Creato da cury il 04/05/2010
A volte è il silenzio a dare il giusto valore alle cose che si dicono
 

 

Quando è te 2° parte

Post n°265 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da cury
Foto di cury

T. lo sapeva che Lui era un uomo estremamente impegnato, il suo lavoro lo assorbiva davvero molto, e il suo lavoro era anche fonte di sostentamento per diverse famiglie e non poteva lasciare senza lavoro nessuno. Il suo lavoro, la sua passione, i suoi dipendenti, erano per lui una seconda famiglia, il loro rapporto era professionale e al contempo familiare, non c’erano screzi, rare erano le discussioni e in ogni caso erano quasi sempre costruttive, persone a confronto, ognuno con il proprio ruolo, ognuno come se fosse l’imprenditore di se stesso, per questo il fatturato era aumentato sempre di più.

P. era diventato un personaggio non pubblico ma di rilievo, era riuscito a consolidare dei rapporti importanti con artisti, imprenditori, politici, per queste ragioni e mille altre ancora il suo tempo libero era praticamente inesistente e T. forse non lo aveva ancora capito, non si era nemmeno avvicinata a immaginarlo nonostante quella passione che li univa, nonostante i sogni e i desideri che entrambi avevano, questi venivano interrotti e rimaneva solo sofferenza. 

 

T. non sapeva cosa pensare e non sapeva come comportarsi, era seduta su di una sedia mentre sorseggiava un thè in compagnia della moglie di P.  Nemmeno nei suoi pensieri più reconditi avrebbe mai pensato di trovarsi di fronte alla donna che per lungo tempo aveva invidiato. Lei poteva stare vicino a P., poteva dormire vicino a P. poteva liberamente uscire di casa a cena fuori insieme a Lui, perché erano legittimamente marito e moglie mentre lei, era, sempre e soltanto, un attimo fugace, forse nemmeno, l’illusione di quello che avrebbe potuto essere e non era stato.

Invidiava E. nonostante il fatto che P. se ne fosse andato di casa, perché aveva il coraggio di dire che lo amava ancora e lo rispettava ancora nonostante l’assenza di P, e nonostante in rari momenti aveva visto T.

 

T. era confusa, si domandava come mai quella donna fosse venuta a cercarla, perché adesso, perché adesso che T. aveva perso ogni contatto con P. erano mesi che non si sentivano, erano mesi che non si incontravano, anche fosse stato per un caffè di due minuti.

E. notò come T fosse confusa e la invitò a fermarsi a dormire in una della camere dell’appartamento, agevolò la sua permanenza facendole andare a recuperare alcuni capi personali e fornendole il necessario per la cura della persona.

T. esitò qualche istante prima di accettare il suo invito. Avrebbe avuto modo di stare con T, avrebbe avuto modo di conoscerla, comprenderla, e chissà forse di invidiarla ancora, o forse semplicemente di esserle amica.

T si ritirò nella camera  che le era stata messa a disposizione. La confusione e l’incomprensione di quell’incontro l’aveva davvero frastornata, ci impiegò almeno un paio di ore prima di prendere sonno. I suoi pensieri rivolti a sé, T. e P. non le davano tregua.

 

Sentiva nel cuore un amore profondo e al contempo iniziava a sentire il dolore che E. forse stava provando 

 

 
 
 

Quando è te 1° PARTE

Post n°264 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da cury
Foto di cury

Thérèse di ritorno a casa, non era tardi ma la strada era buia e non troppo silenziosa, i suoi pensieri erano vaghi, alcune persone stavano tornando a casa anche loro tra una risata e due parole, la giornata stava quasi per finire.

L’aria era pungente ma il cielo era terso, il giorno dopo sarebbe stato nuovamente un giorno di cielo azzurro e sole tiepido.

