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In questo negozio non vendiamo cd di Gigi D'Alessio
Post n°9 pubblicato il 10 Settembre 2014 da dagbog
Ho visto il film "Belluscone" di Maresco. Non mi ha entusiasmato forse perché conosco Maresco ed il film legittima le motivazioni della separazione artistica da Daniele Ciprì (del quale aspettiamo il 25 settembre nelle sale il film "La buca" con Castellitto). "Belluscone" narra la storia di una fetta, aimé sostanziosa, di cittadini palermitani appasionati di musica melodica napoletana, che seguono le feste popolari di quartiere gestite da organizzatori vicini alla mafia, durante le quali si esibiscono una serie di cantanti sconosciuti ai più, ma delle vere e proprie celebrità tra gli adepti del genere. Tra assurdità, vittimismo, interviste (da menzionare quella a Marcello Dell'Utri), strizzatine d'occhio alla mafia, il film mette in risalto alcune figure di questa realtà che "appesta" il gusto, le coscienze e gli stili di vita della Palermo popolare, indicando modelli esistenziali improponibili che fanno apparire quasi degli innocenti i "carcerati" presenti in ogni famiglia. E' notizia di questi giorni che in Francia, dopo l'uscita del libro "vendetta" di Valerie Trierweiler "Merci pour ce moment", che racconta un François Hollande inedito, avversario dei poveri (ne ho parlato qui), molte librerie abbiano rifiutato la vendita, affiggendo sulle vetrine dei loro negozio cartelli in cui specificavano di rifiutare la commercializzazione del libro per non diventare "strumento delle beghe familiari del Presidente", ma di essere ben lieti nel contempo di continuare a vendere "Balzac, Zola, Hugo, Maupassant, ecc." I giornali italiani si sono espressi chi a favore del libro della Tierweiler, chi a favore dei librai censori. La Repubblica in particolare si è arrampicata sugli specchi con uno straordinario cerchiobottismo, titolando in prima pagina il proprio appoggio ai librai e smentendolo nel corpo dell'articolo. Ammesso e non concesso che per alcune categorie di venditori, come librai, edicolanti ecc., sussista, o possa sussitere, una discrezionalità nel commercializzare ciò che si vuole, facendo una selezione "a monte" di ciò che, ad avviso di chi vende un prodotto, è ammissibile, di gusto, eticamente sostenibile, aspetto che altri negozianti portino avanti analoghe iniziative, in un crescendo "moralizzatore" che abbia come prossimo punto all'ordine del giorno la musica melodica napoletana. "In questo negozio non vendiamo cd di Gigi D'Alessio, ma siamo ben lieti di continuare a vendere brani di Rossini, Puccini, Verdi, Bellini, ecc." |
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il 30/11/2014 alle 17:44
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il 30/11/2014 alle 16:46
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