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Un blog creato da Philippandia il 25/03/2005

Istruzioni di volo

"Siamo tutti guerrieri nella battaglia della Vita, ma alcuni conducono, altri seguono."Kahlil Gibran

 
 

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Post N° 104

Post n°104 pubblicato il 06 Aprile 2008 da Philippandia
Foto di Philippandia

Possiamo acquisire la vera forza soltanto se sappiamo restare al centro.

Quando vi sentite avvolti dall'oscurità e dal freddo, è inutile chiedervi perché,

conoscete già la risposta: vi siete allontanati dal centro, dal sole.

Affrettatevi, allora, a ritornare verso il centro e sentirete la luce,

il calore e la vita crescere in voi.
Nell'uomo, il centro, il sole, è rappresentato dal punto più elevato

che esiste in lui: lo spirito, il Sé superiore, mentre la periferia è rappresentata

dai luoghi di turbamento e di agitazione in cui viene a trovarsi quando

la sua coscienza si allontana e lascia tutto ciò che non è il vero Sé.

Ecco perché dovete continuamente sorvegliarvi e dire a voi stessi:

"Vediamo un po', dove mi trovo oggi?

Ah, sento che mi sono perso in periferia. Che cosa posso aspettarmi?"

Nulla di buono, questo è certo, e allora affrettatevi a tornare verso il centro..

..la ricerca del proprio centro non deve mai cessare..diversamente,la nostra attenzione si sposta al di fuori di noi,cercando,inevitabilmente,nel luogo sbagliato...Phil

 
 
 

Post N° 103

Post n°103 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da Philippandia
Foto di Philippandia

Su ogni tavolo c'erano narcisi selvatici, freschi, appena colti dal giardino, con ancora intatto l'incanto della primavera. Su un tavolo accanto c'erano dei gigli, biancovellutati, dal cuore intensamente giallo [...]".

Su ogni tavolo c'erano narcisi selvatici, freschi

, appena colti dal giardino, con ancora intatto l'incanto della primavera.

 Su un tavolo accanto c'erano dei gigli, biancovellutati, dal cuore

 intensamente giallo. Vedere quel bianco vellutato e il giallo brillante

 di quei narcisi era come vedere il cielo, profondo, illimitato, silenzioso.

 Quasi tutti i tavoli erano occupati da gente che parlava a voce alta e rideva

. A un tavolo vicino, una donna dava da mangiare furtivamente al suo cane

 la carne che non mangiava. Tutti, a quanto pareva, avevano grosse porzion

i e non era un bello spettacolo veder gente mangiare; forse è barbaro

 mangiare pubblicamente. Un uomo, dall'altra parte della sala,

 si era rimpinzato di vino e carne e si stava accendendo un grosso sigaro,

 con un che di beato sulla grassa faccia. Sua moglie, grassa come lui,

 si accese una sigaretta. Sembravano fuori del mondo.

 Ed essi erano lì, i gialli narcisi selvatici, e nessuno sembrava curarsi di loro.

 Erano lì per scopi decorativi che non avevano alcun senso; e, quando

 li osservavi, il loro giallo brillante riempiva la  sala rumorosa. Il colore ha

 questo strano effetto sull'occhio. Non avveniva tanto che l'occhio assorbisse

 il colore, quanto che il colore

 sembrasse  reiempire  il suo essere…

 

                                                                  
Tu eri quel colore; tu non diventavi quel colore, tu lo eri, senza identificazione

 o nome: l'anonimità che è innocenza.

Dove non c'è anonimità c'è la violenza, in tutte le sue forme.

 Ma tu dimenticasti il mondo, la sala piena di fumo,

 la crudeltà dell'uomo e la rossa, disgustosa carne;

 quegli eleganti narcisi sembravano

 portarti al

 di là del tempo

.
 L'amore è così. In lui non c'è tempo, né spazio, né identità.

 E' l'identità che genera il piacere e l'affanno; è l'identità

 che porta con sé l'odio e la guerra e innalza un muro intorno agli uomini,

 intorno al singolo, intorno a ciascuna famiglia e comunità.

 L'uomo deve superare il muro per incontrare il suo simile,

 che è chiuso anche lui entro un muro; la morale è una parola

 che stabilisce un ponte fra i due, e così diventava brutta e vana

 


 L'amore non è così; è come quel bosco dall'altro lato della via,

 che ogni momento si rinnova perché ogni momento muore.

 In lui non c’era permaneneza la permanenza cercata dal pensiero;

 è un movimento che il pensiero non potrà mai capire, toccare o sentire.

 Il sentimento del pensiero e il sentimento dell'amore sono due cose differenti;

 l'uno porta alla schiavitù e l'altro alla fioritura della bontà.

Quella fioritura non avviene entro la sfera di nessuna società,

 di nessuna cultura, di nessuna religione, mentre la schiavitù

 appartiene a tutte le società, credenze religiose e fede nell'altro.

 L'amore è anonimo, quindi non violento. Il piacere è violento,

 perché in esso agiscono come fattori sollecitanti il desiderio e la volontà.

