cercare nelle nuvole i tratti di chi ti ha fatto tanto male.

 Quando l’avrai trovato me lo indicherai”,

 gli propone la filosofia.

Giovanni cerca il volto malvagio.

 Più volte gli sembra di averlo individuato,

 ma, appena cerca di indicarlo alla filosofia,

 la nuvola cambia i suoi tratti e il volto nemico si dilegua.


“Appena mi sembra di averlo colto, mi sfugge.

 Sembra inafferrabile, ma ogni volta che mi sfugge,

 provo come un senso di liberazione” dice Giovanni.

 “Le nuvole sono libere e ti indicano la strada.

 Fatti guidare dal senso di liberazione

 che il loro movimento ti provoca.

 Prova a fare come loro e a sfuggire alla presa”.


“Non capisco” dice Giovanni.


“Hai visto come sono libere e sfuggenti le nuvole?

 Ogni volta che ti sembra di poter fissare,

anche solo per un momento,

 un’identità ad una di esse,

 lei ti si sottrae e cambia.


Il tuo nemico invece ti ha inchiodato

 alla identità di chi ha subito un torto intollerabile

 e tu non riesci a sottrarti alla presa.

 Se non farai come le nuvole, ne morirai”,

 spiega la filosofia.

 “Io voglio liberarmi.

 Sono disposto anche a parlare con il mio nemico.

 Oggi, quando me lo sono improvvisamente trovato davanti,

 ho cercato di parlargli e gli ho domandato perché non mi chiede perdono.

 Ma quando lui mi ha detto che non poteva,

 non ho più resistito e sono fuggito travolto dall’ira”.

 “Il tuo offensore ha detto la verità.

 Lui non può liberarti dal tormento chiedendoti perdono.

 Lui ha commesso il delitto e non può fare come se

quel che ha fatto non fosse stato fatto.

 Lui non ha più libertà dal fatto che ha commesso

. Tu, invece, hai quella libertà.

 Tu puoi liberare te stesso e lui

dal fatto compiuto e fare come se esso non fosse avvenuto”,

 dice la filosofia.


“Non capisco”.


“Rifletti sul verbo perdonare

. È un donare con per rafforzativo.

 Significa fare atto di donazione per eccellenza.

 È un atto signorile, gratuito, divino,

 di cui l’uomo può essere capace, in momenti di grazia,

 se impara dalle nuvole.

 Il tuo nemico offensore non può chiederti perdono.

 La sua richiesta pregiudicherebbe la tua libertà assoluta,

 gratuita, leggera come il movimento delle nuvole.

 Sarebbe ancora lui a muoverti

e tu dovresti decidere di riconoscergli

 o meno le ragioni per perdonarlo.

 Sarebbero le ragioni a decidere e non la tua grazia.

Quando lui ti ha offeso ha aperto con te un rapporto contrattuale,

 per te involontario,

 ma da cui ti è sempre più difficile uscire.

 Se lui ti chiede di perdonarlo,

sposta in avanti il rapporto,

ma ne lascia immutata la natura contrattuale.

 Ti rende giudice del suo cambiamento, non libero dall’offesa:

 tu e lui restate nei vincoli del contratto inaugurato dall’offesa.

 Vi muovete col peso e la determinatezza

 dei vagoni di un treno in galleria,

 non con la leggerezza e la grazia delle nuvole”.


Giovanni crede di aver capito

 ma non riesce a decidere.

 Nella notte sogna nuvole e vagoni ferroviari.

Verso il mattino il vagone su cui sta dormendo

 precipita in un burrone, ma la caduta si fa subito volo,

 movimento leggero delle nuvole.

 Capisce e si sveglia.

 Sente l’onnipotenza del perdono legata

 al gesto ripugnante di consegnarsi alla libertà di chi l’ha offeso.

 E decide di lasciarsi andare alla libertà assoluta,

 divina,

 quella che riesce a sottrarsi anche alla presa dei fatti.