Nel tragitto verso casa, due macchine, nere, opache, sportive e i vetri oscurati, dal finestrino di una di esse e dietro una donna, che con poche parole: “Thérèse, la prego, si fermi un attimo’

Non conosceva la persona che le stava rivolgendo tale richiesta, istintivamente se ne sarebbe andata senza darle ascolto, e invece, con sua stessa sorpresa e curiosità, si fermò, in attesa di un qualunque altro gesto o una qualche parola. Scese dalla macchina un uomo pantaloni scuri, camicia chiara e giacca blu. Scese anche lei, cappotto scuro, gonna lunga sino al ginocchio, camicia beige che si intravedeva, la sua forma era longilinea, fine, i capelli biondi, raccolti in una mezza coda, occhi chiari, verdi forse, era scuro non si intravedeva un granché.

Tese la mano verso Thérèse che a sua volta le porse la sua.

“Thérèse, grazie per essersi fermata, io sono Éléonore”

T. rispose: “di nulla, ma Lei come fa a sapere il mio nome?”

E. “Lo so, come so diverse altre cose che la riguardano.”

T. non riusciva a capire non sapeva cosa chiedere, la guardo ancora, e le chiese “Chi è lei"

E. senza alcun indugio rispose “Sono la moglie di Pierre.”

T.  senza parole, nella sua mente, diversi stati d'animo, diversi pensieri, confusi e tristi e angosciati si rifacevano vividi. 

E. invitò T. a salire in macchina, la quale non si fece pregare, e rimasero in silenzio sino a che non giunsero a un appartamento in centro città, in stile classico, ben curato con arredi moderni ma classici, di gusto, eleganza. T. si accomodò in silenzio su di una sedia posta vicino a un tavolino, E. davanti a lei, chiedendo alla domestica di portare un the caldo e qualche biscotto. Le due donne si guardarono a lungo senza dire alcuna parola, rimasero in silenzio sino a che non fu portato il the. E. si permise di servire una tazza di the a T. la quale non rifiutò il gesto. Sorseggiando dalla tazza di the T. ricominciò a rendersi conto che la donna che aveva davanti non sono era la moglie dell'uomo che amava, ma che con lei sino a quel momento era stata estremamente gentile e cordiale e che aveva fatto di tutto per farla sentire a proprio agio e lei, in silenzio. 

Prese coraggio e con ancora la tazza in mano, le chiese: 

"Come fa a sapere chi sono io? Come ha fatto a trovarmi? Perchè mi ha invitata in questo bell'appartamento?"

E. sorrise e tranquillizzò T. con fare discreto, premuroso sapeva che chi aveva davanti e sapeva che era una donna innamorata, proprio come era lei. 

E. si mise a raccontarle di come il suo rapporto con il marito era cambiato negli ultimi anni, di come non riusciva più a essere partecipe della sua vita, del suo lavoro, dei suoi sentimenti e dei suoi stati d'animo di come al contempo lei non aveva più reso partecipe il marito della sua stessa vita, perché entrambi troppo impegnati a pensare a se stessi senza renders conto che si stavano allontanando anno dopo anno. Il loro rapporto era diventato con il tempo non solo rutinario ma di sola esposizione al resto del mondo mentre quello che era una volta amore si stava semplicemente spegnendo. E. era ancora innamorata del marito, desiderava ancora Pierre ma qualcosa, le impediva di cercarlo, qualcosa impediva a lui di cercare lei, e nel mentre si stavano spegnendo. E. si rese conto di ciò che il loro matrmonio stava diventando, quando Pierre aveva cominciato a essere meno presente in casa. La sua presenza a casa la confortava, la faceva sentire comunque una persona appartenentte a qualcuno, a un rapporto. A una casa, erano una famiglia, pur non avevano figli. Il loro rapporto lo sentiva, un po', solo tra le mura di cas; ma le cose stavano cambiando, la situazione si era trasformata. Pierre era andato via di casa, e lei sentodosi smarrita, frustrata e completamente inerte, dopo un po' di tempo volle riscoprire il suo amore, voleva capire cosa era successo e il solo modo che aveva non era solo quello di cercare di riconquistare suo marito ma prima di tutto di capire cosa era successo a P. 

