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Nella pratica dello "yoga del suono" si fa vibrare OGNI PETALO DEI CAKRA".
riprendiamo l'esempio del viśuddha cakra (vedi in questo blog: "IL FIORE DELLA DEA"):
è rappresentato da un fiore a 16 petali.
Al centro, pericarpo, troviamo la sillaba हं haṃ.
Sui petali, in senso orario, sono invece scritte le sillabe
aṃ - āṃ - iṃ - īṃ - uṃ - ūṃ - ṛṃ - ṝṃ - ḷṃ - ḹṃ - eṃ - aiṃ - oṃ - auṃ - aṁ. -aḥ.
I petali indicano le nadi "principali" che passano per il plesso della gola.
Le lettere invece "sono" le diverse frequenze vibratorie, le "qualità". delle energie che scorrono nelle diverse nadi.
facendole risuonare si stimolano tutti gli organi legati ad ogni singolo canale energetico (ogni singolo "petalo").
Nella pratica di viśuddha cakra (e di tutti gli altri cakra, come vedremo) prima di tutto si intona la sillaba sacra ॐ auṁ in quanto radice di tutti i suoni, quindi si attivano/aprono tutti i petali ripetando per 16 volte il bija mantra haṃ visualizzandolo sui singoli petali, dal primo in alto all'ultimo a sinistra del primo:
auṁ
haṃ haṃ haṃ haṃ
haṃ haṃ haṃ haṃ
haṃ haṃ haṃ haṃ
haṃ haṃ haṃ haṃ
Dopo di chesi ripete la sillaba sacra e si attivano le singole energie (sillabe) concludendo, ovviamente, con la sillaba sacra:
auṁ
aṃ - āṃ - iṃ - īṃ -
uṃ - ūṃ - ṛṃ - ṝṃ -
ḷṃ - ḹṃ - eṃ - aiṃ -
oṃ - auṃ - aṁ. -aḥ.
auṁ
Con gli altri cakra si procede in modo analogo, ma prima occorre spiegare come si formano.
Abbiamo detto che ci sono tre potenze origiinarie:
अ a - la "SUPREMA",
इ i - il "DESIDERIO/VOLONTA'",
उ u - la "ESPANSIONE".
La "SUPREMA" , अनुत्तर anuttara, è al tempo stesso una delle tre e "il nome" delle tre assieme".
Queste tre POTENZE (che hanno natura "SOLARE") scorrono ininterrottamente, oceano infinitamente profondo senza rive e senza tempo, e il suono del loro fluire è una specie di muggito, ॐ auṁ , una sillaba che è una specie di ibrido tra A ed U che noi possiamo riprodurre emettendo una specie di O chiusa e facendola vibrare nel naso.
Per qualche motivo per noi incomprensibile, queste potenze di tanto in tanto si "RIPOSANO".
Non è che si riposano veramente, diciamo che c'è un qualcosa, un qualche principio di individualità che fissa l'attenzione su un particolare punto dell'Oceano senza sponde.
In quel "momento" (tra virgolette perchè tempo e spazio come li intendiamo noi non sono ancora stati creati), nell'attimo in cui le tre potenze si riposano, insorgono le tre potenze lunari:
आ ā, la BEATITUDINE, l'Oceano cosciente di essere Oceano.
ई ī, la CAPACITA' CREATIVA, la consapevolezza dell'oceano di poter creare il ritmo delle maree.
ऊ ū, l'ONDA.
La duplice e contemporanea tendenza al riassorbimento nel punto di prima dell'inizio e all'espansione/espressione, di cui il nascere e il morire dell'onda sono come una rappresentazione "artistica" produce due suoni:
ṃ anusvāra, la consonante "m" o la consonante "n" nasalizzate, reso graficamente, in sascrito, con un punto in alto, "ं"(il cerchio punteggiato rappresenta la vocale che precede anusvāra )
ḥ visarga, la "h" aspirata, resa graficamente con due punti "ः".
Dall'unione con la potenza suprema "a", questi due suoni danno origine alla sillaba अः aḥ e alla sillaba अं aṃ, che esprimono sul "piano della manifestazione" il principio di invidualità:
अहम् aham, "IO", la prima persona singolare.
Questo principio di individualità, che racchiude in sé le opposte tendenze alla espressione (अः aḥ) e al riassorbimento(अं aṃ) e quindi alla luce e al buio, la bene e al male, alla vita e alla morte, assiste all'insorgere delle potenze lunari e al loro urtarsi, rincorrersi, sfuggirsi con le potenze solari grazie alla LUCE, la luminosità che emerge dal gioco delle potenze, la "semivocale" र ra e prova STUPORE, la "semivocale" ल la.
RA, la Luminosità, è la vibrazione fondamentale dell'elemento FUOCO
LA lo Stupore che blocca, raggela, metallizza, è la vibrazione fondamentale dell'elemento TERRA.
il suono ल la unito alla tendenza al riassorbimento ṃ (sempre presente nella manifestazione) genera लम् laṃ il bija mantra della terra, लम् laṃ, pilastro della manifestazione e al tempo stesso lo "stampo" della manifestazione.
