DAGBOG

Nutro per i giornalisti l'identica diffidenza che provo per i tutori dell'ordine. Anche se la parola "ordine", con i tempi che attraversiamo appare desueta, ed andrebbe sostituita con il più appropriato "disordine creativo".
E' notizia di oggi che la Guardia di Finanza ha individuato a Palermo, tramite attività investigativa effettuata mediante il web (e non solo), un numero imprecisato di "evasori totali", peraltro privi di partita IVA, che effettuavano, presso il proprio domicilio, professioni abusive quali "realizzatore di torte", "parrucchiera", "manicure".
Altri malfattori sono stati acciuffati mentre offrivano la propria professionalità nel settore trasporti in qualità di "autista". In sostanza si proponevano di accompagnare i viaggiatori in partenza dall'aeroporto Falcone e Borsellino per solo 25,00 euro (a differenza della tariffa standard che a Palermo parte dai 35,00 ed arriva fino a 40,00 euro).
Nientepopodimenoché, verrebbe da dire.
La redazione de la Repubblica di Palermo, da cui ho attinto la succulente notizia, dopo il flop di ieri sui "palermitani che odiano i libri", non ha dubbi sui contenuti dei propri articoli. Anche se, ad opinione di molti, continua a sfornare una sequenza di "pezzi" che narrano fatti totalmente fuori dalla realtà.
Secondo il quotidiano, tra i malfattori beccati dalla Guardia di Finanza c'è questa fantomatica "signora delle torte" che "prepara dolci per le feste di mezza città" (leggi per 350.000 persone).
Un'altra delinquente viene definita quale "elegante signora che prepara cene a base di finger food, che si fa pagare profumatamente, dopo aver diffuso la sua 'arte' tra i salotti bene della città".
Ed ancora, secondo il giornale, sono state assicurate alla giustizia "mogli di commercialisti, avvocati, ingegneri e architetti" per il reato di "confezionare abiti all'ultima moda da sfoggiare nelle sere d'estate, oppure collane e borse. Tutto senza fattura agli acquirenti e senza scontrino".
A quanto sembra, la Guardia di Finanza oltre che utilizzare il web (e facebook in particolare) ha raccolto numerose denunce ad opera di cittadini.
Della serie "amici (o clienti) e guardati", questi appassionati difensori della giustizia fiscale hanno pure fatto dichiarazioni alla stampa. Il giornale riporta: "le clienti più affezionate (affezionate?) raccontano come si svolgono gli appuntamenti, rigorosamente in casa. Per un abito ho dovuto prendere l'appuntamento un mese prima. E quando sono arrivata in quella casa mi sono accorta che la sarta aveva una cliente dopo l'altra, una ogni mezz'ora!!!".
Figuriamoci. Chi non ha mai avuto una conoscente che fa la sarta in casa e ti concretizza l'orlo dei pantaloni in poco tempo? Chi? Eppure oggi sappiamo, grazie ai quotidiani che, finalmente, la Guardia di Finanza ha posto fine a questo scempio che, com'è a tutti noto, rischiava di mettere in crisi il prodotto interno lordo della Nazione.
Non ho parole.
E' sorprendente scoprire come la Guardia di Finanza riesca a trovare risorse di uomini e mezzi per difendere questo Stato, di cui facciamo parte e che i "tutori del disordine creativo" egregiamente rappresentano, mentre langue ogni forma di controllo, parimenti in città, verso altre categorie che la professione la svolgono alla luce del sole.
Mi riferisco ai cocchieri delle carrozze ed agli autisti dei motoape-taxi, diventati centinaia, che nell'improvvisarsi anche guide turistiche portano i viaggiatori ospiti di Palermo per ogni dove, contrattando con i clienti un prezzo mai regolamentato. Senza peraltro rilasciare ricevuta.
Mi riferisco ai posteggiatori abusivi, che occupano ogni strada ed ogni piazza, domandando un supplemento al "pizzo" già imposto per il posteggio delle auto dal Comune.
Mi riferisco ai medici specialisti che, come recentemente mi è stato narrato, continuano in Ospedali pubblici, a farsi pagare privatamente cifre leggermente inferiori a quelle previste dall'attività di intramoenia, utilizzando per i propri interessi strutture pubbliche (cioè nostre) ed allungando a dismisura le liste d'attesa.
Mi riferisco ai venditori ambulanti di "pane di Monreale", "ciliegie di Chiusa Sclafani", "arance di Ribera" e via discorrendo, presenti in quasi tutte le strade.
Potrei continuare all'infinito.
Ho saputo che un tipo, che fa la guardia giurata o il secondino non ricordo bene, quando cammina per la città di Palermo insegue, anche in borghese, le auto che camminano lungo le corsie preferenziali senza averne il titolo. Mostra il suo fantomatico "tesserino" e chiede conto e ragione dell'irregolarità. Povero idiota.
Non a caso è di pochi giorni fa la polemica che ha investito il rettore dell'Università La Sapienza di Roma. A seguito dei "metodi sbrigativi" con cui la polizia stava interrogando un rumeno all'interno del posto di guardia ospitato dall'Univeristà (beccato a distribuire depliant), il "Magnifico" si è ribellato, Ha detto: "Questa è la Sapienza, fino a prova contraria, e di questa Università sono il responsabile fino alla fine di ottobre. Lasciate stare gli innocenti, quest'uomo non ha fatto niente di male. Piuttosto andate a sgombrare gli studenti che occupano abusivamente il lucernario". E poi, davanti al Questore di Roma ha aggiunto: "Ci sono intoccabili e poveracci, tal che si è deboli con i forti che compiono illegalità e forti con un poveraccio che per pochi euro distribuisce volantini".
Ecco, qualche volta quando incontro esponenti delle forze dell'ordine e, fino ad ora, li incontro solo se mi fermano ad un posto di blocco, la prima cosa che mi chiedo è in quale modo cercheranno di fottermi.
Un po' come accade quando apro un giornale.