 

 
 
 

Io non ne faccio ancora parte ...ma mi piacerebbe proprio

Post n°263 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da cury
Foto di cury

SCRITTO DA UN UOMO: Più invecchio, più apprezzo le ultraquarantenni rispetto alle donne più giovani. Ecco alcuni dei motivi: Una quarantenne non ti sveglierà mai nel cuore della notte per chiederti a cosa stai pensando. Non le importa un bel niente di saperlo. Se una quarantenne non vuol guardare la partita, non ti starà intorno a piagnucolare. Farà qualcosa che le piace e, in genere, si tratterà di una cosa più interessante. Una quarantenne si conosce abbastanza da sapere chi è, cosa è, cosa vuole e da chi. A poche quarantenni interessa cosa tu pensi di loro. Le quarantenni hanno dignità. Non ti faranno una scenata all'opera o in un ristorante costoso. Naturalmente, se te lo meriti, non esiteranno a spararti, se pensano di farla franca! Le donne più mature sono generose di complimenti, spesso immeritati. Sanno cosa vuol dire non essere apprezzati. Una quarantenne è abbastanza sicura di sé per presentarti alle amiche. Una donna più giovane in presenza di un uomo ignorerà persino le sue amiche più care, perché non si fida. Alle quarantenni non interessa se tu sei attratto dalle loro amiche, perché sanno che queste non le tradiranno. Le donne diventano telepatiche ad una certa età. Non hai bisogno di confessare loro i tuoi peccati. Li intuiscono puntualmente. Le quarantenni, una volta superate le prime due o tre rughe, sono molto più sexy delle giovani. Le quarantenni sono dirette e oneste. Ti diranno subito se sei un imbecille o se ti stai comportando da tale. Non hai bisogno di chiederti in che rapporti siete. Si, apprezziamo le ultraquarantenni per un sacco di ragioni. Sfortunatamente, la cosa non è reciproca. Per ogni fantastica, intelligente, sexy e ben pettinata quarantenne (e OLTRE) c'è un ometto calvo e con la pancetta che si rende ridicolo con una cameriera di 22 anni. 

Tratto da un post su Facebook

 
 
 

a liceo prendevo sempre 4 ...filosofia http://www.treccani.it/enciclopedia/filosofia/

Post n°262 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da cury
Foto di cury

Filosofia Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.

 

Mi ricordo quando a liceo ogni volta che c'era l'ora di filosofia, ci si stringeva tutti nelle spalle sperando di non essere interrogati, la media dei oti era sempre molto bassa, salvo alcune persone, sempre le medesime che avevno voti alti in tutte le materie e anche in filosofia non poteva essere altrimenti ...

Il mio voto base era 4, eppure studiavo tantissimo, era la materia insieme a italiano in cui mi applciavo di più e dove prendevo sempre il voto più basso...

Odiavo e amavo la filosofia, piuttosto che portarla all'esame di maturità ho portato due lingue ( io faccio ancora parte del vecchio ordinamento dove le materie venivano sorteggiate). Faticoso portare due lingue, ma sempre meglio che filosofia...

Studiavo e non ricordavo, quando ricordavo non venivo interrogata, insomma un dramma adolescenziale che mi sono portata dietro e oggi?! 

 

Oggi ...eheheheh ingenuamente parlando per me stessa mi sento un po' filosofa e un po' poetessa in realtà penso che ognuno di noi sia filosofo e poesta di se stesso, poi da dove prenda spunto non è dato sapere.

Io prendo spunto dalla mia vita altrimenti che filosofia potrebbe mai essere?! 

 

 
 
 

poi c'è la poetica : http://www.treccani.it/enciclopedia/poetica/

Post n°261 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da cury

poetica Disciplina che ha per oggetto l’arte poetica, di cui si occupa sotto un profilo prevalentemente teorico, eventualmente anche da un punto di vista descrittivo-sistematico, storico-funzionale ecc., ma non al fine principale di fornire determinate norme preferenziali per la produzione poetica (che pure possono essere, implicitamente o esplicitamente, presenti; o che addirittura non possono non essere in qualche modo presenti). Per estensione di tale significato, il termine indica la teoria della letteratura in generale. Per p. si intende anche una norma, esplicita o implicita, della poesia in senso stretto o della letteratura in generale, in quanto poesia o letteratura di una certa area culturale, di un gruppo di autori, di una tendenza, di un gusto, di un programma, di un singolo autore.

