CONTROSCENAIl teatro visto da Enrico Fiore |
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In un museo di Tokyo, dove sono stati trasferiti i capolavori di Vermeer per salvarli dalla guerra civile che dilania l'Europa, s'intrecciano le storie minime di venti personaggi: minime come le loro battute che s'accavallano e si ripetono, spesso ridotte a monosillabi o puri fonemi. Immaginate, fusi insieme, l'aulico cerimoniale del Nô, la cadenza quotidiana del Kabuki, il dialogo surreale di Ionesco e la gelida ineffettualità di Beckett. Ed è questa fusione, poi, che traduce la formula del «teatro colloquiale contemporaneo» in cui il teorico, autore e regista Oriza Hirata, fra i più importanti del Giappone, ha racchiuso la propria idea drammaturgica. Enrico Fiore («Il Mattino», 4 luglio 2011) |
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