L'amore non può essere generato dal pensiero, né dalle buone opere.

 La negazione dell'intero processo del pensiero diviene la bellezza

 dell'azione, che è amore. Senza di che non c'è beatitudine di verità.

 E laggiù, su quel tavolo, si ergevano i narcisi selvatici . . . ."

Jiddu Krishnamurti

 

 

 
 
 

Post N° 102

Post n°102 pubblicato il 04 Settembre 2007 da Philippandia

Mille splendidi soli

..Distesa sul divano,con le mani tra le ginocchia,Mariam fissava i mulinetti di neve che turbinavano fuori dalla finestra.Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte nel mondo.Che tutti i sospiri che si elevano al cielo si raccoglievano a formare nubi,e poi si spezzavano in piccoli,minuti frantumi,cadendo silenziosamente sulla gente.

"A ricordo di come soffrono le donne come noi" aveva detto "Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso"

                                              dal libro di Khaled Hosseini

..un libro letto e subilto amato,come il precedente dello stesso autore,"il cacciatore di aquiloni"...un romanzo che ho letto in vacanza,distesa al sole,in costume da bagno..ovviamente..ma di ovvio,per molte donne,cè ben poco..felice, quindi,di vivere la mia condizione di donna occidentale..nonostante tutto.Phil

 
 
 

Post N° 101

Post n°101 pubblicato il 21 Maggio 2007 da Philippandia
Foto di Philippandia

nella luce di questo lussureggiante giorno

di primavera,canta,poeta,

di chi passa oltre e non si ferma,

di chi ride correndo via,

senza guardare indietro…..

Non sedere in silenzio,a recitare

la litania delle tue lacrime

e dei tuoi sorrisi passati,

non fermarti a raccattare i petali dispersi

nell’ultima notte,

non andare in cerca delle cose

che ti sfuggono,

per conoscere significati oscuri.

 

Entra nel giardino della tua vita,

nel sentiero fiorito dei tuoi giorni

dove la musica può nascere

dalla loro profondità…

 

da “La poesia della natura”… R. Tagore

 

..e’ così che spesso viviamo i nostri giorni…nel passato.

I “petali dispersi” emanano ancora un profumo nostalgico..

Scordiamo che niente è come ieri..e che oggi è l’unico

momento che abbiamo…qualunque esso sia.

 Phil

 
 
 

Post N° 100

Post n°100 pubblicato il 19 Aprile 2007 da Philippandia

immagine   A SILVIA

E’ difficile parlare di chi non cè più..ma il senso

di smarrimento che prende quando realizziamo

che tutto finisce davvero,è grande..

Silvia era un essere speciale..Silvia ha lasciato

un segno importante dietro sé..eppure,non è stata

amata,capita,per ciò che era.Sua figlia,la definiva

“cattiva”..ma lei invece era dolce,generosa,altruista.

Silvia aveva una passione,giocare con i numeri.

Finito il lavoro,passava ore sui suoi quaderni a

mettere insieme combinazioni,a riportare tutte le

uscite settimanali del lotto..era brava Silvia con

i numeri,era anche fortunata,vinceva spesso..

e spesso regalava combinazioni da giocare agli

altri..e come era contenta e convinta a farlo..

Silvia coltivava con passione anche i suoi fiori,

il suo piccolo cortile era una  serra.Mai

si dimenticava di annaffiarli..la vedevo quando si

arrampicava su è giù per le scale,per le finestre

con l’annafiatoio,né aveva ovunque di piante..Silvia

 

 era grassa,faceva da sempre la fornaia..amava mangiare,

il profumo del pane caldo per lei era irresistibile..

per noi parlare dei dolci che preparava..Sivlia aveva

un marito..e nel pomeriggio,finito il lavoro,si mettevano

in cortile,uno di fianco all’altro,in silenzio,senza guardarsi.

Ogni tanto, dalle loro bocche,uscivano frasi irripetibili,

sembravano incompatibili..invece si amavano,ma a loro

modo.E quando lui morì,Silvia rimase sola,davvero sola.

Silvia si ammalò,piano piano…le gambe,anche a causa del

Suo peso,non la reggevano più.La vedevo trascinarsi,

attaccata ad una scopa,per il cortile..cercava di rendersi

utile lo stesso..coninuava ad annaffiare i fiori Silvia..

Poi,un giorno,la portarono in ospedale..torno a casa su

di una sedia  a rotelle..e da lì,non si alzò piu..Tutti i

giorni la sentivo lamentarsi..perchè voleva alzarsi..

Voleva camminare ancora Silvia…il suo sguardo si

spegneva ogni giorno di più.Silvia aveva realizzato

che la sua vita volgeva al termine..a quel punto di non

ritorno..poi..è passato altro tempo,inutile,penoso..

Senza motivo a volte la vita si trascina..senza un

apparente scopo il cuore continua a battere…il

senso della vita allora è quanto mai evanescente..

Silvia ora se né andata,avvolta in un telo di plastica,

l’ho vista per l’ultima volta..Solo un pensiero mi

consola..Silvia ora non soffre più.

Phil

 
 
 
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