CONTROSCENA

Caro Maestro, considero certo, in senso lato, la "resistenza" una delle forme più nobili di lotta, per i significati storici, culturali ed anche etici che evoca. Credo, però, che il fatto di non aver preso direttamente parte ai grandi movimenti ideologici ha generato in quelli della mia generazione ( io ho trent'un anni) un senso di impotenza nei confronti delle trasformazioni sociali politiche ed economiche di più ampio respiro (la "visione" di un "mondo migliore") Abbiamo, forse, perso la dimensione collettiva, l'aspirazione alla lungimiranza, la capacità di prefigurarci la realizzazione di ideali universali, tipici della lotta. E, ciononostante, veniamo costantemente "bombardati" ed "invasi" da modelli svilenti e mortificanti, fortemente regressivi anche rispetto ai baluardi culturali e giuridici consegnatici in eredità. Io, nel mio piccolo, cerco di resistere come posso. Grazie per la sua attenzione. Con stima Floriana

È l'augurio più bello che possa essere fatto per il nuovo anno. La riconquista della dignità è il primo e insostituibile passo per un futuro sereno e felice. Auguri e vivissimi apprezzamenti e complimenti per questo blog e per le magistrali recensioni di un "critico" di rara maestria e competenza.

Caro Maestro, forse l'aspirazione alla lotta m'appare ambiziosa; ma il dovere di resistere è categorico! Con l'augurio che il teatro ci aiuti nel percorso! A tutti quelli che tentano di non smarrirsi. Floriana

Gentile Enrico sig. Fiore, Ricambio gli auguri a Lei è ai suoi cari. Grazie per le acute recensioni prossime venture.

Grazie per questi auguri e per il messaggio che trasmettono. Li ricambio a lei ed ai suoi lettori. Buon Anno

Caro Fortunato, mi ha fatto molto piacere apprendere di questa vostra iniziativa: tanto doverosa nei confronti dell'indimenticabile Mico Galdieri quanto meritoria a fronte dell'indifferenza che verso la scomparsa di Mico ha manifestato la gran parte dell'ambiente teatrale napoletano. Enrico Fiore

Fortunato Calvino Tutta la Compagnia di "Cuore nero" ha dedicato lo spettacolo di ieri sera a Mico Galdieri uomo di teatro di tanti spettacoli importanti uno su tutti, produttore della "Gatta Cenerentola" di Roberto De Simone. Ciao Mico! 16 dicembre alle ore 10.43

Gentile amica, lo spettacolo di consumo è, secondo me, quello che l'impresario mette in scena a scopi fondamentalmente commerciali e che il pubblico vede senza ricavarne, al di là dell'intrattenimento, particolari stimoli sul piano intellettuale e culturale. Ciò non toglie, d'altronde, che talvolta (come, appunto, nel caso di "Un ispettore in casa Birling") lo spettacolo di consumo si attesti su un livello qualitativo che agli spettatori consente, insieme, di divertirsi e di pensare. E in tali circostanze siamo di fronte alla proverbiale eccezione che conferma la regola. Nella speranza di aver risposto soddisfacentemente alla Sua domanda, Le invio i miei più cordiali saluti. Enrico Fiore

egr. maestro, mi spiega, per favore, cosa intende con la definizione "spettacolo di consumo"? grazie

Ecco un bell'esempio della confusione mentale che dilaga in giro. Perché - a detta del mio inviperito (e prudentemente anonimo) interlocutore - sarebbe "arrogante" il critico che "pretende di capire"? Perché, se "pretende di capire", il critico metterebbe in atto "una protesta contro il suo cervello"? Perché la risposta del critico alle accuse peregrine rivoltegli da un autore stroncato viene definita "una lite in pubblico"? Perché questa presunta "lite" avverrebbe "a spese di chi vuole vedere lo spettacolo"? E perché, infine, chi non sopporta il non meno presunto "tentativo" del critico "di accreditarsi come portavoce-paladino del pubblico" continua a leggerne le recensioni e, addirittura, perde tempo a polemizzare con esse? Enrico Fiore