 
 
 

e ancora poesia

Post n°260 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da cury

Mi sbaglio o spesso e volentieri la poesia è sinonimo di sofferenza, patimenti, amori finiti, non vissuti, dolori atroci e via dicendo? 
Quando la poesia è quell'attimo in cui la vita brilla di se senza che nulla la offuschi? 

ma è davvero così? Non ne sono molto sicura...la poesia secondo me è un po' come la filosofia...

Il dizionario definisce la poesia così (ne metto solo una piccola parte perchè a leggere l'intera definizione secondo me, ci si stanca)

http://www.treccani.it/vocabolario/poesia/

Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini implicano rispettivamente e principalmente la presenza o l’assenza di una restrizione metrica. All’interno di questa accezione si situano la divisione tradizionale in p. epica, lirica, drammatica, e altre distinzioni quali: p. didascalica, satirica, bucolica (o pastorale), dialettale, colta ecc.

Per p. si intende anche il singolo componimento verbale realizzato alle condizioni dette. Al plurale è frequentemente titolo (da solo o accompagnato da qualche determinazione: Poesie giovanili, Poesie d’amore ecc.) di raccolte poetiche.

Ma p. è anche il complesso delle opere poetiche, o il loro carattere stilistico in senso lato, prodotte in generale o in un determinato periodo di tempo, da un popolo o in un’area culturale, da un insieme di autori o da un singolo autore, riferibili a un certo gusto, a una poetica, a una scuola. Il termine individua inoltre il carattere di opere o parti di opere ritenute particolarmente ispirate e suggestive.

In questa accezione, tratto pertinente non è più il metro o un equivalente del metro, ma l’altezza (o l’elevatezza) della p. in opposizione a discorsi bassi (o piani), secondo una specificazione diversa che può escludere addirittura l’opposizione presenza/assenza di metro e individua piuttosto la capacità di certi testi d’innalzarsi sui valori correnti e automatizzati, mediante la propria novità e creatività, e di esprimere alti valori poetici ed eventualmente anche forti sentimenti ed emozioni non banali.

Per estensione, p. è il carattere di qualsiasi composizione od opera anche non verbale, in quanto realizza un valore alto in opposizione a prodotti correnti bassi, ma anche, per ulteriore estensione metaforica e sempre nel quadro dell’opposizione alto/basso, il carattere che può essere attribuito, a qualsiasi oggetto, situazione, comportamento in quanto questi contengano qualcosa che li elevi al di sopra del quotidiano.

http://www.treccani.it/vocabolario/poesia/

 
 
 

tra poesia e sogno

Post n°259 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da cury
Foto di cury

Buon pomeriggio, eccomi, oggi mi sono tuffata in ricordi del passato recente ma anche del passato lontano, meditavo su quelli che sono stati i vari insegnamenti e di come la vita, non solo è piena di aggettivi, che non sto di certo qui ad elencare, poichè soggettivi, e personali, quindi ciascuno ha i suoi, ma quanto sul fatto che in questo ultimo periodo mi sento un po' poetessa. Mi rendo conto che il mio modo di scrivere è tutto tranne che poetico, mi accorgo che ci sono delle persone che hanno proprio un bel modo di esprimersi estremamente chiaro, semplice, privo di difetti e i messaggi arrivano chiari. Insomma l'arte della scrittura è davvero unica. La poesia poi è estremamente affascinante, adoro leggere poesie, adorerei di più saperle scrivere. Adoro chi si scrive poesie, che sia esso un anima affranta e sofferente o una persona enstusiasta Scrivere, sapere scrivere bene che sogno

 
 
 

abcd

Post n°258 pubblicato il 28 Gennaio 2014 da cury
Foto di cury

Avrei voluto regalare un sorriso all'amicizia,

quell'amore fraterno e unico,

quegli occhi che anno leggere e  capire,

sanno parlare e a volte fanno finta di ascoltare. 

