Picchio dal Pozzo-Omonimo
Il sound canterburiano made in Italy. Forse il suo esperimento più riuscito. Un disco splendido, con una forte carica sarcastica verso un certo tipo di musica concettuale e colta, con passaggi sonori davvero particolari. Ho un debole verso questa branchia del progressive, ma sono consapevole che non è quella più immediata, almeno a livello di orecchiabilità. Ma è di un'atmosfera stupefacente. Davvero godibili le parti coi fiati, tra le quali spiccano "La bolla", "Off" e "Napier". Altri due pezzi bellissimi sono "Cocomelastico" e "Merta", quest'ultimo il titolo che apre il disco. Dissonanze, divagazioni jazz, dolcezza e tensione si rincorrono sempre. Se amate "the Rotter's club" o l'omonimo degli Hatfield and the North, non vi sarà difficile avvertire una certa impronta familiare.
Inviato da: diletta.castelli
il 08/10/2016 alle 13:10
Inviato da: paint_box
il 20/05/2008 alle 20:01
Inviato da: Paris.at.night
il 17/03/2008 alle 08:58
Inviato da: Nome.Impronunciabile
il 29/02/2008 alle 09:26
Inviato da: darkside_79
il 07/02/2008 alle 22:25