Giuseppe Bailone                            

 

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Commenti al Post:
bluewillow
bluewillow il 06/01/07 alle 19:52 via WEB
ciao philippandia, ti auguro una buona serata :)
 
pantarei_2005
pantarei_2005 il 06/01/07 alle 22:38 via WEB
l'animo libero che non è prigioniero di alcunchè da volo al proprio spazio :) bye bye
 
 
Philippandia
Philippandia il 07/01/07 alle 13:33 via WEB
Hai ragione amico mio,ma chi non è mai caduto fra le "maglie" di un rancore,di un torto subìto e non digerito?Lo spazio,a volte,bisogna reinventarselo...la mente è subdola.Un sorriso.Phil
 
ercole.etrusco
ercole.etrusco il 07/01/07 alle 16:35 via WEB
<<“Rifletti sul verbo perdonare , … È un donare con per rafforzativo. ….Significa fare atto di donazione per eccellenza. ….È un atto signorile, gratuito, divino, …..di cui l’uomo può essere capace, in momenti di grazia, …. se impara dalle nuvole “>> Sono belle queste parole di Bailone … e stupende le riflessioni che inducono. Un discorso lungo ed ampio. Riflettere sul “RAPPORTO” con l’altro, il ns. prossimo, immergerci nel profondo della ns. coscienza, ( a volte con violenza, con dolore). Le NUVOLE, quindi, come complessa metafora … Quella in cui si allude nel brano del Post, è un grado di “nobiltà” che ambisco raggiungere al più presto,…forse comincerò, ( spero ) a far pratica domani, …anche se sono sempre molto impegnato a perdonare (ripetutamente) me stesso, ..per i torti che mi faccio e gli errori che commetto. …Lo so, non è il massimo della nobiltà, …. Ma mi aiuta a sopravvivere. … anche questo ha la sua importanza, … in questa modesta esistenza, mischiata ( invischiata) nelle miserevoli vicende umane, spesso molto scarsamente nobili. Con la simpatia e l’ammirazione che sempre mi accompagna, … Ercole
 
 
Philippandia
Philippandia il 09/01/07 alle 21:50 via WEB
Ciao Ercole,è vero,questo racconto mi ha particolarmente colpito per la sua profondità,e nella sua semplicità di comprensione..e a volte credo sia proprio la semplicità di idee,di gesti,che premiano maggiormente. Il liberarsi dalla zavorra che ci portiamo sulle spalle è dovere verso sé stessi..questo naturalmente comprende anche il perdonarci …prima di tutto.Un sorriso.Phil
 
oltrelamente1970
oltrelamente1970 il 07/01/07 alle 16:58 via WEB
Ciao Phil ritorno dopo molto a ritrovarti, ho contemplato anche io le nuvole molte volte.......un abbraccio smak
 
 
Philippandia
Philippandia il 09/01/07 alle 21:53 via WEB
Ciao Oltre,è un piacere per me ritrovarti qui! ma che fine avevi fatto?..qualche volta sono passata da te...Contemplare le nuvole è anche un mio piacere,anzi,un'esigenza...cosa cè di più accogliente di un cielo azzzurro disseminato di nuvole? Un sorriso.Phil
 
kiku0
kiku0 il 07/01/07 alle 22:40 via WEB
splendido post che mi rileggerò a lungo... dove ritrovo il mio difficile cammino e soprattutto la mia incapacità di perdonare me stessa...ora so perchè volevi parlarmi delle nuvole...tu sei la *filosofia*...io sono Giovanni ...e il mio treno è sempre in galleria...grazie cara Phil...un bacio...Giulia
 
 
Philippandia
Philippandia il 09/01/07 alle 21:59 via WEB
Ciao Giulia,sono contenta tu condivida la bellezza di questo racconto con me..la difficoltà di perdonarti rivela una propensione a proiettarti nel passato..beccata:-) ma tranquilla,è anche una mia pessima abitudine..Per ciò che mi riguarda è giunto il momento di far pace con me stessa….e tu che aspetti????.....sto guidando quel treno? Oddio..non so proprio dove ti porterà,ma…..non è bellissima l’idea?.....un abbraccio.Phil
 
   
kiku0
kiku0 il 17/01/07 alle 21:59 via WEB
sì...beccata in pieno...:-) fare pace con me stessa?...ci provo da tanto ma...per ora... i risultati sono pessimi...bellissima l'idea dell'*imprevedibile*...intanto mi guardo le nuvole:-)...baci Phil...Giulia
 