Avrei voluto regalare un po di quel sorriso

dentro pensando al legame 

Avrei voluto

far leggere quelle lacrime

sofferenza nel disequilibrio dell'affetto 

 

 

Avrei voluto

ed è solamente 

accettare. 

 

 
 
 

sinonimi e contrari

Post n°257 pubblicato il 14 Gennaio 2014 da cury

preponderante agg. [part. pres. di preponderare]. – Che è di gran lunga maggiore o superiore, che prevale per numero, autorità, importanza e sim.: si sono ritirati di fronte alle p. forze nemiche; era questa l’opinione p. nell’assemblea; le correnti p. in un partito; nello scrutinio, si prevede che i voti favorevoli saranno nettamente preponderanti.

 
 
 

vige una sana e strepitosa confusione ...allegria!!!!

Post n°256 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da cury

Loro parlano, loro dicono, loro decidono, loro, loro, chi sono loro ...chi diamine sono loro? 

ah io non lo so, a mala pena riesco a dire chi sono io ...

quante cose...

quanto vortice, detta anche centrifuga...

 

Pensare, essere, agire e reagire, 

trasformare ed evolversi, atteggiamenti e toni, incomprensioni e ...facce basite, esterrefatte e tanti piccoli ricordi, legati ad attimi, di battute di film, di emozioni singole, vissute nella proprioa intimità e poi ...i pensieri, mia madre mio padre, il mio lavoro i miei colleghi, i miei amici, il mio malessere, i miei desideri e la mia passione, le mia capacità, la mia insicurezza, la mia aggressività e la mia dolcezza, il mio scudo, la mia forza, la mia tenacia, la mia paura, il mio amore, il mio pianto e non riesco a fare ordine per mancanza di disciplina ...e non so proprio da dove cominciare eppure ...l'anno è appena cominciato e mi sento persa...persa, ma proprio persa come se non ci fosse oggi, non ci fosse domani.

 

 

 

 
 
 

Non è mica Natale

Post n°255 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da cury
Foto di cury

Anche questo Natale è alle porte, bene, così almeno ci sarà anche il Capodanno e si inizierà un nuovo anno, bilanci? Non ne voglio fare, non per iscritto...della serie sono fatti miei!

Di buono nel Natale, per me oggi, 23/12/2013...stare a casa due giorni dal lavoro, occasione ideale per riposare un pochino, cucinare per me stessa e nel caso per qualche amico/a, mangiare lasagne e/o ravioli au tuccu, assaporare la mia prima cima cucinata da sola, pasteggiare a champagne o spumante o con un buon vino italiano, mangiaure una fetta di pandolce genovese e mangiare briciole e pinoli e l'uvetta che è rimasta nel piatto, sentire il profumo dei mandarini e dire è Natale, accendere la tv e vedere e che ci sono concerti e messe e film natlizi...poi che so poltrire sul divano e/o se potessi fare l'amore tutto il giorno, tutti e due i giorni...

Andare a trovare i miei genitori ... piangere e sentire la loro mancanza perchè il Natale eravamo noi tre... e oggi la mia famiglia sono io ... e dopo il capodanno...!!!

 
 
 

uno entre miles momentos de reflexión, dudas, y amor (seconda parte)

Post n°254 pubblicato il 20 Dicembre 2013 da cury
Foto di cury

Siamo quasi a fine anno, tra meno di una settimana Natale, che periodo del ca*** lo amo solo perchè riesco a far riempiare la casa di persone che più o meno amo, che più o meno mi stanno vicino, che più o meno mi sopportano, e mi amano e mi odiano...

Mi piace perchè posso essere ospitale e fare in modo che le persone stiano bene, per il resto ...tutto rosso, oro, argento, beneficenza e ipocrisia, e nel mentre ci si abbuffa e io ingrasso...MAPERCHELECOSEBUONEFANNOMALEALLASALUTE?! 