Dall'oceano di prima dell'inizio emerge la montagna sacra, il Monte Meru.
In alto il bija mantra della manifestazione in potenza ॐ auṁ e in basso il bija mantra della terra, suono della manifestazione attuata लम् laṃ.
I due suoni, vertice o pedice della montagna sacra sono legati tra loro dalla rappresentazione delle potenze: l'energia che scorre nelle tre nadi principali piṅgala, iḍā, suṣumṇā.
Trai due poli (alto/basso - manifestabile /manifesto) vanno a" posizionarsi":
1) il bija mantra del plesso della gola हं haṃ, proiezione del suono dell'efflusso delle potenze, il visarga, e sillaba centrale dell'individualità aham)
2) il bija mantra del plesso dell'ombelico रं raṃ, il Fuoco, la Luce che illumina la Terra e ci permette di percepire e amare la differenze.
Il processo della manifestazione a questo punto è inarrestabile:
dall'onda ऊ ū si produce il bija mantra del plesso genitale वं vaṃ e dalla capacità creativa ई ī il bija mantra del plesso del cuore, यं yaṃ.
Il Bija mantra della gola, हं haṃ, nello schema dei cakra, rappresenta शिव śiva, il dio che dorme al centro dell'Isola delle Gemme (vedi in questo Blog: "SRI VIDYA")
Attorno a lui la Dea dispiega tutte le sue 16 forme, le Nitya, madri divine della manifestazione, in ordine di emissione e in senso orario:
aṃ - āṃ - iṃ - īṃ - uṃ - ūṃ - ṛṃ - ṝṃ - ḷṃ - ḹṃ -eṃ - aiṃ - oṃ - auṃ - aṁ - aḥ
La Dea a questo punto intona il "Canto del Risveglio" : Ka e ī la hriṃ....
Il primo suono,KA, eguale e contrario alla HA del Dio che dorme origina la prima classe di consonanti, le gutturali o kaṇṭhya:
क ka - ख kha - ग ga - घ gha - ङ ṅa
Le gutrurali, che derivano direttamente dalla Potenza Suprema, rappresentano i "prototipi" di tutte le altre consonanti, cinque suoni che si "ripetono" cinque volte mandando l'aria in cinque zone diverse del cavo orale.
Per esempio: ka gutturale fatta risuonare sul palato diventa ca (pronuncia cia), prima delle palatali, rovesciando la lingua verso il palato molle diviene ṭa (pronuncia cda, come in "tram" pronunciato da un siciliano), prima delle Linguali, spinta verso i denti diventa ta, prima delle dentali, e spinta verso le labbra socchiuse diventa pa, prima delle labiali.
Le cinque gutturali nate dalla prima sillaba del mantra della Dea si dispongono intorno al bija mantra yaṃ formando i primi cinque petali del loto del cakra del cuore, dall'alto in basso e in senso orario.
Risuonando con la yaṃ che è stata prodotta dalla Potenza del desiderio "i" vocale palatale, danno vita alle cinque consonanti palatali che formano cos' i successivi 5 petali:
ट ṭa - ठ ṭha - ड ḍa - ढ ḍha - ण ṇa
Dalla risonanza con la ṛ , vocale linguale "contenuta" nella pronuncia del bija mantra yaṃ, nascono infine gli ultimi due petali del loto del cuore, le prime due linguali o retroflesse:
ट ṭa - ठ ṭha.
Ecco che si ottiene il loto del cakra del cuore o anāhata cakra:
kaṃ - khaṃ - gaṃ - ghaṃ - ṅaṃ - ṭaṃ - ṭhaṃ - ḍaṃ - ḍhaṃ - ṇaṃ - ṭaṃ - ṭhaṃ
La recitazione del bija mantra del cakra del cuore seguirà lo stesso schema di quella del cakra della gola; una ripetizione di yaṃ per ognuno dei dodici petali , seguita dalla sonorizzazione delle 12 sillabe :
auṁ
yaṃ yaṃ yaṃ yaṃ
yaṃ yaṃ yaṃ yaṃ
yaṃ yaṃ yaṃ yaṃ
auṁ
kaṃ khaṃ gaṃ ghaṃ
ṅaṃ ṭaṃ ṭhaṃ ḍaṃ
ḍhaṃ ṇaṃ ṭaṃ ṭhaṃ
auṁ
Inviato da: minarossi82
il 11/11/2016 alle 18:33
Inviato da: esternoluce
il 15/01/2016 alle 17:35
Inviato da: Davide
il 15/05/2015 alle 09:17
Inviato da: Dario Bernardi
il 11/01/2015 alle 11:59
Inviato da: Lancelot2014
il 28/06/2014 alle 01:35