     
Philippandia
Philippandia il 17/01/07 alle 23:54 via WEB
Cara Giulia..capisco le difficoltà,ma tantè,quello che è stato fatto o detto,non si può cancellare e allora..guardiamo in alto,verso il cielo....baci a te,Phil
 
marymagnus
marymagnus il 08/01/07 alle 02:19 via WEB
Non è Cesare che ha fatto un torto a Giovanni...E' la vita che ha fatto un torto all'uomo...Chi sà prendere la vita per quello che è...non subirà mai nessun torto...La vita non perdona...perchè non ha nulla da farsi perdonare...è luomo che deve capirla...e conviverci con quello che ti da'...A volte ci si riesce...a volte si soffre per riuscirci....Ma siamo uomini...non sempre si riesce a volare sulle nuvole...Ciao cara Phil...un sorriso...Gil.
 
 
Philippandia
Philippandia il 09/01/07 alle 22:02 via WEB
Ciao Gil,la tua riflessione “vola” molto in alto…si,è certamente l’uomo che fa un torto a se stesso…prendere la vita per quello che è invece…è un po’ riduttivo:l’uomo dovrebbe tentare di migliorare se stesso per…raggiungere quelle nuvole,non pensi?un sorriso.Phil
 
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 08/01/07 alle 20:09 via WEB
mi piace questo racconto, usa parole semplici e parla della vita di ognuno e della scienza della vita... è vero dovremmo fare come le nuvole, imparare dalla loro struttura molecolare per renderci leggere le idee ed i sentimenti, quando questi ci tengono attaccati al peso, grave, della umana materia... stanotte spero di sognare un mare grande grande di nuvole.... (ma spero di sognare anche di saper nuotare...) ;-)))
 
 
Philippandia
Philippandia il 09/01/07 alle 22:08 via WEB
Ciao Vincenzo,sono contenta che ti sia piaciuto il racconto…mi piace la tua riflessione quasi scientifica: parlando in termini di molecole sì…è infinitamente più leggera una nuvola..di un peso che ci portiamo nel cuore:-) Sono fiduciosa sul fatto che tu sappia nuotare…. anche fra le nuvole.Un sorriso.Phil
 
gotika
gotika il 09/01/07 alle 02:16 via WEB
Certo Giuseppe farebbe meglio a capire che il primo a perdonare dovrebbe essere lui. Solo in questo modo egli potrà essere libero dal tormento che lui stesso si è creato.
 
 
Philippandia
Philippandia il 09/01/07 alle 22:11 via WEB
Ciao Tanya,sei la prima che parla di Giuseppe,cioè di chi ha fatto il “torto”…si,teoricamente anche lui dovrebbe soffrirne ..e come dice quella riflessione “nessuno tocchi Caino”.Un sorriso.Phil
 
AvreiVolutoDirti
AvreiVolutoDirti il 09/01/07 alle 23:39 via WEB
poi ti leggerò con più calma... per adesso salutissimi da una cittadina del mondo, cioè, da una zingara :D
 
 
Philippandia
Philippandia il 10/01/07 alle 23:09 via WEB
CiAO zingara,ripassa quando vuoi...mi trovi sempre qui..un sorriso.Phil
 