Poi ci sono tutte quelle cose che a farne un bilancio mi viene un mal di pancia che rischio di rimanere a letto sin dopo le feste ...ma ...non ne ho proprio voglia sai ...

Non ho voglia di rimanere legata al passato e a tutte quelle cose che mi hanno fatto stare male, non voglio pensare e rivangare, ho voglia di vivere senza fretta ma con passione. 

Voglio essere felice e serena e crescere insieme alle persone che mi amano e crescere anche grazie a quelle persone che non mi fanno stare sempre bene perchè gli scazzi tra gli uni e gli altri ci stanno ...

Mi spiace solo, non essere fortemente determinata, non essere particolarmente coraggiosa, mi rendo conto che sono meno disciplinata di un po di tempo fa...ma si cambia sempre no ...

e nel mentre ...si vive... tra un casino e l'altro e tra mille altre meravigliose cose...

e intanto il tempo passa...

 

 

 
 
 

http://www.ilsettemezzomagazine.it/fenomenologia-darwinista-della-lotta-al-femminicidio/

Post n°253 pubblicato il 28 Novembre 2013 da cury
Foto di cury

http://www.ilsettemezzomagazine.it/fenomenologia-darwinista-della-lotta-al-femminicidio/

 
 
 

uno entre miles momentos de reflexión, dudas, y amor (prima parte)

Post n°252 pubblicato il 27 Novembre 2013 da cury
Foto di cury

Estoy viendo dentro mi misma, aconteciemientos marcados, que pueden confundirme y a la vez aclararme.

estoy a un punto de mi vida donde solo hay que mejorar y luchar, y vivir y amar bueno, y entonces? 

Entonces nada, solo que oggi mi passa per la testa una canzone, quella che fa

io lavoro e penso a te 

Scusa è tardi e penso a te 

 

ti accompagno e penso a te

sono al buio e penso a te 

chiudo gli occhi e penso a te 

io non dormo e penso a te 

 

lalalalalalalaaaaaaaaaaaaaaaaaa lalalalalaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa 

Ora, io dico, cosa mi viene in mente che non amo nemmeno Battisti, eppure quando mi guardo dentro, mi sento attraversare da molteplici emozioni, quel TE, di questa canzone in realtà lo associo a diverse persone della mia vita. 

Mi sto guardando dentro e sto scrivendo su questo blog come sempre, come se fosse un diario, consapevole che se non salvo queste righe come bozza, potrebbero essere lette da chiunque...

Questi chiunque chi sono? Persone come me... - di queste persone parlerò più avanti -

I miei pensieri sono tanti, le mie emozioni anche, le mie parole escono confuse e ho difficoltà a fare ordine, non saprei da dove cominciare, forse dalla fine? 

Dalla fine ...

un uomo, un uomo, un uomo che dice di amarmi, non doveva innamorarsi di me, glielo dissi, gli dissi non affezionarti a me, non saresti contraccambiato, e per quanto fosse, sia piacevole la sua compagnia, e per quanto io nel tempo mi sia affezionata a lui mi rendo conto che non voglio avere con lui una relazione sentimentale a lungo termine, eppure cazzo, ne avrei voglia, ne ho desiderio, ma non con lui ...e poi, un messaggio e mille parole, mille mille mille parole, quelle che io non ho mai ricevuto, con sentimento, comprensione, tenerezza, chiarezza, per far capire che non c'è tutto il cuore. 

Un uomo che ho rischiato di usare, come sono stata usata io in passato, poi c'è chi ti dice, tu sei una persona non una cosa, io non ti uso, cretino, mi stava usando e lo sapevo benissimo e sapevo benissimo che io stavo usando lui ...che gran putt@@@re e che gran put@@@

Avrei potuto cogliere l'occasione al volo, soffocare il mio sentire con l'amore di un'altra persona, e cercare di colmare i vuoti accontentandomi e invece ...non che lui non vada bene, ma io non vado bene. Non vado bene a me stessa, non vado bene per i difetti che ho, non vado bene per l'amore che potrei dare e non riesco a dare, non vado bene perchè mi trascino in momenti di tristezza come questo e momenti di entusiamo, gioia e determinazione. Eppure le intenzioni sono diverse!!! La testa dice bene, il cuore dice bene, le azioni, fanno male, a me e agli altri. 

