Creato da: hoprovatoadamarvi il 31/01/2006
IL RAZZISMO VERSO L'ETA' DELLA DONNA

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INTERVISTA AD EUGENIO

Post n°24 pubblicato il 03 Aprile 2006 da hoprovatoadamarvi

Euegnio ha 30 anni. Vive in un paese della provincia di Napoli, fa il carabiniere e da tre anni ha una relazione con una donna di 37 anni, separata, con un figlio di 9 anni.

"Ritieni soddisfacente la tua relazione?"

"Sono felice. Cinzia è la donna che più mi ha emozionato nella mia vita."

"Pensi di amarla?"

"Sì. Per il momento lavoro al nord, ma ho chiesto il trasferimento. Appena riesco ad avvicinarmi a Napoli la sposerò"

"Non può trasferirsi lei nella città dove vivi?"

"Potrebbe, ma teme che il bambino possa risentire negativamente del cambiamento di ambiente...Ha già sofferto molto per la separazione dei genitori...e dunque siamo entrambi molto attenti ad evitargli ogni evento che possa costituire per lui un ulteriore trauma psichico."

"L'hai presentata ai tuoi familiari?"

"Sì, dopo circa 8 mesi che stavamo insieme"

"Come è stata accolta?"

"In sua presenza furono tutti molto gentili. Dopo però ci furono reazioni negative"

"Da parte di chi?"

" Le ostilità maggiori arrivarono da mia madre e mia sorella"

"Ostilità per cosa?"

"Le contestavano innanzitutto di essere più grande... il fatto che fosse separata con un figlio costituiva un motivo di disapprovazione ulteriore ma non assoluto... più che altro per la presenza di un figlio...Bene o male il divorzio è stato accettato dall'opinione pubblica"

"Quali sono state le tue reazioni"

"All'inizio ho cercato di far loro capire l'assurdità di condannare qualcuno per un dato anagrafico. Spiegavo che sarei sato disposto ad accettare motivazioni riguardanti la persona, il suo modo di essere, il suo comportamento, le suo opinioni, il suo aspetto fisico, sarei stato disposto a prendere in esame qualsiasi cosa dipendesse dalla sua responsabilià, ma non qualcosa indipendente dalla sua responsabilità e dipendente unicamente da un dato anagrafico per il quale lei non aveva repsonsabilità alcuna. Dicevo ancora che se lo stereotipo consegnatoci dalla tradizione, ossia uomo più grande donna più piccola, fosse stato quello vincente, 1 matrimonio su 3 non finirebbe col divorzio. Poi di fronte alla loro fermezza nel difendere una consuetudine millenaria senza alcun razionale se non il piacere di sentirsi integrati nel sistema ho dato l'out out: o l'accetate e la rispettate o non mi vedrete più"

"Ora come vanno le cose?"

"Mia madre e mia sorella si sono affezionate sia a Cinzia che al bambino"

"Eugenio, quanti uomini sono disposti a combattere la battaglia che tu hai combattuto?"

"A giudicare dagli amici che mi hanno sostenuto la percentuale è bassa: un solo amico si è schierato apertamente e fermamente dalla nostra parte...quest'anno sarò il suo testimone di nozze... "

"Quando un uomo non si batte contro le convenzioni che vogliono la donna più piccola credi sia dovuto a un sentimento poco intenso nei confronti della donna o a debolezza di carattere?"

"Escludo che il discrimine possa essere ravvisato nella scarsa intensità del sentimento verso la compagna: siamo sinceri, in qualsiasi rapporto che nasce, nelle fasi iniziali sono l'infatuazione, l'attrazione fisica, le emozioni legate diciamo... all' erotismo... a condurre il gioco, il sentimento profondo nasce solo più tardi: se gliene diamo il tempo e l'opportunità l'attrazione, l'erotismo si trasformano in amore...Chi non combatte per difendere il suo rapporto con una donna più grande è un uomo debole, uno schiavo dell'opinone di massa, che non ha la forza necessaria per andare contro corrente...perché andare contro corrente è una prova di forza, oltre ad essere un onore...almeno per me lo è."

 

 
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