MagoGandalf2006
MagoGandalf2006 il 10/01/07 alle 21:49 via WEB
Gentile Philippandia,
Ho letto il commento che hai lasciato sul mio Blog e finalmente ho il tempo per poterti rispondere.
L'argomento e' da addetti ai lavori ed io vorrei annoiarvi il meno possibile, di cio' chiedo scusa in anticipo.
In mezzo al guado -temo- non ci resteremo ancora a lungo, anzi comincia a prendere forma di fronte a noi la societa' del 2000.
La moneta, come gia' scrissi, e' uno strumento.
E l'Euro e' stato lo strumento che ha concluso il processo di omologazione dei popoli europei. Una comunita' di consumatori -questo e' cio' che viene pomposamente chiamata "Unione europea"- doveva avere nelle tasche la stessa moneta, punto.
Questa la sentenza piovutaci dall'alto attorno alla meta' degli anni '90.
Dopo l'avvenuta massificazione adesso ci troviamo nella fase 2, quella nella quale i cambiamenti in campo economico-monetario si traducono in mutamenti sociali.
Parlavo, nel mio messaggio, della politica monetaria passata nelle mani di Bruxelles, che, da quel momento in avanti, avrebbe deciso per tutti.
La BCE ha tenuto i tassi alti, il che ha comportato per l'Euro lo spettacolare recupero nei confronti del Dollaro che lo ha portato da un minimo di 80 cents all'odierno 1,3.
Peccato pero' che questo apprezzamento sul mercato dei cambi non abbia minimamente significato un recupero di potere d'acquisto per salari e pensioni.
Quell'erosione era strutturale e non era una momentanea questione di cambio, in quel periodo sfavorevole, come hanno tentato di far credere.
Cosi' dopo l'inflazione, ci attende la disoccupazione, controindicazione automatica del recupero della divisa unica sul mercato dei cambi.
Tassi di interesse alti infatti, scoraggiano gli investimenti e diminuendo gli investimenti la disoccupazione e' destinata ad aumentare.
Doppia beffa quindi per i consumatori europei, che pagano lo scotto della rivalutazione monetaria in termini di maggiore disoccupazione senza goderne i benefici quando si recano nei negozi a fare compere.
Gia' oggi se ne vedono i primi frutti ed anche nell'Europa continentale, l'area d'introduzione dell'Euro, sta nascendo la classe sociale dei "working poor", persone con un lavoro ma il cui reddito e' drammaticamente insufficiente a sbarcare il lunario.
La globalizzazione completera' il gia' foschissimo quadro e per l'Europa, mai come oggi vecchio continente, dopo il declino militare e quello politico e' cominciato anche quello economico.
Un caro saluto.
 
 
Philippandia
Philippandia il 10/01/07 alle 23:18 via WEB
Ciao MagoGandalf ,grazie per le ulteriori informazioni,è evidente che sei ferrato in materia…la situazione così esposta non fa ben sperare,anzi,ma me ne ero ben resa conto….il mio pensiero va a chi ha progetti a lunga scadenza…a chi cerca lavoro stabile…e in un periodo si recessione economica di questa portata le perplessità aumentano. Un saluto.Phil
 
Melyssa63
Melyssa63 il 11/01/07 alle 20:18 via WEB
Molto bello questo post, ha un significato profondo... perdonare....io ho sempre perdonato chi mi ha fatto del male,ma nn ho mai ricevuto delle scuse,ho solo perdonato x amore... Dovro' cmq fare una riflessione anche io su me stessa.... Il perdono e' la migliore medicina x vivere bene.. Il mio intervento sembrava che fosse andato bene, mi ero illusa, illusa x mezza giornata, c'e stato il rigetto, nn ha funzionato e mi ritrovo con la voce piu' bassa di prima.. Stasera nn ci sto'con la testa, scusami, sono troppo delusa.. Un abbraccio..
 
violette51
violette51 il 13/01/07 alle 00:22 via WEB
ciao phil...solo ora posso ricambiare i tuoi dolci auguri,,grazie...vio
 
 
Philippandia
Philippandia il 13/01/07 alle 19:04 via WEB
Cara Viò,spero vada tutto bene..ci sei mancata...a presto e un sorriso.Phil
 
Melyssa63
Melyssa63 il 15/01/07 alle 21:08 via WEB
ciao .....ti lascio un augurio x un felice inizio di settimana....un sorriso e un bacio
 
 
Philippandia
Philippandia il 16/01/07 alle 01:15 via WEB
Grazie Melyssa,ricambio con piacere...anche il sorriso e il bacio.Phil
 
Diamante_e_Carbone
Diamante_e_Carbone il 16/01/07 alle 21:02 via WEB
Sembra starti a cuore l'argomento, cara Phill ed i motivi mi sono noti. Ricordi quel pomeriggio passato sul prato di quel Castello che conosciamo così bene? Sedute coi piedi nell'erba e con poche parole, solo quelle indispensabili. Per il resto stavamo col naso all'insù, beandoci del sole. Lì era Pace... un po' come guardare le nuvole non credi? Quella nuvola nera, non guardarla troppo a lungo, le hai già dedicato molto tempo e, forse, un po' troppa "salute". So che capirai. Un abbraccio forte e... a tra poco ^_^
 
 
Philippandia
Philippandia il 17/01/07 alle 23:56 via WEB
Già,l'argomento rimane dei più "ostici" per ciò che mi riguarda,ma come tutte le grandi battaglie intercorse...la vincerò,stanne certa....Meglio guardare le nuvole dalle mille sfumature d'azzurro.Un bacio.Phil
 
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