Mi viene da gridare stai lontano, state tutti lontano ...  (fine prima parte)

 
 
 

anonimo

Post n°251 pubblicato il 14 Novembre 2013 da cury

"Sia il tuo amore come la pioggerella, che è fine e leggera ma può straripare i fiumi" (Anonimo)

 
 
 

12/11

Post n°250 pubblicato il 12 Novembre 2013 da cury

"Come si può cercare la verità o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi" (Mahatma Gandhi)

 
 
 

essere ethically correct

Post n°249 pubblicato il 28 Ottobre 2013 da cury

Esiste una sorta di etica in tutto ciò che facciamo o no? 

Oggi e non solo oggi mi sono sentita dire, devi essere eticamente corretta, perchè già non va bene così, poichè tutto alquanto anomalo, in più il tuo essere non è eticamente corretto, che stronza sei?

Che stronza sono? Sono davvero stronza?  Mi ci sento stronza?

Un po', a dire il vero si, perchè sono egoista e individualista, perchè non ci provo e non ho paura di provarci, perchè temo me stessa e l'altro.

Stronza perchè nella testa c'è quel moscerino che gira che mi infastidisce e mi turba ancora, e mi ricorda ciò che ...era, forse, sarebbe stato, se avessi avuto, insomma, la mancanza di coraggio si fa sentire.

Sarebbe così semplice, facile, stop. 

Tornare al mio Io, al mio Ego, solamente quello, così semplice e poco doloroso...

e se poi non è doloroso? 

Colpa della solitudine ...e allora? un bivio.

Buono, giusto, lecito, cattivo inappropriato...

 

 

 
 
 

una lacrima

Post n°248 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da cury
Foto di cury

Fermarsi davanti a un bivio e rimanere fermo li,

Non si dovrebbe aspettare, riflettere, dubitare sperare...si dovrebbe agire,

piangi e lo sai perchè è più grande di te, e perchè è ignoto e difficile,

non piangere, agisci!

 
 
 

malinconico momento

Post n°247 pubblicato il 23 Ottobre 2013 da cury

malinconia sovrana, 

desideri inespressi, 

timori che abbagliano, 

sempre nel silenzio 

 

 

 

"L'amore è una cinciallegra che vola e non riesci a fermarla, nemmeno a metterle il sale sulla coda" Dacia Maraini

 
 
 

il silenzio e le parole

Post n°246 pubblicato il 18 Ottobre 2013 da cury

Mi fermo a pensare a come e quante persone ci sono in giro e a come le persone sono davvero diverse tra loro, a come un fiore possa cambiare una serata, lasciandoti quella certa emozione e anche darti un po’ di perplessità e non sapere che dire e ancor meno sapere che cosa fare. Una visita, fugace, ciao baci a presto ci si sente … e poi Ti ritrovi a discorrere di quello che è stato, di quello che è, con semplicità, il piacere di conversare senza alcun tabu, senza alcun segreto, o paroloni strani, usando propriamente la lingua italiana…e sorrido, pensando a come lasciando che le parole sembrano davvero un fiume che scorre, tranquillo, incontrando e scontrando scogli che poi sono idee, opinioni e considerazioni, Si discorre e vedi proprio e senti proprio che non c’è problema perché l’animo, è vero. Avrei potuto dire puro, ma l’animo non è puro non adesso, è ingenuo a volte, speranzoso quando ci si riesce ad avere speranza, timoroso spesso, troppo spesso, ma gli occhi; specchio dell’anima, lasciano intravedere desiderio di vita, di umanità, di quell’umanità che si pensa aver perduto, e mentre l’animo si lascia andare ai discorsi, ci si lascia conoscere un po’, è un rischio, o forse no …e quanto tempo che non mi si chiamava Zia!!!! bello li!!!!

 
 
 

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